*** TESTO BANDO ALITALIA Amministrazione Straordinaria ***


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Il giusto per la loro indubbia professionalita'.

Ma se scioperano una volta al mese perdono la loro credibilita'.

Mi chiedo come sia possibile uno sciopero a ridosso del G7 di Taormina ed alla vigilia dell'estate.

E mi chiedo come mai questa vertenza non rientri in seguito ad un dialogo tra le parti.

Il 5 luglio si replica....

Ecco quello che ho trovato sullo sciopero del 28 maggio:
Roma, 23 mag. (AdnKronos) – Per il 28 maggio prossimo l’ organizzazione sindacale Unica ha indetto uno sciopero nazionale dalle 13.00 alle 17.00 e, nella stessa fascia oraria, le seguenti distinte azioni di sciopero locale: presso il Centro di Controllo d’Area di Padova e i Centri aeroportuali di Ancona Falconara e Pescara. A comunicarlo è l’Enav in una nota. Saranno garantite le prestazioni indispensabili secondo normativa vigente.

Tutto qui.
 
Articolo del fatto Quotidiano:

La storia si ripete: come ai tempi del primo fallimento nel 2008, anche questa volta il morto che cammina Alitalia rischia di trascinare nella fossa gli aeroporti italiani. Allora i gestori dei maggiori scali nazionali ci misero anni per riemergere dalle difficoltà economiche e finanziarie in cui erano stati precipitati dall’insolvenza dell’azienda di Fiumicino. Questa volta vorrebbero evitare il bis, ma si trovano di fronte un copione simile. E’ dal 2 maggio, giorno di avvio dell’amministrazione straordinaria, che Alitalia non paga i diritti aeroportuali, cioè le tasse sui movimenti di atterraggio e decollo che in base alla legge ogni aereo è tenuto a versare al gestore dello scalo. E a questo punto gli amministratori degli scali nazionali sono molto preoccupati e non escludono di far ricorso all’applicazione letterale della legge avvalendosi dell’articolo numero 802 secondo comma del codice di navigazione. Norma conosciuta anche come le “ganasce agli aerei” che consente a ogni singolo scalo di non far ripartire il jet di una compagnia che si è sottratto al pagamento delle tasse aeroportuali.





Di solito, quando tutto procede in tranquillità e non ci sono pericoli di bancarotta all’orizzonte, il pagamento dei diritti avviene per comodità a scadenze concordate. In genere ogni 15 o 30 giorni secondo le situazioni. Nel caso di Alitalia e degli aeroporti nazionali, per consuetudine il pagamento veniva effettuato alla fine di ogni mese. E anche oggi i commissari della compagnia fanno sapere a ilfattoquotidiano.it che hanno intenzione di pagare, ma rispettando le scadenze solite. Dal 2 maggio, però, la situazione non è più quella di prima, è completamente cambiata, lo stato di difficoltà della compagnia di bandiera è conclamato e i gestori degli scali nazionali non si sentono rassicurati dalla promesse dei commissari ritenendo al contrario di poter restare con il cerino in mano. Temono, cioè, di non essere pagati né ora né mai non avendo Alitalia una condizione e un patrimonio tali da poter onorare con certezza i debiti futuri.

E così alcuni hanno chiesto per le vie brevi ad Alitalia di intensificare i pagamenti, altri si sono rivolti alla compagnia di bandiera con una lettera in cui sostanzialmente dicono: quel che è successo prima del 2 maggio va in cavalleria, cioè i debiti accumulati dalla compagnia nei nostri confronti seguono la prassi normale prevista dall’amministrazione straordinaria. Ma dopo quella data il ritmo dei pagamenti non può rimanere lo stesso: ogni aereo che arriva e parte deve pagare così come previsto dalla legge, se paga acquisisce il diritto di utilizzare la pista, se non paga lo perde. Al massimo può essere tollerato un comporto di qualche giorno, ma dopo questo periodo scattano le ganasce.
Gli amministratori degli aeroporti insistono perché sanno che i commissari di Alitalia in questo momento si trovano nella condizione (probabilmente breve) di poter pagare avendo ottenuto da poco dallo Stato 230 milioni di euro come prima tranche del prestito ponte. La legge prevede una scala di priorità per l’utilizzo di quei quattrini. In prima battuta essi devono essere utilizzati per gli stipendi dei dipendenti, dai piloti agli assistenti di volo fino agli impiegati dei check-in e degli uffici. Subito dopo devono essere utilizzati per il pagamento dei diritti aeroportuali che vengono addirittura prima dell’acquisto del carburante. La logica alla base di questa impostazione è semplice: l’obiettivo primario per gli amministratori straordinari di una compagnia aerea è permettere che essa possa continuare a volare e quindi possa portare ricavi in cassa. Ma per far ciò le condizioni ritenute indispensabili sono prima di tutto che il personale sia messo nella condizione di lavorare e poi che gli aerei possano muoversi in sicurezza. Il versamento delle tasse aeroportuali è collegato in particolare proprio a questa seconda necessità.

