Come molti di voi sapranno, ad inizio novembre due lunghe storie hanno avuto fine: quella della costruzione del nuovo aeroporto di Berlino - il famoso BER - durata più di 14 anni, e quella dell'aeroporto di Tegel, durata 60 anni.
Il buon venexiano ha avuto l’opportunità di vivere questo periodo di transizione in prima persona, e ha già postato una preview del trip report. Questo mio report è invece la testimonianza di chi ha visto questi eventi in disparte, ed è un “report meno trip”, perché non c’è alcun viaggio, a parte il mio vagabondare all’interno di quello che è stato, per i berlinesi dell'ovest, un simbolo di libertà durante il periodo del muro.
In queste pagine parlerò degli ultimi due giorni di vita di TXL. Era l'aeroporto a cui ero più affezionato, e per molti questa era una cosa abbastanza strana. Tegel durante i suoi ultimi anni di vita non è che fosse definibile come aeroporto moderno e funzionale. Al contrario, aveva la reputazione di essere uno dei peggiori tra gli aeroporti europei. I motivi della mia affezione sono due: la sua storia e la sua architettura. La storia, perché è un aeroporto nato in un contesto difficile come quello di Berlino ovest. Molti terminal edificati negli anni 60 sono scomparsi o sono stati rimaneggiati fino a renderli quasi irriconoscibili. Dopo la caduta del muro, Tegel era considerato come un aeroporto con i giorni contati, per questo motivo Il terminal A è rimasto abbastanza simile alla configurazione originale, ed entrando nell’edificio è come se assaporassi i momenti dell’aviazione che non ho mai potuto vivere. L'architettura, perché Tegel ha queste forme lineari da navicella spaziale, una continuità tra l'architettura esterna con quella interna, inclusa una torre che non è un corpo estraneo, ma è parte integrante del terminal. Gli interni erano ben pensati e la sua struttura esagonale con riduzione delle distanze auto-aereo era tanto geniale, quanto poco adatta ai requisiti del 21esimo secolo, ed orientata ad una città auto-centrica.
Il report inizia sabato 7 novembre, ovvero l'ultimo giorno di operatività dell'aeroporto. Il giorno successivo infatti prevede un l'unico volo celebrativo operato da Air France, un A320 per CDG, che arriverà sabato notte, l'ultimo night stop.
Inizialmente non pensavo di andare a Tegel, il mio addio l'avevo già dato qualche settimana prima con una visita alla terrazza assieme a Berlin.
All'ultimo momento decido di andare a vedere cosa succede, sia per un misto di curiosità, d'altronde Tegel chiude una volta sola.
Raggiungo l'aeroporto con il car sharing, ed il parcheggio solitamente ben frequentato è quasi vuoto, e la sbarra che dovrebbe controllare gli accessi già rimossa.
Tra poco queste luci si spegneranno, ma le ultime ore saranno di festa, con la torre illuminata di rosso.
Una scala mobile che porta verso il terminal è ferma da un po', non è più stata riparata, il motivo lo possiamo chiedere a capitan ovvio.
L'aeroporto è affollato, cosa alquanto inusuale in tempi di covid, ma ben poche persone sono qua per viaggiare.
Quasi tutti hanno in mano la macchina fotografica o il cellulare. Il clima è un misto di festa, curiosità e tristezza.
Gli autobus che collegavano la stazione centrale con l'aeroporto, il famoso TXL, oggi fanno la spola per l'ultima volta. Gli autisti ad ogni partenza suonano il clacson in onore dell'aeroporto. I furgoni che vedete invece sono quelli della televisione locale che farà alcuni servizi in diretta dalla terrazza.
Entriamo nel terminal. La lista dei voli è eloquente, a parte alcune partenze per i vari hub europei, abbiamo diversi voli panoramici sia su TXL, che verso il nuovo BER. L'ultimo volo di linea del giorno, il LH1955 per Monaco, sarà operato da un A350.
Ironica la presenza dell'informazione sul check-in anticipato per il voli Lufthansa, voli che non partiranno più da questo aeroporto.
