Malpensa, troppo stanchi per volare. Lavoratori Neos in presidio
MALPENSA – Presidio dei lavoratori Neos davanti al training center della compagnia dalle 13 di lunedì 25 novembre. Il perché della manifestazione viene riassunto da Fabrizio Mazza, Dipartimento Nazionale Uil Trasporti. «Vogliamo accendere l’attenzione su un tema fondamentale: il rispetto di quella che viene definita “fatica operazionale” – dice Mazza – Un rispetto che in alcuni casi le compagnie più piccole e più agguerrite tendono a non avere. In questo caso si tratta di Neos, ma il tema è di carattere generale e deve valere per tutti».
Questione di sicurezza
A far scattare una procedura di raffreddamento prima e il presidio indetto per lunedì poi è stato un episodio specifico. «Sei persone di un equipaggio Neos avrebbero dovuto poter riposare a Verona prima di affrontare un viaggio di lunga tratta da Fiumicino per l’Havana – dice il sindacalista – Riposo “revocato” con conseguente segnalazione da parte dell’equipaggio di stanchezza operazionale e quindi di impossibilità, senza il necessario riposo, di poter affrontare il volo. Si tratta di una questione di sicurezza, se sei stanco, non voli. Lo devi dire, sarebbe pericoloso il contrario».
Denuncia all’Enac
Volo saltato, quindi. «Neos ha avuto un comportamento non corretto – dice ancora Mazza – Di qui la volontà di inviare una lettera all’Enac denunciando l’accaduto e di avviare una procedura di raffreddamento con conseguente presidio. Ribadisco il tema non riguarda la sola Neos, il tema è di così assoluta importanza da diventare di carattere generale».
La posizione di Neos
Di segno completamente opposto la posizione dei vertici Neos che in una nota stampa relativa al volantinaggio e al presidio si dicono «stupiti dai contenuti allarmistici e non veritieri sollevati con lo slogan “L’unfit to Fly non è un’opzione, ma un dovere del navigante».
La nota dell’azienda
La preannunciata mobilitazione non ha alcuna effettiva giustificazione poiché i fatti sono ben diversi da quelli che si vorrebbe far credere. Il 10 novembre, un aeromobile di Neos partito da Fiumicino e diretto all’Havana ha dovuto rientrare all’aeroporto di partenza perché il copilota si era sentito male un’ora dopo il decollo. Dopo l’atterraggio il copilota è stato soccorso e trasportato in ospedale, mentre tutti i passeggeri del volo sono stati fatti sbarcare dall’aeromobile ed assistiti in aeroporto. Neos ha cercato in tutti i modi di sostituire il copilota, ma non riuscendo a trovare un sostituto disponibile, ha organizzato un nuovo volo per l’Havana, via Fiumicino, che sarebbe partito di li a poche ore da Verona con un nuovo equipaggio, destinato ad operare il giorno successivo per altra destinazione, in modo da alleviare i disagi dei passeggeri in attesa a Fiumicino.
Data comunicazione del nuovo turno di impiego a tale ultimo equipaggio, che aveva preso servizio ed era in fase di trasferimento a Verona, 6 membri dello stesso hanno manifestato contrarietà alla nuova assegnazione dichiarandosi quindi, tutti insieme e solo poco tempo prima della partenza del volo da Verona, “unfit to fly “, cioè inidonei ad operare il volo. In conseguenza di ciò, tale volo di soccorso (e di riprotezione dei passeggeri in attesa a Fiumicino) veniva cancellato all’ultimo minuto e gli stessi passeggeri erano costretti a trascorrere la notte in albergo e a subire un notevole ritardo nella ripartenza, nonostante tutti gli sforzi profusi dalla compagnia per evitarlo. Su quanto accaduto, Neos ha aperto ovviamente un’indagine che è tutt’ora in corso per verificare la legittimità e correttezza del comportamento del proprio personale che, di concerto, si è dichiarato unfit to fly “ e se vi sia stata, rimettendone poi la valutazione agli organi competenti, un’interruzione di quel pubblico servizio che era dovuto ai passeggeri rimasti a terra. Tale indagine sarà condotta in maniera obbiettiva, nel rispetto della normativa e del diritto al contraddittorio degli interessati, ma con la dovuta serenità e fermezza a tutela della propria reputazione e dei diritti dei propri passeggeri.
La preannunciata azione di protesta è quindi fuori tempo e fuori luogo, ma è possibile sin d’ora farsi una domanda : perché lo stato di “unfit to fly” non è stato dichiarato immediatamente prima di salire sul pullmino per il trasferimento a Verona, dato che un cambio di operativo in effettuazione di attività di servizio può sempre capitare ed è ammissibile ? La modifica del turno era, infatti, pienamente legittima e rientrava nelle facoltà della compagnia. Circostanze straordinarie come quelle verificatesi giustificano, anche per solidarietà tra gli stessi colleghi, la riprogrammazione degli equipaggi per garantire la continuità operativa e ridurre i disagi per i passeggeri, sempre nel rispetto – come nel caso di specie – della sicurezza dei voli.
www.malpensa24.it
MALPENSA – Presidio dei lavoratori Neos davanti al training center della compagnia dalle 13 di lunedì 25 novembre. Il perché della manifestazione viene riassunto da Fabrizio Mazza, Dipartimento Nazionale Uil Trasporti. «Vogliamo accendere l’attenzione su un tema fondamentale: il rispetto di quella che viene definita “fatica operazionale” – dice Mazza – Un rispetto che in alcuni casi le compagnie più piccole e più agguerrite tendono a non avere. In questo caso si tratta di Neos, ma il tema è di carattere generale e deve valere per tutti».