Il mancato pagamento dei diritti rischia di produrre effetti negativi a cascata anche agli altri soggetti collegati agli aeroporti. Il 40 per cento delle tasse pagate dagli aerei non va infatti nelle casse degli scali, ma in forme diverse in quelle dei comuni sedi dell’aeroporto e in parte anche in quelle della filiera che gravita intorno ai voli, a partire dai vigili del fuoco. In questo momento le difficoltà maggiori le stanno subendo gli aeroporti più piccoli, quelli che dipendono totalmente dai collegamenti Alitalia, tipo Lampedusa e Pantelleria, per i quali la compagnia di bandiera riceve tra l’altro una sovvenzione milionaria dallo Stato. I mancati pagamenti da parte della compagnia italiana stanno mettendo letteralmente in ginocchio i due minuscoli scali siciliani.

Il Fatto Quotidiano.
 
Per curiosità, quanto guadagnano ?

STIPENDIO MEDIO: La retribuzione varia a seconda dell’incarico ricoperto, delle abilitazioni conseguite, dell’anzianità di servizio, delle ore lavorate e del numero di voli a cui si presta assistenza. A titolo d’esempio un CTA civile che lavora in uno dei maggiori aeroporti italiani (circa 800 voli al giorno) con 5 anni di anzianità percepisce circa 60.000 euri lordi all’anno. Un CTA civile che lavora in un Centro Radar Regionale con 20 anni di anzianità mediamente percepisce 90.000 euri lordi l'anno. Si tratta di fornire un servizio 24 ore al giorno. L’attività lavorativa si sviluppa su turnazioni a volte molto serrate.


http://www.anacna.it/beginners/scheda-del-c-t-a.html
 
Non solo le audizioni alla Camera e al Senato, non soltanto i consigli di Regione Lazio e Campidoglio, ma la proposta del Comune di Fiumicino per la situazione Alitalia è ora nelle mani del collegio commissariale composto da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.




Più precisamente nelle mani di Gubitosi, che nei giorni scorsi – notizia riservatissima, della quale non si è saputo praticamente nulla, ma che ci è stata confermata dallo stesso sindaco Esterino Montino – ha fatto un blitz a via Portuense proprio per confrontarsi col primo cittadino sulla proposta unanime del Consiglio comunale.

“Sì – conferma il Sindaco – è vero che Gubitosi è stato nei miei uffici. Lo avevo chiamato per sottoporgli ‘de visu’ la bozza di piano industriale per il rilancio di Alitalia partorita da Fiumicino, che peraltro gli avevo anticipato per via telematica, ma lui stesso ha voluto incontrarci a Fiumicino e non a Roma, credo per rispetto all’intero Consiglio e alla città”.

Di cosa avete parlato?

“Ovviamente del Piano Alitalia. Ho mostrato chiaramente a Gubitosi come nel piano di spese aziendale ci siano costi difficili da digerire. Si badi bene – chiarisce Montino – che il personale incide solo per un 16% circa del costo globale di Alitalia, dunque non è quello il problema. Al primo posto di questa classifica c’è il carburante, per il quale vengono spesi oltre 600 milioni di euro l’anno, una enormità rispetto agli altri competitor…”

E Gubitosi?

“Ne ha preso atto, anche se ovviamente già aveva ben presente la materia. Tant’è che i Commissari hanno già fatto alcune azioni che porteranno a un contenimento di 100 milioni di euro quella voce di spesa”.

Poi quali altri numeri avete affrontato?

