F
flyboy
Guest
Buongiorno a tutti. 5 anni fa un amico mi aveva parlato di una piccola isola tra la Thailandia e la Malesia. Ottima per fare un po’ di mare nel nostro inverno.
Riprendo la pratica lo scorso settembre. E’ ora di finalizzare.
I voli saranno prevalentemente con EY. Stacco un bel po’ di biglietti e prenoto il servizio di chaffeur che ho davvero apprezzato. Una corsa in taxi a Malpensa ha la tariffa fissa di 95€. Il risparmio è notevole. La comodità massima.
Sono le 7 del mattino e ci troviamo già al check in di Etihad.

La hall è abbastanza piena, considerando che è una anonima giornata di marzo.

Ci dirigiamo al fast track.

I tornelli sono elettronici, ed il settore riservato ai priority è vuoto.

Si scende di un piano per dirigersi verso l’aera acquisti compulsivi.

Per chi vuole spendere l’atmosfera è piacevole, il contesto invitante, la location attraente.

Prima di ordinare un caffè da Oldani passate in banca e fate un mutuo.

Se invece amate le bollicine passate da Ferrari e giocatevi tuti i soldi che avete risparmiato per volare Ryanair.

Alla fine dell’interminabile shopping mall finalmente giungiamo al controllo passaporti. Implementare un controllo automatico no, neh? Perfino Fiumiscino c’è riuscito (e funziona davvero a meraviglia, complimenti!).

Un po’ di spotting: al vecchio terminal B ci stanno, per l’appunto, le compagnie di serie B.

Al nuovo molo tutte le altre.

Dove va Air China? Al vecchio B, manco a dirlo!

Il nuovo satellite in prospettiva.

Il nostro aeromobile è già arrivato e si riposa.

E’ ora di andare a fare colazione a Casa Alitalia.

Al piano superiore le lounge sono due. Di fronte appare Emirates.

Svoltando a sinistra ci si imbatte in Casa Alitalia.

La lounge è piccola ma molto bella.

Le poltrone sono comode e confortevoli. Ma, soprattutto, il personale è gentile, motivato, disponibile a scambiare quattro chiacchiere. Questa è l’Alitalia che vorrei.

Inizio così, con una colazione essenziale e sobria.

Anche la zona eating è adeguata.

Il buffet, caldo e freddo, è di alto livello.

Speriamo duri in futuro. Soprattutto nella qualità.

Da qui ci si imbarca direttamente nell’aeromobile.

Purtroppo oggi il finger è occupato dalla concorrenza. Qui francamente non mi spiego il motivo, visto che c’erano finger liberi ove Singapore avrebbe potuto comodamente prender posto.

E’ ora di imbarcarsi.

Il nostro aeromobile fa fuel.

Questa è la cabina di Business.

E questa la mia poltrona. I colori pastello di Etihad mi piacciono molto.

Questo è l’amenity kit. Pensate che qualche anno fa Etihad non li distribuiva in business. Passavano gli AAVV distribuendo a chi una penna, a chi uno spazzolino tra gli sguardi allibiti dei passeggeri. Devo dire che quello attuale è qualitativamente assai inferiore a quello Alitalia.

Questo è il menù di oggi.

E questa è la safety card.

L’ho già scritto e lo riscrivo: il piumino Etihad, ovattato all’interno, è il migliore che io abbia mai provato.

Lo schermo è adeguato.

Viene distribuita la hot towel, troppo calda e non profumata. Non c’è cosa più spiacevole che ricevere una salvietta che non profuma.

Sulla tasca laterale sono disponibili le cuffie.

Vista della cabina.

Accendo la camera frontale e mi preparo per il decollo.

Si va per la 35L.
MXP-AUH
Volo: EY88
Classe: J
Posto: 10H
Tipo di aereo: A333
Reg: A6-AFE
Schedulato: 10.05-19.20
In volo: 10.25-18.51
Durata: 5 h e 26 min.

IFE standard.


Telecomando per selezionare i programmi.

Inizia il servizio. Un tempo anche in business veniva servita una mise en bouche, come scrivono quelli che sanno le lingue (e frequentano i ristoranti), calda. In tempi di magra l’antipasto consiste in noccioline riscaldate. Sembra di stare su KLM.

Come primo piatto scelgo le meze. Voto 7.

Da carnivoro quale sono proseguo con il vitello. Voto 7.

