Anche la FAA sembra avere la sua buona dose di responsabilità.
Boeing, aviazione Usa sotto accusa: sapeva che il 737 Max rischiava incidenti ogni 2-3 anni
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Nuovo scandalo nello scandalo per i 737 Max della Boeing. Le autorità di controllo dell'aviazione civile americana avevano lasciato che il nuovo velivolo rimanesse in servizio, all'indomani del primo di due fatali incidenti (il primo il JT610 dell'indonesiana Lion Airlines fece 189 vittime in Indonesia, il secondo il 302 della Ethiopian Airlines, con 157 persone a bordo cade ad Addis Abeba, precipitati entrambi a pochi minuti dal decollo ndr), nonostante le loro stesse analisi avessero rivelato elevati rischi. Il Max era apparso alle Authority americane come uno dei velivoli potenzialmente più proni a disastri in decenni, in assenza di significative modifiche.
Un incidente ogni due anni
La Federal Aviation Administration, secondo documenti resi noti durante un’audizione parlamentare, nel novembre 2018 aveva concluso che il 737 Max poteva soffrire in media un incidente fatale ogni due o tre anni. Sull'intero, prevedibile periodo di servizio del nuovo 737, tra i 35 e i 45 anni, le tragedie “attese” erano 15 a meno di interventi drastici sul sistema di pilotaggio automatico al cuore dei problemi. Quel numero di incidenti era pari al totale dei disastri di ogni natura che in trent'anni aveva coinvolto i modelli 757, 767, 777 e 787 e i più recenti 747.
L'indagine Taram
L'indagine interna della Faa, chiamata Taram (Transport Airplane Risk Assessment methodology), aveva calcolato un tasso di incidenti di molto superiore a quanto fino a quel momento pubblicamente riconosciuto possibile dall'azienda o dalle autorità. E quell’analisi era stata effettuata subito dopo il crash del volo Lion Air in Indonesia in ottobre, in tempo quindi potenzialmente per fermare il successivo incidente avvenuto pochi mesi dopo in Africa. La frequenza dei possibili disastri e' stata definita da esperti chiamati a testimoniare in Congresso come “inaccettabile” nella storia moderna dell'aviazione.
Audizioni al Congresso
Dai deputati, in seguito alle rivelazioni, si sono levate pesanti critiche. “Nonostante le sue stesse stime, la Faa ha rischiato la sicurezza dei passeggeri e lasciato che il 737 Max continuasse a volare”, ha detto il presidente della Commissione Trasporti della Camera, il democratico Peter DeFazio. Un secondo incidente mortale, nel marzo di quest'anno, avvenne in Etiopia e provoco' a quel punto il “congelamento” del velivolo da parte delle autorita' internazionali e americane. Crescenti polemiche sono pero' esplose da allora sul comportamento sia della Boeing che dei regulators. I documenti in possesso dei parlamentari, oltre mezzo milione, a detta di DeFazio rivelano adesso senza ombra di dubbio “una fallimentare cultura della sicurezza”. Un ex dipendente di Boeing ha inoltre testimoniato come l'azienda avesse ignorato i suoi allarmi sulla scarsa affidabilità del velivolo e puntato l'indice sulle pressioni del management per accelerare la produzione a scapito di qualita' e verifiche.
Niente certificazione in vista
La Faa, da parte sua, ha indicato che non intende autorizzare il 737 Max a tornare in servizio entro fine anno, come sperato da Boeing impegnata a rivedere le tecnologie e i test. Le authority americane hanno anzi fatto sapere che potrebbero richiedere ancora ulteriori sanzioni nei confronti dell'azienda.