Alitalia e Ferrovie: accordo raggiunto


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Diciamo che fino a 10/15 anni fa il settore aereo non era sviluppato probabilmente come ora in termini di traffico.
Credo poi che questo incremento sia causato principalmente dallo sviluppo delle low cost, che hanno quindi reso popolare il volare. Tanto che la quota di mercato delle low cost è praticamente raddoppiata. Nel 2004, 2 passeggeri su 10 volavano LC. Oggi saranno almeno 5 su 10.

Pertanto, se fino a 15 anni fa Alitalia era principalmente comparata alle major e ne poteva uscire "perdente", oggi è paragonata in buona parte alle low cost. Quindi è semplicemente molto più facile sentire paragoni positivi da chi ha cavalcato l'onda delle low cost, mentre che viaggia da ben prima probabilmente continua a rimanere barricato dietro le proprie idee negative frutto di situazioni del decennio scorso.

D'altronde ci vuole poco per offrire un servizio ed una comodità migliore di Ryan Air.

Sono pienamente d'accordo, è secondo me questo il punto centrale della discussione. Il benchmark di AZ non è Singapore Airlines quanto Blue Air.
Volo con Alitalia frequentemente, non per scelta ma per necessità e spesso in assenza di alternative o a fronte di itinerari più lunghi.
L'intera catena del servizio AZ è scadentissima, dall'emissione del biglietto alla consegna del bagaglio.
Si parte con il sito web che funziona malissimo, quando funziona, o con il call center, gestito di sovente in modo a dir poco imbarazzante. Non cambia la questione nemmeno per i possessori delle carte CFA e CFP, costretti spesso e riprovare il contatto in attesa di trovare quello/a a cui è venuta voglia di lavorare.
La densificazione dei 32x ha portato AZ al livello di Vueling, che rappresenta a mio avviso il benchmark del prodotto qualitativamente più basso da vendere sul mercato. Ho viaggiato recentemente su FR, seduto in fila 567H, e il pitch non è nemmeno lontanamente comparabile a quello di AZ. Ci saranno pure i gratta e vinci e le campanelle all'atterraggio, ma non hai bisogno dell'ortopedico una volta arrivato a destinazione.
Il servizio di bordo AZ è, oggi come ieri, soggetto all'umore dell'equipaggio, ed ovviamente sul lungo raggio questo ha un impatto più forte sulla percezione del passeggero. Il costante ed irrisolvibile problema di AZ è quindi quello della mancanza di standard, potendoti capitare di volare con AV che si fanno in quattro per 15 ore di volo, o su aereo dove ti sembra che si siano dimenticati l'equipaggio a terra.

Tutto questo con buona pace delle marchette di Sam Chui.
 
Sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. A prescindere dal fatto che AZ non è paragonabile alle compagnie aeree che devono mantenersi in utile, questi sono paragoni che dimostrano ancora una volta che AZ non ha una collocazione specifica.

Sul corto, il servizio è ormai standard, quel che conta è andare da A a B in orario, se ci vado con FR, W6, EW o quant'altro è irrilevante, magari ci sono variazioni minime su rotte più business (tipo lounge, wifi, ecc.) ma si tratta sempre di torpedoni dei cieli (e magari ci fossero le poltrone degli autobus di lusso!).

Sul lungo AZ ha un network molto ridotto, e, a quanto leggo, aerei perlopiù datati, IFE idem, servizio in cabina di qualità molto variabile. Per questi motivi, non se la gioca con SQ, QR o BR, ma neanche con LH o AF, e neppure con EK: il suo problema è giocarsela (e non prenderle) dalle cinesi, dalle africane e dalle latinoamericane, e mi sa che già siamo alla pari con molte di quelle.

