Alitalia/CAI: anticipazioni flotta e network


Stato
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AF prenderebbe controllo CAI dal 2013

AIR FRANCE - Per quanto riguarda Air France-Klm, fonti vicine alle compagnia hanno diffuso la notizia che il gruppo franco-olandese «preferirebbe, in via generale, possedere una partecipazione maggioritaria che gli permetta di avere il controllo» di Alitalia. Le stesse fonti non escludono però che Air France-Klm «si lanci nel progetto italiano anche se non detiene la maggioranza della società». Secondo il quotidiano La Tribune, Intesa Sanpaolo avrebbe offerto una partecipazione tra il 10 e il 20% della nuova Alitalia con la possibilità di prendere la maggioranza tra 5 anni, nel 2013 quando gli investitori italiani presenti nella cordata potranno disimpegnarsi.


Ripulita,forse risanata e messa in vendita. Altro che compagnia di bandiera!!!!!!!!!
 
Ne deve passare di acqua sotto i ponti...

Ma la DXB verrà operata sicuramente?

Si, da quello che ci ha anticipato airbusfamilydriver :)

Aggiungo che sono perplesso della ritirata da Los Angeles...

Mi sa che quel 772 verrà utilizzato per aprire in Asia... mi chiedo però:??? Si ritornerà ad operare tratte come PVG con 767?
 
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Lo stesso articolo recita che sono comunque interessate sia BA che LH...
Personalmente penso che LH sia la soluzione forse meno interessata a fagocitare del tutto la nostra compagnia
 
ALITALIA: SACCONI, IPOTESI TRIBUNE ESCLUSA DA TUTTI

(ASCA) - Roma, 5 set - L'ipotesi rilanciata stamane dal giornale francese ''La Tribune'' sul futuro dell'Alitalia e' stata esclusa da tutti. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, al termine del confronto odierno sul piano di salvataggio dell'Alitalia. Oggi il giornale francese ha scritto che Air France entrerebbe nella nuova Alitalia per poi divenirne azionista di maggioranza al 2013.
 
06/09/2008 09:25
Alitalia: Micciche', forte partnership con uno dei 3 big carrier Ue (Sole)
Le adesione in Cai non sono finite, cordata sale a 18 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 06 set - Air France, Lufthansa, British Aurways. "Uno di questi tre grandi carrier sara' il nuovo partner della nuova Alitalia". Lo afferma Gaetano Micciche', direttore centrale della divisione corporate di Intesa SanPaolo che, con il suo team, ha messo a punto il piano per Alitalia (ieri presentato al sindaco di Milano Letizia Moratti) e la cordata di soci-investitori di Cai.
Un piano, uno solo (non ci sono varianti a seconda di chi sara' il partner europeo) che, basato sul un costo del barile a 128 dollari, punta a un rafforzamento interno della nuova Alitalia e a "sviluppare una forte partnership con una delle tre grandi compagnie europee per crescere sulle rotte intercontinentali". Micciche' definisce il salvataggio di Alitalia "un'operazione di mercato come quelle organizzate per ristrutturare Fiat, Impregilo e Piaggio" mentre per quanto riguarda il numero dei soci-investitori in Cai afferma che, quanto ad adesioni, "il closing non c'e' stato... intanto i soci certi sono gia' saliti a 18 con l'adesione di Francesco Micheli e del gruppo industriale Fontana".
rmi Lod (RADIOCOR) 06-09-08 09:25:31 (0018) 5 NNNN
 
Una cosa che sta venedo fuori e che non chiara .... è economicamente corretto rinunciare alla manutenzione pesante aeromobili ?????

sì, se il partner estero ha già una struttura adeguata e soprattutto non accentrata.
Mi sembra che finora per sostituire un fusibile (esagero un pò) si debba ricorrere a fiumicino.
 
