Thread Alitalia - Dicembre 2016


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Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

Scusa, credo di essermi espresso male. Quello che intendevo dire è che la componente feed dei voli dall'Italia a CDG è certamente consistente e di questi con buona probabilità (ma come sempre l'analisi andrebbe fatta dati alla mano) una parte consistente è per voli JVA e un'altra parte, altrettanto consistente, è per voli extra JVA (valutazione spannometrica fatta in base agli annunci dei gate a bordo). Se di colpo sparisse la parte JVA perché instradata in altro modo ne andrebbe a soffrire anche la redditività complessiva.

Certo, ma la Joint Venture atlantica mica sparirebbe se AZ aprisse un'altra rotta. Capisco se ne volesse aprire 40, o meglio posso capire la potenziale resistenza di AF, ma in questo caso credo che l'effetto sarebbe minimo. Il tutto, per ritornare a bomba, mi fa pensare che sia un po' strano che AF sia contro ad ipotetiche aperture alitaliche in nord atlantico... A meno che AF non preveda che quelle rotte siano un buco nell'acqua, diluiscano i ricavi della JV e pertanto non valga la pena di farle e sia meglio instradare il traffico su rotte gia' esistenti e robuste. In quel caso avrebbero ragionissimo.
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

Certo, ma la Joint Venture atlantica mica sparirebbe se AZ aprisse un'altra rotta. Capisco se ne volesse aprire 40, o meglio posso capire la potenziale resistenza di AF, ma in questo caso credo che l'effetto sarebbe minimo. Il tutto, per ritornare a bomba, mi fa pensare che sia un po' strano che AF sia contro ad ipotetiche aperture alitaliche in nord atlantico... A meno che AF non preveda che quelle rotte siano un buco nell'acqua, diluiscano i ricavi della JV e pertanto non valga la pena di farle e sia meglio instradare il traffico su rotte gia' esistenti e robuste. In quel caso avrebbero ragionissimo.
E' vero anche il contrario, nel senso che AF perderebbe tutti i pax AZ instradati sui propri voli, e sono parecchi, senno' non avrebbero mai fatto la JVE in the first place. Non essendo una charity sicuramente ai francesi i pax AZ fanno molto comodo.
Detto questo, non e' che AF fallira' senza AZ, pero' sicuramente una bella fetta di ricavi se li vede levati.
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

Certo, ma la Joint Venture atlantica mica sparirebbe se AZ aprisse un'altra rotta. Capisco se ne volesse aprire 40, o meglio posso capire la potenziale resistenza di AF, ma in questo caso credo che l'effetto sarebbe minimo. Il tutto, per ritornare a bomba, mi fa pensare che sia un po' strano che AF sia contro ad ipotetiche aperture alitaliche in nord atlantico... A meno che AF non preveda che quelle rotte siano un buco nell'acqua, diluiscano i ricavi della JV e pertanto non valga la pena di farle e sia meglio instradare il traffico su rotte gia' esistenti e robuste. In quel caso avrebbero ragionissimo.
La tua interpretazione e corretta, ma dovrebbe presupporre che anche DL sia contraria alle nuove aperture (se tutti ci perdono, ci perde anche DL), soprattutto perché un aumento ingiustificato di capacità rischia di deprimere i revenue per tutti. Invece se, come si vocifera, l'opposizione viene solo da Parigi il discorso dovrebbe essere diverso. In realtà quello che non sappiamo - e che non ci diranno mai nemmeno sotto tortura - è cosa succede veramente all'interno dei comitati tecnici che decidono l'assegnazione di rotte e destinazioni.
 
Una domanda in tema di JV. Un pax che vola ad esempio BEG - CDG - JFK è un pax della JV o è solo un pax di AF?
 
