Una decina abbondante di anni fa Airways Magazine pubblicò un articolo sul collegamento Anchorage-Unalaska, all’epoca operato da Alaska Airlines con 737-200 (nella versione Combi o Quick Change - non ricordo). Da allora ho sempre desiderato andare a visitare questa isoletta sperduta nel nulla.
Unalaska è la città (si fa per dire) più popolosa delle isole aleutine: poco più di 4.000 abitanti nel mezzo al mare di Bering, più o meno a metà strada tra Denver e Vladivostok. Un porto naturale conosciuto come Dutch Harbor è il motivo principale dell’insediamento: è il porto americano più importante per volume di pescato. 357.000 tonnellate di granchio, merluzzo e pollock - per un valore nominale di $218 milioni - hanno raggiunto il porto nel 2015.
Deadliest Catch è il titolo di un reality show (prodotto a partire dal 2005 da Discovery Channel) che racconta l’esperienza della pesca del granchio nelle acque d’altura del Mare di Bering.
In media 141,7 pescatori su 100.000 muoiono sul lavoro - statisticamente è l’impiego più pericoloso d’America, ed è particolarmente insidioso nel mare di Bering e durante le stagioni della pesca del granchio (poche settimane in ottobre e gennaio). Non conoscevo questo reality ma il mio compagno di viaggio - che per convenzione chiameremo Renzo Filini - ne è uno spettatore assiduo. Ha fracassato i corbelli a me e mezza Unalaska con le sue domande sullo show, ed esclusivamente a me con le sue lamentele sul cibo disponibile sull’isola.
Veniamo all’organizzazione: per arrivare in aereo a DUT occorre prima raggiungere Anchorage. Da là un unico volo giornaliero operato per conto di Alaska Airlines da Peninsula Airways (“PenAir”) con Saab 2000 conduce al piccolo aeroporto delle Aleutine. Il prezzo dei voli è generalmente piuttosto alto, quindi Renzo Filini e io ci siamo mossi con ampio anticipo per prenotare con punti premio di Alaska Airlines.
Il primo tentativo - risalente al febbraio 2017 - produsse un risultato degno dell’organizzazione Renzo Filini: viaggio annullato due settimane dopo l’acquisto dei biglietti perché il fine settimana scelto dal Renzo Filini stesso era quello della prima comunione del figlio.
Nuovo anno e nuovo tentativo che va a buon fine: partenza un venerdì pomeriggio di maggio con itinerario OAK-SEA-ANC-DUT e viceversa. Vi risparmio i dettagli e tutta la manfrina da OAK ad Anchorage, dove iniziano TR e foto. Prima, però, devo presentare il mio altro compagno di viaggio: “il morto”.
Il morto è il carico che mi porto dietro ogni volta che incontro Renzo Filini. Questo simpatico cittadino svizzero residente in Canada mi assegna regolarmente mansioni di casella postale, grossista, corriere e/o spedizioniere per accattare merce a prezzo scontato negli Stati Uniti e farsela consegnare e talvolta sdoganare.
In questo particolare viaggio, il morto era un pacco con 5 chili di riviste di linee aeree ordinate su eBay. Qualche mese fa il morto era uno zaino, un anno fa due coprisedili per il suo furgone. Il mio morto preferito - tuttavia - è quello che Renzo Filini sperava nel 2016 di farmi portare come bagaglio imbarcato a $25: una base doccia (che peraltro aveva ordinato della misura sbagliata) che non mi stava nemmeno nella bauliera dell’auto - guardare per credere!
Arrivo a SEA col morto verso le 23 di venerdì: Renzo Filini mi attende in un classico ristorante aeroportuale americano: uno di quelli dove va di lusso se è commestibile un hamburger e se si evita la salmonellosi. Renzo Filini - che è un viaggiatore esperto e di questi ristoranti ne ha provati a centinaia - ordina opportunamente spaghetti coi gamberetti: seguono inevitabili lamentele a profusione sulla qualità del piatto, evidentemente preparato da uno che fino al giorno precedente faceva il pony express nel Michigan.