Il miglior caffè di Seattle ha ormai ha traslocato qualche kilometro a sud della città. Mezza stella Skytrax in meno. Che poi Tegel è sempre stato un aeroporto regionale, causa assenza di Victoria's Secret.
Anche la farmacia ha chiuso i battenti, mentre a BER pare ce ne ben saranno due.
Come dicevo, pochi viaggiatori, ma tanta gente è venuta per fare l'ultimo saluto e per scattare l'ultima foto sotto il cielo stellato di TXL.
Intanto l'apron fuori è già mezzo vuoto e molti finger hanno ormai smesso per sempre di aiutare gliospiti viaggiatori ad evitare il freddo vento dal nord...
....così come questi banchi per il check-in non accetteranno più alcuna richiesta di upgrade gratuito in business.
Neanche qua è possibile avere un caffè. Servizio pessimo, dopo faccio la review da una stellina su Google.
Tegel ha sempre avuto un network a lungo raggio ridicolo, ma con il covid, di tutte queste destinazioni, è rimasta solo Doha.
La capitale della Germania non è degna di maggiori attenzioni, e probabilmente non lo sarà per molto tempo.
Air France intanto ringrazia per tutti questi anni. A causa del Covid, l'ultimo volo previsto per il giorno successivo non partirà dal solito terminal A, ma dal triste capannone che è il terminal C.
Gli arrivi sono ancora più eloquenti: a parte i voli del gruppo Lufthansa che ripartiranno poco più tardi, ed il night stop di Air France, il resto sono solo voli panoramici.
Un addio sotto tono, per un fine carriera decisamente sfortunato.
Intanto una giovane coppia di sposi arriva a creare un po' di animazione con musica e giochi.
La testimone vestita di rosso è ancora più elegante della sposa stessa
. La loro presenza sarà immortalata dalla stampa locale, e anche il CEO di accorgerà di loro, come vedremo tra poco.
I taxi, grandi protagonisti di questo aeroporto data la relativa vicinanza alla città e l'assenza di trasporti pubblici veloci, si incolonnano per l'ultimo giorno. Ma la loro fortuna è poca: non ci sono tanti viaggiatori che necessitano dei loro servizi. Nonostante l'aeroporto abbia già predisposta una stazione della metropolitana, il treno non è mai arrivato. Intanto in alto sulla terrazza la televisione sta facendo una diretta.
All'interno invece una coppia di assistenti Lufthansa sta rilasciando una veloce intervista.
Gli architetti del terminal sono Meinhard von Gerkan e Volkwin Marg, ed i temi principali riproposti in tutta la struttura erano l'esagono, il cemento, il grigio ed il rosso. Solo la segnaletica è colorata, e credo sia stata creata da Werner Nöfer.
All'improvviso appare il CEO degli aeroporti di Berlino, Engelbert Lütke Daldrup, ELD per gli amici.
Alcuni lo riconoscono, ovviamente la sua faccia è apparsa per anni sui quotidiani locali. Diverse persone gli chiedono di fare foto assieme, cosa a cui acconsente con tranquillità.
Per chi non lo riconoscesse, la pettorina antinfortunistica lascia poco spazio ai dubbi, con una scritta "CEO" dimensione "falla più grande che puoi, tanto costa uguale".
Lo stesso ELD va poi a salutare il gruppo di sposi.
Arriviamo al gate A0, uno dei pochi gates dove vengono gestiti wide-bodies, e da dove stasera partirà l'A350 di Lufthansa.
Anche l'ingombrante, dal punto di vista olfattivo, casa del Whopper è chiusa per sempre
Così come poco affollati sono anche i banchi del gruppo Lufthansa.
Questi banchi sono una delle grandi porcate del gruppo Lufthansa qua a Berlino, che ha deciso di concentrare le loro operazioni in quest'area per risparmiare, invece di gestirle in modo distribuito lungo l'esagono come ha fatto per anni, sostenendo però che questa fosse una scelta obbligata a causa delle carenze infrastrutturali di Tegel.
Vado ad osservare la situazione sull'apron di fronte al ponte di legno che collega il terminal A al terminal C. Come vedete non sono l’unico, molti curiosi e anche qualche più o meno famoso youtuber sono alla ricerca di qualche scatto. No, Chui per fortuna non c'è, non abbiamo abbastanza soldi per le sue marchette.