Questione di sicurezza
A far scattare una procedura di raffreddamento prima e il presidio indetto per lunedì poi è stato un episodio specifico. «Sei persone di un equipaggio Neos avrebbero dovuto poter riposare a Verona prima di affrontare un viaggio di lunga tratta da Fiumicino per l’Havana – dice il sindacalista – Riposo “revocato” con conseguente segnalazione da parte dell’equipaggio di stanchezza operazionale e quindi di impossibilità, senza il necessario riposo, di poter affrontare il volo. Si tratta di una questione di sicurezza, se sei stanco, non voli. Lo devi dire, sarebbe pericoloso il contrario».
Denuncia all’Enac
Volo saltato, quindi. «Neos ha avuto un comportamento non corretto – dice ancora Mazza – Di qui la volontà di inviare una lettera all’Enac denunciando l’accaduto e di avviare una procedura di raffreddamento con conseguente presidio. Ribadisco il tema non riguarda la sola Neos, il tema è di così assoluta importanza da diventare di carattere generale».
La posizione di Neos
Di segno completamente opposto la posizione dei vertici Neos che in una nota stampa relativa al volantinaggio e al presidio si dicono «stupiti dai contenuti allarmistici e non veritieri sollevati con lo slogan “L’unfit to Fly non è un’opzione, ma un dovere del navigante».
La nota dell’azienda
La preannunciata mobilitazione non ha alcuna effettiva giustificazione poiché i fatti sono ben diversi da quelli che si vorrebbe far credere. Il 10 novembre, un aeromobile di Neos partito da Fiumicino e diretto all’Havana ha dovuto rientrare all’aeroporto di partenza perché il copilota si era sentito male un’ora dopo il decollo. Dopo l’atterraggio il copilota è stato soccorso e trasportato in ospedale, mentre tutti i passeggeri del volo sono stati fatti sbarcare dall’aeromobile ed assistiti in aeroporto. Neos ha cercato in tutti i modi di sostituire il copilota, ma non riuscendo a trovare un sostituto disponibile, ha organizzato un nuovo volo per l’Havana, via Fiumicino, che sarebbe partito di li a poche ore da Verona con un nuovo equipaggio, destinato ad operare il giorno successivo per altra destinazione, in modo da alleviare i disagi dei passeggeri in attesa a Fiumicino.
Data comunicazione del nuovo turno di impiego a tale ultimo equipaggio, che aveva preso servizio ed era in fase di trasferimento a Verona, 6 membri dello stesso hanno manifestato contrarietà alla nuova assegnazione dichiarandosi quindi, tutti insieme e solo poco tempo prima della partenza del volo da Verona, “unfit to fly “, cioè inidonei ad operare il volo. In conseguenza di ciò, tale volo di soccorso (e di riprotezione dei passeggeri in attesa a Fiumicino) veniva cancellato all’ultimo minuto e gli stessi passeggeri erano costretti a trascorrere la notte in albergo e a subire un notevole ritardo nella ripartenza, nonostante tutti gli sforzi profusi dalla compagnia per evitarlo. Su quanto accaduto, Neos ha aperto ovviamente un’indagine che è tutt’ora in corso per verificare la legittimità e correttezza del comportamento del proprio personale che, di concerto, si è dichiarato unfit to fly “ e se vi sia stata, rimettendone poi la valutazione agli organi competenti, un’interruzione di quel pubblico servizio che era dovuto ai passeggeri rimasti a terra. Tale indagine sarà condotta in maniera obbiettiva, nel rispetto della normativa e del diritto al contraddittorio degli interessati, ma con la dovuta serenità e fermezza a tutela della propria reputazione e dei diritti dei propri passeggeri.
La preannunciata azione di protesta è quindi fuori tempo e fuori luogo, ma è possibile sin d’ora farsi una domanda : perché lo stato di “unfit to fly” non è stato dichiarato immediatamente prima di salire sul pullmino per il trasferimento a Verona, dato che un cambio di operativo in effettuazione di attività di servizio può sempre capitare ed è ammissibile ? La modifica del turno era, infatti, pienamente legittima e rientrava nelle facoltà della compagnia. Circostanze straordinarie come quelle verificatesi giustificano, anche per solidarietà tra gli stessi colleghi, la riprogrammazione degli equipaggi per garantire la continuità operativa e ridurre i disagi per i passeggeri, sempre nel rispetto – come nel caso di specie – della sicurezza dei voli.

Malpensa, troppo stanchi per volare. Lavoratori Neos in presidio
MALPENSA - Presidio dei lavoratori Neos davanti al training center della compagnia dalle 13 di lunedì 25 novembre. Il perché malpensa lavoratori neos presidio
