Nessuna accelerazione nelle trattative tra Alitalia e Lufthansa . I colloqui tra le due compagnie proseguono, ma non ci saranno annunci prima delle elezioni politiche previste per marzo 2018, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza. I tedeschi starebbero approfittando di questa coda negoziale anche per avere dalla gestione commissariale alcuni chiarimenti su tempi e modalità del rimborso del prestito ponte concesso all’Alitalia.
Come per Air Berlin, infatti, il prestito dovrà essere ripianato a partire dall’ingresso del nuovo acquirente, che non potrà accedere a quella disponibilità di cassa nemmeno per l’ordinaria amministrazione in quanto il finanziamento per legge è erogato in “forma di assistenza urgente e temporanea, il cui obiettivo principale è consentire di tenere in vita un'impresa in difficoltà per il breve periodo necessario all'elaborazione di un piano di ristrutturazione o di liquidazione.”. Il finanziamento, in altri termini, è stato concesso nelle more dell'esecuzione del programma di amministrazione straordinaria ai sensi degli articoli 27 e 54 del decreto legislativo n. 270 del 1999, come vuole la normativa europea, e la stessa Ue vigilierà sulla sua corretta restituzione.
La cifra utilizzata fino al momento del closing andrà perciò rimborsata scalandola da quanto Lufthansa , o un eventuale altro acquirente, metterà sul piatto. In base agli accordi col governo le somme corrisposte in restituzione del finanziamento per capitale e interessi saranno poi riassegnate, per 300 milioni di euro, a uno speciale fondo istituito dall'articolo 37, comma 6, del decreto-legge n. 66/2014, finalizzato d integrare le risorse iscritte in bilancio statale destinate alle garanzie prestate dallo Stato”. La parte restante, invece, andrà sul fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
A oggi Alitalia ha consumato circa 60 milioni di euro del prestito, e conta di chiudere l’anno con una cassa di 800 milioni (erano 849 milioni al 30 ottobre scorso) rispetto ai 900 milioni di euro concessi in due tranche dal governo. In questa fase c’è perciò molta attenzione al tema dei costi, perché la cifra che sarà versata al closing non venga intaccata oltre misura dal rimborso del prestito, ma possa essere utilizzata a sostegno del nuovo piano industriale. Air Berlin nel frattempo ha restituito i primi 40 milioni di euro dei 150 ottenuti dal governo tedesco, sempre con la formula del prestito ponte. La cifra sarebbe stata versata il 15 dicembre. (riproduzione riservata)
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