Non capisco, se Miccichè dice che il piano è stato messo a punto indipendentemente dal socio straniero, vuol dire che la suddivisione dei long haul sarà 14 MXP e 4 FCO con qualunque partner straniero?
 
il piano prevede 14 intercontinentali a mxp (cosi scrive anche il corsera di oggi)... mi chiedo: ma la principessa (moratti) e formigoni (ma anche bonomi) casa vogliono di più? hanno sogni onirici che gli fan vedere la CAI come fosse af o lh o ba con 500 aerei di grandi dimensioni? mi dicano quale sostanza usano perchè vorrei fare pure io sogni onirici cosi grandi (... di altro genere... perchè se dio vuole di notte non sogno aeroplani, hub o aeroplani... ma persone con le quali faccio altro ehehheh). con 14 voli intercontinentali a mxp si ha ancora il coraggio di dire che linate non va ridimensionato se la CAI non investe a milano??? ragazzi... portateli al manicomio... insieme a tutti i milanesi che gli van dietro! ...
QUOTO.
 
alitalia-cai precari e esuberi.

Emessa la sentenza che accerta l'insolvenza della compagnia aerea
Ok per procedure e pagamenti. Fantozzi: "1 novembre primo giorno di volo"

Alitalia-Cai, riparte la trattativa
Precari e esuberi, pasticcio di cifre

Incertezza sui numeri: fino a 6.000 lavoratori in eccesso. La protesta di Capodichino
Sacconi: "Nella bad company cargo e manutenzione. Ma la loro attività proseguirà"
di CLAUDIA FUSANI

Alitalia-Cai, riparte la trattativa Precari e esuberi, pasticcio di cifre

La protesta dei lavoratori precari di Alitalia in via Flavia

ROMA - "Oggi non parliamo di esuberi, niente numeri"
taglia corto il ministro Sacconi all'inizio della riunione cercando di rinviare a lunedì il capitolo più difficile del dossier Alitalia. Ed è un no secco anche quando Giuseppe Caronia (Uil trasporti), chiede all'ad di Cai Rocco Sabelli una copia scritta del piano Fenice presentato ieri. "Impossibile - spiega Sabelli - possiamo dare solo informazioni, il piano deve rimanere riservato sotto il profilo formale".

Comincia tra le tensioni il secondo giorno di trattativa sul dossier Alitalia che governo, il commissario Fantozzi e Cai (la Compagnia aerea italiana che rileverà Alitalia) pretendono chiuso entro giovedì della prossima settimana pur senza consegnarlo agli interessati costretti a prendere appunti e a mandare a mente slide e grafici. Mentre le parti sono sedute nella sala grande al secondo piano del ministero del Lavoro in via Flavia, fuori e nella stessa sala c'è un triste balletto di cifre che riguarda precari, stagionali e esuberi. "I conti non tornano" ripetono da giovedì sera i sindacati, in prima fila Sdl, Cgil, i piloti di Anpac e Up. Fuori in via Flavia, i precari srotolano manifesti e striscioni. Per loro non ci sono sigle, rappresentanti confederati o generali. Sono soli, 3.500 persone ridotte a un numero e a una statistica.

Perchè i numeri non tornano. Governo e acquirente partono da un dato: sono 17.500 i lavoratori effettivi Alitalia e AirOne, al netto - come ha precisato pià volte Sacconi - di precari e contratti a termine. Alcuni sindacati, tra cui Sdl, obiettano che solo quattro mesi fa, al tavolo con Air France, gli stessi lavoratori erano "18.350 solo Alitalia e tremila quelli AirOne per un totale di 21.350. Come fanno ad essere diventati 17.500?".

Quelli sicuramente in salvo e quelli che "forse, vedremo". Sono 11.500. Preso per buono il numero di 17.500, restano sei mila lavoratori e lavoratrici ballerine. Di questi seimila, 3.250 sono da "rioccupare", gli esuberi che il governo promette di seguire passo-passo con cassa integrazione. Ne restano 2.750 ballerini ma "senza problemi" secondo il governo perchè riassorbiti subito da ditte esterne alla nuova Alitalia ma che lavoreranno per la nuova compagnia. Si tratta di 700 addetti ai call center e alla information technology, di 1.600 addetti alla manutenzione ordinaria e di 400 addetti al settore cargo. Secondo Sacconi i più a rischio sarebbero i 700 dei call center, gli altri "offrono servizi strategici ed essenziali alla vita di una compagnia aerea", come dire che sarà molto facile trovare loro un posto. ma non c'è certezza. Ecco perchè alla fine potrebbero essere anche seimila i veri esuberi della morte di Alitalia. E sempre che i dipendenti siano veramente 17.500.

