Verso inizio maggio, uno dei miei gruppi preferiti (anzi, posso dire il mio gruppo preferito) mette in vendita alcune date in Europa continentale; non mi aspettavo certo di vederli in Italia, infatti il mini tour sarà esclusivamente in Germania. Cerco qualcosa per il mio weekend atipico. Dresda, Beatpol, domenica 2 ottobre. Andata, prendo al volo il biglietto sul TicketOne tedesco.
Le soluzioni di viaggio, tra Milano e Berlino, sono innumerevoli; la più economica era, stranamente (o forse no?) Air Berlin da Linate; gli orari inoltre erano molto buoni. Andata. Dal punto di vista aeronautico il TR non è nulla di spettacolare, ma la scusa per mettere due foto OT è ghiotta
Raggiungo Linate con i mezzi pubblici, metro + 73; se già la 73 mette tristezza, appena metto piede sul cemento di LIN la morte si insinua lesta nel cuore. LIN è l'apoteosi della sfiga umana, ha un non so ché di leopardiano. Sperando di passarci meno tempo possibile, vado in fretta ai c-in Air Berlin, dove ci sono quattro o cinque persone davanti a me; ho già fatto il c-in online e devo solo lasciare la valigia, ma già che ci sono mi faccio stampare la carta d'imbarco cartacea. Sorry Mr. Hogan, ho contribuito anche io ad aumentarne il debito di qualche centesimo.
I controlli di sicurezza sono piuttosto vuoti, passo liscio senza suonare e mi dirigo verso la trappola del duty free. Solo il Victoria's Secret risplende di luce in un aeroporto buio e triste.
Non ho fatto colazione a casa e necessito di carboidrati; mi dirigo al primo bar che trovo. No, facciamo il secondo, il primo non mi piace. Intendiamoci, non che il secondo sia meglio; tavolini sporchi, tazze e tazzine lasciate in giro, carrelli con le scorte abbandonati qua e là, pavimenti che hanno visto la ramazza l'ultima volta giorni prima. Scorgo un angolino che sembra il favorito degli equipaggi Alitalia, un po' appartato, e mi metto ad osservare le divise nuove: continuano a non piacermi, ma se le mettessimo a confronto con quelle vecchie, quest'ultime mi sembrerebbero assolutamente improponibili.
Non c'è molto da fare, a Linate. Il mio gate, uno degli sparuti jetbridge (penso la prima volta che mi capiti a LIN), è l'ultimo in fondo, non ci sono voli in programma nei due adiacenti, l'area è tranquilla e ci sono molti posti a sedere. Tanto vale sedersi e aspettare. Aspetto non molto: il nostro sbrilluccicante 737-800 arriva, rulla e parcheggia poco dopo.
Le signorine al gate hanno un bel da fare a far rispettare l'imbarco a zone. Annunci su annunci, quasi tutti in italiano, e niente, c'è sempre il parapirla di turno che con l'A vuole imbarcarsi per primo. Ce l'abbiamo nel DNA, non sapere ascoltare e volere avere sempre ragione.
Tratta: LIN-TXL
Volo: AB 8731
Aereo: Boeing 737-86J
MSN: 37779 LN: 4472
Reg: D-ABMP
Primo volo: 19/05/2013
Consegnato: 29/05/2013
Età: 3.4 anni
Posto: 25A
Gate: A21
Sched/Actual: 919-1033 / 910-1050
Durata volo: 1h 14'
Air Berlin mi aveva proposto di fare un'offerta per il posto vuoto a fianco al mio; sinceramente, su un volo di un'ora e mezza, chissenefrega. Sorte vuole che il posto sarà effettivamente vuoto. Demo di sicurezza sugli schermi a discesa, da segnalare che uno degli a/v aveva un barbone hipster che metà bastava. Non sono sicuro che rientri negli standard di molte compagnie!
Il pitch è ok e gli interni sono i nuovi Sky Interior con illuminazione led. La cabina sembra in ottime condizioni.
Rulliamo verso la testata 36, che ci consente di ammirare LIN in tutto il suo splendore. No.
E pure davanti ad una gloria aeronautica nazionale. Ormai ha preso il posto di I-JETA nel cuore degli appassionati. E nel portafoglio dei rivenditori Amplifon.
Decolliamo in mezzo ad un mare di nuvole. Il tempo non è clemente e non sarà clemente durante il weekend. Si vede però bene il cluster di grattacieli di Porta Nuova, la piattaforma girevole di Milano Smistamento e il nastro della tangenziale est che si srotola tra la città, da una parte, e i campi e capannoni, dall'altra.
Gli schermi a discesa sono sempre meno comuni in Europa.
Volo tranquillo, per non dire noioso, col solito giro di BOB - ormai anche Air Berlin ha perso qualsiasi forma di catering gratuito. Atterriamo in una Berlino piovosa e iniziamo a rullare. A rullare. E a rullare ancora. Passiamo il vecchio terminal e andiamo oltre il capannone C, superiamo l'hangar LH/AB e ci fermiamo in una zona che più remota non si può. Piove.