Riparte il piano Alitalia che punta ad una espansione sulle ricche rotte del Nord America, crescita fino a ora preclusa dalle vecchie intese, rivedendo gli accordi siglati con Delta Airlines e, piu' in generale, le joint venture internazionali.
Piu' difficile invece uscire da Skyteam, visto che la penale potrebbe superare i 200 mln di euro. Oggi il cda della compagnia fara' il punto proprio su questo, mettendo da parte il tema esuberi e quello, ancora piu' spinoso, sulla ricapitalizzazione. Sullo sfondo resta poi la ricerca di un partner, con le avances a Lufthansa.
Del resto Etihad ha fatto capire che ripianera' tutte le perdite e cerchera' di convincere le banche a dare una mano, anche se fino ad oggi ogni tentativo e' andato a vuoto. Il cda dovrebbe poi prendere atto dell'andamento dei conti (la compagnia perde quasi un milione al giorno) e dare il via libera alla conversione delle obbligazioni del valore di 300 mln di euro in quote senza diritto di voto della compagnia.
Il nuovo piano punta al potenziamento del network di lungo raggio e al taglio di rotte in perdita, alcune in Italia. Verra' poi esaminato il dossier low cost. Alitalia vuole lanciare una struttura a basso costo, con un'offerta sui prezzi piu' competitiva rispetto al passato, prevedendo, ad esempio, una piu' ampia gamma di opzioni tariffarie.
 
Alitalia, la grande crisi messa sotto silenzio dal referendum


Bocche cucite in Alitalia così come dai sindacati: si aspetta l'esito del referendum, ma fino al 5 dicembre "proibito" parlare della grande crisi che toglie le ali alla nostra compagnia di bandiera. Lo specchio di quanto la tensione sia alta lo confermano i consigli di Amministrazione saltati e rinviati nell'ultima settimana. "Si attende di capire se il Governo Renzi sarà ancora un interlocutore" confermano fonti sindacali. All'orizzonte un piano di ristrutturazione che finirà per pesare sulle casse della Stato con inevitabili esuberi.


Dietro le livree con il tricolore e la grande operazione di marketing con le divise vintage tirate a lucido si nasconde una macchina mangiasoldi che pare aver esaurito la spinta al risanamento che nel 2015 aveva raggiunto l'obiettivo di portare le perdite a poco meno di 200 milioni di euro quando l'anno prima il rosso in bilancio aveva raggiunto la cifra monstre di 580 milioni.


Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a denti stretti ha parlato mercoledì scorso di una situazione molto più negativa delle attese e che renderà difficile arrivare al pareggio di bilancio auspicato dalla compagnia per il 2017. Ad Alitalia il governo ha offerto una stampella facendo saltare dalla legge di Bilancio l’aumento sulla tassa d’imbarco.


Indiscrezioni filtrate da via della Magliana parlano di come Alitalia potrebbe tagliare fino a 2.000 posti di lavoro mettendo a terra ben 20 aerei: una richiesta arrivata dell'azionista di controllo Etihad, un estremo tentativo di riportare in equilibrio la società che parte da un'analisi precisa, ovvero il riposizionamento della compagnia sul medio-raggio.


Il punto chiave è l'adozione di una struttura vicina alle low cost più spinto per i voli di breve e medio raggio sul modello Cityliner, la linea regionale di Alitalia: via dunque alla riduzione del personale di terra, bevande e snack a bordo solo a pagamento.


Alitalia, una vertenza infinita
"Una corsa al ribasso che Alitalia non puà permettersi - commenta Francesco Staccioli, responsabile per il trasporto aereo del sindacato Usb - mentre Ryanair, diventato con 29 milioni e mezzo di passeggeri trasportati il principale vettore del Paese, annuncia di voler far viaggiare i passeggeri gratis, si tratta di voler drogare un mercato che ha bisogno di regole, altrimenti saranno i lavoratori a pagarne e lo Stato italiano a farsene carico". Staccioli ricorda come dal 2008 sono già stati 10mila gli esuberi in Alitalia "ma l'azienda non può rincorrere un modello attuato da compagnie che hanno un tournover esasperato, fatto di lavoratori giovani che restano poco tempo. In confronto Alitalia ha personale anziano".
Se quindi l'azienda guarda al modello low cost per il mercato a medio raggio, l'espansione delle remunerative tratte intercontinentali sono bloccate dall'alleanza internazionali.