Sacconi: "Cargo e manutenzione in bad company". Pur senza dare numeri, il ministro precisa durante la riunione che "la manutenzione, il cargo e la zona grigia di Alitalia, cioè call center, amministrativi e information technology restano nelle mani del commissario straordinario, Augusto Fantozzi". Sono così 2.750 i lavoratori che restano nella bad company. Cai se ne servirà "finche non sarà trovata la migliore soluzione in outsourcing", appalti esterni ma di qualità. Il settore cargo, ad esempio, è quello che sembra dare meno pensieri. Ci sarebbe l'interessamento di Finmeccanica che Sacconi definisce "un interlocutore per l'impiego di lavoratori" soprattutto di Atitech che oggi hanno bloccato l'aeroporto di Capodichino.

La protesta dei precari. Sono i 3.000-3.500 lavoratori precari di Alitalia e AirOne, steward, hostess, assistenti di volo, uomini e donne con alle spalle chi quattro chi cinque anni di contratti a tempo determinato. "E noi che fine facciamo?" si chiede Fabrizio, precario e assistente di volo da quattro anni. "Dei 750 stagionali ora ne lavorano 350. Io sono fra quelli che volano sui 149 aerei in servizio in Alitalia. Che prospettive ho?". In serata, alla fine della riunione, il ministro Sacconi cerca di rassicurare: "Al momento, nel piano industriale, è ovvio che i precari siano fuori. Ma è altrettanto ovvio che anche la nuova compagnia avrà bisogno di contratti stagionali".

Presidiata Capodichino. A Napoli i 700 lavoratori Atitech, addetti alla manutenzione ordinaria e pesante, sono in agitazione "permanente" da questa mattina. Sono tra quei 1.600 del settore manutenzione in attesa di ricollocazione e comunque fuori dal perimetro della nuova compagnia. Minacciano "proteste eclatanti" se non arrivano risposte chiare già stasera. Oggi lo scalo è rimasto bloccato per circa sei ore. E domani non sarà diverso. Il ministro Sacconi bolla la protesta come "una forma di sciopero sregolato, soggetto a precettazione".

Accertata l'insolvenza di Alitalia. Lo ha fatto il tribunale dando il via libera alla richiesta degli ex amministratori di Alitalia. Adesso, ha spiegato stamani il commissario Augusto Fantozzi dopo un incontro all'Enac (Ente nazionale Aviazione civile), "possiamo procedere con la richiesta di autorizzazione per effettuare tutte le procedure burocratiche, tra cui anche l'effettuazione dei pagamenti. Fantozzi, ottimista su tutti gli aspetti del dossier Alitalia, ha ricordato che "a fine settembre scade il termine ultimo per l'eventuale ingresso di un partner internazionale". Secca smentita di Sacconi alle voci (La Tribune) che nel 2013 Air France possa avere la maggioranza. Fantozzi invece immagina che il primo novembre "potrebbe essere una data ragionevole per il decollo della nuova Alitalia". La vecchia, grazie al rinnovo della licenza Enac, volerà ancora fino a marzo. E saranno valide "le mille miglia".

Cai, un cda a tre teste. Oggi l'assemblea dei capitani coraggiosi di Cai ha deliberato l'acquisto di AirOne e ha nominato il cda con Colaninno presidente, Sabelli amministratore delegato e Andrea Guerra consigliere. Il dossier Alitalia arriverà in Parlamento mercoledì prossimo, un giorno prima della chiusura del tavolo con i sindacati, il ministro Tremonti - proprietario con il Tesoro del 49 per cento di Alitalia - illustrerà alla Camera (diretta ore 10 sul sito internet della Camera) il dossier Cai- Alitalia. Sempre che prima non batta un colpo Bruxelles. La Commissione Europea - promette Charlie McCreevy, commissario europeo al mercato interno - "interverrà se qualcosa non rispetterà la normativa comunitaria".

