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Da Repubblica un interessante articolo che fa giustizia della teoria che lasciando tutto aperto, l’economia ne risenta poco e comunque in misura minore rispetto al lockdown.

Rinunciare al lockdown per "salvare" l'economia? Ecco perché la ricetta svedese non ha funzionato


Nonostante le misure di limitazione blande, Stoccolma ha registrato nelle scorse settimane una flessione dei consumi pari a quelle dei Paesi che hanno scelto la strada dell'isolamento, affrontando però un numero molto più alto di morti. E l'immunità di gregge è ancora un traguardo molto lontano

di MAURIZIO RICCI

23 Maggio 2020

È il dilemma che ha consumato la tormentata primavera di economisti, politici, scienziati e noi tutti chiusi in casa. Davvero era necessaria una quarantena così lunga e così rigida? Non avrà fatto più danni del virus stesso? Adesso che la paura dell'epidemia si è allentata e i primi dati apocalittici sull'impatto economico di questi mesi (il Pil 2020 a meno 8? meno 10? meno 15 per cento?) si incrociano con i racconti vissuti di imprenditori che non ce l'hanno fatta e hanno già chiuso, c'è chi si guarda indietro e dice: ma non potevamo scegliere una alternativa più soft, tipo la Svezia? In due parole, la risposta è No. Anche a guardare solo l'economia, i danni della quarantena sono inferiori a quelli della non quarantena. E per chi, come gli svedesi, ci è svicolato attorno il guadagno è incerto e, comunque, minimo.

Il primo confronto - quello fra la presenza o meno del lockdown - lo ha fatto Daniel Gros, per il suo centro studi, il Ceps. Gros non ha utilizzato il parametro consueto, quello che utilizza i criteri delle assicurazioni per calcolare il costo economico di una vita perduta e, da qui, mettere a confronto vite salvate con posti di lavoro svaniti. Il dato che utilizza è, invece, la spesa che sarebbe stata necessaria per far fronte ad una pandemia, priva di qualsiasi freno. Anzitutto, ci sono le ore di lavoro perdute da chi si infetta, in media un mese, fra malattia e isolamento. Poi, c'è il costo in termini di ospedalizzazione, cure intensive, macchinari, personale per gestire decine di migliaia di infezioni, un quinto delle quali finisce in ospedale, per una spesa che, calcola Gros sulla base dei prezzi della sanità tedesca, è di 32 mila euro per ogni singolo caso. Una epidemia che investisse tutta la popolazione e ne spedisse un quinto in ospedale avrebbe un costo superiore alla quarantena.
Ma se la parola d'ordine, invece di lockdown, fosse stata prudenza, come in Svezia?

Il Paese scandinavo ha imposto solo regole di isolamento molto blande, lasciando che la vita quotidiana si svolgesse normalmente e l'economia marciasse regolarmente. Non è andata bene. Su 10 milioni di abitanti, la Svezia ha registrato 3.831 decessi. Gli altri tre Paesi nordici (Danimarca, Norvegia e Finlandia) che, insieme, fanno 15 milioni di abitanti e hanno adottato una quarantena paragonabile al resto d'Europa, in tutto mille. Se si guarda solo alle ultime settimane, il tasso di decessi per milione di abitanti (6,4), in Svezia è superiore sia a quello inglese che a quello italiano.
Almeno, però, la rinuncia alle quarantene all'italiana ha salvato l'economia, vero? No. Fra aprile e giugno, la previsione è di un crollo del 6 per cento del Pil, che la caduta delle esportazioni non basta a spiegare. Si sono fermati, infatti, i consumi: meno 5,4 per cento ad aprile. Nessuno impediva agli svedesi di approfittare della primavera incipiente per andare a bersi una birra o mangiare il classico mix di aringhe al ristorante. Ma non l'hanno fatto: la spesa nei bar e nei ristoranti, è crollata del 27 per cento. Quella per l'abbigliamento è affondata del 35 per cento. Il risultato finale è che fra il lockdown danese e le aperture svedesi la differenza è minima: questa primavera la domanda aggregata in Danimarca è diminuita del 29 per cento. In Svezia, poco meno: 25 per cento.
Insomma, dal punto di vista dell'economia, il problema, più della quarantena, sono il virus e le paure che suscita. Anche perché, nell'esperimento svedese, sta venendo a mancare il tassello decisivo. Il governo di Stoccolma sta accettando più morti, in cambio di vantaggi modesti per l'economia, ma senza centrare l'obiettivo principale: l'immunità. In realtà, già la premessa era scivolosa: non c'è, oggi, una conferma scientifica che il superamento dell'infezione comporti un'immunità dal virus. Ma anche se ci fosse, alla Svezia sembra sfuggire: a fine aprile, gli infettivologi si aspettavano che almeno un terzo degli abitanti di Stoccolma fosse entrato in contatto con il virus. Invece, siamo solo al 7,3 per cento: l'immunità di gregge è davvero remota, anche se il prezzo pagato, in termini di morti, per inseguirla comincia ad essere alto.
In effetti n Lombadia con 1500 (and counting) morti per milione di abitanti ce la siamo cavata molto meglio. E anche come economia andiamo alla grande con un meno 9,5 percento.
 
In effetti n Lombadia con 1500 (and counting) morti per milione di abitanti ce la siamo cavata molto meglio. E anche come economia andiamo alla grande con un meno 9,5 percento.
E dei risultati svedesi confrontati con gli altri scandinavi cosa ne pensi?
 
