New Saudi airline plan takes aim at Emirates, Qatar Airways


Per attrarre i transiti internazionali Saudia dovrebbe innanzitutto stravolgere il proprio prodotto (oggi disegnato per un pubblico prevalentemente wahhabita) ed aprire ad esempio agli alcolici a bordo e nelle salette, così come fanno da sempre EK, EY e QR.

Cosa che vedo molto ma molto improbabile da far digerire alla opinione pubblica saudita, a meno di diktat specifici dall’alto (comunque non privi di rischi).
 
Per attrarre i transiti internazionali Saudia dovrebbe innanzitutto stravolgere il proprio prodotto (oggi disegnato per un pubblico prevalentemente wahhabita) ed aprire ad esempio agli alcolici a bordo e nelle salette, così come fanno da sempre EK, EY e QR.

Cosa che vedo molto ma molto improbabile da far digerire alla opinione pubblica saudita, a meno di diktat specifici dall’alto (comunque non privi di rischi).

Al momento stanno proponendo tariffe stracciate in J (già da tempo) su diverse rotte. Da quel che si legge su Flyertalk, il “problema” che segnali tu è esattamente quello che tiene lontani anche i mileage runners.
 
Anche il rischio di rimanere bloccati in AS in caso di problemi, credo terrà lontani parecchi pax ancora a lungo. Specie se donne.
 
Premesso che concordo con tutti sui problemi dell’attuale prodotto Saudia a cui aggiungerei il doppio hub JED/RUH che crea un network non ottimale per frequenze e connections.

Detto ciò però paradossalmente Saudia è il vettore che potrebbe avere più potenziale nell’area per via del fatto che ha un buon mercato interno O/D in continua crescita e con un alto potenziale ancora inespresso. Il network odierno ha prevalenza di point to point, quindi potenziarlo incrementando i transiti non è un idea malvagia.
 
Più che la questione degli alcolici, che mi sembra risolvibile, mi pare che ci sia del lavoro da fare in termini di assistenza al cliente nel caso qualcosa vada storto. RUH non è che sia una meraviglia, anche se non si capisce quali terminal stiano venendo ristrutturati e quando saranno pronti.

SV è una discreta compagnia per quel poco che l'ho provata, con un hard product buono così come il servizio in cabina (chiaro che si parla di personale straniero). Ha due vantaggi rispetto alle altre del Golfo: discreto mercato interno, e buoni flussi da Sud e Sud-Est Asia a causa della forte presenza di immigrati. Magari con Vision 2030 l'idea un po' funziona.
 
A me questi tentativi (la nuova compagnia aerea, la nuova città-resort) fanno quasi tenerezza. La puzza di disperazione di MBS si sente lontano un km.
 
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Più che la questione degli alcolici, che mi sembra risolvibile, mi pare che ci sia del lavoro da fare in termini di assistenza al cliente nel caso qualcosa vada storto. RUH non è che sia una meraviglia, anche se non si capisce quali terminal stiano venendo ristrutturati e quando saranno pronti.

SV è una discreta compagnia per quel poco che l'ho provata, con un hard product buono così come il servizio in cabina (chiaro che si parla di personale straniero). Ha due vantaggi rispetto alle altre del Golfo: discreto mercato interno, e buoni flussi da Sud e Sud-Est Asia a causa della forte presenza di immigrati. Magari con Vision 2030 l'idea un po' funziona.

La questione degli alcolici, in un Paese wahhabita, non è affatto problema di poco conto, anzi.
Tieni presente che mentre nei UAE l’alcol scorre a fiumi (nei negozi e ristoranti autorizzati), in Arabia Saudita la vendita ed il consumo sono tuttora assolutamente proibiti.

Poi tutto si può fare, ma in un Paese che solo in tempi recenti permette alle donne di guidare e alla gente di andare al cinema, la strada da fare è lunghissima e assai impervia.