Concludo con il dolce al cioccolato. Voto 10. Pasto nel complesso nella norma, ad eccezione del dolce.
Due parole sul servizio: qui il dine any time viene davvero applicato. Prima del decollo l’assistente di volo prende diligentemente nota delle scelte di ogni passeggero e dell’ora in cui desidera pranzare. Decolliamo alle 10 ed io chiedo che mi venga servito il pasto alle 12.30. Alle 12.40 non si vede nessuno. Eppure tutti gli AAVV si sbattono da morire. Per tutta la durata del volo non si fermeranno mai.
Tuttavia spesso girano a vuoto. Il servizio è puntuale ma approssimativo. So di scrivere una cosa contraddittoria, ma è così. Da un lato massima attenzione, dall’altro tempi lunghissimi nel servizio e dimenticanze palesi (se non avessi suonato il mio bicchiere sarebbe rimasto vuoto).
Nota di colore: la mia vicina cinese si scolerà a stomaco vuoto 7 (dicesi s-e-t-t-e) bicchieri di vino bianco prima di decidere di mangiare intorno alle 13 italiane. Ed è stata servita con massima gentilezza e professionalità senza alcuna obiezione.

Prima di atterrare viene consegnato ad ogni passeggero un bigliettino con gli estremi del volo di prosecuzione. Un segno di attenzione molto gradito.

E’ ora di rimettere piedi per terra. Allunghiamo le ali…

…e prepariamoci per l’atterraggio.

Passiamo per il nuovo terminal. Sembra a buon punto. Si diceva che sarebbe stato inaugurato nel 2017. Vedremo.


La torre di controllo di AUH mi fa sempre impazzire. E’ bellissima.

Ci fermiamo per far passare un A380.

Passiamo per la nuova area del terminal attuale.

Attraversiamo anche il vecchio terminal.

Superiamo l’AZ proveniente da Roma dove si è imbarcata una parte della truppa che già ci dà per dispersi (pur essendo schedulati dopo di noi, sono atterrati e sbarcati molto prima).

E finalmente ci posizioniamo sull’ultimo stallo dei remoti a fianco di questo cargo.
Ce volte portà addubbai?!?!?!?!?!?!

Sbarchiamo e ci mettiamo in coda per i controlli. C’è sempre un casino pazzesco. Poi ci dirigiamo verso la nuova ala del terminal.

Duty free.


Andiamo in lounge.


La lounge non è molto grande. Preciso che per i passeggeri di The residence c’è una sala a parte. Questa è molto minimal.

Pochi arredi e molto essenziale. Si bada al sodo.
Questo è uno dei due bar, che vanta una lista di vini, alcolici e cocktail considerevole.

C’è anche un’area relax, che descriverò meglio al ritorno.
Gran parte della lounge è riservata alla zona ristorante. Anche questa la vedrete meglio al ritorno.

Il personale è tantissimo. Antipasto di dattero con yogurt.

Chiedo l’agnello, ma non è disponibile e ripiego sul brasato. Molto molto buono.

E’ ora di andare al gate.

Anche in questo caso imbarchiamo mentre l’aeromobile fa carburante.

Ecco la cabina.

E questa è la mia poltrona per il secondo segmento.

Etihad non consegna personalmente menù ed amenity kit. Li si trova di fronte alla poltrona. E’ una scelta. Personalmente gradisco che mi vengano consegnati di persona dall’assistente di volo che mi seguirà. E’ anche un modo per conoscersi, anche solo con un saluto ed un sorriso.

I colori dell’amenity kit sono discutibili.

Mi piace molto lo champagne servito da EY. Così come mi piace molto il Ferrari in lounge Alitalia. Li trovo simili nel gusto.

Safety card.

Carta dei pasti.

Cabina di J.

Aho comanda’, lo sbatti fuori e ci muoviamo?!?!?!?

La foto è sfocata, ma la pubblico lo stesso perché rende ben l’idea della differenza stridente tra le differenti condizioni delle classi sociali che convivono nei paesi arabi.

Vicino di parcheggio.

Rulliamo verso la pista e ci fermiamo diligentemente mentre questo Jet Airways corre verso il take off.
AUH-BKK
Volo: EY402
Classe: J
Posto: 6A
Tipo di aereo: B77W
Reg: A6-ETP
Schedulato: 21.35-06.35
In volo: 22.15-06.40
Durata: 5 h e 25 min.

Il percorso di oggi.


In questo settore vado di shiraz, uno dei miei vitigni preferiti.

Vista l’ora la cena viene servita in modo tradizionale, ovvero a tutti subito dopo il decollo. Sottolineo che ogni passeggero viene servito singolarmente in base a quanto ha preordinato prima del decollo. Qui va molto meglio. Il servizio è davvero ben svolto.