Se poi la gente è contenta di farsi offrire il caffè, tanto meglio: per l'italiano si tratta pur sempre di un atto fondamentale di civiltà. Io ci aggiungerei: questo caffè è offerto dal contribuente italiano, insieme a XX euro del suo biglietto, che contribuiscono alla perdita odierna di AZ, pari a XXXmila euro. Così ci sarebbe un po' di trasparenza, poi magari ci saranno più persone che scelgono AZ proprio per questo. Oh, facciamolo anche per FR e tutti gli altri sovvenzionati, prima che qualcuno mi salti addosso dicendo "emmmaraiaanerrr"

Sono d’accordo su tutto tranne sul discorso delle “latinoamericane”. Ho fatto una decina di voli con Avianca Colombia questo mese e il livello è di molto superiore a numerose europee. Spazio per le gambe buono/ottimo. Aerei nuovi, tutti dotati di schermo personale, di ultimissima generazione alcuni. Personale di cabina cortese e puntualità. Ritornato in Europa pensavo di essere su air Zimbabwe invece era BA...
 
Sono d’accordo su tutto tranne sul discorso delle “latinoamericane”. Ho fatto una decina di voli con Avianca Colombia questo mese e il livello è di molto superiore a numerose europee. Spazio per le gambe buono/ottimo. Aerei nuovi, tutti dotati di schermo personale, di ultimissima generazione alcuni. Personale di cabina cortese e puntualità. Ritornato in Europa pensavo di essere su air Zimbabwe invece era BA...
Anch'io credo che generalizzare non è mai bene come parlare con troppa sicurezza senza esperienza diretta. Se penso ai 717 e agli E75 che volano per DL con sedili sconnessi e cappelliere chiuse con il nastro adesivo con cui ho volato la scorsa settimana ne sono ancora più convinto.
Che AZ produca perdite è un dato di fatto.. (un gravissimo dato di fatto) che di conseguenza sia peggiore delle altre compagnie su qualsiasi aspetto no.

S.
 
Sul corto, il servizio è ormai standard, quel che conta è andare da A a B in orario, se ci vado con FR, W6, EW o quant'altro è irrilevante

D’accordissimo sugli standard, tuttavia entrano in gioco altri fattori come network e ‘plastica’ (alias: la celeberrima tessera), che contribuiscono significativamente alla ‘scrematura fisiologica’ delle opzioni a disposizione (per il sottoscritto, con il ripetitivo ‘ping-pong’ tra Sarajevo/Varsavia/Londra/VarieEdEventuali, è ovvio come le varie LOT/Austrian/Lufthansa rappresentino la scelta più naturale e direi anche obbligata per certi versi).

Tornando ad Alitalia, sono sostanzialmente d’accordo con i concetti espressi da Nicola: sito web, app e supporto in termini di relazioni con la clientela (soprattutto per i passeggeri ‘premium’) —fattori cruciali per chi spende più tempo in aeroporto/aereo che sul divano di casa a guardarsi Premier League/FA Cup/The Big Bang Theory— sono, da sempre, in fondo ad un pozzo profondissimo in termini di funzionalità e priorità per la compagnia italiana, il che la dice un po’ tutta; il network è oramai concentrato sul nazionale, specialmente se si pensa alle destinazioni servite fino a 10 anni fa e da Milano-Malpensa fino al 2006 o giù di lì; il catering è peggiorato mentre c’è da dire che i miglioramenti più marcati sono coincisi con quelli dell’hub, incluse le ottime salette nell’area E, oltre ovviamente all’esperienza di transito che, tuttora, è senz’ombra di dubbio ai livelli di scali più ‘blasonati’ (es.: Monaco/Amsterdam/Vienna).

G
 
Non dimenticare il call center e l'assistenza in generale (bagaglio smarrito etc.), praticamente inesistenti e senza la minima consistenza. per il resto con AZ ho sempre volato piuttosto bene, comunque al livello di altre major e per certi versi anche meglio.

Si, ha assolutamente ragione sul Call Center

Sul Bagaglio Smarrito invece, personalmente, non posso lamentarmi: mi e' capitato raramente (due volte in dieci anni, credo) ed hanno comunque risolto il più velocemente possibile.
 
