Alitalia: cambia tutto?


Stato
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C'è un altro elemento che porta dritto a Lufthansa nelle pieghe del decreto Alitalia. In sintesi, lo Stato resterà fuori o, più precisamente, il Tesoro non potrà più entrare nel capitale semplicemente convertendo in azioni gli interessi sui finanziamenti ponte concessi alla compagnia, com'era previsto nella precedente formulazione della procedura. Lo si legge nella documentazione preparata dall'Ufficio Studi del Senato per l'esame parlamentare. Il decreto, scrive Milano Finanza, nel frattempo, è stato stralciato dalla manovra (l'emendamento era "inammissibile") e incardinato per l'iter tradizionale, che si annuncia già un percorso a ostacoli. In ballo c'è la nuova procedura di cessione, da avviare entro il 31 maggio, ma soprattutto il nuovo prestito da 400 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli interessi sul finanziamento a titolo oneroso dei 900 milioni di euro già concessi alla compagnia, stimati fin qui in 145 milioni di euro, la procedura di restituzione prevedeva che gli interessi venissero versati all'entrata del bilancio dello Stato "entro sessanta giorni dalla data del predetto decreto del Ministro dello sviluppo economico per essere riassegnati ad uno o più capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per le finalità di cui al comma 1" del medesimo articolo 37 del decreto-legge n. 34 del 2019".

http://www.affaritaliani.it/economia/alitalia-il-tesoro-rimane-fuori-rumors-642509.html
 
Un’Alitalia ridotta. Con 2.500 esuberi da gestire con misure di «solidarietà espansiva» tra scivoli pensionistici ed assegni di ricollocazione. Rifinanziando anche il fondo per il trasporto aereo alimentato da un sovrappiù sui biglietti aerei. Martedì il nuovo commissario, Giuseppe Leogrande, illustrerà al ministero dello Sviluppo il piano che ha in mente per traghettare la compagnia verso Lufthansa che offre, al momento, una partnership commerciale in attesa di un investimento finanziario. Trapela la preoccupazione dei lavoratori che ieri hanno scioperato in attesa dell’incontro. Il compito per Leogrande è di estrema difficoltà. Lo coadiuverà Giancarlo Zeni, ex Alitalia, ora amministratore delegato di Blue Panorama risanata dallo stesso Leogrande e acquisita dal gruppo Uvet. Zeni avrebbe accettato l’incarico dopo aver trovato un accordo con l’azionista Luca Patané. La compagnia risanata confluirà in una newco in cui non è esclusa una partecipazione pubblica (probabilmente Fs e non Cassa Depositi). Nella bad company finiranno gli esuberi e gli asset non più produttivi. Ma c’è da negoziare anche l’uscita da SkyTeam che costa oltre 100 milioni per confluire in StarAlliance con Lufthansa ed United, tale da permettere una maggiore condivisione nei ricavi verso gli Usa.

Corriere della sera
 
Un’Alitalia ridotta. Con 2.500 esuberi da gestire con misure di «solidarietà espansiva» tra scivoli pensionistici ed assegni di ricollocazione. Rifinanziando anche il fondo per il trasporto aereo alimentato da un sovrappiù sui biglietti aerei. Martedì il nuovo commissario, Giuseppe Leogrande, illustrerà al ministero dello Sviluppo il piano che ha in mente per traghettare la compagnia verso Lufthansa che offre, al momento, una partnership commerciale in attesa di un investimento finanziario. Trapela la preoccupazione dei lavoratori che ieri hanno scioperato in attesa dell’incontro. Il compito per Leogrande è di estrema difficoltà. Lo coadiuverà Giancarlo Zeni, ex Alitalia, ora amministratore delegato di Blue Panorama risanata dallo stesso Leogrande e acquisita dal gruppo Uvet. Zeni avrebbe accettato l’incarico dopo aver trovato un accordo con l’azionista Luca Patané. La compagnia risanata confluirà in una newco in cui non è esclusa una partecipazione pubblica (probabilmente Fs e non Cassa Depositi). Nella bad company finiranno gli esuberi e gli asset non più produttivi. Ma c’è da negoziare anche l’uscita da SkyTeam che costa oltre 100 milioni per confluire in StarAlliance con Lufthansa ed United, tale da permettere una maggiore condivisione nei ricavi verso gli Usa.

Corriere della sera

Ennesima inesattezza, l'uscita da Skyteam non costa nulla perché l'accordo è in scadenza il 31 dicembre.
Basta non rinnovarlo.
 
Come fa AZ a rimanere nella JV transatlantica fino a maggio senza far parte di SkyTeam? Non è un requisito?

Le due cose non hanno nulla a che fare, come dimostra il fatto che ci sono decine di compagnie che sono membri di Skyteam ma non lo sono della JV.
 
Le due cose non hanno nulla a che fare, come dimostra il fatto che ci sono decine di compagnie che sono membri di Skyteam ma non lo sono della JV.

Esatto, ad esempio Virgin Atlantic non è membro Sky Team ma è nella JV Blue Skies dal 2020.

