Noi compagnia di bandiera dell’isola»
Miorelli: la Regione dovrebbe partecipare allo sviluppo della società
Parla il consigliere di amministrazione richiamato dall’Aga Khan
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OLBIA. Ha incontrato dirigenti e funzionari, ha preso possesso di una stanza nel palazzone, ha visto i sindacalisti nazionali, ha sentito gli interlocutori istituzionali. «Pronto, sono Miorelli. Come sta?». In una settimana, il nuovo consigliere d’amministrazione di Meridiana ha riavvato il dialogo tra l’azienda dell’Aga Khan e il resto del mondo. E’ poco per fare un bilancio: tuttavia, in questa intervista alla «Nuova», il manager traccia la rotta che tutti dovranno seguire. «Io auspico che possa essere questa - precisa -: perché tutti vogliamo tenere in vita Meridiana, qui a Olbia».
- Meridiana non chiude, l’Aga Khan non vende. Non sembrava così scontato all’inizio dell’anno...
«Meridiana esiste e può continuare la sua vita aziendale, il primo impegno in questo senso l’ha preso l’azionista. Ma è chiaro che, in un mercato sempre più competitivo e con i costi di gestione sempre più alti, è necessario ricercare e trovare una soluzione condivisa. Io la chiamerei un’assunzione di responsabilità, nella divisione dei ruoli, cui sono chiamati tre soggetti: l’azionista, i dipendenti e i sindacati, le istituzioni».
- Un «patto sociale» per il quale lei è stato richiamato in servizio.
«Sono stato nominato dall’azionista e il cda mi dato la delega a trattare in questa direzione. Le prime risposte che ho avuto sono incoraggianti».
- Cominciamo dall’Aga Khan. Ha detto che è pronto a investire sui nuovi aerei. Conferma?
«Non c’è bisogno. L’azionista l’ha detto chiaramente. Lui vuole tenere la compagnia a Olbia e continuare a farla sviluppare partendo dalla Sardegna, una terra a cui è sentimentalmente legato, non lo dimentichiamo. Certo, sono importanti gli investimenti che Meridiana ha fatto e farà a Firenze e Verona e nel nord Italia, ma la Sardegna è centrale in tutto il business. I nuovi aerei serviranno per essere più efficienti e competitivi, con notevoli risparmi sul carburante. Ma la compagnia non diventerà una low cost, non lo vuole né potrebbe esserlo. E’ necessario, però, portarla in linea con i competitori».
- Ovvero, tagliare i costi.
«Non solo, attenzione. Il compito del management è anche un altro. E’ quello di cogliere in Sardegna tutte le potenzialità di crescita. Una missione che deve vedere insieme tutte le società del gruppo, a cominciare da Geasar. Come l’Aga Khan aveva intuito, il sistema dei trasporti e quello turistico hanno grandissimi margini di crescita. Noi dobbiamo lavorare per sfruttarli. Non solo noi, ovviamente. Anche i nostri partner istituzionali».
- Tradotto, ci vuole l’aiuto della Regione.
«Non chiediamo alla Regione favori, né aiuti che non sono possibili. E’ un ragionamento più ampio. Dipende da che tipo di politica la Regione vuole praticare. Un esempio: è fondamentale capire che sistema turistico la Regione pensa di attuare. E’ chiaro che Meridiana, in questo quadro, può e vuole avere un grande ruolo».
- A cominciare dalla continuità territoriale.
«Meridiana non chiede che il mercato venga drogato, chiede che la sua posizione venga tenuta in seria considerazione. Dico una cosa: se io fossi la Regione, pretenderei di compartecipare alla gestione e allo sviluppo di Meridiana».
- Praticamente, vuole che la Regione entri in società con l’Aga Khan.
«Non l’ho detto».
- Ma questo è il senso, Meridiana come compagnia di bandiera della Sardegna.
«Sono ipotesi che non possono essere scartate a priori. Ripeto: serve un patto a tre. Gli atri soggetti sono i lavoratori e i sindacati. Se Meridiana oggi esiste ancora, è per i meriti di tutti. Se è in difficoltà, è per una serie di errori di tutte le parti. Riconoscere di aver sbagliato è un merito. Partiamo da questo. Se affronteremo questa fase del trasporto aereo, che è inedita, con sincerità e realismo, credo che troveremo un’intesa alta per salvare la compagnia. Io sono fiducioso che ce la faremo».
(La nuova Sardegna)
Ma loooool.....Zelig parte seconda!!
