Questa volta niente preamboli ampollosi, veniamo subito al dunque: pochi giorni fa ho avuto l’occasione di accompagnare una delegazione di esperti tedeschi in un breve tour del giacimento di gas di Urengoj, il più grande di tutta la Russia. Il programma è denso di attività: oltre agli stabilimenti del colosso russo del gas con la “G”, visiteremo anche alcune località nel sud della penisola dello Yamal, a qualche centinaio di chilometri a ovest dalla nostra destinazione.
Disclaimer: in questo TR ci saranno molte foto, e molto OT.
Nel giro di un mese sbrighiamo tutte le pratiche per il visto e i preparativi, e siamo pronti a partire dal General Aviation Terminal di Berlino Schönefeld – un’oasi di tranquillità rispetto alla bolgia del terminal passeggeri dall’altra parte della pista.
Le destinazioni sono quelle che uno si aspetta.
Dopo un veloce controllo radiogeno e dei documenti siamo già sul piazzale. Ad attenderci c’è il Sukhoi Superjet 100-95LR RA-89029, uno dei dieci aerei di questo tipo in dotazione a Gazpromavia e gentilmente messo a disposizione (a pagamento, s’intende) dal suddetto colosso di Mosca. È il mio primo SSJ e in assoluto il mio primo volo su un aereo di produzione russa. Credo che la compagnia sia una new entry nel forum.
SXF-LED
4G9638
10:07 LT – 13:07 LT
Sukhoi Superjet 100-95LR | msn: 95057 | First flight: 10/03/2014
RA-89029
Seat 16F
Salgo fra gli ultimi e vengo accolto con un sorriso dall’equipaggio. In tutto si prenderanno cura di noi 4 assistenti di volo.
Gli interni sono ariosi e non hanno nulla da invidiare alla concorrenza occidentale, anche per quanto riguarda il pitch un po’ sacrificato. Nel complesso, però, la cabina è molto confortevole.
Safety card. Forse è solo una mia impressione, ma il grafico che le ha prodotte deve avere avuto un debole per Angelina Jolie. Il bambino dalle gote rubiconde, invece, rientra appieno nell’iconografia di un tempo.
Pur essendo un gruppo abbastanza nutrito, il LF resta comunque al di sotto del 50%. Ci viene offerto un pre-departure drink (acqua o succo d’arancia) e una caramella prima di rullare rapidamente verso la 25R, da cui decolliamo placidamente. Seguirà una “inversione a U” con vista sulla cattedrale nel deserto detta BER.
Prima di raggiungere la nostra destinazione finale dovremo fare scalo a San Pietroburgo per passare la dogana e l’immigration. Da Berlino sono circa due ore di volo, più che sufficienti per servire un pasto completo. L’equipaggio distribuisce delle hot towel che lasciano un sacco di pelucchi sulle mani, mentre poco dopo il purser consegna a ogni passeggero un tovagliolo inamidato. Un tocco di classe.
A seguire, secondo una precisa sceneggiatura che si ripeterà identica in tutti gli altri voli di questo viaggio, passa il carrello delle bevande. Su di questo, accanto ad acqua e succhi, campeggiano bottiglie di Moët & Chandon, Chivas Regal e vari altri superalcolici. Forse un po’ troppo alle dieci di mattina, ma i gusti sono gusti.
Nel frattempo arriva l’enorme vassoio con antipasti, formaggi e frutta. I salumi sono semi-commestibili, sul resto non mi pronuncio.
Ovviamente non finisce qui: è il momento della portata principale. A memoria, vi è una scelta fra tre piatti caldi, uno dei quali era una milanese. Io scelgo del pesce con patate al forno: all’inizio sa di pollo, ma dopo la prima forchettata il gusto migliora. Forse sarà anche lo champagne, per quanto tiepido, come del resto era tiepida la portata. Anche questa sarà una costante su tutti i voli.
Spazzolo comunque tutto e mi metto comodo: ho scaricato qualche episodio di “Narcos”, che torna utile in questo momento data la totale assenza di IFE.
Dopo il tè e il caffè con dolcetto, sul quale passo, è quasi ora di atterrare a San Pietroburgo con una bella legnata e una decisa frenata sulla 28R.
Fauna locale.
Sbarchiamo al business aviation terminal, il Pulkovo-3, dove ci fermeremo per un paio d’ore prima di proseguire.
C’è anche un bel modellino, a occhio in scala 1:400, del terminal stesso.
A differenza della prima tratta, svoltasi senza formalità particolari, qui riceviamo una carta d’imbarco pro forma.
Altri voli in partenza quest’oggi.
Il nostro fido Superjet è pronto a ripartire alla volta di Novyj Urengoj, nella Siberia Nordoccidentale! Decolliamo (credo) dalla 28L, il che vuol dire che ho una bella vista su tutta la città di San Pietroburgo. Scusate la scarsa qualità delle foto: con la foschia che c’era, ho dovuto ritoccarle pesantemente.
SXF-LED
4G9638
15:26 LT – 20:30 LT
Sukhoi Superjet 100-95LR | msn: 95057 | First flight: 10/03/2014
RA-89029
Seat 16F
La Fortezza di Pietro e Paolo.
Il Palazzo di Costantino, reggia appartenuta a un ramo della dinastia Romanov del cui progetto iniziale fu responsabile l'architetto veneziano Niccolò Michetti. Oggi è una residenza ufficiale del presidente russo.
Mezz’ora circa dopo il decollo ricomincia l’ormai noto servizio di hot towel, tovagliolo e bevande, questa volta con l’aggiunta di una salvietta rinfrescante. Subito dopo mi ritrovo sul tavolino un altro vassoio completo: la differenza rispetto al catering caricato a Berlino è lampante, sinceramente non riesco a mangiare quasi nulla.
Buoni, invece, i pel’meni con la panna acida che scelgo come pasto caldo.
Per tutta la tratta fino a Novyj Urengoj, circa tre ore di volo, sorvoliamo una densa coltre di nubi.
Sono quasi le 20:30 locali, le 17:30 in Germania, quando siamo già in corto finale per l’aeroporto di Novyj Urengoj. Questo è il mio primo impatto con i paesaggi della Siberia: sembra molto interessante.
Un’altra decisa legnata con annessa inchiodata sui lastroni della pista di NUX e siamo arrivati.
Dobro pozhalovat’ a Novyj Urengoj! Fa fresco, anche se non freddo, e si ha già un po’ la sensazione di essere arrivati in una località remota.
Sul piazzale non c’è nessuno oltre a noi…
… ma AC c’è!
È ora di andare in albergo e cenare, domani dobbiamo partire di buon’ora per visitare un giacimento a nord del circolo polare artico. In attesa di capire quali foto potrò pubblicare, però, il TR proseguirà con la seconda parte del programma, non meno entusiasmante.
Stay tuned…
Disclaimer: in questo TR ci saranno molte foto, e molto OT.
Nel giro di un mese sbrighiamo tutte le pratiche per il visto e i preparativi, e siamo pronti a partire dal General Aviation Terminal di Berlino Schönefeld – un’oasi di tranquillità rispetto alla bolgia del terminal passeggeri dall’altra parte della pista.