Non mi risulta che lo Sky Team abbia scadenza 31 dicembre 2019 però. Se così fosse vi sarebbero bizzeffe di annunci mentre ho ricevuto l'altro giorno pubblicità di Flying Blue che pubblicizzava la possibilità di prenotare voli con miglia anche con Alitalia.
 
Non ci sarebbe solo Lufthansa interessata a entrare con una quota in Alitalia.
Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, l’amministratore delegato di Delta, Ed Bastian (nella foto), avrebbe infatti dichiarato a Reuters il rinnovato interesse per la compagnia.

Bastian ha comunque precisato di non aver ancora incontrato il supercommssario Giuseppe Leogrande, ma - ha precisato al Sole 24Ore - “Delta rimane impegnata a diventare azionista di minoranza in un’Alitalia riorganizzata e conferma che sarebbe disponibile a investire 100 milioni di euro per una quota pari al 10 per cento della compagnia. Delta inoltre non vede l’ora di lavorare con il nuovo commissario e rimane impegnata a mantenere la sua alleanza con Alitalia in futuro”.

Il compito del supercommissario
Il commissario Leogrande dovrà far ripartire la procedura di cessione e al contempo presentare al Mise un piano di interventi di riorganizzazione ed efficientamento della struttura e delle attività aziendali.

Intanto, Lufthansa è disponibile a un accordo commerciale e dopo il rinnovo della manifestazione di interesse di Delta ci potrebbero essere ulteriori novità

TTG Italia
 
Come fa AZ a rimanere nella JV transatlantica fino a maggio senza far parte di SkyTeam? Non è un requisito?

Le due cose non hanno nulla a che fare, come dimostra il fatto che ci sono decine di compagnie che sono membri di Skyteam ma non lo sono della JV.


L’ipotesi citata da Rasmus è l’esatto opposto...
 
L'adesione a Skyteam non è in scadenza, è la JV che è stata disdettata con circa un anno di anticipo da DL e AF-KL a seguito della decisone del DOT Usa sulla nuova autorizzazione a Blue Sky.
 
Non ci sarebbe solo Lufthansa interessata a entrare con una quota in Alitalia.
Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, l’amministratore delegato di Delta, Ed Bastian, avrebbe infatti dichiarato a Reuters il rinnovato interesse per la compagnia.

TTG Italia

MA BASTAAAAA!
Da anni che sentiamo ste dichiarazioni, abbiamo capito. Ora per favore si faccia qualcosa di concreto.
 
Vale quasi 100 milioni di euro l’anno di ricavi in più la proposta — o meglio: la controproposta — commerciale che Air France-Klm ha fatto nei giorni scorsi ad Alitalia nel tentativo di far deragliare una possibile convergenza con il gruppo tedesco Lufthansa. È quanto apprende il Corriere della Sera da tre fonti francesi e americane che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne con la stampa. Quando si insedierà il commissario unico Giuseppe Leogrande si ritroverà anche a dover dare seguito a quella lettera spedita da Parigi, oltre ai grattacapi previsti per l’avvio di una ristrutturazione che si annuncia significativa e con una cassa ridotta a 270 milioni di euro.
I due pilastri
Air France-Klm — spiegano le fonti — nella comunicazione inviata propone una collaborazione stretta, ma senza ricorrere a un investimento diretto, non nell’immediato almeno. L’offerta, a quanto si apprende, si basa su due pilastri, peraltro non nuovi nella storia delle partnership tra i franco-olandesi e gli italiani. Da un lato c’è l’offerta di ripristino della joint venture per il pacchetto di voli dentro l’Europa, dall’altro lato Parigi suggerisce l’estensione dei collegamenti intercontinentali in codeshare. Nel primo caso, calcolano le fonti, si tratterebbe di circa 84 milioni di euro di ricavi in più per Alitalia. Nel secondo caso di altri 13 milioni, per un totale di 97 milioni
Il ruolo di Delta
Si tratterebbe di un piccolo ritorno al passato. Una partnership simile tra Air France-Klm e l’ex vettore di bandiera c’è stata fino al 2017, anno in cui non vennero rinnovati gli accordi di joint venture, così come deciso nel 2015 dall’allora ad di Alitalia Silvano Cassano. In ogni caso questa nuova proposta franco-olandese si aggiungerebbe così all’investimento di Delta Air Lines. Il colosso americano in una e-mail inviata al Corriere conferma di «essere impegnata a diventare azionista di minoranza di un’Alitalia riorganizzata e ribadisce la disponibilità a investire 100 milioni di euro per il 10% della compagnia». Delta, poi, «resta in attesa di lavorare con il nuovo commissario di Alitalia Giuseppe Leogrande» e sottolinea l’impegno «a mantenere nel futuro la sua partnership con Alitalia».
Le sinergie internazionali
Che Delta non voglia cedere, ma senza fare passi avanti rispetto ai mesi passati, lo si evince anche dal materiale distribuito durante l’Investor Day del vettore americano, lo scorso 12 dicembre. Nella slide a pagina 15 tra le sinergie globali di cui beneficia Delta c’è anche quella con Alitalia che si integra — secondo loro — con i franco-olandesi, i britannici di Virgin Atlantic e i canadesi di Westjet. Ma gli statunitensi, interpellati dal Corriere, non rispondono alla domanda se intendono o meno coinvolgere direttamente Air France-Klm (di cui sono pure azionisti) nel processo di salvataggio della compagnia tricolore.
Altro hub?
«È da anni che la politica italiana dice “stavolta Alitalia la rilanciamo sul serio” e poi non è così», dice al Corriere Alexandre de Juniac, oggi numero uno della Iata, nel quartier generale dell’associazione a Ginevra. Da ad di Air France-Klm de Juniac ha portato il gruppo europeo a cedere le azioni che aveva nell’ex compagnia di bandiera. «Alitalia paga regolarmente le fatture», prosegue il direttore generale della Iata. Che suggerisce come per un suo rilancio forse bisognerebbe considerare anche un spostamento del «baricentro»: «Il suo hub dovrebbe essere Milano Malpensa — ragiona —, non Roma Fiumicino.

