Per i curiosi, ecco l'elenco completo dei 101 pax del volo AZ 4000.
di Barbara Marino/ 09/04/2008 (www.Korazym.org)
L’elenco dei passeggeri che accompagnano papa Benedetto XVI negli Stati Uniti d’America, dal 15 al 21 aprile 2008. Seguito papale di 30 persone e 70 persone indicate dalla Sala Stampa della Santa Sede. Con il Santo Padre: 101, appunto.
"Un umile lavoratore nella vigna del Signore": così papa Benedetto XVI si è descritto nel suo primo saluto dopo l'elezione a Sommo Pontefice di tre anni fa, il 18 aprile 2005, dalla Loggia delle Benedizioni. E in tre anni di pontificato, nonostante sia stato eletto a 78 anni, da papa, Joseph Ratzinger ha svolto già una mole di lavoro impressionante: 7 viaggi internazionali (il primo fu quello a Colonia in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù), che diventeranno 10 quest’anno. In Italia ha compiuto viaggi a Bari, Verona, Vigevano, Pavia, Loreto, Napoli. Nei prossimi mesi è atteso a Genova, Savona, Brindisi, Santa Maria di Leuca e a Cagliari. Benedetto XVI ha già presieduto un’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi e lo farà per un’altra volta verso la fine di quest’anno. Ha pubblicato già due encicliche e una terza è in preparazione.
Fra qualche giorno, il Santo Padre affronterà quindi il suo secondo viaggio intercontinentale (dopo il Brasile), questa volta negli Stati Uniti e nella sede delle Nazioni Unite, per il quale la Segreteria di Stato ha indicato 30 persone che faranno parte del seguito papale. Il papa arriverà quindi con un piccolo seguito: la delegazione ufficiale formata dal cardinale segretario di Stato fino al Maestro delle Cerimonie liturgiche del pontefice, il medico personale e le guardia del corpo e tecnici audiovisivi. Un team molto affiatato. Per alcuni sarà la prima volta, mentre per altri è anche un regalo per la nazionalità ...
Tra coloro che viaggeranno con il Santo Padre ci sono 3 cardinali e 2 vescovi, 7 sacerdoti e 18 funzionari laici. Il primo cardinale è come da tradizione il segretario di Stato e Camerlengo di Santa Romana Chiesa Tarcisio Bertone. Già nella Congregazione per la Dottrina dell Fede il presule piemontese e amante del calcio era stretto collaboratore del cardinale Joseph Ratzinger. Anche nel corso del viaggio terrà i contatti con la Segreteria di Stato a Roma (dove rimarrà al suo posto il terzo in comando, il segretario per i Rapporti con gli Stati) e seguirà per conto del papa anche ulteriori appuntamenti. Il secondo cardinale nell’elenco è lo statunitense William J. Levada, successore del cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mentre il terzo cardinale, anche lui statunitense, è il Penitenziere Maggiore, James F. Stafford.
Il primo vescovo sarà il sostituto della Segreteria di Stato - al suo secondo viaggio apostolico - l’arcivescovo Fernando Filoni. Questo diplomatico di punta, che nel 2003 durante la guerra dell’Iraq rimase al suo posto in Bagdad come unico diplomatico, ricopre dall’inizio di giugno il ruolo di "numero tre" della Santa Sede, alla guida della Prima Sezione della Segreteria di Stato. È sostenuto dai monsignori Peter B. Wells e William V. Millea della segreteria di Stato, competenti per il viaggio. Il secondo vescovo è un altro statunitense, l’arcivescovo James M. Harvey, prefetto della Casa Pontificia.
In questo viaggio mancherà un personaggio storico, che contava tra le pietre angolari del team dei viaggi apostolici: l’arcivescovo mons. Piero Marini, al suo posto già dal 1987, è stato sostituito come maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice da mons. Guido Marini, che vedremo accanto al papa durante le liturgie, insieme al suo assistente, il polacco mons. Konrad Krajewski. I due arriveranno sempre prima del papa, per verificare la preparazione della sacrestia, dei paramenti liturgici, testi e tanto altro ancora.