“Al secondo posto di spesa incidono gli oneri non caratteristici della gestione, cioè cose che non sono fondamentali per la funzionalità del vettore, tipo 30 milioni di consulenze esterne. Poi i 63 milioni di pubblicità spesi non si sa dove, visto che con quella cifra avremmo dovuto vedere il marchio Alitalia ovunque,,,”

Insomma tanti sprechi, ma questo già si sapeva…

“Sì sapeva per modo di dire, oggi grazie al Comune di Fiumicino si sa nel dettaglio, voce per voce, e dunque si sa dove intervenire”.

Quindi avete parlato di assetto societario e di piano industriale?

“Si, anche se ovviamente le nostre sono proposte in bozza, che attendono di essere recepite e sviluppate. Non abbiamo l’arroganza di fornire la soluzione, ma la determinazione di indicare una strada sì, quella ce l’abbiamo”.

La crisi Alitalia si accompagna però anche ad altre crisi, molto importanti per le ricadute sul territorio. Ne cito una come simbolo, visto l’impegno che i sindacati stanno mettendo da mesi: la questione di Alitalia Maintenance Systems, oggi Iag… Ne avete parlato?

“Sì, ne abbiamo parlato. La questione della manutenzione e riparazione dei motori è un argomento per il quale Gubitosi ha mostrato particolare interesse. D’altronde il saccheggio che il nuovo proprietario sudamericano sta facendo nei capannoni ex Ams è sotto gli occhi di tutti”.

Per la verità saccheggiano anche le professionalità, non solo pezzi di ricambio e macchinari…

“E infatti anche su questo va fatta una riflessione. Le professionalità migliori le abbiamo in casa, i magazzini ci sono, i macchinari anche. Che senso ha spendere di più per andare a Tel Aviv o a Miami quando potremmo rivitalizzare un nostro settore di punta? E’ evidente che le scelte fatte negli anni verso l’estero non hanno pagato in termini di competitività, dunque perché insistere, creando oltre che crisi aziendale anche disoccupazione dilagante?”

Domande girate a Gubitosi, che è tornato a Roma con una copia cartacea degli elaborati prodotti dal Consiglio Comunale di Fiumicino. Fatti dunque, non mere parole di solidarietà.

Elaborati che il Comune di Fiumicino, dopo averli realizzati, è riuscito a portare sul tavolo dei Commissari, del Parlamento, del Senato, della Regione e del Campidoglio. Non c’è livello istituzionale che non sia stato coinvolto, Ora la parola, però, passa a chi deve prendere questo piano e renderlo operativo realmente.

Il Faro Online.
 
Mah, questa dello sciopero mi sembra talmente grossa che viene da pensare che sia voluta per rafforzare un'opinione pubblica contro i lavoratori del comparto aereo.
 
Mah, questa dello sciopero mi sembra talmente grossa che viene da pensare che sia voluta per rafforzare un'opinione pubblica contro i lavoratori del comparto aereo.

Meglio tacere se non si è a conoscenza delle cose, prima di sparare fesserie di questo calibro.
 
Mah, questa dello sciopero mi sembra talmente grossa che viene da pensare che sia voluta per rafforzare un'opinione pubblica contro i lavoratori del comparto aereo.

Cioè, i lavoratori indicono uno sciopero per scatenare l'opinione pubblica contro essi stessi?
 
Non solo le audizioni alla Camera e al Senato, non soltanto i consigli di Regione Lazio e Campidoglio, ma la proposta del Comune di Fiumicino per la situazione Alitalia è ora nelle mani del collegio commissariale composto da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.




Più precisamente nelle mani di Gubitosi, che nei giorni scorsi – notizia riservatissima, della quale non si è saputo praticamente nulla, ma che ci è stata confermata dallo stesso sindaco Esterino Montino – ha fatto un blitz a via Portuense proprio per confrontarsi col primo cittadino sulla proposta unanime del Consiglio comunale.

“Sì – conferma il Sindaco – è vero che Gubitosi è stato nei miei uffici. Lo avevo chiamato per sottoporgli ‘de visu’ la bozza di piano industriale per il rilancio di Alitalia partorita da Fiumicino, che peraltro gli avevo anticipato per via telematica, ma lui stesso ha voluto incontrarci a Fiumicino e non a Roma, credo per rispetto all’intero Consiglio e alla città”.