Il tavolo riprende lunedì mattina (ore 10), sempre in via Flavia. Il sindacato degli assistenti di volo (Avia) parla di "possibile rottura". Oltre alla riduzione della flotta, accusa Antonio Divietri, "saremo costretti, in numeri ancora superiori, a dover accettare per lavorare di trasferirsi in un'altra città, a causa della incomprensibile decisione di cancellare il 75% dell'attività intercontinentale da Roma". Eh già, anche questo spunta dal piano Cai: addio Fiumicino, bentornata Malpensa e Linate un city-airport per il servizio navetta con la capitale.
( 5 settembre 2008) La Repubblica
 
Giovedì 4 Settembre 2008, 16:40

Alitalia: Sabelli, Linate Sara' Dedicato a Roma-Milano

(ASCA) - Roma, 4 set - L'aeroporto di Linate nel nuovo piano Alitalia sara' dedicato al collegamento tra Roma e Milano. Lo ha spiegato l'Amministratore unico della Cai, Rocco Sabelli, nel corso del confronto governo-sindacati sul salvataggio della Compagnia aerea. Sabelli ha spiegato anche che le quattro nuove basi in Italia della Compagnia saranno Napopli, Catania, Venezia e Torino. Complessivamente le destinazioni saranno 65 di cui 16 intercontinentali.


SABELLI SANTO SUBITO :cool:

....aspettiamo con le santificazioni, prima ancora del seminario, ma vorrei vedere come si dissolverà la "navetta" se fra un anno,max due, il treno impiegherà 3-4 ore da centro a centro.
A meno di non trasferire a linate tutti voli charter di malpensa.

News Ansa:

Alitalia:Economist, piano sbagliato
Pesera' per 125 euro su ognuno dei 40 mln contribuenti
(ANSA) - ROMA, 4 SET -Il piano di salvataggio di Alitalia 'e' sbagliato e costoso', pesera' per 125 euro su ognuno dei 40 milioni di contribuenti. Cosi' l'Economist. 'Che significa patriottismo?', si chiede il settimanale, spiegando che, 'nel caso Alitalia, la risposta e' circa 5 miliardi di euro, pari a 125 euro per ciascuno dei 40 milioni di contribuenti italiani'. Dopo i 3 miliardi di euro di denaro pubblico, ora, per il settimanale, se ne aggiungono altri 2. Con un obiettivo: onorare un'affermazione di Berlusconi.

lo hanno votato, per disperazione, anche i "comunisti", quando si accorgeranno dell'errore sarà tardi.
 
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Alitali AP vs Alitalia AF

Se la nuova Alitalia vale più di 300 milioni
di Gianni Dragoni


È un confronto perdente, quello tra il piano Passera-Colaninno per la «nuova Alitalia» che è stato accolto con le fanfare dal Governo e l'offerta di acquisto presentata da Air France-Klm nei mesi scorsi, che fu affossata da Silvio Berlusconi in campagna elettorale e respinta dai sindacati.

In nessun aspetto la proposta attribuita alla cordata di 16 investitori della Cai, guidati da Roberto Colaninno, già scalatore di Telecom Italia nel 1999 con i soldi della stessa società, migliora il progetto francese. Anzi, numerosi appaiono i peggioramenti, per la compagnia e i lavoratori, per i consumatori, per i contribuenti, per creditori e azionisti.

Dalle informazioni disponibili si possono sollevare interrogativi che vanno ad aggiornare il decalogo pubblicato sul Sole 24 Ore il 25 luglio. Inoltre, non è comprensibile quali vantaggi rechi l'integrazione con AirOne, aviolinea privata in difficoltà che Intesa Sanpaolo ha voluto includere nella «nuova Alitalia».

