Variante "Newyorkese" in arrivo, variante Inglese più "tosta"
Nuova variante Covid si diffonde a New York, Biden estende emergenza nazionale
La mutazione potrebbe indebolire l'efficacia dell'immunizzazione. L'Oms: 'Gli effetti a lungo termine siano priorità. Dopo tre mesi una persona su 10 non sta ancora bene
Una nuova forma di coronavirus si sta diffondendo rapidamente a New York e ha una mutazione che potrebbe indebolire l'efficacia dei vaccini. Lo riporta il New York Times citando due studi, uno di Caltech e uno della Columbia
La nuova variante è chiamata B.1.526 e contiene una mutazione che potrebbe aiutare il virus a schivare il sistema immunitario.
Il presidente americano Joe Biden ha intanto esteso l'emergenza nazionale a causa del Covid. "Il Covid 19 continua a causare significativi rischi alla salute pubblica e alla sicurezza del Paese. Per questo l'emergenza nazionale dichiarata il 13 marzo 2020, e iniziata l'1 marzo del 2020, deve continuare a restare in effetto dopo l'1 marzo 2021", si legge in una nota.
Intanto la California supera la soglia dei 50.000 morti, divenendo il primo stato americano a superare il traguardo. La soglia arriva mentre una variante del virus rintracciata in California durante l'inverno si sta rapidamente diffondendo e ora rappresenta il 50% delle infezioni in 44 contee.
Il "lungo Covid", ovvero gli effetti a lungo termine del coronavirus che colpiscono misteriosamente un numero significativo di pazienti deve essere la priorità delle autorità sanitarie. Lo ha detto il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, in in una conferenza stampa. Kluge ha usato il termine inglese 'long Covid' per descrivere un fenomeno diffuso nell'area e cioè che dopo 12 settimane dal coronavirus una persona su 10 contagiata non è ancora in buone condizioni di salute.
Covid, Iss: 'Variante inglese più trasmissibile del 37%, con punte del 60%'
L'Istituto aggiorna le Faq sul proprio sito, grande incertezza statistica
"In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, con una grande incertezza statistica" tra il 18% fino ad arrivare a punte del 60%.
Lo scrive l'Istituto superiore di sanità (ISS) in un aggiornamento delle Faq sulle varianti sul proprio sito. "La stima - si legge -, è stata ottenuta da uno studio di Iss, ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler, Regioni/Province autonome. Questi valori sono in linea con quelli riportati in altri Paesi, anche se leggermente più bassi. "La stima induce a considerare l'opportunità di più stringenti misure di controllo che possono andare dal contenimento di focolai nascenti alla mitigazione", si legge.
Nella Faq viene descritto anche il metodo usato per calcolare la trasmissibilità. "La stima della trasmissibilità relativa del mutante Gb è stata effettuata tramite un modello matematico basato sui dati di due 'flash survey' condotte nelle scorse settimane sulla prevalenza della variante inglese - prosegue il testo - insieme a quelli dei ricoveri di 10 regioni. Le stime sono state fatte utilizzando diversi metodi matematici che hanno dato risultati consistenti tra loro".