Pagina senatrice Giulia Lupo:
Alta tensione tra Ryanair ed i lavoratori quando mancano dieci giorni al primo sciopero della sua storia convocato da tutti gli assistenti di volo.
La compagnia irlandese ha comunicato il licenziamento a 4 membri dell’equipaggio di un volo su Palma di Maiorca che avevano comunicato al comandante di essere stremati avendo superato il massimo di ore consentito dalla legge, avvertendo inoltre che saranno applicate tutte le misure disciplinari, licenziamento compreso, nei confronti di chiunque si rifiuti di fare il proprio dovere.
Nel caso specifico, dovuto ai ritardi accumulati nei voli precedenti, il comandante si era visto costretto a chiedere all’equipaggio se erano in grado di continuare con l’operativo oppure se non fossero in grado di garantire la sicurezza in quanto stanchi.
A quel punto, visto che era stato superato il massimo di ore previsto dall’Irish Aviation Authority e dalla EASA, e si parla di circa 15 ore di servizio anche, comunicarono al comandante che la stanchezza non consentiva loro di operare il volo successivo, con la conseguente cancellazione.
Il fatto è che lavorare a 3.500 metri di altitudine, con diversi cambi di pressione giornalieri per i continui decolli e atterraggi, costringe l’organismo a dilatazioni e cambiamenti che moltiplicano la stanchezza,tra l'altro figuriamoci per svariate ore. Proprio per esperienze dannose che in passato hanno provocato incidenti aerei esistono dei limiti, e forse sarebbe il caso ricordare semplicemente il fattore umano...che non identifica l'uomo alla macchina.
La compagnia però, in un momento di forte tensione per l’imminente sciopero dei piloti in Irlanda e degli assistenti di volo in Italia, Spagna, Belgio e Portogallo, ha inviato una nota interna dai toni piuttosto accesi, ribadendo che l’equipaggio non può decidere se un volo deve essere cancellato, ma dimenticando che la cancellazione di un volo per stanchezza dell’equipaggio e per non mettere a rischio la sicurezza dei passeggeri è previsto dai manuali della stessa Ryanair.
Minacce e ricatti non sono mai il modo migliore di rivolgersi al proprio personale, né in questo caso specifico, né tantomeno in un qualsiasi altro ambito lavorativo. La dignità dei lavoratori viene prima di tutto, come anche la sicurezza dei passeggeri spesso ignari del tutto della fatica di chi li accoglie a bordo sorridendo