Nel sollievo generale per la soluzione alla lunga crisi di Alenia Aeronavali, la produzione degli NH-90 a Venezia è passata quasi sotto silenzio. Eppure per Tessera si tratta di molto più che di aggiungere la targa AgustaWestland a quelle delle ormai ex Aeronavali e del nuovo inquilino Superjet International, come deciso l’anno scorso . L’ipotesi era stata già avanzata negli anni scorsi senza mai concretizzarsi, anche perché - se si eccettua qualche revisione di elicotteri per l’USAF negli anni Sessanta - l’ala rotante è stata sempre sostanzialmente estranea alla pur lunga e prestigiosa tradizione aeronautica dell’area lagunare. Anche per questo vale la pena di approfondire alcuni aspetti dell’accordo siglato da Alenia Aeronautica con UILM e FIM.
Per quanto riguarda la sostenibilità del nuovo sito, il programma NH-90 riscuote un buon successo, con un portafoglio ordini di competenza AgustaWestland di 150 macchine sulle 507 complessivamente vendute. Sono elicotteri sofisticati, la cui produzione richiederà un certo sforzo di formazione del personale e riconversione delle officine. In compenso il volume e la qualità degli ordini, tutti militari, garantiscono prospettive stabili per un periodo oggi stimabile in 8-10 anni.
Nella tripartizione di Aeronavali ad AgustaWestland sono stati assegnati- secondo quanto risulta a Dedalonews - spazi che comprendono le officine e gli uffici che furono il primo nucleo industriale a Tessera. Si tratta, in pratica, di un vasto hangar che oggi ospita quattro baie di lavoro per altrettanti MD-11 ed una di verniciatura, anch’essa in grado di accogliere un MD-11. A Superjet, invece, andrà il più moderno hangar di Aeronavali, realizzato nel 2002, al quale si aggiungerà la prevista palazzina multifunzionale per uffici e simulatori di volo.
La linea di montaggio finale italiana dell’NH-90 è attualmente a Vergiate, dove affluiscono gli assiemi strutturali ed i gruppi meccanici realizzati dalle aziende partner ed escono elicotteri completi. Lo spostamento della linea - i cui tempi non sono ancora noti - non muterà l’impostazione del lavoro. Le trasmissioni, per esempio, continueranno ad essere realizzate dal centro di eccellenza di Cascina Costa. Una volta assemblati, gli elicotteri saranno provati in volo, collaudati, accettati dal cliente e consegnati direttamente a Tessera. Questo, tra l’altro, ridurrà i problemi di impatto ambientale a Vergiate, sempre più limitato da tematiche di rumore e di vicinanza a Malpensa.
Negli spazi liberati a Vergiate AgustaWestland potrà espandere la produzione, magari aggiungendo la linea per gli elicotteri medi Boeing CH-47F Chinook per l’Esercito, il cui contratto è in corso di finalizzazione. L’aumento della capacità rappresenta comunque una priorità per AgustaWestland, che oggi ha necessità di adeguare il ritmo produttivo alla forte accelerazione delle vendite degli ultimi anni.
Anche volendo considerare le possibili alternative - per esempio il trasferimento dell’assemblaggio NH-90 all’estero nell’ottica di una più vasta politica di alleanze industriali - la soluzione data alla vicenda Aeronavali in ambito Finmeccanica sembra dunque ragionevole e fondamentalmente più sana della “Divisione Trasformazioni” invocata più o meno convintamente dalla FIOM.
(G. Alegi, dedalonews.it)
Per quanto riguarda la sostenibilità del nuovo sito, il programma NH-90 riscuote un buon successo, con un portafoglio ordini di competenza AgustaWestland di 150 macchine sulle 507 complessivamente vendute. Sono elicotteri sofisticati, la cui produzione richiederà un certo sforzo di formazione del personale e riconversione delle officine. In compenso il volume e la qualità degli ordini, tutti militari, garantiscono prospettive stabili per un periodo oggi stimabile in 8-10 anni.
Nella tripartizione di Aeronavali ad AgustaWestland sono stati assegnati- secondo quanto risulta a Dedalonews - spazi che comprendono le officine e gli uffici che furono il primo nucleo industriale a Tessera. Si tratta, in pratica, di un vasto hangar che oggi ospita quattro baie di lavoro per altrettanti MD-11 ed una di verniciatura, anch’essa in grado di accogliere un MD-11. A Superjet, invece, andrà il più moderno hangar di Aeronavali, realizzato nel 2002, al quale si aggiungerà la prevista palazzina multifunzionale per uffici e simulatori di volo.
La linea di montaggio finale italiana dell’NH-90 è attualmente a Vergiate, dove affluiscono gli assiemi strutturali ed i gruppi meccanici realizzati dalle aziende partner ed escono elicotteri completi. Lo spostamento della linea - i cui tempi non sono ancora noti - non muterà l’impostazione del lavoro. Le trasmissioni, per esempio, continueranno ad essere realizzate dal centro di eccellenza di Cascina Costa. Una volta assemblati, gli elicotteri saranno provati in volo, collaudati, accettati dal cliente e consegnati direttamente a Tessera. Questo, tra l’altro, ridurrà i problemi di impatto ambientale a Vergiate, sempre più limitato da tematiche di rumore e di vicinanza a Malpensa.
Negli spazi liberati a Vergiate AgustaWestland potrà espandere la produzione, magari aggiungendo la linea per gli elicotteri medi Boeing CH-47F Chinook per l’Esercito, il cui contratto è in corso di finalizzazione. L’aumento della capacità rappresenta comunque una priorità per AgustaWestland, che oggi ha necessità di adeguare il ritmo produttivo alla forte accelerazione delle vendite degli ultimi anni.
Anche volendo considerare le possibili alternative - per esempio il trasferimento dell’assemblaggio NH-90 all’estero nell’ottica di una più vasta politica di alleanze industriali - la soluzione data alla vicenda Aeronavali in ambito Finmeccanica sembra dunque ragionevole e fondamentalmente più sana della “Divisione Trasformazioni” invocata più o meno convintamente dalla FIOM.
(G. Alegi, dedalonews.it)