La terrazza è piena, mentre i pontili sono vuoti, a parte OE-LWQ, un E195 di Austrian, quasi pronto a staccare per Vienna.
Quando parlavo di design intendevo anche questo: una torre che parla lo stesso linguaggio del resto del terminal, e delle linee affascinanti e particolari.
Chiaro, magari non possono piacere a tutti.
Oggi per tutte le compagnie aeree è l’ultimo giorno e, come è spesso consuetudine, ogni ultimo volo riceve un saluto d’acqua. Anche il nostro Austrian, che ha appena fatto il giro del terminal ed è quasi pronto per partire, riceve il saluto finale.
Intanto un A319 di Eurowings aspetta i passeggeri del prossimo volo panoramico.
Tra un’ora arriverà l’A350 di Lufthansa, ma io devo andare. Passo davanti alla fermata del TXL dove la veletta dello snodato Scania è stata personalizzata per l’occasione.
Rientro nel terminal per l’ultima camminata, la fine di un'epoca è veramente arrivata.
Mi avvio verso l’auto. C’è solo il momento per l’ultimo sguardo verso l’apron, e per l’ultima fotografia. La scena è veramente surreale: gli aerei sono già scomparsi, i gates sono vuoti e questa sarà l’ultima volta che vedrò le luci accese. È strano pensare che nessun volo partirà mai più da questo aeroporto.
Anche per il giorno successivo non avevo una forte motivazione. Il terminal è comunque chiuso, e si prevede tanta gente accalcata nei pochi punti dove la pista è visibile. Probabilmente non ne sarebbe valsa la pena fare tanta fatica per vedere un A320 di Air France, anche se sarebbe stato l'ultimo volo.
All’ultimo momento decido di andare a vedere, perché Tegel chiude una volta sola (2x). Prendo un’auto e con un amico decidiamo di andare a vedere la situazione in un famoso spotting point a Meteorstrasse, una stradina vicino alla testata est delle due piste. Il viaggio è teso, siamo in ritardo, una manifestazione con relativa deviazione e dei lavori rallentano la nostra marcia e rischiamo di perderci il decollo.
Ci avviciniamo alla famigerata zona di Kurt Schumacher Platz e ci accorgiamo che i parcheggi attorno alle strade dove pensavamo di appostarci sono tutti pieni. Anche la terrazza del centro commerciale è piena di gente.
Decidiamo di abbandonare l’auto sul marciapiede sperando nella clemenza della polizia, ed iniziamo a correre verso il punto di spotting. Nel mentre venexiano ci comunica che l’A320 ha staccato e sta iniziando a fare il giro attorno al terminal.
Appena arrivati al punto di osservazione, capiamo che non siamo stati gli unici ad avere questa idea, anzi, a quanto pare un terzo della capitale è qua, mentre un altro terzo sarà accalcato fuori dal terminal.
Cerchiamo di trovare una zona dove poter avere un minimo di visibilità, ma la cosa migliore che troviamo è un magazzino di materiali per costruzioni, dove il proprietario ha probabilmente lasciato apposta il cancello aperto, lasciando solo una catenella, per giustificarsi in caso di rogne. Con noi decine di persone in attesa dell’ultimo decollo.
Gli sguardi sono tutti verso il terminal e le piste.
In lontananza vediamo la sagoma dell’A320 passare davanti al terminal per ricevere l’ultimo saluto d’acqua.
Cellulari e macchine fotografiche pronte!
Purtroppo siamo in una posizione pessima, l'aereo passerà esattamente sopra la nostra testa, so che potrò fotografare solo la sua pancia.
Davanti a me ho un muro di persone ed un albero. Questa foto l'ho scattata tenendo le mani in alto, per farvi capire la situazione.
Si sente il rumore dei motori, la gente inizia ad applaudire, e da un momento all’altro mi ritrovo l'A320 sopra la testa. A causa dell’emozione scatto foto senza zoommare sul soggetto...
...me ne accorgo solo il tempo per girarmi e per scattare l’ultima foto.
La gente attorno a me ride, piange, festeggia. Alcuni hanno portato da bere. Quell'entità che ha caratterizzato nel bene e nel male le loro giornate per 50 anni ha chiuso per sempre. Per molte persone è una liberazione, specialmente per chi negli ultimi anni ha comprato casa in zona, in attesa del giorno in cui non sarebbero più stati disturbati dal famoso rumore.