Corriere della sera
 
MA BASTAAAAA!
Da anni che sentiamo ste dichiarazioni, abbiamo capito. Ora per favore si faccia qualcosa di concreto.

Come non darti retta... non se ne può più! È quasi un anno che va va ti sta tarantella.

Dall’altro da cliente nutro sicuramente una simpatia maggiore per Af e Delta che per United, LH e le consociate, sia come servizi che come hard product.
 
Come non darti retta... non se ne può più! È quasi un anno che va va ti sta tarantella.

Dall’altro da cliente nutro sicuramente una simpatia maggiore per Af e Delta che per United, LH e le consociate, sia come servizi che come hard product.

Quali sono le differenze servizi che come hard product?
 
L'ipotesi di nazionalizzare Alitalia è definitivamente tramontata. Infatti il decreto che dispone 400 milioni di ulteriore prestito per Alitalia non prevede il pagamento di interessi e cancella anche i 150 milioni di interessi sui precedenti prestiti per 900 milioni. Il Mef dunque esce "con perdite" dalla possibilità di intervento diretto (questo comporterà tra l'altro che i prestiti ricevuti non si potranno valutare come interventi di mercato e che la UE dovrà necessariamente avviare la procedura per aiuti di stato). Il Mef dunque si chiama fuori da un intervento diretto. Intanto la ministra dei trasporti Paola De Micheli dice in modo esplicito che lavora per un intervento di un operatore aereo straniero che sia europeo e questo spiega, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la ristrutturazione per la quale è stato chiamato il nuovo commissario straordinario Giuseppe Leogrande, (ancora non affiancato da nessun direttore generale) sarà molto in linea con i progetti del futuro acquirente (Lufthansa). D'altronde una compagnia che ha una quota di mercato del 14% non può certo permettersi i costi e la struttura di una compagnia che abbia il 30% o 40% del mercato. Se il mercato non compra più i voli Alitalia ma preferisce altre compagnie la strada obbligata è una profonda ristrutturazione e un profondo ripensamento delle strategie e della funzione di questa azienda. Non ha senso mantenere in piedi una azienda troppo grande rispetto alla quota di mercato che riesce a coprire. D'altronde ad oggi con tutti gli interventi pubblici a favore di Alitalia dopo il 2008 è come se la compagnia non fosse mai stata privatizzata. L'intervento di privati (prima la cordata guidata da Roberto Colaninno e poi quella dei qatarioti) ha solo consentito a qualche genio della finanza di fare un giro di valzer ma le perdite sono sempre rimaste sulle spalle della collettività. C'è molta attesa per quello che dirà il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che dovrà spiegare (su richiesta del PD) quale uso dovrà fare il commissario Leogrande dei 400 milioni che il governo si accinge a "prestare" ancora una volta. Ci auguriamo che non si limiti ad una relazione ragionieristica ma che sappia inserire l'intervento all'interno di una cornice strategica di riforma del trasporto aereo in Italia. La "politica" negli ultimi 20 anni non è stata in grado di intervenire nel settore con una visione di lungo periodo. Senza un intervento forte sulle low cost, anche con un piano nazionale degli aeroporti, e senza una regolamentazione rigorosa del settore la fine di Alitalia era scritta. E oggi siamo al capolinea. La perdita di grandi quote di mercato da parte di Alitalia ha lasciato ampi spazi alle compagnie straniere e ha creato le condizioni per iniziative regionali come sta avvenendo in Sardegna e in Sicilia dove i governatori regionali ( o imprenditori locali anche con forme di azionariato diffuso)stanno promuovendo compagnie a basso costo che consentano di viaggiare a prezzi accessibili anche attingendo ai fondi della continuità territoriale. Nelle ultime ore voci autorevoli raccolte da Avionews parlano di un prossimo impegno di Delta per Alitalia


Avionews
 
Stato
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