La nascita di Alitalia-Etihad
Oltre alla joint venture con Air France-Klm, che scade nel gennaio 2017 e che non verrà rinnovata, serve una rinegoziazione della joint venture transatlantica con Delta Airlines e andrà anche rivista la partecipazione in SkyTeam: le principali compagnie dell'Alleanza starebbero svolgendo simulazioni nell'ipotesi che Alitalia si trovasse a non poter far fronte agli impegni verso i fornitori, o che uscisse dall'alleanza, un'eventualità che verrebbe a costare una penale compresa fra i 270 e i 290 milioni di Euro.


Sempre sul fronte alleanze smentita l'ipotesi di partnership con Lufthansa, l'aviolinea tedesca sta affrontando da giorni un braccio di ferro con i dipendenti in sciopero. Sempre in Germania inoltre la compagnia Air Berlin ( 29,21% proprietà di Etihad ) sta vivendo un momento estremamente "delicato" e non è da escludere un intervento proprio di Lufthansa per salvarla.


Oggi l’amministratore delegato dell’aviolinea, Cramer Ball, illustrerà le linee generali del piano per il rilancio della compagnia, ma l’approvazione definitiva è prevista solo quando si avrà un certo interlocutore governativo per affrontare il tema dei tagli per ora indicati da Ball come mere speculazioni. Difficilmente si affronterà nel mese di dicembre il tema degli esuberi perché è da evitare che nel periodo delle feste natalizie si abbiano malumori o, peggio, proteste da parte dei dipendenti, che possano danneggiare i viaggiatori italiani e stranieri.


Quello che emerge però nel quadro di una compagnia che perde centianaia di migliaia di euro al giorno è che a gadagnarci sia solo il socio di maggioranza Etihad: per gli arabi Alitalia è un affare grazie alle revenue per il traffico aggiuntivo sul proprio hub, gli affitti degli aerei, i contratti hedging per il carburante, manutenzioni e servizi che Etihad fornisce ad Alitalia.


fonte : today.it
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

E' vero anche il contrario, nel senso che AF perderebbe tutti i pax AZ instradati sui propri voli, e sono parecchi, senno' non avrebbero mai fatto la JVE in the first place. Non essendo una charity sicuramente ai francesi i pax AZ fanno molto comodo.
Detto questo, non e' che AF fallira' senza AZ, pero' sicuramente una bella fetta di ricavi se li vede levati.

Quoto in pieno.
Posto che gli aerei il flotta li devi pagare comunque, la fetta di ricavi che verrebbe levata ad AF sarebbe esattamente pari alla riduzione di utili (dedotto il costo del pasto).
Sarebbe sufficiente fare questo esercizio aritmetico per vedere se AF può stare in piedi senza i pax Az oppure se sarebbe destinata a ridurre sensibilmente le proprie rotte.
Non mi pare che gli arabi abbiano l'anello al naso e se hanno deciso di mettere pressione ad AF dobbiamo supporre che questi conti li abbiano fatti.
 
Una domanda in tema di JV. Un pax che vola ad esempio BEG - CDG - JFK è un pax della JV o è solo un pax di AF?

Dovrebbe essere così: il passeggero e i ricavi sono di chi vola. Chi vola poi versa tutti i ricavi della CDG-JFK alla JV e molto probabilmente anche una qualche commissione sui ricavi della BEG-CDG. Siccome a differenza di altre JV mi pare che questa sia sui profitti e non sui ricavi andranno alla JV anche i costi della CDG-JFK.
 
Dovrebbe essere così: il passeggero e i ricavi sono di chi vola. Chi vola poi versa tutti i ricavi della CDG-JFK alla JV e molto probabilmente anche una qualche commissione sui ricavi della BEG-CDG. Siccome a differenza di altre JV mi pare che questa sia sui profitti e non sui ricavi andranno alla JV anche i costi della CDG-JFK.

Per la seconda parte ti confermo (l'avevo letto sul bilancio AZ) che la JV condivide costi e ricavi, quindi è sui profitti. Ti ringrazio per la risposta sulla prima parte, che ignoravo.
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

Quoto in pieno.
Posto che gli aerei il flotta li devi pagare comunque, la fetta di ricavi che verrebbe levata ad AF sarebbe esattamente pari alla riduzione di utili (dedotto il costo del pasto).
Sarebbe sufficiente fare questo esercizio aritmetico per vedere se AF può stare in piedi senza i pax Az oppure se sarebbe destinata a ridurre sensibilmente le proprie rotte.
Non mi pare che gli arabi abbiano l'anello al naso e se hanno deciso di mettere pressione ad AF dobbiamo supporre che questi conti li abbiano fatti.

