*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


Stato
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Ti dirò, apprezzo di più quelli che vogliono la nazionalizzazione. È un sogno impossibile, una soluzione odiosa, ma quanto meno è un'ipotesi di sopravvivenza. Ma chi ha votato no dovrebbe spiegarci quale alternativa esiste al piano (bocciato) dei soci
Molta gente ha votato no perché stufa di pagare per colpe non proprie. (Dal 2008,sarebbe il terzo giro di esuberi)
 
Né autore né aderente. Non voglio la nazionalizzazione e non provo simpatia per i sindacati. E ora?

Ora un cazzo, perchè mi sa che non l'hai manco letto il documento cui aderisci, che parla di intervento forte dello Stato e di "compagnia di bandiera".
La colpa è nostra che ti rispondiamo.
 
a me qeusto concetto di "i lavoratori pagano le scelte sbagliate" sta parecchio sullo stomaco. Alitalia è stata consegnata "vergine" ai capitani coraggiosi da silvione che ci ha vinto le elezioni ed è finita a gambe all'aria poco dopo; quindi viene riconsegnata "vergine" da Renzi all'emiro con la D'Amico a far da madrina; tempo poco ed è ancora gambe all'aria; e non parliamo di tutte le storie pre 2008. dentro questa azienda ci sono da anni potentati e protettorati che vivono perché "i lavoratori" lasciano che vivano e se in questo Paese e in questo pianeta non c'è nessuno che riesca a far rendere (aggiungo io a far lavorare) Alitalia allora c'è del marcio in Danimagliana...
 
Quindi il documento precari60mesi me lo citavi per farci una risata tutti insieme?
Perché stamattina è stata fatta una battuta sui 60 mesi paragonandoli alla stagionatura del formaggio o del prosciutto,non ricordo. Quel gruppo li è comunque formato da uomini e donne che hanno lavorato per anni come precari e, raggiunti i 60 mesi di contratto,non vengono più fatti lavorare. Si può chiedere un pelino di rispetto,per queste persone, o no? Alitalia Fan ed Edoardo mi conoscono personalmente. Lo sanno che non sono un cazzaro come tu pensi.
 
Perché stamattina è stata fatta una battuta sui 60 mesi paragonandoli alla stagionatura del formaggio o del prosciutto,non ricordo. Quel gruppo li è comunque formato da uomini e donne che hanno lavorato per anni come precari e, raggiunti i 60 mesi di contratto,non vengono più fatti lavorare. Si può chiedere un pelino di rispetto,per queste persone, o no? Alitalia Fan ed Edoardo mi conoscono personalmente. Lo sanno che non sono un cazzaro come tu pensi.
nella mia azienda lavorano "stagionali" dal 2006. non si riesce a regolarizzarli perché una compagnia ex di bandiera prima ci ha lasciato 2mio€ di buffi inesigibili, poi vergine ha chiesto lo sconto sui servizi, poi ha chiesto di più al prezzo di prima, poi è passata alla concorrenza perché non le si è concesso il 30% di sconto rispetto al contratto precedente. è un mondo difficile con un ruota che gira e poi ad un certo punto becca pure te.
 
Perché stamattina è stata fatta una battuta sui 60 mesi paragonandoli alla stagionatura del formaggio o del prosciutto,non ricordo. Quel gruppo li è comunque formato da uomini e donne che hanno lavorato per anni come precari e, raggiunti i 60 mesi di contratto,non vengono più fatti lavorare. Si può chiedere un pelino di rispetto,per queste persone, o no? Alitalia Fan ed Edoardo mi conoscono personalmente. Lo sanno che non sono un cazzaro come tu pensi.

E con il rispetto nazionalizziamo anche questi?
 