Di cosa avete parlato?

“Ovviamente del Piano Alitalia. Ho mostrato chiaramente a Gubitosi come nel piano di spese aziendale ci siano costi difficili da digerire. Si badi bene – chiarisce Montino – che il personale incide solo per un 16% circa del costo globale di Alitalia, dunque non è quello il problema. Al primo posto di questa classifica c’è il carburante, per il quale vengono spesi oltre 600 milioni di euro l’anno, una enormità rispetto agli altri competitor…”

E Gubitosi?

“Ne ha preso atto, anche se ovviamente già aveva ben presente la materia. Tant’è che i Commissari hanno già fatto alcune azioni che porteranno a un contenimento di 100 milioni di euro quella voce di spesa”.

Poi quali altri numeri avete affrontato?

“Al secondo posto di spesa incidono gli oneri non caratteristici della gestione, cioè cose che non sono fondamentali per la funzionalità del vettore, tipo 30 milioni di consulenze esterne. Poi i 63 milioni di pubblicità spesi non si sa dove, visto che con quella cifra avremmo dovuto vedere il marchio Alitalia ovunque,,,”

Insomma tanti sprechi, ma questo già si sapeva…

“Sì sapeva per modo di dire, oggi grazie al Comune di Fiumicino si sa nel dettaglio, voce per voce, e dunque si sa dove intervenire”.

Quindi avete parlato di assetto societario e di piano industriale?

“Si, anche se ovviamente le nostre sono proposte in bozza, che attendono di essere recepite e sviluppate. Non abbiamo l’arroganza di fornire la soluzione, ma la determinazione di indicare una strada sì, quella ce l’abbiamo”.

La crisi Alitalia si accompagna però anche ad altre crisi, molto importanti per le ricadute sul territorio. Ne cito una come simbolo, visto l’impegno che i sindacati stanno mettendo da mesi: la questione di Alitalia Maintenance Systems, oggi Iag… Ne avete parlato?

“Sì, ne abbiamo parlato. La questione della manutenzione e riparazione dei motori è un argomento per il quale Gubitosi ha mostrato particolare interesse. D’altronde il saccheggio che il nuovo proprietario sudamericano sta facendo nei capannoni ex Ams è sotto gli occhi di tutti”.

Per la verità saccheggiano anche le professionalità, non solo pezzi di ricambio e macchinari…

“E infatti anche su questo va fatta una riflessione. Le professionalità migliori le abbiamo in casa, i magazzini ci sono, i macchinari anche. Che senso ha spendere di più per andare a Tel Aviv o a Miami quando potremmo rivitalizzare un nostro settore di punta? E’ evidente che le scelte fatte negli anni verso l’estero non hanno pagato in termini di competitività, dunque perché insistere, creando oltre che crisi aziendale anche disoccupazione dilagante?”

Domande girate a Gubitosi, che è tornato a Roma con una copia cartacea degli elaborati prodotti dal Consiglio Comunale di Fiumicino. Fatti dunque, non mere parole di solidarietà.

Elaborati che il Comune di Fiumicino, dopo averli realizzati, è riuscito a portare sul tavolo dei Commissari, del Parlamento, del Senato, della Regione e del Campidoglio. Non c’è livello istituzionale che non sia stato coinvolto, Ora la parola, però, passa a chi deve prendere questo piano e renderlo operativo realmente.

Il Faro Online.
Certo, i Commissari avevano bisogno che l'analisi del bilancio venisse fatta dal sindaco di Fiumicino ....
Ormai l'idiozia umana non ha più limiti.
 
Lo sciopero è di ENAV.

Quello di AZ è solo di un paio di sindacati minoritari e da solo non credo avrebbe impattato alcunché.

Piuttosto qualcuno ci spieghi come sia possibile che in Italia ai controllori di volo sia ammesso scioperare una volta al mese da 30 anni....

Sciopera un solo sindacato (UNICA) su non so quanti siano e tutto si blocca....

Però loro sono intoccabili ed esenti da critiche anche su questo forum.

Non è vero che gli scioperi del PN sono cattivi e quelli dei CTA buoni, ma bisogna riconoscere come gli ultimi, più di una volta, siano venuti qui a scrivere e spiegare le ragioni della loro protesta. E come queste fossero, talvolta, condivisibili.