Mi pare che gli arabi l'anello al naso lo abbiano eccome. Almeno a giudicare dai casini che hanno combinato facendosi i conti: airberlin, alitalia, etihad regional, jet, e ci metterei pure virgin australia. E' una collezione rara.
Lo stranimento di AF può essere legato al fatto che neanche loro crescono come vorrebbero sul transatlantico e quindi non accettano che alitalia sbraghi.
Con la forza vendite che ha in Italia, AF è tranquillamente in grado di vendersi da sola i passeggeri che le servono per sostenere l'alimentazione della rete. Senza JV europea potrà tutt'al più avere un problema di costo del feeding ma vedrete che in caso si faranno aiutare da Hop o Transavia. Perderanno il posizionamento su LIN, che oggi è probabilmente il migliore in assoluto.
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

Mi pare che gli arabi l'anello al naso lo abbiano eccome. Almeno a giudicare dai casini che hanno combinato facendosi i conti: airberlin, alitalia, etihad regional, jet, e ci metterei pure virgin australia. E' una collezione rara.
Lo stranimento di AF può essere legato al fatto che neanche loro crescono come vorrebbero sul transatlantico e quindi non accettano che alitalia sbraghi.
Con la forza vendite che ha in Italia, AF è tranquillamente in grado di vendersi da sola i passeggeri che le servono per sostenere l'alimentazione della rete. Senza JV europea potrà tutt'al più avere un problema di costo del feeding ma vedrete che in caso si faranno aiutare da Hop o Transavia. Perderanno il posizionamento su LIN, che oggi è probabilmente il migliore in assoluto.

AF da sola al massimo può sostenere i voli di primo mattino dall'Italia, che peraltro servono a federare i voli nordamericani di tarda mattinata.
Quanto ai voli di mezzo pomeriggio per federare i serali, con l'accerchiamento delle low cost, vedo un bagno di sangue.
A mio avviso la debolezza negoziale di AF non è affatto sulla JV atlantica ma su tutti gli altri voli intercontinentali che hanno bisogno come il pane del feed AZ.
 
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COMUNICATO STAMPA

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Alitalia: al Consiglio le linee strategiche seconda fase piano industriale

Jorge Vilches nuovo Chief Commercial Officer della compagnia

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Roma, 2 dicembre 2016 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia ha oggi esaminato le linee guida della seconda fase del piano industriale della Compagnia. Il Consiglio si riunirà nuovamente nel corrente mese di dicembre per l’approvazione formale del nuovo piano industriale nei suoi dettagli.

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L’Amministratore Delegato, Cramer Ball, e i top manager della Compagnia hanno presentato al Consiglio le linee guida della seconda fase del piano industriale che è stato aggiornato sulla base dei significativi mutamenti delle condizioni di mercato rispetto alla fine del 2014 quando partì il rilancio della “nuova” Alitalia.

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Il Consiglio ha poi preso atto delle dimissioni dei consiglieri Jean Pierre Mustier e Paolo Colombo in ragione dei recenti nuovi incarichi assunti dagli stessi, nonché delle dimissioni della consigliera Antonella Mansi che ha lasciato l’incarico per ragioni personali. Il Consiglio ha espresso gratitudine a tutti gli amministratori dimissionari per il lavoro svolto e per l'impegno profuso a favore di Alitalia. Le nomine dei nuovi consiglieri in sostituzione di quelli uscenti saranno deliberate nel corso della prossima seduta del Consiglio o dell’Assemblea di Alitalia.

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Il Consiglio di Amministrazione ha infine ratificato la nomina di Jorge Vilches nel ruolo di Chief Commercial Officer della Compagnia. Il manager riporterà direttamente all’Amministratore Delegato Cramer Ball. Vilches, di nazionalità spagnola, ha una vasta esperienza nel settore del trasporto aereo ed è stato responsabile dell’area commerciale globale nel gruppo sudamericano LATAM Airlines. Più recentemente, è stato Amministratore Delegato del Gruppo Cruiseline Pullmantur.
 