Miorelli: la Regione dovrebbe partecipare allo sviluppo della società
Parla il consigliere di amministrazione richiamato dall’Aga Khan
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OLBIA. Ha incontrato dirigenti e funzionari, ha preso possesso di una stanza nel palazzone, ha visto i sindacalisti nazionali, ha sentito gli interlocutori istituzionali. «Pronto, sono Miorelli. Come sta?». In una settimana, il nuovo consigliere d’amministrazione di Meridiana ha riavvato il dialogo tra l’azienda dell’Aga Khan e il resto del mondo. E’ poco per fare un bilancio: tuttavia, in questa intervista alla «Nuova», il manager traccia la rotta che tutti dovranno seguire. «Io auspico che possa essere questa - precisa -: perché tutti vogliamo tenere in vita Meridiana, qui a Olbia».
- Meridiana non chiude, l’Aga Khan non vende. Non sembrava così scontato all’inizio dell’anno...
«Meridiana esiste e può continuare la sua vita aziendale, il primo impegno in questo senso l’ha preso l’azionista. Ma è chiaro che, in un mercato sempre più competitivo e con i costi di gestione sempre più alti, è necessario ricercare e trovare una soluzione condivisa. Io la chiamerei un’assunzione di responsabilità, nella divisione dei ruoli, cui sono chiamati tre soggetti: l’azionista, i dipendenti e i sindacati, le istituzioni».
- Un «patto sociale» per il quale lei è stato richiamato in servizio.
«Sono stato nominato dall’azionista e il cda mi dato la delega a trattare in questa direzione. Le prime risposte che ho avuto sono incoraggianti».
- Cominciamo dall’Aga Khan. Ha detto che è pronto a investire sui nuovi aerei. Conferma?
«Non c’è bisogno. L’azionista l’ha detto chiaramente. Lui vuole tenere la compagnia a Olbia e continuare a farla sviluppare partendo dalla Sardegna, una terra a cui è sentimentalmente legato, non lo dimentichiamo. Certo, sono importanti gli investimenti che Meridiana ha fatto e farà a Firenze e Verona e nel nord Italia, ma la Sardegna è centrale in tutto il business. I nuovi aerei serviranno per essere più efficienti e competitivi, con notevoli risparmi sul carburante. Ma la compagnia non diventerà una low cost, non lo vuole né potrebbe esserlo. E’ necessario, però, portarla in linea con i competitori».
- Ovvero, tagliare i costi.
«Non solo, attenzione. Il compito del management è anche un altro. E’ quello di cogliere in Sardegna tutte le potenzialità di crescita. Una missione che deve vedere insieme tutte le società del gruppo, a cominciare da Geasar. Come l’Aga Khan aveva intuito, il sistema dei trasporti e quello turistico hanno grandissimi margini di crescita. Noi dobbiamo lavorare per sfruttarli. Non solo noi, ovviamente. Anche i nostri partner istituzionali».
- Tradotto, ci vuole l’aiuto della Regione.
«Non chiediamo alla Regione favori, né aiuti che non sono possibili. E’ un ragionamento più ampio. Dipende da che tipo di politica la Regione vuole praticare. Un esempio: è fondamentale capire che sistema turistico la Regione pensa di attuare. E’ chiaro che Meridiana, in questo quadro, può e vuole avere un grande ruolo».
- A cominciare dalla continuità territoriale.
«Meridiana non chiede che il mercato venga drogato, chiede che la sua posizione venga tenuta in seria considerazione. Dico una cosa: se io fossi la Regione, pretenderei di compartecipare alla gestione e allo sviluppo di Meridiana».
- Praticamente, vuole che la Regione entri in società con l’Aga Khan.
«Non l’ho detto».
- Ma questo è il senso, Meridiana come compagnia di bandiera della Sardegna.
«Sono ipotesi che non possono essere scartate a priori. Ripeto: serve un patto a tre. Gli atri soggetti sono i lavoratori e i sindacati. Se Meridiana oggi esiste ancora, è per i meriti di tutti. Se è in difficoltà, è per una serie di errori di tutte le parti. Riconoscere di aver sbagliato è un merito. Partiamo da questo. Se affronteremo questa fase del trasporto aereo, che è inedita, con sincerità e realismo, credo che troveremo un’intesa alta per salvare la compagnia. Io sono fiducioso che ce la faremo».
(La nuova Sardegna)
Ma loooool.....Zelig parte seconda!!
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