Un’altra faccia che vedremo spesso durante il viaggio - specialmente durante gli appuntamenti non liturgici - sarà ovviamente il segretario particolare del papa: mons. Georg (don Giorgio) Gänswein, che è famoso non soltanto in Italia ed è seguito come una popstar. Sarà affiancato per la prima volta dal maltese mons. Albred Xuereb, della Segreteria particolare di Sua Santità e dall’aiutante di camera di Sua Santità, il sig. Paolo Gabriele.
Accompagnerà il pontefice anche il suo medico personale, dott. Renato Buzzonetti (nonostante i suoi 80 anni rimane sul suo posto di ferro nel seguito papale) e il dott. Patrizio Polisca, della direzione per la Sanità e l’Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Durante gli ultimi viaggi di Giovanni Paolo II si poteva notare la coppia di medici spesso con facce preoccupate. Con Benedetto XVI potranno viaggiare (ancora) con il bagaglio più leggero.
Nel Seguito papale i media della Santa Sede sono rappresentati da padre Federico Lombardi, S.I. (direttore della Sala Stampa della Sede, nonché della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, referente per i 69 giornalisti ammessi al Volo Papale, ma anche prima fonte d’informazione per tutti gli altri giornalisti accreditati), il prof. Giovanni Maria Vian (che ha sostituito di recente il prof. Mario Agnes come direttore de L’Osservatore Romano), Francesco Sforza (nel ruolo di fotografo de L’Osservatore Romano, affiancato da un assistente, il giovane Simone Risoluti, che viaggia nel gruppo dei giornalisti ammessi al Volo Papale), due tecnici della Radio Vaticana (Roberto Calvigioni e Vittorio Rossi) e due operatori del Centro Televisivo Vaticano (Fabrizio Stinellis e Walter Capriotti).
Per quanto riguarda il personale della sicurezza che viaggia con il Santo Padre, sotto il commando del dott. Domenico Giani, ispettore generale della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, ci saranno 4 gendarmi e 2 ufficiali della Guardia Svizzera Pontificia, il vice comandante tenente colonnello Jean-Daniel Pitteloud e il sergente Lorenzo Merga.
Infine, ma non per ultimo, perché per il buon funzionamento del viaggio apostolico la sua presenza è fondamentale, menzioniamo la presenza nel Seguito papale del responsabile per l’organizzazione dei viaggi papali, dott. Alberto Gasbarri, con il suo assistente dott. Paolo Corvini, dell’Ufficio del protocollo della Segreteria di Stato. Gasbarri ha verificato con gli organizzatori e i responsabili del servizio di sicurezza locali, i luoghi, scelto i mezzi di trasporto, pianificato i tragitti, chiarito questioni di sicurezza e stabilito le responsabilità. Sovrano e molto discreto, supervisiona sul posto lo svolgimento del programma - sempre pronto per una fulminea improvvisazione, se dovessero presentarsi delle sorprese.
Dal momento dell’arrivo all’aeroporto della Andrews Air Force Base di Washington appartengono al Seguito papale: il presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America (USCCB), il cardinale Francis E. George; il nunzio apostolico negli USA, l’arcivescovo Pietro Sambi; il coordinatore della visita papale e segretario generale dell’USCCB, mons. David Malloy. Inoltre, nell’arcidiocesi di Washington appartengono al Seguito papale: l’arcivescovo di Washington, mons. Donald W. Wuerl; i tre consiglieri e il segretario della Nunziatura Apostolica, i monsignori Martin Krebbs, Luciano Russo, Alexander Cifuentes e Claudio Cricini. Invece, nell’arcidiocesi di New York si aggiungono al Seguito papale: l’arcivescovo di New York, il cardinale Edward Egan; l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, e i consiglieri della Missione Permanente della Santa Sede presso l’ONU, i monsignori Bernardito Auza e Kuriakose Bharanikulangara.