Dovrebbe essere così: il passeggero e i ricavi sono di chi vola. Chi vola poi versa tutti i ricavi della CDG-JFK alla JV e molto probabilmente anche una qualche commissione sui ricavi della BEG-CDG. Siccome a differenza di altre JV mi pare che questa sia sui profitti e non sui ricavi andranno alla JV anche i costi della CDG-JFK.
Si, si calcola anche sulla provenienza ecc, ecco perché i giorni scorsi avevo messo che era un po' diversa rispetto a quella di BA-AA-AY e IB.
 
Re: Thread Alitalia - Novembre 2016

AF da sola al massimo può sostenere i voli di primo mattino dall'Italia, che peraltro servono a federare i voli nordamericani di tarda mattinata.
Quanto ai voli di mezzo pomeriggio per federare i serali, con l'accerchiamento delle low cost, vedo un bagno di sangue.
A mio avviso la debolezza negoziale di AF non è affatto sulla JV atlantica ma su tutti gli altri voli intercontinentali che hanno bisogno come il pane del feed AZ.

Non esagererei il problema. Bisogna considerare che operano senza JV su gran parte del mercato italiano (che servono a tappeto) e su altri grandi mercati europei. Il portafoglio di destinazioni offerto da AF resta saldamente al vertice in Europa. A differenza di AZ hanno molto da vendere oltre al point to point, hanno una forza vendite che conosce bene la clientela corporate italiana ed un programma FF apprezzato.
 
Alitalia: Cda aggiorna piano "condizioni mercato mutate"

Roma, 2 dic. - L'amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, e i top manager della Compagnia 'hanno presentato al Consiglio le linee guida della seconda fase del piano industriale che e' stato aggiornato sulla base dei significativi mutamenti delle condizioni di mercato rispetto alla fine del 2014 quando parti' il rilancio della 'nuova' Alitalia'. Lo comunica la compagnia al termine del Cda che ha esaminato le linee guida della seconda fase del piano industriale. Il Consiglio si riunira' nuovamente nel corrente mese di dicembre 'per l'approvazione formale del nuovo piano industriale nei suoi dettagli'. Il Consiglio ha poi preso atto delle dimissioni dei consiglieri Jean Pierre Mustier e Paolo Colombo 'in ragione dei recenti nuovi incarichi assunti dagli stessi, nonche' delle dimissioni della consigliera Antonella Mansi che ha lasciato l'incarico per ragioni personali'. Il Consiglio ha espresso gratitudine a tutti gli amministratori dimissionari per il lavoro svolto e per l'impegno profuso a favore di Alitalia. Le nomine dei nuovi consiglieri in sostituzione di quelli uscenti saranno deliberate nel corso della prossima seduta del Consiglio o dell'Assemblea di Alitalia. Il Consiglio di Amministrazione ha infine ratificato la nomina di Jorge Vilches nel ruolo di Chief Commercial Officer della Compagnia. Il manager riportera' direttamente all'Amministratore Delegato Cramer Ball. Vilches, di nazionalita' spagnola, ha una vasta esperienza nel settore del trasporto aereo ed e' stato responsabile dell'area commerciale globale nel gruppo sudamericano Latam Airlines. Piu' recentemente, e' stato Amministratore Delegato del Gruppo Cruiseline Pullmantur. .
 
Non esagererei il problema. Bisogna considerare che operano senza JV su gran parte del mercato italiano (che servono a tappeto) e su altri grandi mercati europei. Il portafoglio di destinazioni offerto da AF resta saldamente al vertice in Europa. A differenza di AZ hanno molto da vendere oltre al point to point, hanno una forza vendite che conosce bene la clientela corporate italiana ed un programma FF apprezzato.

Ragione in più per Alitalia di rompere definitivamente la jv europea e togliere gli slot a Lin. Vogliono i pax italiani? Se li vengano a prendere coi loro aerei e con tutti i costi che questo comporta, duplicazione aeroporti su Milano con riapertura su mxp, aggiunta di frequenze e nightstop in altri aeroporti eccetera.
 
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