Insomma una questione di stile.
 
Bene, allora ti chiederei di spiegarci cosa porteranno a casa i lavoratori a seguito di questo sciopero.

Che diavolo c'entra? Tu scrivi che "viene da pensare che sia voluta per rafforzare un'opinione pubblica contro i lavoratori del comparto aereo".
Come ti ha fatto notare Flyboy, sta a significare che l'obiettivo è farsi flagellare dall'opinione pubblica (cosa peraltro scontata in qualunque sciopero, ormai sempre meno tollerato in generale anche nelle rare occasioni nelle quali ci sarebbero delle ottime ragioni per scioperare).
Le motivazioni, serie o meno che siano, ci sono sempre, e non mi sembra che quella che tu indichi sia una di queste. Che poi possa ottenere un risultato controproducente è altro paio di maniche. Ma un conto è parlare di ragioni, altro di risultato.
 
Certo, i Commissari avevano bisogno che l'analisi del bilancio venisse fatta dal sindaco di Fiumicino ....
Ormai l'idiozia umana non ha più limiti.


secondo te il sindaco e qualche assessore una sera sono andati a cena e davanti un fritto (sembra che piaccia qui) hanno butttato giu' un piano per alitalia?
magari e' stato studiato da economisti ed esperti del settore? farsi giusto venire il dubbio?
sembra che dover postare un commento a tutti i costi sia una necessita' pari all'insulina per un diabetico.
 
secondo te il sindaco e qualche assesore una sera sono andati a cena e davanti un fritto (sembra che piaccia qui) hanno butttato giu' un piano per alitalia?
magari e' stato studiato da economisti ed esperti del settore? farsi giusto venire il dubbio?
sembra che dover postare un commento a tutti i costi sia una necessita' pari all'insulina per un diabetico.

i nomi di questi esperti ci sono? o è un atti di fede crederci?
 
Non ho mai contestato caro aless le ragioni delle agitazioni dei CTA.

Avranno i loro sacrosanti motivi e lì rispetto integralmente.

Ne contesto le modalità:

Sciopero di UNICA il 28 maggio 4 ore

Sciopero di CGIL CISL UIL il 5 luglio di 4 ore.

Scioperano per i medesimi motivi?

Se si mi chiedo perché non ne facciano uno unitario.

Se no mi chiedo come si possa trovare un accordo con sindacati che non si mettono d'accordo nemmeno tra loro....
 
secondo te il sindaco e qualche assessore una sera sono andati a cena e davanti un fritto (sembra che piaccia qui) hanno butttato giu' un piano per alitalia?
magari e' stato studiato da economisti ed esperti del settore? farsi giusto venire il dubbio?
sembra che dover postare un commento a tutti i costi sia una necessita' pari all'insulina per un diabetico.

Il documento può pure essere stato redatto dal comitato scientifico del MIT di Boston, ma resta il fatto che le vicende di Alitalia lambiscano pressoché marginalmente i compiti assegnati agli amministratori locali.
 
i nomi di questi esperti ci sono? o è un atti di fede crederci?


cosi mi e' stato riportato, libero di crederci cosi come credere che il sindaco di fiumicino sia in grado di scrivere un piano industriale, non devo convincere nessuno.



Il documento può pure essere stato redatto dal comitato scientifico del MIT di Boston, ma resta il fatto che le vicende di Alitalia lambiscano pressoché marginalmente i compiti assegnati agli amministratori locali.

quando un comune ha un numero di cittadini che sono coinvolti direttamente in una situazione come quella di alitalia, che coinvolge anche l'indotto, tale da creare seri problemi, giusto che segua la vicenda.
se poi decide di fare delle proposte o dei suggerimenti non vedo dove sia lo scandalo.
 
cosi mi e' stato riportato, libero di crederci cosi come credere che il sindaco di fiumicino sia in grado di scrivere un piano industriale, non devo convincere nessuno.

Quindi siamo alla solita der cugggino del cognato de mi' zia? Lo stesso dei vaccini e delle scie chimiche.
Grazie della partecipazione.

Gli puoi anche chiedere a che titolo, eventualmente, il sindaco ha fatto il piano. Che ne vorrei mandare uno anche io. Appena finisco quello della riforma protestante.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.