Oltre ai membri del Seguito papale, faranno parte del Volo papale altre 70 persone, indicate dalla Sala Stampa della Santa Sede, tra cui l’assistente del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Vik van Brantegem, tra i "veterani" del team dei viaggi apostolici, in servizio dall’aprile del 1985) e altri quattro funzionari della Santa Sede (un redattore e un fotografo de L’Osservatore Romano e due ulteriori operatori del Centro Televisivo Vaticano, il sig. Simone Coali e il dott. Alessandro Di Bussolo ). Tra i giornalisti si contano sei fotoreporter: i fotografi delle agenzie fotografiche AFP, ANSA, AP, Reuters e Sipa (Vicenzo Pinto, Ettore Ferrari, Pierpaolo Cito, Massimiliano Rossi e Gregorz Galazka) e la fotografa di Famiglia Cristiana e della Catholic Press Photo, Alessia Giuliani. Ci saranno poi 23 operatori di testate radiotelevisive (9 cameramen, 1 producer, 13 corrispondenti televisivi e 5 radiofonici), in rappresentanza delle Agenzie AP e Reuters, della televisione statunitense Univision Network, del TG5 Mediaset (Marina Ricci Buttiglione), della Rai (Giuseppe De Carli e Vincenzo Romeo), della messicana Televisa (Valentina Alazraki), di Telepace (mons. Guido Todeschini), di Sat2000 (Cristiana Caricato), di SKY TG24 (Stefano Paci), di Radio Cope (Paloma Gomez Borrero) dalla Spagna, della tedesca ZDF (Jürgen Erbacher), della neerlandese KRO (Lucas A. Augustinus Fens), della televisione nazionale polacca TVP (Urszula Ewa Rzepczak), del Radiogiornale Rai, della BBC News Radio, della portoghese Radio Renascença (Aura Vistas Miguel), di RCN Colombia (Nestor Augusto Ponguta Puerto), e dei network statunitensi ABC e FOX. Torna a viaggiare anche il direttore di VSN - Vatican Service News, padre Jarek Cielecki.
Tra gli altri 31 redattori troviamo giornalisti dall’Italia, dagli USA (National Catholic Reporter, The Washington Post, The New York Times, The Star-Ledger, Los Angeles Times), dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Gran Bretagna, dal Messico, in rappresentanza di 11 agenzie, 15 quotidiani, 4 periodici e un sito Internet (il tedesco Spiegel Online).
Tra gli italiani ci sono Luigi Accattoli del Corriere della Sera, Elisa Pinna dell'ANSA, Franca Giansoldati de Il Messaggero, Salvatore Mazza di Avvenire, Marco Politi de La Repubblica, Iacopo Scaramuzzi di Apcom, Andrea Tornielli de il Giornale, Giacomo Galeazzi de La Stampa, Alberto Bobbio di Famiglia Cristiana, Ignazio Ingrao di Panorama.
Negli USA i 101 arriveranno dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino all'aeroporto dell’Andrews Air Force Base con un aereo B777 Alitalia dopo un volo di 7.216 km della durata di 10 ore, con un fuso orario di 6 ore. Il trasferimento da Washington a New York di 330 km sarà effettuato il 18 aprile con lo stesso aereo, con un tempo di volo di un'ora. Fatto inconsueto: anche il viaggio di ritorno dall'aeroporto internazionale John Fitzgerald Kennedy di New York all'aeroporto di Roma-Ciampino, sarà effettuato con lo stesso aereo dell’Alitalia, con un tempo di volo di 8 ore e 15 minuti. Costo del biglietto aereo, tasse incluse, è di circa Euro 3.200,00.