1. I vantaggi dell'italianità
L'elemento da cui è partita l'opposizione politica e imprenditoriale al piano Spinetta era la mancanza di «italianità». Solo questa caratteristica – si disse – sarebbe stata una garanzia per i passeggeri nazionali, le imprese, il turismo, con il mantenimento di un maggior numero di voli intercontinentali e internazionali diretti. Ebbene, le destinazioni della «nuova Alitalia» saranno 65, inferiori alle 84 di Air France. Ci sarà una concentrazione sul mercato nazionale ed europeo (dove si perdono più soldi per l'attacco delle low cost), con pochi collegamenti intercontinentali. I voli a lungo raggio della nuova società oscillano, secondo i primi annunci, tra 13 e 16 destinazioni, contro le 15 previste da Jean-Cyril Spinetta all'inizio e destinate ad aumentare. Per i passeggeri italiani aumenterà la necessità di fare scalo a Parigi, Francoforte o Londra per voli lunghi.

2. Flotta ridimensionata
La riduzione di attività è inevitabile poiché il piano postula che la compagnia derivante dall'integrazione di Alitalia con Air One abbia circa 139 aerei, cioè 100 in meno delle 238 macchine impiegate dai due vettori. Spinetta prevedeva un'Alitalia con 137 velivoli, circa 40 in meno della sua flotta. I francesi inoltre prevedevano di aggiungere un aereo di lungo raggio all'anno dal 2010. Non si conoscono gli impegni di Colaninno in proposito.

Poiché Alitalia già ha 175 aerei, più della flotta giudicata necessaria dal nuovo piano, a cosa serve aggiungere AirOne, con i suoi 60 aeroplani? L'aviolinea privata ha ordini per 60 nuovi Airbus 320 che consumano meno dei vecchi Md80 Alitalia. Ma il canone di leasing su questi aerei è molto più alto che sugli altri.

3. Monopolio
L'unione di Alitalia con il principale concorrente annulla quasi tutta la concorrenza sui cieli nazionali. La nuova società avrà mano libera nell'alzare le tariffe, con un beneficio di alcune centinaia di milioni sui conti. Fa sorridere chi sostiene che la concorrenza arriverà dal treno: l'alta velocità, quando arriverà, potrà forse essere un'alternativa sulla Roma-Milano, non sulle altre tratte. L'italianità, insomma, sarà pagata cara dai consumatori.

4. Impegni finanziari
Air France-Klm si era impegnata a versare dentro Alitalia Spa – la società oggi commissariata – almeno un miliardo entro giugno 2008, accollandosi anche circa 1,4 miliardi di debiti finanziari netti che invece il nuovo piano lascia nella bad company. Di fatto, l'impegno di Air France era di 2,4 miliardi circa. E non ci sarebbe stata una bad company da scaricare sullo Stato o sui creditori/azionisti.

La Cai ha annunciato un impegno fino a un miliardo. Per ora, i suoi soci hanno versato 160mila euro. E nell'«information memorandum» del Progetto Fenice si legge che il nuovo capitale versato «per cassa» dai soci entro il 2008 sarà di 800 milioni, «soggetto al verificarsi di talune condizioni sospensive». È da chiarire quale sarà la somma effettiva, comunque inferiore al miliardo.

Quanto a AirOne, lo stesso documento dice che, attraverso un aumento riservato, conferirà «taluni rami aziendali per un controvalore pari a 300 milioni», che porteranno il capitale a 1,1 miliardi. AirOne non mette soldi. Quali siano i «rami aziendali» il documento non lo precisa. Certo non aerei, perché i suoi jet sono in leasing.

L'impegno degli investitori «italiani» è meno della metà dei francesi. Resta un buco di almeno 1,4 miliardi nella bad company: debiti che verranno pagati dallo Stato (si stima per un miliardo), dai creditori, dagli azionisti.

5. La valutazione di Alitalia
Si sostiene che la Cai ha fatto un'offerta di circa 300 milioni per comprare la parte buona di Alitalia, gli slot, il marchio, con gli aerei migliori. Un valore analogo viene attribuito ai conferimenti di AirOne. Non è giustificabile attribuire valori simili a società che non sono comparabili. Ed è risibile che la polpa buona della compagnia pubblica valga così poco. Alitalia possiede slot pregiati a Heathrow, Parigi, Francoforte, Duesseldorf, Madrid che valgono svariate centinaia di milioni. Ha un marchio noto nel mondo, una rete di vendita internazionale.