Come piatto principale scelgo un’insalata con tocchetti di tonno.

Dolce stranamente cattivo.

Dormo un paio d’ore e poi faccio quattro chiacchiere con un’assistente di volo di Ploaghe, a pochi chilometri da casa mia. Molto simpatica!
Prima dell’atterraggio mi faccio portare un tè.

Atterriamo.

Vicino di parcheggio.

Ci dirigiamo verso il controllo passaporti.

Per i passeggeri di J c’è un’area riservata. Negli anni devo dire che ho constatato che è mediamente più lenta di quella comune, avendo spesso solo due postazioni aperte.

Saliamo al check in e ci dirigiamo ai banchi Thai Smile.

La hall di BKK è splendida.

Ampia, luminosa, e divisa in isole contrassegnate da lettere dell’alfabeto.

Fatto il check in ci dirigiamo verso le partenze.

Andiamo in lounge Thai dei nazionali.

Dopo l’ingresso c’è l’area dining.

In tanti anni la scelta dei cibi è sempre uguale.

Zona lavoro.

Io mi metto sempre in giardino: un’area appartata, molto silenziosa e molto luminosa.


E’ ora di andare al gate. Questo è il nostro aeromobile di oggi.

E questa è la concorrenza.

I padroni di casa.

Livrea Star Alliance.

Molo dei nazionali.

Questo è il nostro gate.

Vicino di parcheggio.

A bordo.

La mia poltrona. Siamo in prima fila ma la numerazione inizia dal 31. Non mi era mai capitato.

Safety card.

Altro vicino di parcheggio.

Stacchiamo.

Ci passano di fianco un po’ di livree. In particolare ecco un 787 Thai.



BKK-HDY
Volo: WE261
Classe: P
Posto: 31K
Tipo di aereo: A320
Reg: HS-TXL
Schedulato: 11.30-12.55
In volo: 11.48-12.52
Durata: 1 h e 04 min.
Viene distribuito un pasto a bordo immangiabile.

Ci avviciniamo a Hat Yai.

Nonna papera è appena atterrata prima di noi.

Ci avviamo verso l’aerostazione.

Vicini di parcheggio.

Controllori del traffico.

Ci accolgono così, con molta diligenza.

E’ tutto! Nei prossimi giorni l’OT.
Riprendo la pratica lo scorso settembre. E’ ora di finalizzare.
I voli saranno prevalentemente con EY. Stacco un bel po’ di biglietti e prenoto il servizio di chaffeur che ho davvero apprezzato. Una corsa in taxi a Malpensa ha la tariffa fissa di 95€. Il risparmio è notevole. La comodità massima.
Sono le 7 del mattino e ci troviamo già al check in di Etihad.

La hall è abbastanza piena, considerando che è una anonima giornata di marzo.

Ci dirigiamo al fast track.

I tornelli sono elettronici, ed il settore riservato ai priority è vuoto.

Si scende di un piano per dirigersi verso l’aera acquisti compulsivi.

Per chi vuole spendere l’atmosfera è piacevole, il contesto invitante, la location attraente.

Prima di ordinare un caffè da Oldani passate in banca e fate un mutuo.

Se invece amate le bollicine passate da Ferrari e giocatevi tuti i soldi che avete risparmiato per volare Ryanair.

Alla fine dell’interminabile shopping mall finalmente giungiamo al controllo passaporti. Implementare un controllo automatico no, neh? Perfino Fiumiscino c’è riuscito (e funziona davvero a meraviglia, complimenti!).

Un po’ di spotting: al vecchio terminal B ci stanno, per l’appunto, le compagnie di serie B.

Al nuovo molo tutte le altre.

Dove va Air China? Al vecchio B, manco a dirlo!

Il nuovo satellite in prospettiva.

Il nostro aeromobile è già arrivato e si riposa.

E’ ora di andare a fare colazione a Casa Alitalia.

Al piano superiore le lounge sono due. Di fronte appare Emirates.

Svoltando a sinistra ci si imbatte in Casa Alitalia.

La lounge è piccola ma molto bella.

Le poltrone sono comode e confortevoli. Ma, soprattutto, il personale è gentile, motivato, disponibile a scambiare quattro chiacchiere. Questa è l’Alitalia che vorrei.

Inizio così, con una colazione essenziale e sobria.

Anche la zona eating è adeguata.

Il buffet, caldo e freddo, è di alto livello.

Speriamo duri in futuro. Soprattutto nella qualità.