Non si po' che dare ragione a Mentana
Mi dispiace per tutte quelle persone che ci hanno messo anche l'anima per fare il proprio lavoro nel modo migliore possibile, mi dispiace che colui che e' la causa di tutto questo, ovvero il Sig, Bersani (perché' tutti parlano del 2008, ma non di quanto quei disperati fecero 10 anni prima!) cerchi ancora di cavalcare l'onda politica.
L'unico treno che passava si chiamava fusione con KLM = Malpensa 2000, il resto sono solo stati 20 anni di pure fandonie che hanno reso il mercato del trasporto aereo in Italia impraticabile a chiunque.
Il tutto per la salvaguardia dei baci elettorali (opss dei Posti di Lavoro) nella zona di Roma e di Linate, alla fine valeva la pena lasciare a casa 20 mila persone allora quando le porte erano ancora aperte piuttosto che adesso quando di alternative non ce ne sono.
 
Buonasera, vi leggo spesso e ho deciso di registrarmi e scrivere anche io..mi presento.. sono un Assistente di Volo Az e sono uno di quelli che ha votato SI.

Non perchè fossi d'accordo con il piano industriale presentato (che era chiaramente a prendere tempo) o con il peggioramento salariale e normativo, ma semplicemente perchè avrei preferito mantenere il posto di lavoro.
Perchè non vivo in una bolla, e so benissimo che nel mondo reale c'è un esercito di av pronti per sostituirmi e che nonostante i peggioramenti salariali/normativi avrei comunque continuato sia a lavorare in un ambiente migliore di tante altre compagnie sia a far vivere dignitosamente la mia famiglia.
Se avessi ritenuto, ora e in passato, di potermi vendere in realtà migliori sarei già andato, evidentemente mi è sempre convenuto rimanere in Az.

Sia ben chiaro, questo mio pensiero non vuol dire accettare supinamente qualsiasi cosa, ma obiettivamente penso che la situazione avrebbe dovuto far scegliere il male minore, che per me rimane sempre non perdere il lavoro.
Vi farei leggere i commenti orgasmici di tanti miei colleghi su FB, gente che si auto osanna collettivamente, che esulta come se avessimo vinto alla lotteria. Io penso che a breve questo status catatonico finirà e quando capiranno la realtà e cosa ci sta per accadere, i commenti inizieranno a cambiare. Come sempre, Almaviva docet, sarà tardi.

Scusate se mi sono sfogato qui, ma tentare di spiegare le motivazioni di un si a qualsiasi mio collega è stato impossibile.
 
Huffington Post...

Bisogna dire grazie alle lavoratrici e ai lavoratori Alitalia che hanno trovato il coraggio di dire No all'ennesimo accordo che autorizzava licenziamenti, taglio dei salari, peggioramento delle condizioni di lavoro.

Un accordo capestro che massacrava i lavoratori e dava nuovi regali agli sceicchi di Etihad e alle banche. Un accordo indegno dove i lavoratori e lo stato finanziavano i privati che benignamente accettavano di continuare a spolpare l'azienda.

Una intesa in linea con tutti gli accordi di resa firmati ovunque da Cgil/Cisl/Uil in questi anni, sempre giustificati con la falsa retorica dell'assenza di alternative. Ora questi lavoratori hanno detto No e lo hanno fatto anche a nome delle tante e dei tanti che sinora non erano riusciti a farlo. Merito loro, ma anche di Usb e degli altri sindacati di base che hanno rifiutato il ricatto.

Ora un governo che sinora ha mostrato solo inettitudine e subalternità ai poteri forti e i sindacati firmatari dell'accordo bocciato, ha due vie davanti. La prima è di vendicarsi lasciando morire l'azienda. La seconda è quella di percorrere la sola via realistica per salvare la compagnia e darle un futuro: nazionalizzare senza indennizzi l'Alitalia e farla ripartire grazie alle capacità e all'impegno dei lavoratori.

I lavoratori Ilva, quelli di Piombino, di Almaviva e tanti altri sottoposti al ricatto del bere o affogare, ora guardano a quelli di Alitalia e al loro No. Che è una buona notizia per tutte e tutti coloro che vogliono interrompere la marcia forzata imposta al lavoro verso la schiavitù.

Ai lavoratori Alitalia dobbiamo dare ora il massimo sostegno e la più estesa solidarietà; e prima di tutto dire grazie per la lezione di dignità che hanno dato al paese in questo 25 aprile.
 
Huffington Post...