Tra le auto parcheggiate noto questa Mini con un adesivo del vecchio logo airberlin. Nel giro di pochi anni la città ha perso un aeroporto ed il suo hub carrier, non a caso il giorno prima in aeroporto si erano ritrovati diversi ex-airberliner per festeggiare la chiusura della loro ex-base.
Mentre cammino verso l’auto mi accorgo di questa casa, la costruzione è nuova, quasi ultimata, direttamente a pochi metri dalla 26L. Molte di queste zone, adesso che Tegel è chiuso, avranno una maggiore appetibilità. Affitti e costi delle case aumenteranno. Vittoria per molti, ma non per tutti.
Riprendiamo l'auto, anche la terrazza del centro commerciale si sta svuotando, lo spettacolo è finito, 60 anni di storia si sono chiusi.
Da ormai un paio di mesi BER è diventato il nuovo ed unico aeroporto della capitale. L'Hauptstadtflughafen non ho ancora avuto occasione di visitarlo, quindi non saprei dare delle valutazioni sul nuovo aeroporto. Non ho nemmeno una grande opinione sulla chiusura di Tegel, anche se sicuramente con BER non avrebbe potuto ambire a nulla di più che essere un city airport. Senza un hub carrier, e con un traffico prevalentemente turistico, Berlino rimarrà per gli anni a venire nella periferia dell'aviazione europea, con o senza TXL.
A meno che venexiano e Berlin non mi diano del kleingeld per rifondare airberlin
Il buon venexiano ha avuto l’opportunità di vivere questo periodo di transizione in prima persona, e ha già postato una preview del trip report. Questo mio report è invece la testimonianza di chi ha visto questi eventi in disparte, ed è un “report meno trip”, perché non c’è alcun viaggio, a parte il mio vagabondare all’interno di quello che è stato, per i berlinesi dell'ovest, un simbolo di libertà durante il periodo del muro.
In queste pagine parlerò degli ultimi due giorni di vita di TXL. Era l'aeroporto a cui ero più affezionato, e per molti questa era una cosa abbastanza strana. Tegel durante i suoi ultimi anni di vita non è che fosse definibile come aeroporto moderno e funzionale. Al contrario, aveva la reputazione di essere uno dei peggiori tra gli aeroporti europei. I motivi della mia affezione sono due: la sua storia e la sua architettura. La storia, perché è un aeroporto nato in un contesto difficile come quello di Berlino ovest. Molti terminal edificati negli anni 60 sono scomparsi o sono stati rimaneggiati fino a renderli quasi irriconoscibili. Dopo la caduta del muro, Tegel era considerato come un aeroporto con i giorni contati, per questo motivo Il terminal A è rimasto abbastanza simile alla configurazione originale, ed entrando nell’edificio è come se assaporassi i momenti dell’aviazione che non ho mai potuto vivere. L'architettura, perché Tegel ha queste forme lineari da navicella spaziale, una continuità tra l'architettura esterna con quella interna, inclusa una torre che non è un corpo estraneo, ma è parte integrante del terminal. Gli interni erano ben pensati e la sua struttura esagonale con riduzione delle distanze auto-aereo era tanto geniale, quanto poco adatta ai requisiti del 21esimo secolo, ed orientata ad una città auto-centrica.
Il report inizia sabato 7 novembre, ovvero l'ultimo giorno di operatività dell'aeroporto. Il giorno successivo infatti prevede un l'unico volo celebrativo operato da Air France, un A320 per CDG, che arriverà sabato notte, l'ultimo night stop.
Inizialmente non pensavo di andare a Tegel, il mio addio l'avevo già dato qualche settimana prima con una visita alla terrazza assieme a Berlin.
All'ultimo momento decido di andare a vedere cosa succede, sia per un misto di curiosità, d'altronde Tegel chiude una volta sola.
Raggiungo l'aeroporto con il car sharing, ed il parcheggio solitamente ben frequentato è quasi vuoto, e la sbarra che dovrebbe controllare gli accessi già rimossa.

