Premetto che sono pigro.
Il che non mi impedisce di viaggiare, anzi, mentre viaggio scopro ogni volta un entusiasmo che non saprei esprimere per nessun’altra cosa.
Tuttavia questa pigrizia atavica mi impedisce di fare le cose per bene. Ad esempio portandomi a decidere di non portare con me la reflex (che peso, che ingombro) e quindi costringendomi a fare tutte le foto col cellulare.
La breve premessa era per dirvi che questo TR sarà piuttosto povero di informazioni, incompleto, parziale. Ma visto che sin da quando ho prenotato questo viaggio articolato ho pensato subito che avrei dovuto farne un TR per Aviazione Civile, almeno questo intento intendo portarlo avanti (e scusate il bisticcio di parole).
Il viaggio è iniziato il 29 luglio ed è finito il 22 agosto. Ha comportato 7 voli ed un buon numero, il cui calcolo non riesco a mettere insieme, di mezzi terracquei.
Per chi non è avvezzo a decodificare codici IATA, oggetto di questo viaggio è stato il Myanmar, a cui è seguita una settimana relax in Thailandia.
Ma andiamo con ordine. Si parte il 29 luglio dicevo. Non una scelta particolarmente originale, la mattina dell’ultimo sabato di luglio. Esodo.
Malpensa come non l’avevo mai vista. Coda alla security mostruosa, persino il fast track intoppato fino al cancelletto che si apre col QR code, con una botta di fortuna riusciamo a saltarla entrando insieme ad una famiglia di americani a cui era stato aperto un apposito cancelletto (la faccia di tolla mia e di mia moglie ha convinto l’addetto all’apertura che facessimo parte del gruppetto). Non so chi fossero e perché sono balzati davanti a tutti, ma meglio così.
Pensavamo di andare tranquilli al gate finchè arrivati prima della curva dei controlli passaporti (dove c’è l’area food), abbiamo trovato questa massa di persone
Lato apron, sempre le stesse facce in brughiera

Avrà lui il piacere di portarci verso la nostra prima destinazione, Pechino

Si parte dal satellite C, sempre un piacere (anche perché ci si evita la lunga e squallida camminata fino al B, che ogni volta mi vergogno per quanto siano ridicoli quei tapis roulant mozzi e sopraelevati che fanno 3 metri ogni 100 di marmo).
Eccoci al gate

Imbarco


MXP-PEK
A330-200 Reg BOH!
ETD/ETA 13:30 / 05:30
orari effettivi piuttosto in linea dai, in ritardo non era
Pitch molto buono (grazie agli 80 usd scuciti agli amici della People’s Airline – sono alto 1.91 e peso una buona quintalata, mi comprenderete)

Avevo sentito parlare male della compagnia… in effetti è una buona spanna sotto rispetto alle altre major. Mezzi mal tenuti, personale cortese in maniera discontinua, assurdo divieto di tenere i cellulari accesi in airplane mode durante la crociera, catering pessimo… catering, appunto:

Probabilmente il peggiore che mi sia capitato. Peraltro tutto piccante, nonostante il mio “not spicy at all?” Comunque la foto parla da sola. Quello sopra era il pranzo servito un’ora dopo il decollo, mentre questa è la colazione servita prima dell’atterraggio:

In generale come sia andato il volo non lo saprei dire, ho preso un sonnifero durante il pranzo, e mi sono svegliato che eravamo da queste parti…

Mia moglie si è lamentata di quanto abbia russato il signore durante tutto il volo

Ed eccoci al meraviglioso terminal 3 del Capital Airport di Beijing

Avendo uno scalo piuttosto lungo (14 ore), abbiamo approfittato dell’opportunità offerta dalla Repubblica Popolare, che consiste nella concessione di un visto di transito della durata di max 72 ore, ottenibile gratuitamente, velocemente e in loco previo possesso di biglietto di prosecuzione del viaggio verso altra meta. Ottenuto il visto e attraversato il terminal, abbiamo preso il fighissimo airport express che con soli 25 Yuan permette di raggiungere il centro di Pechino in una ventina di minuti.

