Thread Alitalia - Ottobre 2017


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Ottimo, grazie. Ricordavo però un post (che non sono riuscito poi a ritrovare, probabilmente non era tuo) nel quale si faceva l'esempio sull'acquisto del derivato con dei numeri, per chiarire meglio il concetto. Mi sembrava ci fosse anche un richiamo al diverso peso delle scadenze (6/9/12 mesi). Lo avevo trovato molto interessante e di facile intuizione.

Lo ricordo vagamente anche io (e non era mio).
Quando ho tempo vado a spulciare un documento di una banca d'affari (è un atto pubblico, essendo stato depositato in un precesso) per vedere se ci sono esempi numerici che possono essere riportati.
Comunque il concetto è che il tempo si paga, per cui la stessa opzione ha un prezzo diverso (crescente) in base alla distanza temporare della scadenza. La ragione è abbastanza ovvia, all'aumentare della dura cresce la probabilità che l'opzione sia "in the money", cioè lo strike (prezzo di esercizio) sia inferiore al prezzo spot nel caso di acquisto - o superiore al prezzo spot nel caso di vendita.
 
Segnalo questa mattina sul LIN - FCO (fra l'altro volo pieno a tappo, solo un posto libero in C) un inaspettato ritorno: si sono riviste, dopo mesi di assenza, le salviettine umidificate.
Magari per Natale ci ripropongono la domanda "dolce o salato?"
 
Segnalo questa mattina sul LIN - FCO (fra l'altro volo pieno a tappo, solo un posto libero in C) un inaspettato ritorno: si sono riviste, dopo mesi di assenza, le salviettine umidificate.
Magari per Natale ci ripropongono la domanda "dolce o salato?"

Sono tornate su tutte le tratte da almeno 45gg insieme all'offerta completa di bevande
 
Francamente, mi dispiace dirlo, ma siamo all'accanimento terapeutico. Questa ALITALIA e' un morto che cammina.
La soluzione migliore e' quella del fallimento tutti a casa e rifondata di sana pianta. Soprattutto libera dai politici e sindacati che l'hanno ridotta nelle attuali condizioni. Il personale stesso, nato e cresciuto in questa situazione, da decenni, e' il primo a non ci crederci. Non ha visto un ambiente sano e di crescita professionale.
Ci vogliono forze nuove. Gioventu. A cominciare dagli assistenti di volo che loro malgrado sono l'immagine ed il sorriso di un vettore.

E' inaccettabile, anzi inammissibile, che l'Italia - nazione che ha la gran parte dei tesori dell'arte e della cultura - non sia in grado di avere un vettore aereo decente per trasportare da ogni angolo del mondo dei turisti.

Alitalia e' lo specchio dell'Italia dei governanti di oggi. Uno schifo, non totale, ma abbastanza evidente.

Si abbia la forza di chiuderla. E che il nuovo governo agevoli la nascita di una nuova azienda che porti nel mondo - come un biglietto da visita - il nome semplice della nostra stupenda nazione: ITALIA.
 
Francamente, mi dispiace dirlo, ma siamo all'accanimento terapeutico. Questa ALITALIA e' un morto che cammina.
La soluzione migliore e' quella del fallimento tutti a casa e rifondata di sana pianta. Soprattutto libera dai politici e sindacati che l'hanno ridotta nelle attuali condizioni. Il personale stesso, nato e cresciuto in questa situazione, da decenni, e' il primo a non ci crederci. Non ha visto un ambiente sano e di crescita professionale.
Ci vogliono forze nuove. Gioventu. A cominciare dagli assistenti di volo che loro malgrado sono l'immagine ed il sorriso di un vettore.

E' inaccettabile, anzi inammissibile, che l'Italia - nazione che ha la gran parte dei tesori dell'arte e della cultura - non sia in grado di avere un vettore aereo decente per trasportare da ogni angolo del mondo dei turisti.

Alitalia e' lo specchio dell'Italia dei governanti di oggi. Uno schifo, non totale, ma abbastanza evidente.

Si abbia la forza di chiuderla. E che il nuovo governo agevoli la nascita di una nuova azienda che porti nel mondo - come un biglietto da visita - il nome semplice della nostra stupenda nazione: ITALIA.

Non è più il 1973, non servono più le compagnie di bandiera e "i turisti", in Italia, ci vengono anche senza la "compagnia di bandiera". O, se non vengono, non lo fanno perché non c'è la "compagnia di bandiera".
 