Viaggiare "da papi" non sarebbe possibile senza l’equipaggio dell’aereo papale (tre piloti, il personale di bordo, il personale tecnico e della sicurezza, e una assistente per i trasferimenti aerei, l’efficiente e sempre gentile dott.ssa Stefania Izzo). L’organizzazione di un Volo papale richiede una preparazione di diversi mesi. L’attività è coordinata dalla direzione Relazioni Esterne e Comunicazione che fa da collegamento tra la Santa Sede e tutte le funzioni aziendali coinvolte: Operazioni di terra e Alitalia Airport, Sicurezza, Servizi di Bordo, Operazioni di Volo, Coordinamento Operativo, Manutenzione Aeromobili. Molte ore prima del volo i cuochi sono già al lavoro per preparare i pasti che saranno serviti a bordo, poi seguono le ispezioni degli artificieri e il rifornimento del carburante. A due ore dalla partenza, piloti e assistenti di volo sono già a bordo pronti ad effettuare un ulteriore controllo prima di accogliere il papa e il suo seguito su un volo che è sempre non solo impeccabile ma anche molto cordiale. Col viaggio negli USA siamo a quota 121 per i viaggi internazionali dei papi.
La collaborazione tra Alitalia e Santa Sede per i viaggi papali risale a quel lontano 4 gennaio 1964, quando un DC8 portò Paolo VI (9 viaggi internazionali) in Terra Santa. Sono seguiti i 104 viaggi internazionali di Giovanni Paolo II e gli 8 finora (USA incluso) di Benedetto XVI. E per questo per un papa dei tempi moderni, viaggiare è diventato necessario, una condicio sine qua non per diffondere la Parola in ogni angolo del mondo. Viaggiare è nel DNA di un pontificato moderno, l’altra faccia di una santità che, in attesa di misurarsi coi cieli, non rinuncia a solcarli. E l’aereo è indispensabile. È stato con Giovanni Paolo II che i viaggi pastorali e apostolici sono divenuti un modo nuovo e abituale di comunicare e di incontrare i popoli in tutti i continenti, opera apostolica del "papa pellegrino" iniziata il 25 gennaio 1979 in Santo Domingo e proseguita fino al 14 agosto 2004 a Lourdes, per complessivamente un milione e 200 mila chilometri percorsi in volo. E la quarantennale fiducia della Santa Sede nella compagnia di bandiera italiana si ripete adesso con papa Benedetto XVI.
Per Ulisse, il giornale di bordo dell’Alitalia, Giuseppe De Carli ha chiesto come viaggia un papa e come si viaggia da papi, a padre Federico Lombardi, S.I. direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Sugli aerei dell’Alitalia si viaggia molto bene non solo se si è papi - ha detto - ma anche in generale. Quando i viaggi sono più lunghi si attrezza la parte anteriore dell’aereo in modo tale che il papa possa avere uno spazio relativamente riservato in cui viaggiare con i suoi più stretti collaboratori. Quando i viaggi sono più brevi, in Italia o in Europa, allora non ci sono particolari modifiche nella disposizione dei posti. Dicevamo che la parte anteriore è più protetta rispetto al resto dell’aereo dove trovano posto il seguito e i giornalisti".
"Il papa è uno dei pochi capi di stato che viaggia con i giornalisti al seguito - osserva De Carli -. È un gruppo variopinto ed eterogeneo (fotografi, cineoperatori, giornalisti di carta stampata, agenzie, tv e radio), c’è persino, tra i cameramen, anche un diacono permanente in forza al Tg1 della Rai. Non sono - domanda De Carli - una presenza un po’ ... ingombrante?". Risponde padre Lombardi: "Affatto. Il papa è attento ai giornalisti ed è grato del loro servizio. In ogni viaggio c’è un incontro con loro. Se breve, si risolve in un saluto e alla risposta ad alcune domande. Se lungo, penso al Brasile, allora si può avere una conversazione più ampia e libera di circa mezz’ora. Come lei sa, i viaggi sono preparati con molta cura in tutte le loro fasi e vengono studiati con una particolare attenzione e intensità".
