Crac Volare/ Indagine chiusa, in 16 rischiano il processo
Milano, 10 set. (Apcom) - La procura di Busto Arsizio ha chiuso le indagini sul crac della compagnia Volare e si appresta a chiedere il processo per 16 persone con l'accusa di bancarotta mentre il commissario straordinario per la procedura fallimentare Fabio Franchini ha avviato un'azione di responsabilità nei confronti degli ex soci ed amministratori per 214 milioni e 500 mila euro. Nell'eleco degli imputati ci sono i dominus della vecchia gestione della compagnia Gino Zoccai e Vincenzo Soddu insieme a Giorgio Fossa, ex presidente di Confindustria e della Sea il quale dal marzo al settembre del 2004 fu anche presidente del Cda di Volare.
Sotto accusa ci sono i compagni di viaggio che, nel corso di un'avventura lunga sette-otto anni, erano saliti a bordo di Volare Airlines, poi conglobata dalla holding Volare Group, tramutata successivamente nella compagnia low cost Volareweb.com e infine, secondo le accuse dei magistrati di Busto Arsizio, clonata a Torri di Quartesolo con le insegne di Myair.com. Lo stato di insolvenza per Volare era stato dichiarato il 3 dicembre del 2004. Nell'aprile successivo alcuni degli indagati tra cui Zoccai e Soddu finorono in carcere, altri agli arresti domiciliari.
Zoccai e Soddu. Nel '97 il primo era un orafo stimato, di successo, promettente erede di una famiglia arrivata alla quarta generazione, un centinaio di dipendenti e un fatturato di circa 25 milioni di euro. Il secondo, sardo ma residente a Zanè, era un pilota dell'aeronautica militare ed aveva da poco prestato la sua competenza in materia alla compagnia di Thiene (Vicenza) Alpi Eagles. Nel 2000 Lupo Rattazzi, boss della compagnia di charter Air Europe, leader nel settore dei voli charter, decide di vendere. Soddu e Zoccai pensano che quella è l'occasione della vita. Solo che occorrono spalle più forti per reggere l'impegno finanziario e Soddu punta su Swissair, la compagnia di bandiera svizzera. Ma se a tirar fuori i soldi è solo Zurigo, il nuovo gruppo sfuggirà al controllo. Soddu e Zoccai studiano un aumento di capitale ad hoc, coinvolgendo alcuni soci importanti (Banca popolare di Vicenza, San Paolo - Imi, Banca popolare di Marostica, Teorema), oltre che gli amici della prima ora. L'operazione va a buon fine: alla fine Swissair avrà il 49,9 per cento e la squadra di Zoccai il 50,1 per cento di Volare Group.
A fine 2000 il fatturato è di 519 milioni di euro. La compagnia diventa difficilmente gestibile. Il flusso di liquidità è notevole, e qualcuno perde un po' il senso della misura: i debiti contratti, le rate del leasing per gli aerei, il costo del personale, tutto si ammucchia e, per un po', l'impatto viene retto, grazie anche alla disponibilità delle banche a credere in questo business plan. L'11 settembre 2001, con Volare Group che si sta assestando in un difficile mercato, ci sono gli attentati alle Torri Gemelle di New York. Le compagnie aeree vanno in crisi, Swissair, già in difficoltà per conto suo, fallisce. Zoccai firma un assegno da 75 milioni di franchi svizzeri, più o meno 50 milioni di euro. Firma grazie all'appoggio di Antonveneta, ma spera di poter cedere a qualcun altro, o di quotare in Borsa la società, perché tutti quei soldi non ce li ha. Gli altri amici gli hanno già voltato le spalle, ma Soddu lo convince a tenere duro: ''Vedrai, ce la faremo. Faremo di Volare la prima compagnia low cost d'Italia''.
Ma da qui in avanti succedono cose poco pulite. Una compagnia spagnola, Lte, ritenuta legata a Soddu, fatturerà a Volare forniture per cifre fuori mercato. Intanto spunta l'astro di Ryanair, che Soddu vorrebbe in qualche modo copiare. Nasce Volareweb.com, ultima trasformazione di una compagnia che ormai è fuori giri. I debiti diventano insostenibili e le banche chiudono i rubinetti. Serve denaro fresco, o è la fine. Per non perdere tutto, Zoccai accetta di perdere la maggioranza del capitale. Siamo nel 2003, si aprono le porte all'imprenditore argentino, di origine armena, Eduardo Eurnekian, che porta in dote 80 milioni di euro. Il suo arrivo porterà alla cacciata dalla presidenza dello stesso Zoccai (che resta socio di minoranza) e Soddu rassegna le dimissioni da amministratore delegato.
Alla presidenza della società viene chiamato Giorgio Fossa. Quest'ultimo incarica subito la Kpmg di fare chiarezza nei conti. Intanto avverte che servono 15 milioni di euro, oltre agli 80 già messi da Eurnekian e già bruciati. Inizia la fuga da Volare. Con Soddu se ne vanno i dirigenti più fidati (Giuliano Martinelli, Merrick Adelstein) e Fossa alza bandiera bianca, dopo aver annusato aria insalubre nei registri contabili. Al suo posto arriva Mauro Gambaro. A novembre la situazione precipita: gli aerei di Volare restano a terra e per 1.400 dipendenti suonano campane a morto. Viene nominato un commissario, Carlo Rinaldini, e successivamente, per andare incontro all'azienda, l' Enac restituisce la licenza di volo alla controllata Air Europe, facendo però restare sospesa quella di Volare Airlines. Popi scattano gli arresti e l'inchiesta va avanti fino alla chiusura dell'indagine notificata in questi gironi alle 16 persone coinvolte. La procura di Busto Arsizio accusa gli indagati di aver sottratto ingenti somme di denaro. "Il tutto al fine di assicurasi un ingiusto profitto consistente nell'appproriazione delle somme distratte - scrive il pm - e con ingente danno per i creditori nonchè allo scopo di impedire l'effettiva ricostruzione del movimento degli affari e del patrimonio della società".