Tra poco queste luci si spegneranno, ma le ultime ore saranno di festa, con la torre illuminata di rosso.

Una scala mobile che porta verso il terminal è ferma da un po', non è più stata riparata, il motivo lo possiamo chiedere a capitan ovvio.

L'aeroporto è affollato, cosa alquanto inusuale in tempi di covid, ma ben poche persone sono qua per viaggiare.
Quasi tutti hanno in mano la macchina fotografica o il cellulare. Il clima è un misto di festa, curiosità e tristezza.

Gli autobus che collegavano la stazione centrale con l'aeroporto, il famoso TXL, oggi fanno la spola per l'ultima volta. Gli autisti ad ogni partenza suonano il clacson in onore dell'aeroporto. I furgoni che vedete invece sono quelli della televisione locale che farà alcuni servizi in diretta dalla terrazza.

Entriamo nel terminal. La lista dei voli è eloquente, a parte alcune partenze per i vari hub europei, abbiamo diversi voli panoramici sia su TXL, che verso il nuovo BER. L'ultimo volo di linea del giorno, il LH1955 per Monaco, sarà operato da un A350.
Ironica la presenza dell'informazione sul check-in anticipato per il voli Lufthansa, voli che non partiranno più da questo aeroporto.

Il miglior caffè di Seattle ha ormai ha traslocato qualche kilometro a sud della città. Mezza stella Skytrax in meno. Che poi Tegel è sempre stato un aeroporto regionale, causa assenza di Victoria's Secret.

Anche la farmacia ha chiuso i battenti, mentre a BER pare ce ne ben saranno due.

Come dicevo, pochi viaggiatori, ma tanta gente è venuta per fare l'ultimo saluto e per scattare l'ultima foto sotto il cielo stellato di TXL.

Intanto l'apron fuori è già mezzo vuoto e molti finger hanno ormai smesso per sempre di aiutare gli

....così come questi banchi per il check-in non accetteranno più alcuna richiesta di upgrade gratuito in business.

Neanche qua è possibile avere un caffè. Servizio pessimo, dopo faccio la review da una stellina su Google.

Tegel ha sempre avuto un network a lungo raggio ridicolo, ma con il covid, di tutte queste destinazioni, è rimasta solo Doha.
La capitale della Germania non è degna di maggiori attenzioni, e probabilmente non lo sarà per molto tempo.

Air France intanto ringrazia per tutti questi anni. A causa del Covid, l'ultimo volo previsto per il giorno successivo non partirà dal solito terminal A, ma dal triste capannone che è il terminal C.

Gli arrivi sono ancora più eloquenti: a parte i voli del gruppo Lufthansa che ripartiranno poco più tardi, ed il night stop di Air France, il resto sono solo voli panoramici.
Un addio sotto tono, per un fine carriera decisamente sfortunato.

Intanto una giovane coppia di sposi arriva a creare un po' di animazione con musica e giochi.
La testimone vestita di rosso è ancora più elegante della sposa stessa


I taxi, grandi protagonisti di questo aeroporto data la relativa vicinanza alla città e l'assenza di trasporti pubblici veloci, si incolonnano per l'ultimo giorno. Ma la loro fortuna è poca: non ci sono tanti viaggiatori che necessitano dei loro servizi. Nonostante l'aeroporto abbia già predisposta una stazione della metropolitana, il treno non è mai arrivato. Intanto in alto sulla terrazza la televisione sta facendo una diretta.