Perché il commissario Augusto Fantozzi non apre una procedura trasparente di vendita, dando anche ad altri (Air France o Lufthansa, ad esempio) il tempo di fare un'offerta? Dovrebbe essere suo interesse massimizzare il ricavato per creditori e azionisti.

6. Il valore di Air One
Il Progetto Fenice non spiega quale sia il beneficio portato da AirOne. La compagnia di Carlo Toto ha una rete sovrapposta ad Alitalia, gli aerei mezzi vuoti e perde soldi: nei primi sei mesi del 2008 il coefficiente di occupazione posti è del 56,8%, il più basso d'Europa tra le circa 30 compagnie dell'Aea (media 74,4%, Alitalia ha il 68,2%). I conti veri di AirOne sono quelli del consolidato di Ap Holding (ApH), la controllante creata a fine 2006 da Toto con una complessa manovra di rivalutazione patrimoniale. Nel 2007 il gruppo ApH ha perso 32 milioni, con un fatturato di 785 milioni. I debiti del gruppo a fine 2007 erano 900 milioni e sono cresciuti a 1,1 miliardi nei primi sei mesi quest'anno. In larga parte si tratta di debiti per acquisire i nuovi A320 che sono collocati in società irlandesi, date in pegno alle banche finanziatrici e affittati a AirOne.

Il Progetto Fenice suona come il salvataggio di AirOne e delle banche che l'hanno finanziata. Quali sono gli impegni e le banche esposte con Toto? Si sa di Unicredit, di Morgan Stanley, di sigle tedesche. Ci sarebbe più trasparenza se fosse fatta piena luce sulla reale esposizione verso Toto di Intesa.

7. Flotta e leasing
Alitalia ha 109 aerei in proprietà. La flotta era iscritta nel bilancio 2007, approvato anche dal ministero dell'Economia, per un valore di 1,98 miliardi di euro: è compresa o no la flotta nell'offerta da circa 300 milioni di Colaninno? Nel Progetto Fenice si legge che «la Newco acquisterà dalla vecchia Alitalia 43 aerei per 772 milioni, accollandosi debiti per 522 milioni». Sembrerebbe che questo impegno si aggiunga ai circa 300 milioni offerti per la compagnia. Non si tratta di una valutazione generosa: i debiti legati agli aerei (tra cui 6 Boeing 777 valutati 295 milioni, con 210 milioni di debito accollato) sono mutui per un'attività in funzionamento, allineati ai costi che si avrebbero con il leasing.

Nel Progetto Fenice si dice che «Nuova Alitalia non deterrà aerei in proprietà, tutta la flotta sarà gestita in leasing». Nessuna grande compagnia lo fa. Perché questa scelta? Forse per fare cassa vendendo gli aerei e ridurre il capitale versato dai soci? Toto sarà il fornitore privilegiato grazie ai suoi ordini per 60 A320 e realizzerà buoni guadagni con i canoni di leasing.

8. Esuberi
Il piano francese prevedeva 2.120 esuberi. Inoltre 3.300 lavoratori sarebbero rimasti in Az Servizi-Fintecna, con cinque anni di appalti garantiti. La «nuova Alitalia» ha detto che ha bisogno di 14.250 addetti, di cui 2.750 esterni. Poiché il gruppo Alitalia ha 18mila dipendenti e il gruppo AirOne 3mila, gli esuberi veri sono circa 7mila.

9. Risparmiatori intrappolati
La Consob ha sospeso azioni e bond Alitalia il 3 giugno, per evitare speculazioni. Così è stato impedito a soci e obbligazionisti di fuggire. Ora le azioni sono carta straccia.

10. Lock up e compensazioni
I 16 imprenditori intendono vendere tra cinque anni e non prima. Tuttavia il vincolo del lock up potrebbe essere aggirato con una ricapitalizzazione fatta da altri soci (per esempio Air France). Ci sono dubbi sugli interessi che hanno mosso i partecipanti alla cordata italiana, oltre alla possibilità di guadagnare rivendendo a un vettore europeo. Benetton e Gavio hanno già ottenuto dal Governo benefici con le nuove convenzioni autostradali.
 
Se la nuova Alitalia vale più di 300 milioni
di Gianni Dragoni
Per i passeggeri italiani aumenterà la necessità di fare scalo a Parigi, Francoforte o Londra per voli lunghi.

