Non ho seguito la vicenda ma si e' capito chi si e' tirato indietro e/o cambiato le carte in tavola?
L'unica cosa che sembra certa, è che LH abbia chiesto uno sconto sulla parte del prezzo destinata al MEF (i primi 325 M€ sono un investimento in ITA, quindi nell'ottica di LH sono in larga misura una partita di giro).
Sul valore dello sconto, ho letto cifre oscillanti tra i 10 e i 200 M€.
Secondo LH, questo sconto sarebbe previsto dal contratto.
Leggendo altri articoli, sembra invece che non lo sarebbe.
Da cui la presunta incaxxatura di Giorgetti.
Senza ulteriori elementi, non è facile sapere la verità.
Quello che è certo, è la natura fortemente asimmetrica della transazione: per LH è solo una possibilità di accrescere la sua dimensione strategica, ma per ITA si tratta della sopravvivenza a lungo termine della compagnia stessa.
Ed è proprio per quest'ultima ragione, che se dovessi scommettere un cent, direi che sono i tedeschi che ci stanno provando.
D'altra parte Giorgetti negli ultimi due anni si è sempre mosso con piena coerenza per raggiugere l'obiettivo.
Dall'addio a Certares, alla modifica ad hoc per LH del decreto per privatizzare ITA, alle trattative per arrivare al signing, per finire con la telenovela dell'antitrust.
Ora domandiamoci questo: quanto è realistico che l'autore di tutto questo lavoro, decida di rovesciare il tavolo per evitare di concedere uno sconto al compratore previsto dal contratto?
Mi sembra del tutto illogico, sia in riferimento al lavoro passato, che nell'ottica futura: sarebbe il primo a cui verrebbe addebitato il fallimento e il primo a cui toccherebbe nuovamente prendersi carico delle sorti di ITA qualora saltasse tutto.
Valutiamo invece la posizione di LH. Innanzitutto come ho scritto sopra, per i tedeschi acquistare ITA è una possibilità, ma non una necessità. Sanno perfettamente che la compagnia italiana faticherebbe a sopravvivere stand alone nel lungo periodo e sanno perfettamente che lo stato italiano non può iniettare altri fondi pubblici senza sconfinare nella procedura di infrazione per aiuti di stato. In parole povere, i tedeschi probabilmente si sentono indispensabili. E chi si sente indispensabile, può essere tentato di giocare al rialzo. Certo, non sarebbe molto elegante rimangiarsi le cifre concordate e sottoscritte, ma i contratti in fondo si possono sempre cambiare, se le parti sono d'accordo.
Se le cose stessero così, probabilmente Giorgetti si troverebbe di fronte a due sole alternative: ingoiare il rospo cedendo alle richieste di LH, oppure mettere ITA di fronte ad un futuro incerto.
Mollare LH per cercare altri acquirenti, sarebbe un'operazione lunga e complessa. Difficilmente AF farebbe follie, specie dopo la cacciata del suo proxy Certares. L'unica altra opzione UE credibile sarebbe IAG, che tuttavia a suo tempo non era sembrata molto interessata.
In due parole, tanta incertezza. Viceversa la firma con i tedeschi, seppure obtorto collo, garantirebbe definitivamente un futuro a ITA. Ragione per la quale sembra che ci siano trattative per cercare di ricucire lo strappo. Poichè in LH conoscono benissimo le usanze italiane, credo che potrebbero limare la loro richiesta per permettere a Giorgetti di salvare la faccia e mantenere comunque rapporti con il ministro anche in futuro. E pazienza se non saranno più cordiali come prima, ma solo istituzionali.
I tempi sono stretti: tra 5 giorni al massimo, sapremo com'è andata a finire.