All'interno invece una coppia di assistenti Lufthansa sta rilasciando una veloce intervista.

Gli architetti del terminal sono Meinhard von Gerkan e Volkwin Marg, ed i temi principali riproposti in tutta la struttura erano l'esagono, il cemento, il grigio ed il rosso. Solo la segnaletica è colorata, e credo sia stata creata da Werner Nöfer.

All'improvviso appare il CEO degli aeroporti di Berlino, Engelbert Lütke Daldrup, ELD per gli amici.

Alcuni lo riconoscono, ovviamente la sua faccia è apparsa per anni sui quotidiani locali. Diverse persone gli chiedono di fare foto assieme, cosa a cui acconsente con tranquillità.
Per chi non lo riconoscesse, la pettorina antinfortunistica lascia poco spazio ai dubbi, con una scritta "CEO" dimensione "falla più grande che puoi, tanto costa uguale".
Lo stesso ELD va poi a salutare il gruppo di sposi.

Arriviamo al gate A0, uno dei pochi gates dove vengono gestiti wide-bodies, e da dove stasera partirà l'A350 di Lufthansa.

Anche l'ingombrante, dal punto di vista olfattivo, casa del Whopper è chiusa per sempre

Così come poco affollati sono anche i banchi del gruppo Lufthansa.
Questi banchi sono una delle grandi porcate del gruppo Lufthansa qua a Berlino, che ha deciso di concentrare le loro operazioni in quest'area per risparmiare, invece di gestirle in modo distribuito lungo l'esagono come ha fatto per anni, sostenendo però che questa fosse una scelta obbligata a causa delle carenze infrastrutturali di Tegel.

Vado ad osservare la situazione sull'apron di fronte al ponte di legno che collega il terminal A al terminal C. Come vedete non sono l’unico, molti curiosi e anche qualche più o meno famoso youtuber sono alla ricerca di qualche scatto. No, Chui per fortuna non c'è, non abbiamo abbastanza soldi per le sue marchette.

La terrazza è piena, mentre i pontili sono vuoti, a parte OE-LWQ, un E195 di Austrian, quasi pronto a staccare per Vienna.

Quando parlavo di design intendevo anche questo: una torre che parla lo stesso linguaggio del resto del terminal, e delle linee affascinanti e particolari.
Chiaro, magari non possono piacere a tutti.

Oggi per tutte le compagnie aeree è l’ultimo giorno e, come è spesso consuetudine, ogni ultimo volo riceve un saluto d’acqua. Anche il nostro Austrian, che ha appena fatto il giro del terminal ed è quasi pronto per partire, riceve il saluto finale.

Intanto un A319 di Eurowings aspetta i passeggeri del prossimo volo panoramico.

Tra un’ora arriverà l’A350 di Lufthansa, ma io devo andare. Passo davanti alla fermata del TXL dove la veletta dello snodato Scania è stata personalizzata per l’occasione.

Rientro nel terminal per l’ultima camminata, la fine di un'epoca è veramente arrivata.

Mi avvio verso l’auto. C’è solo il momento per l’ultimo sguardo verso l’apron, e per l’ultima fotografia. La scena è veramente surreale: gli aerei sono già scomparsi, i gates sono vuoti e questa sarà l’ultima volta che vedrò le luci accese. È strano pensare che nessun volo partirà mai più da questo aeroporto.