[continua...]
Unalaska è la città (si fa per dire) più popolosa delle isole aleutine: poco più di 4.000 abitanti nel mezzo al mare di Bering, più o meno a metà strada tra Denver e Vladivostok. Un porto naturale conosciuto come Dutch Harbor è il motivo principale dell’insediamento: è il porto americano più importante per volume di pescato. 357.000 tonnellate di granchio, merluzzo e pollock - per un valore nominale di $218 milioni - hanno raggiunto il porto nel 2015.
Deadliest Catch è il titolo di un reality show (prodotto a partire dal 2005 da Discovery Channel) che racconta l’esperienza della pesca del granchio nelle acque d’altura del Mare di Bering.
In media 141,7 pescatori su 100.000 muoiono sul lavoro - statisticamente è l’impiego più pericoloso d’America, ed è particolarmente insidioso nel mare di Bering e durante le stagioni della pesca del granchio (poche settimane in ottobre e gennaio). Non conoscevo questo reality ma il mio compagno di viaggio - che per convenzione chiameremo Renzo Filini - ne è uno spettatore assiduo. Ha fracassato i corbelli a me e mezza Unalaska con le sue domande sullo show, ed esclusivamente a me con le sue lamentele sul cibo disponibile sull’isola.
Veniamo all’organizzazione: per arrivare in aereo a DUT occorre prima raggiungere Anchorage. Da là un unico volo giornaliero operato per conto di Alaska Airlines da Peninsula Airways (“PenAir”) con Saab 2000 conduce al piccolo aeroporto delle Aleutine. Il prezzo dei voli è generalmente piuttosto alto, quindi Renzo Filini e io ci siamo mossi con ampio anticipo per prenotare con punti premio di Alaska Airlines.
Il primo tentativo - risalente al febbraio 2017 - produsse un risultato degno dell’organizzazione Renzo Filini: viaggio annullato due settimane dopo l’acquisto dei biglietti perché il fine settimana scelto dal Renzo Filini stesso era quello della prima comunione del figlio.
Nuovo anno e nuovo tentativo che va a buon fine: partenza un venerdì pomeriggio di maggio con itinerario OAK-SEA-ANC-DUT e viceversa. Vi risparmio i dettagli e tutta la manfrina da OAK ad Anchorage, dove iniziano TR e foto. Prima, però, devo presentare il mio altro compagno di viaggio: “il morto”.
Il morto è il carico che mi porto dietro ogni volta che incontro Renzo Filini. Questo simpatico cittadino svizzero residente in Canada mi assegna regolarmente mansioni di casella postale, grossista, corriere e/o spedizioniere per accattare merce a prezzo scontato negli Stati Uniti e farsela consegnare e talvolta sdoganare.
In questo particolare viaggio, il morto era un pacco con 5 chili di riviste di linee aeree ordinate su eBay. Qualche mese fa il morto era uno zaino, un anno fa due coprisedili per il suo furgone. Il mio morto preferito - tuttavia - è quello che Renzo Filini sperava nel 2016 di farmi portare come bagaglio imbarcato a $25: una base doccia (che peraltro aveva ordinato della misura sbagliata) che non mi stava nemmeno nella bauliera dell’auto - guardare per credere!

Arrivo a SEA col morto verso le 23 di venerdì: Renzo Filini mi attende in un classico ristorante aeroportuale americano: uno di quelli dove va di lusso se è commestibile un hamburger e se si evita la salmonellosi. Renzo Filini - che è un viaggiatore esperto e di questi ristoranti ne ha provati a centinaia - ordina opportunamente spaghetti coi gamberetti: seguono inevitabili lamentele a profusione sulla qualità del piatto, evidentemente preparato da uno che fino al giorno precedente faceva il pony express nel Michigan.
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