Il papa viaggia con un piccolo seguito in USA.
I 101 passeggeri sull’aereo papale
I 101 passeggeri sull’aereo papale
di Barbara Marino/ 09/04/2008 (www.Korazym.org)
L’elenco dei passeggeri che accompagnano papa Benedetto XVI negli Stati Uniti d’America, dal 15 al 21 aprile 2008. Seguito papale di 30 persone e 70 persone indicate dalla Sala Stampa della Santa Sede. Con il Santo Padre: 101, appunto.
"Un umile lavoratore nella vigna del Signore": così papa Benedetto XVI si è descritto nel suo primo saluto dopo l'elezione a Sommo Pontefice di tre anni fa, il 18 aprile 2005, dalla Loggia delle Benedizioni. E in tre anni di pontificato, nonostante sia stato eletto a 78 anni, da papa, Joseph Ratzinger ha svolto già una mole di lavoro impressionante: 7 viaggi internazionali (il primo fu quello a Colonia in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù), che diventeranno 10 quest’anno. In Italia ha compiuto viaggi a Bari, Verona, Vigevano, Pavia, Loreto, Napoli. Nei prossimi mesi è atteso a Genova, Savona, Brindisi, Santa Maria di Leuca e a Cagliari. Benedetto XVI ha già presieduto un’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi e lo farà per un’altra volta verso la fine di quest’anno. Ha pubblicato già due encicliche e una terza è in preparazione.
Fra qualche giorno, il Santo Padre affronterà quindi il suo secondo viaggio intercontinentale (dopo il Brasile), questa volta negli Stati Uniti e nella sede delle Nazioni Unite, per il quale la Segreteria di Stato ha indicato 30 persone che faranno parte del seguito papale. Il papa arriverà quindi con un piccolo seguito: la delegazione ufficiale formata dal cardinale segretario di Stato fino al Maestro delle Cerimonie liturgiche del pontefice, il medico personale e le guardia del corpo e tecnici audiovisivi. Un team molto affiatato. Per alcuni sarà la prima volta, mentre per altri è anche un regalo per la nazionalità ...
Tra coloro che viaggeranno con il Santo Padre ci sono 3 cardinali e 2 vescovi, 7 sacerdoti e 18 funzionari laici. Il primo cardinale è come da tradizione il segretario di Stato e Camerlengo di Santa Romana Chiesa Tarcisio Bertone. Già nella Congregazione per la Dottrina dell Fede il presule piemontese e amante del calcio era stretto collaboratore del cardinale Joseph Ratzinger. Anche nel corso del viaggio terrà i contatti con la Segreteria di Stato a Roma (dove rimarrà al suo posto il terzo in comando, il segretario per i Rapporti con gli Stati) e seguirà per conto del papa anche ulteriori appuntamenti. Il secondo cardinale nell’elenco è lo statunitense William J. Levada, successore del cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mentre il terzo cardinale, anche lui statunitense, è il Penitenziere Maggiore, James F. Stafford.
Il primo vescovo sarà il sostituto della Segreteria di Stato - al suo secondo viaggio apostolico - l’arcivescovo Fernando Filoni. Questo diplomatico di punta, che nel 2003 durante la guerra dell’Iraq rimase al suo posto in Bagdad come unico diplomatico, ricopre dall’inizio di giugno il ruolo di "numero tre" della Santa Sede, alla guida della Prima Sezione della Segreteria di Stato. È sostenuto dai monsignori Peter B. Wells e William V. Millea della segreteria di Stato, competenti per il viaggio. Il secondo vescovo è un altro statunitense, l’arcivescovo James M. Harvey, prefetto della Casa Pontificia.
In questo viaggio mancherà un personaggio storico, che contava tra le pietre angolari del team dei viaggi apostolici: l’arcivescovo mons. Piero Marini, al suo posto già dal 1987, è stato sostituito come maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice da mons. Guido Marini, che vedremo accanto al papa durante le liturgie, insieme al suo assistente, il polacco mons. Konrad Krajewski. I due arriveranno sempre prima del papa, per verificare la preparazione della sacrestia, dei paramenti liturgici, testi e tanto altro ancora.