La cosa interessante è vedere come evolveranno i famosi Giga projects:
- Neom, la città del futuro
- Red Sea Project, resort di lusso
- Amaala, resort di lusso
- Al-Qiddiya, la città dell’intrattenimento
- Al Ula development, la Petra saudita

Questi progetti faraonici hanno un controvalore complessivo di 500b USD ed un target temporale di sviluppo entro il 2030, promettendo entro quella data di portare milioni di turisti.
 
I soldi agli arabi certamente non mancano per creare un altra compagnia fotocopia delle big 3 del golfo, tuttavia non è solo una questione di soldi: come è stato già detto c'è il problema degli alcolici a bordo e soprattutto Dubai e in misura sempre piu' crescente anche Doha e Abu Dhabi sono città che hanno un notevole traffico p2p oltre a essere diventate in particolare Dubai una forte destinazione turistica oltre che business. Non vedo una città in Arabia che abbia le stesse caratteristiche e mix di traffico. La nuova compagnia dovrebbe quindi reggersi quasi esclusivamente sui transiti, cosa non facile.
 
Sulla questione degli alcolici, non pensavo tanto ad una liberalizzazione (anche se pare che ci sia stata qualche cautissima discussione in merito) quanto al ricondurre la cosa alla sua reale dimensione. In economy ormai non si vedono più da anni alcolici degni di questo nome; in business (e in first) ci sono ancora offerte interessanti, specie in Asia, ma ci sono sempre più viaggiatori salutisti che danno un'importanza relativa a queste offerte; inoltre, certi succedanei (birre analcoliche, vini kosher) non sono male. Senza parlare del fatto che i musulmani resteranno una maggioranza dei passeggeri.
 
Ma davvero uno sta a guardare quale compagnia scegliere in base alla presenza o meno di alcolici?!
 
Ma davvero uno sta a guardare quale compagnia scegliere in base alla presenza o meno di alcolici?!

Sì, garantito. D’altro canto, come si guarda l’alleanza, la compagnia di fiducia, la lounge, il tipo di poltrona e mille altri particolari, non è poi cosa tanto assurda. Considera anche che Saudia ha pure lo spazio dedicato alla preghiera a bordo, giusto per aggiungere un benefit ai credenti: per questo l’introduzione dell’alcol a bordo non la vedo così semplice.
 
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L'Arabia Saudita è socialmente ancora indietro anni luce ad una democrazia qualunque appena appena decente, quello che però forse non si capisce molto se non si vive nel Golfo è che Saudi sta correndo forte, fortissimo. Personalmente credo che nel giro di qualche anno cominceranno a dare fastidio a Dubai per quanto riguarda il turismo.

La sparo grossissima ma io dico che nel giro di 20 anni Dubai sarà completamente rimpiazzata da Saudi
 
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Ma davvero uno sta a guardare quale compagnia scegliere in base alla presenza o meno di alcolici?!

Conosco una coppia di amici che sceglie una compagnia rispetto a un altra (viaggiando in First) in base alla marca di champagne che servono. Quindi direi certamente di si, soprattutto se vuoi puntare su una clientela che, spendendo tanto, ha anche determinate aspettative.
 
Sui mercati anglosassoni e nord europei il pax medio è totalmente “alcool sensitive”
 
La questione degli alcolici, in un Paese wahhabita, non è affatto problema di poco conto, anzi.
Tieni presente che mentre nei UAE l’alcol scorre a fiumi (nei negozi e ristoranti autorizzati), in Arabia Saudita la vendita ed il consumo sono tuttora assolutamente proibiti.

Poi tutto si può fare, ma in un Paese che solo in tempi recenti permette alle donne di guidare e alla gente di andare al cinema, la strada da fare è lunghissima e assai impervia.

La cosa interessante è vedere come evolveranno i famosi Giga projects:
- Neom, la città del futuro
- Red Sea Project, resort di lusso
- Amaala, resort di lusso
- Al-Qiddiya, la città dell’intrattenimento
- Al Ula development, la Petra saudita

Questi progetti faraonici hanno un controvalore complessivo di 500b USD ed un target temporale di sviluppo entro il 2030, promettendo entro quella data di portare milioni di turisti.
Già adesso in Saudi, all'interno dei Resort, l'alcool si può bere

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