Tempo di mangiare due ravioli, fare due passi tra piazza Tien An Men e la via commerciale Wangfujing, sudando come due cozze quando iniziano a schiudersi sul fuoco, è venuto velocemente il momento di tornare al meraviglioso terminal 3.
Lui ci attendeva per portarci in Myanmar

PEK-RGN
B737-800 Reg BOH (ma è poi così importante?)
ETD/ETA 19:30 / 22:50
lui è partito 40 minuti di ritardo arrivando con circa 30 mins di ritardo, colpa del traffico di PEK che ha fatto tardare oltremodo la messa in moto (la LHR dell’Asia…)
Pitch pessimo, roba da Irlandesi


Tramonto in un punto imprecisato del volo

Il catering si è confermato orrendo. Era disponibile solo “seafood”, eccovi cosa ci hanno rifilato:

Per la prima volta in vita mia, l’ho avanzato (era piccantissimo peraltro), insieme all’anguria acerba che lo accompagnava. Vino sudafricano che mi ha fatto allontanare l’amarezza.
Il load factor era molto basso (ad occhio non più di un 40%), quindi mi sono concesso un trattamento da first class

Dopo cinque sonnolentissime ore di volo, ci siamo allineati alla pista sorvolando la città più buia vista finora, Yangon (la compianta Rangoon).
L’autista prenotato dall’Italia utilizzando un’agenzia locale ci ha salutato continuando a ripetere good morning e ridendo, un suo modo per evidenziare il ritardo del nostro volo (non era ancora mezzanotte, ma abbiamo poi capito che in Myanmar la vita finisce mediamente molto prima…).
I quindi giorni successivi abbiamo visitato questo paese che definir meraviglioso non basta. Un paese struggente, unico, e bellissimo.
Per quindici giorni abbiamo solo viaggiato su un’antica Toyota il cui autista ci faceva notare quotidianamente l’età (twenty years - still working!!), non particolarmente incoraggiante. Infatti gli ultimi due giorni ci ha lasciato a piedi.

Un ridente porticciolo sul fiume Ayeyarwady

Uno dei mezzi con cui abbiamo solcato il lago Inle.

Per ora mi fermo qui.
Visto che non sono certo un veterano dei TR, non so bene se e quante foto OT siano gradite, ma in ogni caso appena ho tempo proseguirò con i restanti voli (Heho - Yangon, Yangon - Bangkok, Bangkok – Surat Tani, e poi l’articolato ritorno).
Ogni suggerimento per migliorare la parte restante è ben accetto, sempre che abbiate voglia di leggere la prima!
Il che non mi impedisce di viaggiare, anzi, mentre viaggio scopro ogni volta un entusiasmo che non saprei esprimere per nessun’altra cosa.
Tuttavia questa pigrizia atavica mi impedisce di fare le cose per bene. Ad esempio portandomi a decidere di non portare con me la reflex (che peso, che ingombro) e quindi costringendomi a fare tutte le foto col cellulare.
La breve premessa era per dirvi che questo TR sarà piuttosto povero di informazioni, incompleto, parziale. Ma visto che sin da quando ho prenotato questo viaggio articolato ho pensato subito che avrei dovuto farne un TR per Aviazione Civile, almeno questo intento intendo portarlo avanti (e scusate il bisticcio di parole).
Il viaggio è iniziato il 29 luglio ed è finito il 22 agosto. Ha comportato 7 voli ed un buon numero, il cui calcolo non riesco a mettere insieme, di mezzi terracquei.
Per chi non è avvezzo a decodificare codici IATA, oggetto di questo viaggio è stato il Myanmar, a cui è seguita una settimana relax in Thailandia.
Ma andiamo con ordine. Si parte il 29 luglio dicevo. Non una scelta particolarmente originale, la mattina dell’ultimo sabato di luglio. Esodo.
Malpensa come non l’avevo mai vista. Coda alla security mostruosa, persino il fast track intoppato fino al cancelletto che si apre col QR code, con una botta di fortuna riusciamo a saltarla entrando insieme ad una famiglia di americani a cui era stato aperto un apposito cancelletto (la faccia di tolla mia e di mia moglie ha convinto l’addetto all’apertura che facessimo parte del gruppetto). Non so chi fossero e perché sono balzati davanti a tutti, ma meglio così.
Pensavamo di andare tranquilli al gate finchè arrivati prima della curva dei controlli passaporti (dove c’è l’area food), abbiamo trovato questa massa di persone

Lato apron, sempre le stesse facce in brughiera

Avrà lui il piacere di portarci verso la nostra prima destinazione, Pechino

Si parte dal satellite C, sempre un piacere (anche perché ci si evita la lunga e squallida camminata fino al B, che ogni volta mi vergogno per quanto siano ridicoli quei tapis roulant mozzi e sopraelevati che fanno 3 metri ogni 100 di marmo).
Eccoci al gate