Sono d’accordo su tutto tranne sul discorso delle “latinoamericane”. Ho fatto una decina di voli con Avianca Colombia questo mese e il livello è di molto superiore a numerose europee. Spazio per le gambe buono/ottimo. Aerei nuovi, tutti dotati di schermo personale, di ultimissima generazione alcuni. Personale di cabina cortese e puntualità. Ritornato in Europa pensavo di essere su air Zimbabwe invece era BA...

E`quel che cercavo di dire, anche se parliamo di Avianca domestico / regionale, con standard impensabili in Europa -- ricordo anch' io IFE e pasto tra Bogotá, Medellin e Cartagena. Comunque LATAM, COPA, Avianca ecc. se la giocano con AZ e magari (o anche senza magari) se la vincono.

Peraltro Ethiopian è stata tra le prime (o la prima?) a portare il Dreamliner a FCO... per dirne una.

Anch'io credo che generalizzare non è mai bene come parlare con troppa sicurezza senza esperienza diretta. Se penso ai 717 e agli E75 che volano per DL con sedili sconnessi e cappelliere chiuse con il nastro adesivo con cui ho volato la scorsa settimana ne sono ancora più convinto.
Che AZ produca perdite è un dato di fatto.. (un gravissimo dato di fatto) che di conseguenza sia peggiore delle altre compagnie su qualsiasi aspetto no.

S.

No, ma prescindendo dal contributo pubblico, resta peggiore di molte concorrenti su molti aspetti, e di tutte su una o due cose (ad es. IT).

D’accordissimo sugli standard, tuttavia entrano in gioco altri fattori come network e ‘plastica’ (alias: la celeberrima tessera), che contribuiscono significativamente alla ‘scrematura fisiologica’ delle opzioni a disposizione (per il sottoscritto, con il ripetitivo ‘ping-pong’ tra Sarajevo/Varsavia/Londra/VarieEdEventuali, è ovvio come le varie LOT/Austrian/Lufthansa rappresentino la scelta più naturale e direi anche obbligata per certi versi).

Tornando ad Alitalia, sono sostanzialmente d’accordo con i concetti espressi da Nicola: sito web, app e supporto in termini di relazioni con la clientela (soprattutto per i passeggeri ‘premium’) —fattori cruciali per chi spende più tempo in aeroporto/aereo che sul divano di casa a guardarsi Premier League/FA Cup/The Big Bang Theory— sono, da sempre, in fondo ad un pozzo profondissimo in termini di funzionalità e priorità per la compagnia italiana, il che la dice un po’ tutta; il network è oramai concentrato sul nazionale, specialmente se si pensa alle destinazioni servite fino a 10 anni fa e da Milano-Malpensa fino al 2006 o giù di lì; il catering è peggiorato mentre c’è da dire che i miglioramenti più marcati sono coincisi con quelli dell’hub, incluse le ottime salette nell’area E, oltre ovviamente all’esperienza di transito che, tuttora, è senz’ombra di dubbio ai livelli di scali più ‘blasonati’ (es.: Monaco/Amsterdam/Vienna).

G

Caro G., hai ragione su plastica ed ammenicoli, ma tu voli business sul corto/medio, mentre il mio era un discorso per "laggente".
Se si transita meglio a FCO, tranne per la lounge, non è merito di alcuna compagnia aerea.
 
... Più che altro apprezzano la comodità dei sedili(?) ...
Ti confermo che mia figlia, che vola praticamente solo con Ryanair per turismo, quando è venuta con noi in Namibia con Ethiopian è rimasta folgorata dalla comodità dei sedili (di economy peraltro).
 
La densificazione dei 32x ha portato AZ al livello di Vueling, che rappresenta a mio avviso il benchmark del prodotto qualitativamente più basso da vendere sul mercato.