Da qui ci si imbarca direttamente nell’aeromobile.

Purtroppo oggi il finger è occupato dalla concorrenza. Qui francamente non mi spiego il motivo, visto che c’erano finger liberi ove Singapore avrebbe potuto comodamente prender posto.

E’ ora di imbarcarsi.

Il nostro aeromobile fa fuel.

Questa è la cabina di Business.

E questa la mia poltrona. I colori pastello di Etihad mi piacciono molto.

Questo è l’amenity kit. Pensate che qualche anno fa Etihad non li distribuiva in business. Passavano gli AAVV distribuendo a chi una penna, a chi uno spazzolino tra gli sguardi allibiti dei passeggeri. Devo dire che quello attuale è qualitativamente assai inferiore a quello Alitalia.

Questo è il menù di oggi.

E questa è la safety card.

L’ho già scritto e lo riscrivo: il piumino Etihad, ovattato all’interno, è il migliore che io abbia mai provato.

Lo schermo è adeguato.

Viene distribuita la hot towel, troppo calda e non profumata. Non c’è cosa più spiacevole che ricevere una salvietta che non profuma.

Sulla tasca laterale sono disponibili le cuffie.

Vista della cabina.

Accendo la camera frontale e mi preparo per il decollo.

Si va per la 35L.
MXP-AUH
Volo: EY88
Classe: J
Posto: 10H
Tipo di aereo: A333
Reg: A6-AFE
Schedulato: 10.05-19.20
In volo: 10.25-18.51
Durata: 5 h e 26 min.

IFE standard.


Telecomando per selezionare i programmi.

Inizia il servizio. Un tempo anche in business veniva servita una mise en bouche, come scrivono quelli che sanno le lingue (e frequentano i ristoranti), calda. In tempi di magra l’antipasto consiste in noccioline riscaldate. Sembra di stare su KLM.

Come primo piatto scelgo le meze. Voto 7.

Da carnivoro quale sono proseguo con il vitello. Voto 7.

Concludo con il dolce al cioccolato. Voto 10. Pasto nel complesso nella norma, ad eccezione del dolce.
Due parole sul servizio: qui il dine any time viene davvero applicato. Prima del decollo l’assistente di volo prende diligentemente nota delle scelte di ogni passeggero e dell’ora in cui desidera pranzare. Decolliamo alle 10 ed io chiedo che mi venga servito il pasto alle 12.30. Alle 12.40 non si vede nessuno. Eppure tutti gli AAVV si sbattono da morire. Per tutta la durata del volo non si fermeranno mai.
Tuttavia spesso girano a vuoto. Il servizio è puntuale ma approssimativo. So di scrivere una cosa contraddittoria, ma è così. Da un lato massima attenzione, dall’altro tempi lunghissimi nel servizio e dimenticanze palesi (se non avessi suonato il mio bicchiere sarebbe rimasto vuoto).
Nota di colore: la mia vicina cinese si scolerà a stomaco vuoto 7 (dicesi s-e-t-t-e) bicchieri di vino bianco prima di decidere di mangiare intorno alle 13 italiane. Ed è stata servita con massima gentilezza e professionalità senza alcuna obiezione.

Prima di atterrare viene consegnato ad ogni passeggero un bigliettino con gli estremi del volo di prosecuzione. Un segno di attenzione molto gradito.

E’ ora di rimettere piedi per terra. Allunghiamo le ali…

…e prepariamoci per l’atterraggio.

Passiamo per il nuovo terminal. Sembra a buon punto. Si diceva che sarebbe stato inaugurato nel 2017. Vedremo.


La torre di controllo di AUH mi fa sempre impazzire. E’ bellissima.

Ci fermiamo per far passare un A380.

Passiamo per la nuova area del terminal attuale.

Attraversiamo anche il vecchio terminal.

Superiamo l’AZ proveniente da Roma dove si è imbarcata una parte della truppa che già ci dà per dispersi (pur essendo schedulati dopo di noi, sono atterrati e sbarcati molto prima).

E finalmente ci posizioniamo sull’ultimo stallo dei remoti a fianco di questo cargo.
Ce volte portà addubbai?!?!?!?!?!?!

Sbarchiamo e ci mettiamo in coda per i controlli. C’è sempre un casino pazzesco. Poi ci dirigiamo verso la nuova ala del terminal.

Duty free.


Andiamo in lounge.


La lounge non è molto grande. Preciso che per i passeggeri di The residence c’è una sala a parte. Questa è molto minimal.