Le destinazioni sono quelle che uno si aspetta.

Dopo un veloce controllo radiogeno e dei documenti siamo già sul piazzale. Ad attenderci c’è il Sukhoi Superjet 100-95LR RA-89029, uno dei dieci aerei di questo tipo in dotazione a Gazpromavia e gentilmente messo a disposizione (a pagamento, s’intende) dal suddetto colosso di Mosca. È il mio primo SSJ e in assoluto il mio primo volo su un aereo di produzione russa. Credo che la compagnia sia una new entry nel forum.


SXF-LED
4G9638
10:07 LT – 13:07 LT
Sukhoi Superjet 100-95LR | msn: 95057 | First flight: 10/03/2014
RA-89029
Seat 16F
Salgo fra gli ultimi e vengo accolto con un sorriso dall’equipaggio. In tutto si prenderanno cura di noi 4 assistenti di volo.


Gli interni sono ariosi e non hanno nulla da invidiare alla concorrenza occidentale, anche per quanto riguarda il pitch un po’ sacrificato. Nel complesso, però, la cabina è molto confortevole.





Safety card. Forse è solo una mia impressione, ma il grafico che le ha prodotte deve avere avuto un debole per Angelina Jolie. Il bambino dalle gote rubiconde, invece, rientra appieno nell’iconografia di un tempo.





Pur essendo un gruppo abbastanza nutrito, il LF resta comunque al di sotto del 50%. Ci viene offerto un pre-departure drink (acqua o succo d’arancia) e una caramella prima di rullare rapidamente verso la 25R, da cui decolliamo placidamente. Seguirà una “inversione a U” con vista sulla cattedrale nel deserto detta BER.