Imbarco


MXP-PEK
A330-200 Reg BOH!
ETD/ETA 13:30 / 05:30
orari effettivi piuttosto in linea dai, in ritardo non era
Pitch molto buono (grazie agli 80 usd scuciti agli amici della People’s Airline – sono alto 1.91 e peso una buona quintalata, mi comprenderete)

Avevo sentito parlare male della compagnia… in effetti è una buona spanna sotto rispetto alle altre major. Mezzi mal tenuti, personale cortese in maniera discontinua, assurdo divieto di tenere i cellulari accesi in airplane mode durante la crociera, catering pessimo… catering, appunto:

Probabilmente il peggiore che mi sia capitato. Peraltro tutto piccante, nonostante il mio “not spicy at all?” Comunque la foto parla da sola. Quello sopra era il pranzo servito un’ora dopo il decollo, mentre questa è la colazione servita prima dell’atterraggio:

In generale come sia andato il volo non lo saprei dire, ho preso un sonnifero durante il pranzo, e mi sono svegliato che eravamo da queste parti…

Mia moglie si è lamentata di quanto abbia russato il signore durante tutto il volo

Ed eccoci al meraviglioso terminal 3 del Capital Airport di Beijing

Avendo uno scalo piuttosto lungo (14 ore), abbiamo approfittato dell’opportunità offerta dalla Repubblica Popolare, che consiste nella concessione di un visto di transito della durata di max 72 ore, ottenibile gratuitamente, velocemente e in loco previo possesso di biglietto di prosecuzione del viaggio verso altra meta. Ottenuto il visto e attraversato il terminal, abbiamo preso il fighissimo airport express che con soli 25 Yuan permette di raggiungere il centro di Pechino in una ventina di minuti.

Tempo di mangiare due ravioli, fare due passi tra piazza Tien An Men e la via commerciale Wangfujing, sudando come due cozze quando iniziano a schiudersi sul fuoco, è venuto velocemente il momento di tornare al meraviglioso terminal 3.
Lui ci attendeva per portarci in Myanmar

PEK-RGN
B737-800 Reg BOH (ma è poi così importante?)
ETD/ETA 19:30 / 22:50
lui è partito 40 minuti di ritardo arrivando con circa 30 mins di ritardo, colpa del traffico di PEK che ha fatto tardare oltremodo la messa in moto (la LHR dell’Asia…)
Pitch pessimo, roba da Irlandesi


Tramonto in un punto imprecisato del volo

Il catering si è confermato orrendo. Era disponibile solo “seafood”, eccovi cosa ci hanno rifilato:

Per la prima volta in vita mia, l’ho avanzato (era piccantissimo peraltro), insieme all’anguria acerba che lo accompagnava. Vino sudafricano che mi ha fatto allontanare l’amarezza.
Il load factor era molto basso (ad occhio non più di un 40%), quindi mi sono concesso un trattamento da first class

Dopo cinque sonnolentissime ore di volo, ci siamo allineati alla pista sorvolando la città più buia vista finora, Yangon (la compianta Rangoon).
L’autista prenotato dall’Italia utilizzando un’agenzia locale ci ha salutato continuando a ripetere good morning e ridendo, un suo modo per evidenziare il ritardo del nostro volo (non era ancora mezzanotte, ma abbiamo poi capito che in Myanmar la vita finisce mediamente molto prima…).
I quindi giorni successivi abbiamo visitato questo paese che definir meraviglioso non basta. Un paese struggente, unico, e bellissimo.
Per quindici giorni abbiamo solo viaggiato su un’antica Toyota il cui autista ci faceva notare quotidianamente l’età (twenty years - still working!!), non particolarmente incoraggiante. Infatti gli ultimi due giorni ci ha lasciato a piedi.

Un ridente porticciolo sul fiume Ayeyarwady

Uno dei mezzi con cui abbiamo solcato il lago Inle.

Per ora mi fermo qui.
Visto che non sono certo un veterano dei TR, non so bene se e quante foto OT siano gradite, ma in ogni caso appena ho tempo proseguirò con i restanti voli (Heho - Yangon, Yangon - Bangkok, Bangkok – Surat Tani, e poi l’articolato ritorno).
Ogni suggerimento per migliorare la parte restante è ben accetto, sempre che abbiate voglia di leggere la prima!