Bisogna dire che questo problemino e' diffuso in molti settori e funzioni pubblici (ma non tutti). Noi siamo sudditi, non clienti. Dobbiamo pagare, baciare la pantofola e non abbiamo necessariamente diritto a un servizio minimo o a un tempo massimo per avere il permesso di fare le nostre cose dall'ente preposto.
Probabilmente abolendo del tutto queste aree e abolendo le funzioni che svolgono e le normative che le rendono necessarie la societa' ne trarrebbe un grandissimo beneficio e sarebbe sgravata da diseconomie, vincoli, distorsioni, inquinamenti e occasioni di corruzione. Alitalia non e' il problema piu' grosso.
La piccola differenza di Alitalia e' che in teoria da anni dovrebbe essere privata ed in un settore dove e' obbligatorio essere esposti, parzialmente, ad un libero mercato dove e' perfettamente possibile andare al pareggio e fare utili se hai un mercato di riferimento delle dimensioni di quello italiano. Ma molti che lavorano in Alitalia ritengono, forse a ragione come dimostrano i fatti, di essere invece nella situazione di cui piu' sopra. Per questo vogliono essere nazionalizzati, e bisogna dare atto che almeno sarebbe una situazione meno ambigua.
Io invece vorrei che si dividessero equamente i sacrifici che i lavoratori fossero tutti uguali ma soprattutto che tutti fossero messi in condizione di fare un lavoro che produce piu' valore di quello che consuma. E questo non porta fatica e sofferenze di per se: fare un lavoro in una organizzazione che produce valore, dopo averlo provato personalmente, non e' molto piu' faticoso di fare un lavoro che di valore ne distrugge e dove fai fatica per fare assurdita' o rompere le balle alla societa'.
Alitalia nonostante il suo mezzo miliaro l'anno di valore distrutto, piu' le mancate occasioni dovute ad una nazione meno accessibilie e meno adatta agli investimenti (che non e' poco), nonostante questo non e' la principale voce di spreco e distruzione di valore in questa nazione.
Per questo tutto sommato sarei quasi favorevole a riassorbirne i dipendenti nel settore pubblico, con 500mln l'anno per 10k dipendenti potremmo dargli 50mila netti esentasse a ciascuno per stare a casa, ma non avremmo il danno della mancata accessibilita' perche' il mercato verrebbe a quel punto coperto da aziende piu' sane, italiane o estere, che potrebbero investire piu' serenamente e senza incognite, sia che producano servizi aviatori "di mercato" sia incentivati/pagati dal pubblico (ma dovremmo essere intelligenti noi a incentivare i servizi di trasporto aereo che sono veramente utili).
Poi certo, incentivando oculatamente a fondo perduto il trasporto aereo, per tutti e quindi senza aiuti di stato illegali e distorsivi o sgravi o infrastrutture, incentivando dove il ritorno esternalizzato sull'investimento e' massimo, probabilmente con 500mln l'anno di dipendenti ne fai 100mila, non 10mila.