Go around + near miss (?)


jetboy

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3 Luglio 2008
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Ciao a tutti. Ieri ero sul volo UA 676 da ORD a LGA. In atterraggio a LGA, appena sorvolata la soglia pista, il nostro 757 ha riattaccato a tutta potenza. La cosa piuttosto interessante e' stata il vedere un 737 in decollo sulla pista perpendicolare. Io ero seduto sulla destra e me lo sono visto praticamente scivolare molto vicino a noi... Naturalmente ho documentato il tutto con un po' di foto che postero' al mio rientro. Qualcuno sa qualcosa in piu' a proposito? Comunque, al dila' di tutto, esperienza incredibile!
 
be... sara stata una manovra dettata dalla sicurezza...

avranno fatto la caxxata...ma almeno l'hanno pure risolta...
 
Non ti invidio proprio...questa cose si dovrebbero vrdere solo nei film...auguri..

il problema è che le cose che si vedono nei film si pensa siano poi quelle che succedono nella realtà...:sconfortato:
mai successo di dover inchiodare in auto o sterzare per evitare un oggetto? e mica per questo ti senti come in the fast and the furious..... ;)
non c'è da avere paura, fidati
 
La manovra e' stata tutto sommato decisa ma non eccessivamente estrema. E' stato il fatto di vedere il 737 staccare e allontanarsi praticamente sotto di noi che mi ha fatto pensare 'cosa sarebbe successo se fossimo atterrati?'
 
La manovra e' stata tutto sommato decisa ma non eccessivamente estrema. E' stato il fatto di vedere il 737 staccare e allontanarsi praticamente sotto di noi che mi ha fatto pensare 'cosa sarebbe successo se fossimo atterrati?'

In America esiste, secondo normativa, la possibilità di utilizzare la pista "ridotta" nel caso ci siano movimenti anche sulle piste perpendicolari; in parole povere il pilota sapeva benissimo ancora prima di atterrare che una volta a terra sarebbe dovuto uscire dalla pista PRIMA dell'intersezione con l'altra...
 
In America esiste, secondo normativa, la possibilità di utilizzare la pista "ridotta" nel caso ci siano movimenti anche sulle piste perpendicolari; in parole povere il pilota sapeva benissimo ancora prima di atterrare che una volta a terra sarebbe dovuto uscire dalla pista PRIMA dell'intersezione con l'altra...

Esatto, l'acronimo è LAHSO (Land And Hold Short Operations), e diciamo che la sua applicazione non è condivisa da tutti, ci sono differenze di vedute specie da una parte e dall'altra dell'Atlantico.

Per dire, British Airways e Alitalia (tra le altre) non consentono ai loro equipaggi di effettuare LAHSO negli aeroporti di destinazione, e la cosa è specificata nei remarks del piano di volo (RMK/LAHSO NOT AUTHORISED).

[EDIT: ne approfitto per chiedere a te e agli altri CTA del forum cosa pensate di questa misura, e se ritenete si possa applicare in Italia/Europa. A me fa un po' paura sinceramente: ho l'impressione che limiti, e di molto, il margine di errore a disposizione di un equipaggio in una fase delicata del volo]

N.
 
Ultima modifica:
In America esiste, secondo normativa, la possibilità di utilizzare la pista "ridotta" nel caso ci siano movimenti anche sulle piste perpendicolari; in parole povere il pilota sapeva benissimo ancora prima di atterrare che una volta a terra sarebbe dovuto uscire dalla pista PRIMA dell'intersezione con l'altra...

Infatti, al nostro secondo tentativo il 757 dopo il touch down ha praticamente inchiodato ed e' uscito alla prima taxiway disponibile con ancora gli inversori attivi. In effetti non abbiamo intersecato la perpendicolare. Quando rientro postero' le foto. Ciao!
 
Esatto, l'acronimo è LAHSO (Land And Hold Short Operations), e diciamo che la sua applicazione non è condivisa da tutti, ci sono differenze di vedute specie da una parte e dall'altra dell'Atlantico.

Per dire, British Airways e Alitalia (tra le altre) non consentono ai loro equipaggi di effettuare LAHSO negli aeroporti di destinazione, e la cosa è specificata nei remarks del piano di volo (RMK/LAHSO NOT AUTHORISED).

[EDIT: ne approfitto per chiedere a te e agli altri CTA del forum cosa pensate di questa misura, e se ritenete si possa applicare in Italia/Europa. A me fa un po' paura sinceramente: ho l'impressione che limiti, e di molto, il margine di errore a disposizione di un equipaggio in una fase delicata del volo]

N.

Secondo me bisogna fare un bel ragionamento e calcoli sugli effettivi rischi e pericolositàdi queste manovre e sull'ottimizzazione che questo possa comportare...mi spiego meglio...se a MXP ci fosse una pista perpendicolare a fine pista...beh...ci sono 4000 metri di pista...statisticamente nessun atterraggio arriva così lontano...quindi a livello "sicurezza" si potrebbe fare...il discorso a questo punto sarebbe sul guadagno effettivo...se utilizzando questa procedura (che comunque è meno sicura di usare una pista per volta) si riuscisse a ridurre i ritardi e/o aumentare la capacità di una percentuale molto consistente allora si potrebbe fare...se viceversa il guadagno fosse minimo non vedrei la necessità...insomma...un pò come il "land after" che, infatti, viene utilizzato solo quando non se ne può fare a meno.
 