Ci manca giusto che ci banni anche il ns paese e poi ci tocca veramente andare in bicicletta a Richmond Park per tutta l’estate a dar da mangiare ai cervi.
 
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Reactions: londonfog
Dal 15 giugno JU dovrebbe riprendere a volare sulla FCO-BEG

Inizialmente 4 volte a settimana (MON/THU/FRI/SUN), dovrebbe poi passare a giornaliera dal 1 luglio. Air Serbia ha già riavviato un paio di voli (ZRH/FRA), domani torna a volare su Heathrow (e Vienna) da Belgrado mentre JFK riparte dal 6 giugno.

G
 
E' arrivata puntualmente quella che la stampa di regime britannica chiama "la ritorsione della Francia".
Non mi meravigliera' se altri paesi incazzati con BoJo seguiranno la Francia.
Metto il link non di regime.


Scusami Gaetano, ma "stands ready" non vuol dire che lo ha gia' fatto, ma che e' pronta a farlo. D'altronde la normativa britannica ha piu' buchi di un colabrodo (Per esempio, io non ho l'auto devo usare i mezzi pubblici per tornare a casa dall'aeroporto).
 
La Spagna ha annunciato che riaprirà le frontiere e consentirà di entrare nel Paese senza quarantena a partire dal 1 luglio
 
La Spagna ha annunciato che riaprirà le frontiere e consentirà di entrare nel Paese senza quarantena a partire dal 1 luglio
Due secondi dopo, le varie OTA sono state prese d'assalto!
 
Due secondi dopo, le varie OTA sono state prese d'assalto!

Flebili segnali di sparuti cervelli perlomeno in funzione...Probabilmente perché da loro non si riceve il segnale di Live non è la d’Urso.
 
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Reactions: maxdan2008
Da Repubblica un interessante articolo che fa giustizia della teoria che lasciando tutto aperto, l’economia ne risenta poco e comunque in misura minore rispetto al lockdown.

Rinunciare al lockdown per "salvare" l'economia? Ecco perché la ricetta svedese non ha funzionato

Calcolo dei morti a parte, il giornalista nel suo calcolo dei costi del lockdown non ha conteggiato i miliardi (qua per ora 50) messi a debito di casse integrazioni, sussidi, prestiti, finanziamenti messi in campo.

Il loro PIL è sceso ma la ripartenza non sarà zavorrata come la nostra per i soldi che stiamo spendendo per salvare il salvabile!
 
Non oso aprire un thread sulle Frecce Tricolori in volo sulle nostre città , cosi ho messo le mie 5 foto dal balcone di casa mia nella sezione 'Media'.
Per chi vuole dare un'occhiata. Ciao
 
Air Serbia riavvia la Belgrado-Malpensa a partire dal 15 giugno (inizialmente MON/WED/FRI), idem per Roma (4X) come già detto sopra.

G
 
Delta che aveva sospeso tutti i voli per l'Italia fino ad ottobre ci ripensa e riapre alcune rotte italiane a partire dal 1 agosto.

Se hanno fatto questa scelta penso non sia una data sparata a caso ma probabilmente hanno informazioni che Trump toglierà il ban di ingresso in USA ai cittadini UE a partire da quella data. Inoltre adesso che Alitalia è uscita dalla JV può essere interpretata come mossa concorrenziale per venire a prendersi direttamente i pax italiani col suo metallo.

New York JFK – Milan Malpensa eff 01AUG20 1 daily A330-300
New York JFK – Rome eff 01AUG20 1 daily A330-300
Atlanta – Rome eff 01SEP20 1 daily A330-300

 
Nuova vittima, la pluriblasonata LATAM dichiara il fallimento e si avvale del Chapter 11 (non per tutti i suoi rami peraltro Argentina, Brasile e Paraguay chissà che fine faranno).


Il necrologio per ora riguarda:
- Alitalia SAI
- Flybe
- SAA
- Avianca
- LATAM
- Virgin Australia
- ?
 
Delta che aveva sospeso tutti i voli per l'Italia fino ad ottobre ci ripensa e riapre alcune rotte italiane a partire dal 1 agosto.

Se hanno fatto questa scelta penso non sia una data sparata a caso ma probabilmente hanno informazioni che Trump toglierà il ban di ingresso in USA ai cittadini UE a partire da quella data. Inoltre adesso che Alitalia è uscita dalla JV può essere interpretata come mossa concorrenziale per venire a prendersi direttamente i pax italiani col suo metallo.

New York JFK – Milan Malpensa eff 01AUG20 1 daily A330-300
New York JFK – Rome eff 01AUG20 1 daily A330-300
Atlanta – Rome eff 01SEP20 1 daily A330-300

Sarebbe bello se fosse come dici, temo invece che non abbiano la minima idea di quando sarà tolto il ''ban'' verso i cittadini UE. Il volo infatti era schedulato per l'inizio di Luglio ed è stato posticipato ad inizio Agosto…è American che aveva rinviato tutto all'autunno. Delta fino ad ora sta cercando di resistere almeno con il JFK...purtroppo l'Atlanta su Milano è andato...
 
Nuova vittima, la pluriblasonata LATAM dichiara il fallimento e si avvale del Chapter 11 (non per tutti i suoi rami peraltro Argentina, Brasile e Paraguay chissà che fine faranno).


Il necrologio per ora riguarda:
- Alitalia SAI
- Flybe
- SAA
- Avianca
- LATAM
- Virgin Australia
- ?
Alitalia è defunta di suo, era già passata a peggior vita molto prima del covid
 
Stato
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