Questa mattina emettendo un biglietto sul sito AZ mi sono imbattuto in una nota che è utile postare come informazione di servizio:

INFORMAZIONI DI VIAGGIO

•Attenzione: al fine di garantire protezione da eventuali frodi, è possibile che venga richiesto da parte del personale autorizzato, di esibire la carta di credito con cui è stato effettuato l’acquisto del biglietto. La mancata presentazione della carta di credito, in originale o in copia (qualora non fossi il titolare della carta con cui il biglietto è stato acquistato) potrebbe negarti l’imbarco.
•Non sono permessi cambi di nominativo una volta completata la prenotazione, ad eccezione del Carnet.
•Premesso che il biglietto non è trasferibile, è ammessa la correzione del nome e/o cognome come da esempi in basso, pagando un supplemento di 20€, contattando il Call Center
•Cognome/Nome Originale: BATTISTA GABRIELLE -> Cognome/Nome Corretto: BATTISTA GABRIELLA
•Cognome/Nome Originale: GRAZIA DEMELAS -> Cognome/Nome Corretto: DEMELAS GRAZIA
 
Francamente, mi dispiace dirlo, ma siamo all'accanimento terapeutico. Questa ALITALIA e' un morto che cammina.
La soluzione migliore e' quella del fallimento tutti a casa e rifondata di sana pianta. Soprattutto libera dai politici e sindacati che l'hanno ridotta nelle attuali condizioni. Il personale stesso, nato e cresciuto in questa situazione, da decenni, e' il primo a non ci crederci. Non ha visto un ambiente sano e di crescita professionale.
Ci vogliono forze nuove. Gioventu. A cominciare dagli assistenti di volo che loro malgrado sono l'immagine ed il sorriso di un vettore.

E' inaccettabile, anzi inammissibile, che l'Italia - nazione che ha la gran parte dei tesori dell'arte e della cultura - non sia in grado di avere un vettore aereo decente per trasportare da ogni angolo del mondo dei turisti.

Alitalia e' lo specchio dell'Italia dei governanti di oggi. Uno schifo, non totale, ma abbastanza evidente.

Si abbia la forza di chiuderla. E che il nuovo governo agevoli la nascita di una nuova azienda che porti nel mondo - come un biglietto da visita - il nome semplice della nostra stupenda nazione: ITALIA.

Guarda, secondo me, prima della compagnia di bandiera, se veramente vuoi vedere i turisti, sarebbe da preoccuparsi che non gli crollino addosso i monumenti.
 
Qualcuno sa come stanno andando le prenotazioni per la DEL e MLE ad una settimana dall' apertura ?
 
+1000.


Fra l'altro una major non può vivere di turisti.

Ripetita iuvant.
Non si tratta di discutere sulla compagnia di bandiera, di turismo o altro. L'attuale Alitalia e' morta. Dispiace ma e' cosi'.
Nessuno del personale vorrà esporsi oltre misura pur di salvare lo status quo: lauti stipendi e poca voglia di rimettersi in gioco.
A Roma, si ragiona cosi.

Si tratta dunque di prendere atto che Alitalia non potra' mai riprendersi perché e' logora al suo interno. E' logoro in particolare il personale che e' abituato a considerarsi "protetto" dalla classe politica e dai sindacati.

Voglio bene ad Alitalia, sono affezionato ad una compagnia che ci fa sentire a casa prima di esserlo. Per chi come me, vive 300 gg all'estero, vendendo l'Italia, sarebbe bello vedere negli aeroporti la livrea del nostro vettore. Come negli scaffali dei supermercati si vedono i prodotti delle maggiori aziende: Ferrero, Granarolo, Barilla.

La realtà e' questa.

Sul piano industriale, una nuova compagnia potra' contare sui dati sull'appeal del nostro paese in termini turistici (già esiste un flusso, occorre intercettarlo) e su una clientela business esistente.

Stiamo parlando da anni delle stesse cose. Ma il problema va risolto alla radice: abbattimento dei costi (che non significa taglio indiscriminato ma valorizzazione dei meritevoli), razionalizzazione, qualità del servizio o massimo impegno della struttura di pianificazione. Audacia, occorre audacia.

Da imprenditore, che da 16 anni muove in Europa e fuori, io la vedo cosi. I sindacati? Vadano al diavolo. Chi non lavora o accampa scuse, si apra un'edicola e ragioni al bar di diritti e doveri.