Fondamentalmente la ritengo una procedura un pò azzardata .Mi piacerebbe sapere se ci sono delle condizioni in cui poterla applicare e quali? Quando si riduce l'azione frenante per esempio come si comportano?ed in condizioni di scarsa visibilità?in sostanza non la vedo molto sicura ,Roma Radar
 
Fondamentalmente la ritengo una procedura un pò azzardata .Mi piacerebbe sapere se ci sono delle condizioni in cui poterla applicare e quali? Quando si riduce l'azione frenante per esempio come si comportano?ed in condizioni di scarsa visibilità?in sostanza non la vedo molto sicura ,Roma Radar

Credo, ma non ne sono assolutamente sicuro, che le condizioni siano uguali a quelle utilizzate da noi per il land after.
 
un po di timore e' lecito

Succedono piu' incidenti in auto che in aereo,e' vero!Se no probabilmente gli aerei volerebbero vuoti!E' anche vero che avranno preferito farlo riattaccare in sicurezza,che rischiare uno scontro che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche,pero' non dovrebbero accadere queste cose,il personale di bordo e' preparato a questi "FUORI PROGRAMMA" ma uno che magari vola solo per turismo un paio di volte all'anno e quando si imbarca non e' tranquillo come invece e' sul divanio di casa sua...lasci pensar male!!non so magari non si e' aperto il carrello.atterrano anche senza lo so ma non vorrei esserci!!non penserei mai alla pista occupata per esempio,o presenza di selvatici nei pressi del sentiero di discesa.... buon ferragosto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Succedono piu' incidenti in auto che in aereo,e' vero!Se no probabilmente gli aerei volerebbero vuoti!E' anche vero che avranno preferito farlo riattaccare in sicurezza,che rischiare uno scontro che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche,pero' non dovrebbero accadere queste cose,il personale di bordo e' preparato a questi "FUORI PROGRAMMA" ma uno che magari vola solo per turismo un paio di volte all'anno e quando si imbarca non e' tranquillo come invece e' sul divanio di casa sua...lasci pensar male!!non so magari non si e' aperto il carrello.atterrano anche senza lo so ma non vorrei esserci!!non penserei mai alla pista occupata per esempio,o presenza di selvatici nei pressi del sentiero di discesa.... buon ferragosto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Capisco che per chi non è del settore leggere certe cose può far allarmare...ma se leggi qualche post sopra capirai che la riattaccata, molto probabilmente, è stata indipendente dall'altro aereo in quanto, in america, esistono procedure ben definite che permettono di utilizzare entrambe le piste contemporaneamente...quindi niente pericolo di scontro ma semplicemente una procedura "ignota" per noi europei. ;)
 
Secondo me bisogna fare un bel ragionamento e calcoli sugli effettivi rischi e pericolositàdi queste manovre e sull'ottimizzazione che questo possa comportare...mi spiego meglio...se a MXP ci fosse una pista perpendicolare a fine pista...beh...ci sono 4000 metri di pista...statisticamente nessun atterraggio arriva così lontano...quindi a livello "sicurezza" si potrebbe fare...il discorso a questo punto sarebbe sul guadagno effettivo...se utilizzando questa procedura (che comunque è meno sicura di usare una pista per volta) si riuscisse a ridurre i ritardi e/o aumentare la capacità di una percentuale molto consistente allora si potrebbe fare...se viceversa il guadagno fosse minimo non vedrei la necessità...insomma...un pò come il "land after" che, infatti, viene utilizzato solo quando non se ne può fare a meno.
con 4000 mtr cisarebbe tutto lo spazio...ma, da ignorante mi chiedo, ci sarebbe anche lo spazio (aereo quel punto) in caso di una riattaccata? o si intersecano comunque in "sicurezza" (anche se un po' aleatoria perchè non è tutto preciso al metro...) cioè la riattaccata è sicuraemnte fuori dalla zona di solvolo (atterraggio o decollo) dell'altra pista?
E' un discorso generico, più che specifico.
 
con 4000 mtr cisarebbe tutto lo spazio...ma, da ignorante mi chiedo, ci sarebbe anche lo spazio (aereo quel punto) in caso di una riattaccata? o si intersecano comunque in "sicurezza" (anche se un po' aleatoria perchè non è tutto preciso al metro...) cioè la riattaccata è sicuraemnte fuori dalla zona di solvolo (atterraggio o decollo) dell'altra pista?
E' un discorso generico, più che specifico.

Penso che le procedure siano studiate per evitare qualsiasi rischio, la prima cosa che mi viene in mente ad esempio potrebbe essere imporre delle quote fisse di sorvolo dell'altra pista e per il decollo.