OT: settimana scorsa con VY vecchia cabina non sentivo più le gambe dopo 1h40 di volo. Oggi invece ho viaggiato su un aereo con nuove sedie slim e posso dire che la differenza è enorme
fine OT
 
OT: settimana scorsa con VY vecchia cabina non sentivo più le gambe dopo 1h40 di volo. Oggi invece ho viaggiato su un aereo con nuove sedie slim e posso dire che la differenza è enorme
fine OT
Non sapevo che avessero cambiato allestimenti. Io ho volato su quelli da 180 pax tradizionali, ed è da insulto.
 
Che io ricordi, in epoca EY erano previsti i sedili slim dopo aver rifoderato gli interni
L'idea era arrivare a 180 Y con sedili slim guadagnando qualche posto e migliorando al tempo stesso il pitch. I sedili slim sono meno comodi (eufemismo) ma danno maggiore spazio alle gambe limitando i danni del processo di densificazione che la concorrenza delle low cost ha obbligato un po' tutti a seguire.
 
L'idea era arrivare a 180 Y con sedili slim guadagnando qualche posto e migliorando al tempo stesso il pitch. I sedili slim sono meno comodi (eufemismo) ma danno maggiore spazio alle gambe limitando i danni del processo di densificazione che la concorrenza delle low cost ha obbligato un po' tutti a seguire.

Quoto. I tempi delle Sorrento sono finiti, purtroppo. E d'altronde come fare diversamente.
 
Alitalia? Sì, no, forse. Nel giro di pochi giorni Lufthansa chiarisce la sua posizione sul futuro dell’ex compagnia di bandiera italiana. Così a poche ore dalla riunione del consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato che doveva decidere i prossimi passi su Alitalia — che c’è stato sì, ma nel quale non si è parlato del tema —, ecco che da Francoforte uno degli esponenti di spicco del colosso tedesco dei cieli conferma i negoziati con FS e ribadisce le richieste: «Controllo della compagnia in un primo tempo, poi acquisizione totale nel lungo periodo», ha detto ai cronisti Harry Hohmeister, membro del board e da oltre trent’anni nel gruppo Lufthansa.
La posizione di Francoforte
Hohmeister conferma pure quanto anticipato dal Corriere mesi fa: e cioè che in un’Alitalia dentro Lufthansa la compagnia aerea tricolore conserverebbe il suo marchio, il suo hub (Roma Fiumicino) e anche l’indipendenza delle operazioni. Come questo poi si dovrebbe integrare con gli altri hub di Lufthansa — Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna e Zurigo — questo secondo i vertici tedeschi lo si vedrebbe in un secondo momento. Che potrebbe coincidere anche con la richiesta di Lufthansa di una totale acquisizione di Alitalia. Il tutto dopo aver ridotto di un bel po’ i velivoli — non più di 70-75 sugli attuali 118 — e anche il personale di circa 5.500 persone. Ma su un punto a Francoforte non vorrebbero cedere: il prossimo numero uno dell’ex vettore di bandiera deve essere scelto dal consiglio guidato da Carsten Spohr.