Condivido altrettanto quello che scrivete. Tuttavia solo in Italia al momento, inteso come suolo nazione, quello che e' possibile altrove (profitti) risulta impossibile.

Crediamo sia difficile ma non e' impossibile.

Ps. Quando si parla di "governo che agevoli" non si parla di compagnia di bandiera ma di REGIME FISCALE. Esattamente come sta facendo l'Irlanda.
 
Ripetita iuvant.
Non si tratta di discutere sulla compagnia di bandiera, di turismo o altro. L'attuale Alitalia e' morta. Dispiace ma e' cosi'.
Nessuno del personale vorrà esporsi oltre misura pur di salvare lo status quo: lauti stipendi e poca voglia di rimettersi in gioco.
A Roma, si ragiona cosi.

Si tratta dunque di prendere atto che Alitalia non potra' mai riprendersi perché e' logora al suo interno. E' logoro in particolare il personale che e' abituato a considerarsi "protetto" dalla classe politica e dai sindacati.

Voglio bene ad Alitalia, sono affezionato ad una compagnia che ci fa sentire a casa prima di esserlo. Per chi come me, vive 300 gg all'estero, vendendo l'Italia, sarebbe bello vedere negli aeroporti la livrea del nostro vettore. Come negli scaffali dei supermercati si vedono i prodotti delle maggiori aziende: Ferrero, Granarolo, Barilla.

La realtà e' questa.

Sul piano industriale, una nuova compagnia potra' contare sui dati sull'appeal del nostro paese in termini turistici (già esiste un flusso, occorre intercettarlo) e su una clientela business esistente.

Stiamo parlando da anni delle stesse cose. Ma il problema va risolto alla radice: abbattimento dei costi (che non significa taglio indiscriminato ma valorizzazione dei meritevoli), razionalizzazione, qualità del servizio o massimo impegno della struttura di pianificazione. Audacia, occorre audacia.

Da imprenditore, che da 16 anni muove in Europa e fuori, io la vedo cosi. I sindacati? Vadano al diavolo. Chi non lavora o accampa scuse, si apra un'edicola e ragioni al bar di diritti e doveri.

Condivido altrettanto quello che scrivete. Tuttavia solo in Italia al momento, inteso come suolo nazione, quello che e' possibile altrove (profitti) risulta impossibile.

Crediamo sia difficile ma non e' impossibile.

Ps. Quando si parla di "governo che agevoli" non si parla di compagnia di bandiera ma di REGIME FISCALE. Esattamente come sta facendo l'Irlanda.
Diciamo che l'Irlanda più che agevolare è una sorta di paradiso fiscale all'interno dell'UE.
 
Re: News Flotta Alitalia SAI - Parte 3

Domanda ai naviganti: il "dress code" cosa prevede in merito all'uso della giacca maschile? Cioè, ci sono momenti nei quali è obbligatorio indossarla e altri nei quali non lo è?
Grazie anticipatamente per le risposte.
 
Re: News Flotta Alitalia SAI - Parte 3

Domanda ai naviganti: il "dress code" cosa prevede in merito all'uso della giacca maschile? Cioè, ci sono momenti nei quali è obbligatorio indossarla e altri nei quali non lo è?
Grazie anticipatamente per le risposte.

Va sempre indossata tranne che per il servizio (ad eccezione del responsabile di cabina di LR che può tenerla). Può però non essere indossata durante imbarco e sbarco, in uniformità col Crew e in accordo col responsabile, se fa caldo. In ogni caso mai in sola camicia, o giacca o panciotto o entrambi. Quando indossata, sempre abbottonata, solo primo bottone.
 
Re: News Flotta Alitalia SAI - Parte 3

Va sempre indossata tranne che per il servizio (ad eccezione del responsabile di cabina di LR che può tenerla). Può però non essere indossata durante imbarco e sbarco, in uniformità col Crew e in accordo col responsabile, se fa caldo. In ogni caso mai in sola camicia, o giacca o panciotto o entrambi. Quando indossata, sempre abbottonata, solo primo bottone.

Grazie. Quindi sul nazionale di ieri, con responsabile sempre in giacca (anche per il servizio), un assistente sempre senza (anche all'imbarco/sbarco), ed un secondo assistente sempre in panciotto, qualcosa mi pare di capire che possa non avere funzionato. L'unica in ordine era la quarta assistente...
 
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