Un’altra faccia che vedremo spesso durante il viaggio - specialmente durante gli appuntamenti non liturgici - sarà ovviamente il segretario particolare del papa: mons. Georg (don Giorgio) Gänswein, che è famoso non soltanto in Italia ed è seguito come una popstar. Sarà affiancato per la prima volta dal maltese mons. Albred Xuereb, della Segreteria particolare di Sua Santità e dall’aiutante di camera di Sua Santità, il sig. Paolo Gabriele.
Accompagnerà il pontefice anche il suo medico personale, dott. Renato Buzzonetti (nonostante i suoi 80 anni rimane sul suo posto di ferro nel seguito papale) e il dott. Patrizio Polisca, della direzione per la Sanità e l’Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Durante gli ultimi viaggi di Giovanni Paolo II si poteva notare la coppia di medici spesso con facce preoccupate. Con Benedetto XVI potranno viaggiare (ancora) con il bagaglio più leggero.
Nel Seguito papale i media della Santa Sede sono rappresentati da padre Federico Lombardi, S.I. (direttore della Sala Stampa della Sede, nonché della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, referente per i 69 giornalisti ammessi al Volo Papale, ma anche prima fonte d’informazione per tutti gli altri giornalisti accreditati), il prof. Giovanni Maria Vian (che ha sostituito di recente il prof. Mario Agnes come direttore de L’Osservatore Romano), Francesco Sforza (nel ruolo di fotografo de L’Osservatore Romano, affiancato da un assistente, il giovane Simone Risoluti, che viaggia nel gruppo dei giornalisti ammessi al Volo Papale), due tecnici della Radio Vaticana (Roberto Calvigioni e Vittorio Rossi) e due operatori del Centro Televisivo Vaticano (Fabrizio Stinellis e Walter Capriotti).
Per quanto riguarda il personale della sicurezza che viaggia con il Santo Padre, sotto il commando del dott. Domenico Giani, ispettore generale della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, ci saranno 4 gendarmi e 2 ufficiali della Guardia Svizzera Pontificia, il vice comandante tenente colonnello Jean-Daniel Pitteloud e il sergente Lorenzo Merga.
Infine, ma non per ultimo, perché per il buon funzionamento del viaggio apostolico la sua presenza è fondamentale, menzioniamo la presenza nel Seguito papale del responsabile per l’organizzazione dei viaggi papali, dott. Alberto Gasbarri, con il suo assistente dott. Paolo Corvini, dell’Ufficio del protocollo della Segreteria di Stato. Gasbarri ha verificato con gli organizzatori e i responsabili del servizio di sicurezza locali, i luoghi, scelto i mezzi di trasporto, pianificato i tragitti, chiarito questioni di sicurezza e stabilito le responsabilità. Sovrano e molto discreto, supervisiona sul posto lo svolgimento del programma - sempre pronto per una fulminea improvvisazione, se dovessero presentarsi delle sorprese.
Dal momento dell’arrivo all’aeroporto della Andrews Air Force Base di Washington appartengono al Seguito papale: il presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America (USCCB), il cardinale Francis E. George; il nunzio apostolico negli USA, l’arcivescovo Pietro Sambi; il coordinatore della visita papale e segretario generale dell’USCCB, mons. David Malloy. Inoltre, nell’arcidiocesi di Washington appartengono al Seguito papale: l’arcivescovo di Washington, mons. Donald W. Wuerl; i tre consiglieri e il segretario della Nunziatura Apostolica, i monsignori Martin Krebbs, Luciano Russo, Alexander Cifuentes e Claudio Cricini. Invece, nell’arcidiocesi di New York si aggiungono al Seguito papale: l’arcivescovo di New York, il cardinale Edward Egan; l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, e i consiglieri della Missione Permanente della Santa Sede presso l’ONU, i monsignori Bernardito Auza e Kuriakose Bharanikulangara.