Alitalia tra Delta e i tedeschi
La gestione della nuova Alitalia, insomma, per Luthansa deve essere in mano tedesca. Cosa che in FS non vedrebbe tutti d’accordo — pur accettando diversi dirigenti il piano di assorbimento nel lungo periodo — e questo potrebbe portare ad aprire le trattative con Delta Air Lines. La seconda compagnia più grande del mondo ha sempre negato — anche al Corriere — l’esistenza delle trattative per l’acquisizione di Alitalia. Ma sono state le altre società dell’alleanza SkyTeam — e della joint venture atlantica — Air France e Klm, a confermare gli incontri tra italiani e americani. Se il passaporto extra-Ue non aiuta Delta (le aziende extracomunitarie non possono avere più del 49% delle azioni di quelle europee o queste ultime perderebbero la licenza Ue), la proposta di esuberi più bassi rispetto a Lufthansa (circa 3.400) viene ben vista dal governo italiano. Che una decisione in FS non sia stata raggiunta lo si capisce anche dal consiglio di amministrazione che si è tenuto 24 ore prima del previsto e con un esito a sorpresa. « FS Italiane comunica che in data odierna si è svolto un consiglio di amministrazione nel quale non è stato affrontato il tema del dossier Alitalia — conferma una nota —. Nessun ulteriore Cda è programmato nella giornata di domani e nei prossimi giorni».
Il piano di Spohr
Una cosa è sicura: Carsten Spohr, l’ad del gruppo Lufthansa, dopo un periodo di «letargo», ha spiegato ai suoi che è venuto il momento di pensare a ulteriori piani di espansione mediante acquisizioni, spiegano al Corriere due fonti dal colosso tedesco. Se dovesse andare male con Alitalia, quindi, per Lufthansa ci sarebbero almeno altre due soluzioni da seguire con attenzione. La prima: Norwegian Air, la low cost di lungo raggio molto attiva tra Europa e Stati Uniti. Sarebbe un’ottima alternativa ad Alitalia in mano a Delta Air Lines perché «consentirebbe a Lufthansa di recuperare il divario nei collegamenti transatlantici proprio con i Boeing 787 di Norwegian Air», continuano le fonti. E ora che IAG (holding di British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus) ha fatto un passo indietro su Norwegian, Lufthansa potrebbe rifarsi avanti. La seconda soluzione sarebbe Wizz Air: Spohr non avrebbe nascosto il suo interesse nei confronti della low cost ungherese che ha un piede anche a Londra. Low cost che, ad oggi, in Europa è quella che ha i costi di gestione più bassi di tutti. Anche di Ryanair

Corriere della sera
 
C'è qualcosa che non torna, la fonte dell'articolo del Corriere dovrebbe essere questa news Reuters che indica gli esuberi secondo Lufthansa in meno di 3000 invece di 5500.

FRANKFURT (Reuters) - German airlines group Lufthansa has held talks to take a majority stake in ailing Italian carrier Alitalia and would be interested in a full takeover in the long run, Lufthansa board member Harry Hohmeister said on Monday.

Alitalia, which was put under special administration in 2017, would remain operationally independent within the Lufthansa group, with its own brand, he said.

Lufthansa has been a key player in hectic M&A activity in the industry, snapping up Brussels Airlines and parts of insolvent Air Berlin in 2017 to expand in the budget market.

“We are fighting for the Italian market and that includes Alitalia,” Hohmeister told Reuters, adding the group’s tough conditions for a takeover remained unchanged.

Italy’s daily Il Corriere della Sera reported on Sunday that Italian state railway Ferrovie dello Stato (FS) was set to choose on Tuesday its partner for a restructuring of Alitalia, with U.S. carrier Delta Air Lines in pole position.

Lufthansa is only prepared to buy in if Alitalia first undergoes a major round of job cuts under state administration and if it gets full control without co-ownership by the Italian government.

“We are interested in Alitalia but only if the conditions are right - they have not fundamentally changed,” Hohmeister said, adding Lufthansa wanted to own all of Alitalia in the long-term.

Hohmeister put the number of Alitalia staff that needs to be cut at fewer than 3,000, adding this should happen in a socially responsible way.

Lufthansa’s strong economic position should be “reason enough for those responsible at Alitalia to think about whether they want to be part of a strong European system or choose another path”.
 