Prima di raggiungere la nostra destinazione finale dovremo fare scalo a San Pietroburgo per passare la dogana e l’immigration. Da Berlino sono circa due ore di volo, più che sufficienti per servire un pasto completo. L’equipaggio distribuisce delle hot towel che lasciano un sacco di pelucchi sulle mani, mentre poco dopo il purser consegna a ogni passeggero un tovagliolo inamidato. Un tocco di classe.


A seguire, secondo una precisa sceneggiatura che si ripeterà identica in tutti gli altri voli di questo viaggio, passa il carrello delle bevande. Su di questo, accanto ad acqua e succhi, campeggiano bottiglie di Moët & Chandon, Chivas Regal e vari altri superalcolici. Forse un po’ troppo alle dieci di mattina, ma i gusti sono gusti.
Nel frattempo arriva l’enorme vassoio con antipasti, formaggi e frutta. I salumi sono semi-commestibili, sul resto non mi pronuncio.

Ovviamente non finisce qui: è il momento della portata principale. A memoria, vi è una scelta fra tre piatti caldi, uno dei quali era una milanese. Io scelgo del pesce con patate al forno: all’inizio sa di pollo, ma dopo la prima forchettata il gusto migliora. Forse sarà anche lo champagne, per quanto tiepido, come del resto era tiepida la portata. Anche questa sarà una costante su tutti i voli.


Spazzolo comunque tutto e mi metto comodo: ho scaricato qualche episodio di “Narcos”, che torna utile in questo momento data la totale assenza di IFE.
Dopo il tè e il caffè con dolcetto, sul quale passo, è quasi ora di atterrare a San Pietroburgo con una bella legnata e una decisa frenata sulla 28R.
Fauna locale.



Sbarchiamo al business aviation terminal, il Pulkovo-3, dove ci fermeremo per un paio d’ore prima di proseguire.


C’è anche un bel modellino, a occhio in scala 1:400, del terminal stesso.

A differenza della prima tratta, svoltasi senza formalità particolari, qui riceviamo una carta d’imbarco pro forma.

Altri voli in partenza quest’oggi.

Il nostro fido Superjet è pronto a ripartire alla volta di Novyj Urengoj, nella Siberia Nordoccidentale! Decolliamo (credo) dalla 28L, il che vuol dire che ho una bella vista su tutta la città di San Pietroburgo. Scusate la scarsa qualità delle foto: con la foschia che c’era, ho dovuto ritoccarle pesantemente.
SXF-LED
4G9638
15:26 LT – 20:30 LT
Sukhoi Superjet 100-95LR | msn: 95057 | First flight: 10/03/2014
RA-89029
Seat 16F

La Fortezza di Pietro e Paolo.

Il Palazzo di Costantino, reggia appartenuta a un ramo della dinastia Romanov del cui progetto iniziale fu responsabile l'architetto veneziano Niccolò Michetti. Oggi è una residenza ufficiale del presidente russo.

Mezz’ora circa dopo il decollo ricomincia l’ormai noto servizio di hot towel, tovagliolo e bevande, questa volta con l’aggiunta di una salvietta rinfrescante. Subito dopo mi ritrovo sul tavolino un altro vassoio completo: la differenza rispetto al catering caricato a Berlino è lampante, sinceramente non riesco a mangiare quasi nulla.


Buoni, invece, i pel’meni con la panna acida che scelgo come pasto caldo.

Per tutta la tratta fino a Novyj Urengoj, circa tre ore di volo, sorvoliamo una densa coltre di nubi.

Sono quasi le 20:30 locali, le 17:30 in Germania, quando siamo già in corto finale per l’aeroporto di Novyj Urengoj. Questo è il mio primo impatto con i paesaggi della Siberia: sembra molto interessante.


Un’altra decisa legnata con annessa inchiodata sui lastroni della pista di NUX e siamo arrivati.

Dobro pozhalovat’ a Novyj Urengoj! Fa fresco, anche se non freddo, e si ha già un po’ la sensazione di essere arrivati in una località remota.

Sul piazzale non c’è nessuno oltre a noi…

… ma AC c’è!


È ora di andare in albergo e cenare, domani dobbiamo partire di buon’ora per visitare un giacimento a nord del circolo polare artico. In attesa di capire quali foto potrò pubblicare, però, il TR proseguirà con la seconda parte del programma, non meno entusiasmante.
Stay tuned…
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