Oltre ai membri del Seguito papale, faranno parte del Volo papale altre 70 persone, indicate dalla Sala Stampa della Santa Sede, tra cui l’assistente del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Vik van Brantegem, tra i "veterani" del team dei viaggi apostolici, in servizio dall’aprile del 1985) e altri quattro funzionari della Santa Sede (un redattore e un fotografo de L’Osservatore Romano e due ulteriori operatori del Centro Televisivo Vaticano, il sig. Simone Coali e il dott. Alessandro Di Bussolo ). Tra i giornalisti si contano sei fotoreporter: i fotografi delle agenzie fotografiche AFP, ANSA, AP, Reuters e Sipa (Vicenzo Pinto, Ettore Ferrari, Pierpaolo Cito, Massimiliano Rossi e Gregorz Galazka) e la fotografa di Famiglia Cristiana e della Catholic Press Photo, Alessia Giuliani. Ci saranno poi 23 operatori di testate radiotelevisive (9 cameramen, 1 producer, 13 corrispondenti televisivi e 5 radiofonici), in rappresentanza delle Agenzie AP e Reuters, della televisione statunitense Univision Network, del TG5 Mediaset (Marina Ricci Buttiglione), della Rai (Giuseppe De Carli e Vincenzo Romeo), della messicana Televisa (Valentina Alazraki), di Telepace (mons. Guido Todeschini), di Sat2000 (Cristiana Caricato), di SKY TG24 (Stefano Paci), di Radio Cope (Paloma Gomez Borrero) dalla Spagna, della tedesca ZDF (Jürgen Erbacher), della neerlandese KRO (Lucas A. Augustinus Fens), della televisione nazionale polacca TVP (Urszula Ewa Rzepczak), del Radiogiornale Rai, della BBC News Radio, della portoghese Radio Renascença (Aura Vistas Miguel), di RCN Colombia (Nestor Augusto Ponguta Puerto), e dei network statunitensi ABC e FOX. Torna a viaggiare anche il direttore di VSN - Vatican Service News, padre Jarek Cielecki.
Tra gli altri 31 redattori troviamo giornalisti dall’Italia, dagli USA (National Catholic Reporter, The Washington Post, The New York Times, The Star-Ledger, Los Angeles Times), dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Gran Bretagna, dal Messico, in rappresentanza di 11 agenzie, 15 quotidiani, 4 periodici e un sito Internet (il tedesco Spiegel Online).
Tra gli italiani ci sono Luigi Accattoli del Corriere della Sera, Elisa Pinna dell'ANSA, Franca Giansoldati de Il Messaggero, Salvatore Mazza di Avvenire, Marco Politi de La Repubblica, Iacopo Scaramuzzi di Apcom, Andrea Tornielli de il Giornale, Giacomo Galeazzi de La Stampa, Alberto Bobbio di Famiglia Cristiana, Ignazio Ingrao di Panorama.
Negli USA i 101 arriveranno dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino all'aeroporto dell’Andrews Air Force Base con un aereo B777 Alitalia dopo un volo di 7.216 km della durata di 10 ore, con un fuso orario di 6 ore. Il trasferimento da Washington a New York di 330 km sarà effettuato il 18 aprile con lo stesso aereo, con un tempo di volo di un'ora. Fatto inconsueto: anche il viaggio di ritorno dall'aeroporto internazionale John Fitzgerald Kennedy di New York all'aeroporto di Roma-Ciampino, sarà effettuato con lo stesso aereo dell’Alitalia, con un tempo di volo di 8 ore e 15 minuti. Costo del biglietto aereo, tasse incluse, è di circa Euro 3.200,00.