Alitalia, i nodi del piano e l'incognita delle quote

ROMA Piano industriale ancora da definire tra Fs, Delta Airlines e Air France-Klm che faticano a trovare una quadra sulla riparzione azionaria della Nuova Alitalia, dove pesa anche la posizione del governo sui franco-olandesi affinché abbiano una quota «contenuta»: circa il 5%. In più c'è il giallo del mancato arrivo ai commissari Daniele Discepolo, Enrico Laghi, Stefano Paleari della lettera con la richiesta di proroga dell'offerta vincolante in scadenza il 31 gennaio. Martedì 22 il cda di Ferrovie aveva deliberato la richiesta di rinviare al 28 febbraio la validità della proposta. Ma giovedì 24, nel corso della riunione fra Fs, Delta e i commissari, il legale degli americani avrebbe manifestato l'esigenza di disporre di più tempo, fino a metà marzo per completare il business plan. Potrebbe spiegarsi così quindi, la circostanza per cui l'ad Gianfranco Battisti non avrebbe ancora recapitato ai commissari la richiesta di più tempo. Ieri c'è stato un cda di Fs «nel quale non è stato affrontato il tema del dossier Alitalia», come ha precisato una nota diffusa al termine. «Nessun ulteriore cda è programmato nella giornata di domani (oggi, ndr) e nei prossimi giorni». Battisti ha il mandato dal board ma evidentemente deve raccordarsi con gli americani, assistiti da Mediobanca e studio Cleary Gottlieb.

I POTERI SULLE MILLEMIGLIA
Per tentare di affinare il piano industriale e gli altri dettagli dell'operazione ci sono state riunioni venerdì e sabato scorso a Roma, presso Cleary Gottlieb rappresentato da Giuseppe Scassellati. Specie venerdì, la riunione era affollata dai consulenti di Delta, Fs e AF-Klm senza però che si siano fatti passi avanti. Tra i diversi nodi aperti la difficoltà di rendere compatibile, in uno stesso piano, il trasporto treno-aereo da Fiumicino e Malpensa coniugandolo con le rotte internazionali e intercontinentali. Per massimizzare le sinergie Delta punta a modificare gli orari di partenza dei voli dagli aeroporti di Roma e Milano senza stravolgere gli orari dell'Alta Velocità. Si tratta di difficoltà tecniche che necessitano di ulteriori affinamenti. Poche nuove anche sulla governance con la ripartizione delle quote. Il governo vorrebbe Fs al 40%, con una quota analoga a quella dei partner industriali; Fs resiste e vorrebbe meno, mentre ai francesi non si vuole dare più del 5%; infine, Delta non intende sottoscrivere una quota alta da sola e Luigi Di Maio ha chiesto per il governo il 14% in conversione del prestito del Tesoro.

Oggi all'ora di pranzo assemblea di Alitalia Loyalty, la società delle MilleMiglia, divenuta al 100% Alitalia. Dovranno essere dati i poteri ai commissari: firma congiunta almeno di due. A seguire i commissari incontreranno i sindacati per fare il punto.


https://www.ilmessaggero.it/economia/news/alitalia_salvataggio_quote_cordata_quote-4262427.html
 
Dai soliti amici romani ho sentito parlare di un possibile Tel Aviv AZ da Malpensa da maggio/giugno = qualcuno ne sa eventualmente qualcosa di più ?
 
Il governo vorrebbe Fs al 40%, con una quota analoga a quella dei partner industriali; Fs resiste e vorrebbe meno, mentre ai francesi non si vuole dare più del 5%; infine, Delta non intende sottoscrivere una quota alta da sola e Luigi Di Maio ha chiesto per il governo il 14% in conversione del prestito del Tesoro.

Non mi è chiaro, il governo quindi valuta AZ circa 6.4 mld di € e FS dovrebbe mettercene due e mezzo, col resto in quota DL e AF?

DaV
 
Non mi è chiaro, il governo quindi valuta AZ circa 6.4 mld di € e FS dovrebbe mettercene due e mezzo, col resto in quota DL e AF?

DaV

Temo che il governo la valuti moooolto di più, ma, visto il caso eccezionale e la fretta di chiudere, sembra che siano disposti a concedere un forte sconto!!! :wall:
 
Non mi è chiaro, il governo quindi valuta AZ circa 6.4 mld di € e FS dovrebbe mettercene due e mezzo, col resto in quota DL e AF?

DaV

Al di là dei balletti delle cifre mi piace notare come nessuno - né FS, né Delta - sembra voler avere una quota troppo alta.
 
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