Anche per il giorno successivo non avevo una forte motivazione. Il terminal è comunque chiuso, e si prevede tanta gente accalcata nei pochi punti dove la pista è visibile. Probabilmente non ne sarebbe valsa la pena fare tanta fatica per vedere un A320 di Air France, anche se sarebbe stato l'ultimo volo.
All’ultimo momento decido di andare a vedere, perché Tegel chiude una volta sola (2x). Prendo un’auto e con un amico decidiamo di andare a vedere la situazione in un famoso spotting point a Meteorstrasse, una stradina vicino alla testata est delle due piste. Il viaggio è teso, siamo in ritardo, una manifestazione con relativa deviazione e dei lavori rallentano la nostra marcia e rischiamo di perderci il decollo.
Ci avviciniamo alla famigerata zona di Kurt Schumacher Platz e ci accorgiamo che i parcheggi attorno alle strade dove pensavamo di appostarci sono tutti pieni. Anche la terrazza del centro commerciale è piena di gente.
Decidiamo di abbandonare l’auto sul marciapiede sperando nella clemenza della polizia, ed iniziamo a correre verso il punto di spotting. Nel mentre venexiano ci comunica che l’A320 ha staccato e sta iniziando a fare il giro attorno al terminal.
Appena arrivati al punto di osservazione, capiamo che non siamo stati gli unici ad avere questa idea, anzi, a quanto pare un terzo della capitale è qua, mentre un altro terzo sarà accalcato fuori dal terminal.

Cerchiamo di trovare una zona dove poter avere un minimo di visibilità, ma la cosa migliore che troviamo è un magazzino di materiali per costruzioni, dove il proprietario ha probabilmente lasciato apposta il cancello aperto, lasciando solo una catenella, per giustificarsi in caso di rogne. Con noi decine di persone in attesa dell’ultimo decollo.

Gli sguardi sono tutti verso il terminal e le piste.

In lontananza vediamo la sagoma dell’A320 passare davanti al terminal per ricevere l’ultimo saluto d’acqua.

Cellulari e macchine fotografiche pronte!
Purtroppo siamo in una posizione pessima, l'aereo passerà esattamente sopra la nostra testa, so che potrò fotografare solo la sua pancia.
Davanti a me ho un muro di persone ed un albero. Questa foto l'ho scattata tenendo le mani in alto, per farvi capire la situazione.

Si sente il rumore dei motori, la gente inizia ad applaudire, e da un momento all’altro mi ritrovo l'A320 sopra la testa. A causa dell’emozione scatto foto senza zoommare sul soggetto...

...me ne accorgo solo il tempo per girarmi e per scattare l’ultima foto.

La gente attorno a me ride, piange, festeggia. Alcuni hanno portato da bere. Quell'entità che ha caratterizzato nel bene e nel male le loro giornate per 50 anni ha chiuso per sempre. Per molte persone è una liberazione, specialmente per chi negli ultimi anni ha comprato casa in zona, in attesa del giorno in cui non sarebbero più stati disturbati dal famoso rumore.
Tra le auto parcheggiate noto questa Mini con un adesivo del vecchio logo airberlin. Nel giro di pochi anni la città ha perso un aeroporto ed il suo hub carrier, non a caso il giorno prima in aeroporto si erano ritrovati diversi ex-airberliner per festeggiare la chiusura della loro ex-base.

Mentre cammino verso l’auto mi accorgo di questa casa, la costruzione è nuova, quasi ultimata, direttamente a pochi metri dalla 26L. Molte di queste zone, adesso che Tegel è chiuso, avranno una maggiore appetibilità. Affitti e costi delle case aumenteranno. Vittoria per molti, ma non per tutti.

Riprendiamo l'auto, anche la terrazza del centro commerciale si sta svuotando, lo spettacolo è finito, 60 anni di storia si sono chiusi.

Da ormai un paio di mesi BER è diventato il nuovo ed unico aeroporto della capitale. L'Hauptstadtflughafen non ho ancora avuto occasione di visitarlo, quindi non saprei dare delle valutazioni sul nuovo aeroporto. Non ho nemmeno una grande opinione sulla chiusura di Tegel, anche se sicuramente con BER non avrebbe potuto ambire a nulla di più che essere un city airport. Senza un hub carrier, e con un traffico prevalentemente turistico, Berlino rimarrà per gli anni a venire nella periferia dell'aviazione europea, con o senza TXL.
A meno che venexiano e Berlin non mi diano del kleingeld per rifondare airberlin