Tendenzioso. Fatta salva la libertà di andare a francoforte, londra o Parigi, il ritorno dei lungo raggio a MXP ridarà la possibilità ai passeggeri del nord di volare dall'italia verso molte mete intercontinentali, specie, come si spera, con un servizio via via migliore.



I francesi inoltre prevedevano di aggiungere un aereo di lungo raggio all'anno dal 2010. Non si conoscono gli impegni di Colaninno in proposito.
Falso. Si sa benissimo che nuovi A330 entreranno in flotta dal 2010. Da AF ne sarebbero arrivati, se va bene, 1 all'anno e non 3 all'anno.

Poiché Alitalia già ha 175 aerei, più della flotta giudicata necessaria dal nuovo piano, a cosa serve aggiungere AirOne, con i suoi 60 aeroplani? L'aviolinea privata ha ordini per 60 nuovi Airbus 320 che consumano meno dei vecchi Md80 Alitalia. Ma il canone di leasing su questi aerei è molto più alto che sugli altri.

Che senso ha questo ragionamento? Allora compriamoli dal Burundi gli aerei che costano meno come leasing. Il trade off va fatto sulla comodità dell'aereo, sulla sua età e sui consumi. Tutte cose che sono a favore dell'A320 e a discapito del caro M80.

3. Monopolio
L'unione di Alitalia con il principale concorrente annulla quasi tutta la concorrenza sui cieli nazionali. La nuova società avrà mano libera nell'alzare le tariffe, con un beneficio di alcune centinaia di milioni sui conti. Fa sorridere chi sostiene che la concorrenza arriverà dal treno: l'alta velocità, quando arriverà, potrà forse essere un'alternativa sulla Roma-Milano, non sulle altre tratte. L'italianità, insomma, sarà pagata cara dai consumatori.
Che l'italianità sarà pagata dai consumatori siamo d'accordo, ma si dimentica di dire che AF ha monopoli scandalosi in patria e LH pure. Ma i consumatori le premiano perchè di qualità.

4. Impegni finanziari
Air France-Klm si era impegnata a versare dentro Alitalia Spa – la società oggi commissariata – almeno un miliardo entro giugno 2008, accollandosi anche circa 1,4 miliardi di debiti finanziari netti che invece il nuovo piano lascia nella bad company. Di fatto, l'impegno di Air France era di 2,4 miliardi circa. E non ci sarebbe stata una bad company da scaricare sullo Stato o sui creditori/azionisti.
Falso, molte sub-società sarebbero state comunque a carico dello stato, si ipotizzava a Fintecna. Evidentemente si ha la memoria corta.
 
Tendenzioso. Fatta salva la libertà di andare a francoforte, londra o Parigi, il ritorno dei lungo raggio a MXP ridarà la possibilità ai passeggeri del nord di volare dall'italia verso molte mete intercontinentali, specie, come si spera, con un servizio via via migliore.




Falso. Si sa benissimo che nuovi A330 entreranno in flotta dal 2010. Da AF ne sarebbero arrivati, se va bene, 1 all'anno e non 3 all'anno.



Che senso ha questo ragionamento? Allora compriamoli dal Burundi gli aerei che costano meno come leasing. Il trade off va fatto sulla comodità dell'aereo, sulla sua età e sui consumi. Tutte cose che sono a favore dell'A320 e a discapito del caro M80.


Che l'italianità sarà pagata dai consumatori siamo d'accordo, ma si dimentica di dire che AF ha monopoli scandalosi in patria e LH pure. Ma i consumatori le premiano perchè di qualità.


Falso, molte sub-società sarebbero state comunque a carico dello stato, si ipotizzava a Fintecna. Evidentemente si ha la memoria corta.

Straquoto!!!!!
 
da repubblica.it

Dopo l'interessamento della Regione Lazio, un secco altolà all'ingresso degli enti pubblici nella società: "Questa e' una vera privatizzazione, quindi i soci devono essere entità private". Lo ha affermato Corrado Passera (Banca IntesaSanpaolo)
 
Stato
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