Pochi arredi e molto essenziale. Si bada al sodo.

Questo è uno dei due bar, che vanta una lista di vini, alcolici e cocktail considerevole.

C’è anche un’area relax, che descriverò meglio al ritorno.

Gran parte della lounge è riservata alla zona ristorante. Anche questa la vedrete meglio al ritorno.

Il personale è tantissimo. Antipasto di dattero con yogurt.

Chiedo l’agnello, ma non è disponibile e ripiego sul brasato. Molto molto buono.

E’ ora di andare al gate.

Anche in questo caso imbarchiamo mentre l’aeromobile fa carburante.

Ecco la cabina.

E questa è la mia poltrona per il secondo segmento.

Etihad non consegna personalmente menù ed amenity kit. Li si trova di fronte alla poltrona. E’ una scelta. Personalmente gradisco che mi vengano consegnati di persona dall’assistente di volo che mi seguirà. E’ anche un modo per conoscersi, anche solo con un saluto ed un sorriso.

I colori dell’amenity kit sono discutibili.

Mi piace molto lo champagne servito da EY. Così come mi piace molto il Ferrari in lounge Alitalia. Li trovo simili nel gusto.

Safety card.

Carta dei pasti.

Cabina di J.

Aho comanda’, lo sbatti fuori e ci muoviamo?!?!?!?

La foto è sfocata, ma la pubblico lo stesso perché rende ben l’idea della differenza stridente tra le differenti condizioni delle classi sociali che convivono nei paesi arabi.

Vicino di parcheggio.

Rulliamo verso la pista e ci fermiamo diligentemente mentre questo Jet Airways corre verso il take off.
AUH-BKK
Volo: EY402
Classe: J
Posto: 6A
Tipo di aereo: B77W
Reg: A6-ETP
Schedulato: 21.35-06.35
In volo: 22.15-06.40
Durata: 5 h e 25 min.

Il percorso di oggi.


In questo settore vado di shiraz, uno dei miei vitigni preferiti.

Vista l’ora la cena viene servita in modo tradizionale, ovvero a tutti subito dopo il decollo. Sottolineo che ogni passeggero viene servito singolarmente in base a quanto ha preordinato prima del decollo. Qui va molto meglio. Il servizio è davvero ben svolto.

Come piatto principale scelgo un’insalata con tocchetti di tonno.

Dolce stranamente cattivo.

Dormo un paio d’ore e poi faccio quattro chiacchiere con un’assistente di volo di Ploaghe, a pochi chilometri da casa mia. Molto simpatica!
Prima dell’atterraggio mi faccio portare un tè.

Atterriamo.

Vicino di parcheggio.

Ci dirigiamo verso il controllo passaporti.

Per i passeggeri di J c’è un’area riservata. Negli anni devo dire che ho constatato che è mediamente più lenta di quella comune, avendo spesso solo due postazioni aperte.

Saliamo al check in e ci dirigiamo ai banchi Thai Smile.

La hall di BKK è splendida.

Ampia, luminosa, e divisa in isole contrassegnate da lettere dell’alfabeto.


Fatto il check in ci dirigiamo verso le partenze.

Andiamo in lounge Thai dei nazionali.

Dopo l’ingresso c’è l’area dining.

In tanti anni la scelta dei cibi è sempre uguale.

Zona lavoro.

Io mi metto sempre in giardino: un’area appartata, molto silenziosa e molto luminosa.


E’ ora di andare al gate. Questo è il nostro aeromobile di oggi.

E questa è la concorrenza.

I padroni di casa.

Livrea Star Alliance.

Molo dei nazionali.

Questo è il nostro gate.

Vicino di parcheggio.

A bordo.

La mia poltrona. Siamo in prima fila ma la numerazione inizia dal 31. Non mi era mai capitato.

Safety card.

Altro vicino di parcheggio.

Stacchiamo.

Ci passano di fianco un po’ di livree. In particolare ecco un 787 Thai.



BKK-HDY
Volo: WE261
Classe: P
Posto: 31K
Tipo di aereo: A320
Reg: HS-TXL
Schedulato: 11.30-12.55
In volo: 11.48-12.52
Durata: 1 h e 04 min.
Viene distribuito un pasto a bordo immangiabile.

Ci avviciniamo a Hat Yai.

Nonna papera è appena atterrata prima di noi.

Ci avviamo verso l’aerostazione.

Vicini di parcheggio.

Controllori del traffico.

Ci accolgono così, con molta diligenza.

E’ tutto! Nei prossimi giorni l’OT.
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