Bisogna dire grazie alle lavoratrici e ai lavoratori Alitalia che hanno trovato il coraggio di dire No all'ennesimo accordo che autorizzava licenziamenti, taglio dei salari, peggioramento delle condizioni di lavoro.

Un accordo capestro che massacrava i lavoratori e dava nuovi regali agli sceicchi di Etihad e alle banche. Un accordo indegno dove i lavoratori e lo stato finanziavano i privati che benignamente accettavano di continuare a spolpare l'azienda.

Una intesa in linea con tutti gli accordi di resa firmati ovunque da Cgil/Cisl/Uil in questi anni, sempre giustificati con la falsa retorica dell'assenza di alternative. Ora questi lavoratori hanno detto No e lo hanno fatto anche a nome delle tante e dei tanti che sinora non erano riusciti a farlo. Merito loro, ma anche di Usb e degli altri sindacati di base che hanno rifiutato il ricatto.

Ora un governo che sinora ha mostrato solo inettitudine e subalternità ai poteri forti e i sindacati firmatari dell'accordo bocciato, ha due vie davanti. La prima è di vendicarsi lasciando morire l'azienda. La seconda è quella di percorrere la sola via realistica per salvare la compagnia e darle un futuro: nazionalizzare senza indennizzi l'Alitalia e farla ripartire grazie alle capacità e all'impegno dei lavoratori.

I lavoratori Ilva, quelli di Piombino, di Almaviva e tanti altri sottoposti al ricatto del bere o affogare, ora guardano a quelli di Alitalia e al loro No. Che è una buona notizia per tutte e tutti coloro che vogliono interrompere la marcia forzata imposta al lavoro verso la schiavitù.

Ai lavoratori Alitalia dobbiamo dare ora il massimo sostegno e la più estesa solidarietà; e prima di tutto dire grazie per la lezione di dignità che hanno dato al paese in questo 25 aprile.

Cita la fonte (Giorgio Cremaschi è un sindacalista italiano. È stato presidente del Comitato Centrale della Fiom, l'organizzazione dei metalmeccanici della Cgil, dal 2010 al 2012), altrimenti potrebbe sembrare sia stato scritto da uno che conosce il mondo del lavoro.

Il parallelo 25 aprile-lavoratori AZ è da sturbo con la capriola.

Certo che ormai t'aggrappi a tutto quello che passa. E tra qualche giorno passeranno solo caxxi ....
 
Buonasera, vi leggo spesso e ho deciso di registrarmi e scrivere anche io..mi presento.. sono un Assistente di Volo Az e sono uno di quelli che ha votato SI.

Non perchè fossi d'accordo con il piano industriale presentato (che era chiaramente a prendere tempo) o con il peggioramento salariale e normativo, ma semplicemente perchè avrei preferito mantenere il posto di lavoro.
Perchè non vivo in una bolla, e so benissimo che nel mondo reale c'è un esercito di av pronti per sostituirmi e che nonostante i peggioramenti salariali/normativi avrei comunque continuato sia a lavorare in un ambiente migliore di tante altre compagnie sia a far vivere dignitosamente la mia famiglia.
Se avessi ritenuto, ora e in passato, di potermi vendere in realtà migliori sarei già andato, evidentemente mi è sempre convenuto rimanere in Az.

Sia ben chiaro, questo mio pensiero non vuol dire accettare supinamente qualsiasi cosa, ma obiettivamente penso che la situazione avrebbe dovuto far scegliere il male minore, che per me rimane sempre non perdere il lavoro.
Vi farei leggere i commenti orgasmici di tanti miei colleghi su FB, gente che si auto osanna collettivamente, che esulta come se avessimo vinto alla lotteria. Io penso che a breve questo status catatonico finirà e quando capiranno la realtà e cosa ci sta per accadere, i commenti inizieranno a cambiare. Come sempre, Almaviva docet, sarà tardi.

Scusate se mi sono sfogato qui, ma tentare di spiegare le motivazioni di un si a qualsiasi mio collega è stato impossibile.

Grazie per aver tenuto alto l'onore dell'ex compagnia di bandiera, nonostante l'ambiente non sia stato dei migliori. Spero che altre compagnie, sapranno apprezzare la tua professionalità e ti assumeranno
 
Stato
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