Viaggiare "da papi" non sarebbe possibile senza l’equipaggio dell’aereo papale (tre piloti, il personale di bordo, il personale tecnico e della sicurezza, e una assistente per i trasferimenti aerei, l’efficiente e sempre gentile dott.ssa Stefania Izzo). L’organizzazione di un Volo papale richiede una preparazione di diversi mesi. L’attività è coordinata dalla direzione Relazioni Esterne e Comunicazione che fa da collegamento tra la Santa Sede e tutte le funzioni aziendali coinvolte: Operazioni di terra e Alitalia Airport, Sicurezza, Servizi di Bordo, Operazioni di Volo, Coordinamento Operativo, Manutenzione Aeromobili. Molte ore prima del volo i cuochi sono già al lavoro per preparare i pasti che saranno serviti a bordo, poi seguono le ispezioni degli artificieri e il rifornimento del carburante. A due ore dalla partenza, piloti e assistenti di volo sono già a bordo pronti ad effettuare un ulteriore controllo prima di accogliere il papa e il suo seguito su un volo che è sempre non solo impeccabile ma anche molto cordiale. Col viaggio negli USA siamo a quota 121 per i viaggi internazionali dei papi.
La collaborazione tra Alitalia e Santa Sede per i viaggi papali risale a quel lontano 4 gennaio 1964, quando un DC8 portò Paolo VI (9 viaggi internazionali) in Terra Santa. Sono seguiti i 104 viaggi internazionali di Giovanni Paolo II e gli 8 finora (USA incluso) di Benedetto XVI. E per questo per un papa dei tempi moderni, viaggiare è diventato necessario, una condicio sine qua non per diffondere la Parola in ogni angolo del mondo. Viaggiare è nel DNA di un pontificato moderno, l’altra faccia di una santità che, in attesa di misurarsi coi cieli, non rinuncia a solcarli. E l’aereo è indispensabile. È stato con Giovanni Paolo II che i viaggi pastorali e apostolici sono divenuti un modo nuovo e abituale di comunicare e di incontrare i popoli in tutti i continenti, opera apostolica del "papa pellegrino" iniziata il 25 gennaio 1979 in Santo Domingo e proseguita fino al 14 agosto 2004 a Lourdes, per complessivamente un milione e 200 mila chilometri percorsi in volo. E la quarantennale fiducia della Santa Sede nella compagnia di bandiera italiana si ripete adesso con papa Benedetto XVI.
Per Ulisse, il giornale di bordo dell’Alitalia, Giuseppe De Carli ha chiesto come viaggia un papa e come si viaggia da papi, a padre Federico Lombardi, S.I. direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Sugli aerei dell’Alitalia si viaggia molto bene non solo se si è papi - ha detto - ma anche in generale. Quando i viaggi sono più lunghi si attrezza la parte anteriore dell’aereo in modo tale che il papa possa avere uno spazio relativamente riservato in cui viaggiare con i suoi più stretti collaboratori. Quando i viaggi sono più brevi, in Italia o in Europa, allora non ci sono particolari modifiche nella disposizione dei posti. Dicevamo che la parte anteriore è più protetta rispetto al resto dell’aereo dove trovano posto il seguito e i giornalisti".
"Il papa è uno dei pochi capi di stato che viaggia con i giornalisti al seguito - osserva De Carli -. È un gruppo variopinto ed eterogeneo (fotografi, cineoperatori, giornalisti di carta stampata, agenzie, tv e radio), c’è persino, tra i cameramen, anche un diacono permanente in forza al Tg1 della Rai. Non sono - domanda De Carli - una presenza un po’ ... ingombrante?". Risponde padre Lombardi: "Affatto. Il papa è attento ai giornalisti ed è grato del loro servizio. In ogni viaggio c’è un incontro con loro. Se breve, si risolve in un saluto e alla risposta ad alcune domande. Se lungo, penso al Brasile, allora si può avere una conversazione più ampia e libera di circa mezz’ora. Come lei sa, i viaggi sono preparati con molta cura in tutte le loro fasi e vengono studiati con una particolare attenzione e intensità".