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Ci fermiamo, e noto che intorno a noi non c'è nulla. Niente carellini per i bagagli, niente scalette. Niente. Dopo cinque minuti, il comandante prima e la purser dopo, si scuseranno per il ritardo, dicendo che stavano attendendo informazioni da Tegel. Alla fine, dopo quasi trenta minuti, arrivano prima i carrellini porta bagagli e poco dopo le scalette. Per un attimo ho pensato che la società fosse andata in fallimento e l'handler rifiutasse di farci sbarcare!
All'alba delle 11 e dieci entro nel capannone C che Air Berlin chiama casa sua, attendo per fortuna non troppo a lungo il bagaglio e corro a prendere il primo bus TXL verso la Hauptbahnhof, dove lascerò il bagaglio per un po' di ore. Per tenermi largo, ho prenotato un EC verso Dresda nel pomeriggio, e nelle ore a disposizione ho programmato una gita ad un mio vecchio pallino di Berlino, la ex stazione d'ascolto NSA di Teufelsberg. Il luogo è al momento di proprietà di una (credo) finanziaria che però ha abbandonato ogni progetto di riqualificazione, ed è stato occupato da un gruppo di squatters che regolano l'accesso al sito (a pagamento, 7€) e organizzano visite guidate, purtroppo solo in tedesco (15€). Avrei anche fatto la visita, probabilmente capendo meno di un terzo di quello che veniva detto, ma visto che ho poco tempo preferisco girare da solo il sito. Gli edifici sono tutti in precario stato di conservazione, alcuni pericolanti, ma è possibile salire fino alla cima del radome più alto attraverso le scale di servizio che corrono a fianco alla tromba dell'ascensiore (chiaramente in disuso); molte sezioni sono illuminate solo dalla luce che filtra dalla copertura sventrata, altre invece sono completamente al buio e occorre una torcia - quella del telefonino va più che bene.
Si può girare solo nelle aree dove sono presenti dei gatti disegnati a terra, che comunque è il 99% delle zone interessanti da vedere. L'area ha un aspetto piuttosto post-apocalittico, alla Fallout per chi è appassionato di videogiochi; grafitti a tema anti-americano e anti-guerrafondaio si sprecano: alcuni sono davvero di pregevole fattura, altri sono giusto giusto una vomitata di vernice sul cemento corroso. Si può dire che il posto è un mix tra un tentativo di creare un'ambientazione post apocalittica, di attrattore per appassionati di guerra fredda e sci-fi, una comune poco riuscita e un gruppo di balordi male organizzati in cerca di qualche spicciolo. In giro c'era molta gente, per lo più turisti, circa il 50% stranieri.
Come detto, si può salire fino al terrazzo di accesso ai due radome laterali e da qui salire fino all'interno del radome centrale, che è quello in migliore stato di conservazione. Chiaramente tutte le attrezzature sono state asportate alla chiusura della base, e tutto quello lasciato indietro è stato presumibilmente rubato, venduto o vandalizzato subito dopo.
Lo stato di sicurezza del posto è accettabile, ma è meglio evitare di avvicinarsi troppo ai bancali posti a mo' di ringhiera sul perimetro della terrazza.
In cima al radome centrale un ragazzo con chitarra era seduto e stava registrando delle melodie vagamente prog. La struttura fornisce un eccellente riverbero naturale che rende molto etereo il suono. Sono rimasto una decina di minuti ad ascoltare. Molti, tra quelli che salivano, interagivano nella creazione facendo rumori con quello che trovavano attorno - bottiglie di birra vuote, pezzi di metallo, battendo le mani. Le uniche fonti di luce erano alcune candele e la luce esterna che filtrava da una finestra aperta.
Finito il giro, riscendo e torno indietro per la medesima strada da cui sono arrivato. Arrivo a Berlin Hbf dieci minuti prima che parta l'EC, avevo calcolato i tempi piuttosto male
tutti gli EC sulla Berlino-Praga fermano a Dresda, e sono operati con materiale delle ferrovie ceche CD. In andata sono riuscito a trovare una buona offerta per viaggiare in prima classe, nulla di eclatante ma comunque adeguato.
Il weekend cade pure durante la festa nazionale per la riufinicazione, ora capisco il prezzo folle degli hotel, il macello di gente in giro e tutti gli stand in centro, dove ceno la sera. Il giorno dopo faccio un giro sul Bastei, nella Svizzera Sassone, a una trentina di minuti da Dresda. C'ero già stato e non pensavo avrei trovato occasione di tornarci
peccato per la folla, davvero allucinante.
La sera mi godo il mio concerto e un paio di birre di un'ignoranza crassa, tra cui la tremendissima Flensburger Pilsner, una porcheria come poche, ma viene bene per fare un paio di cheers al tavolo del merchandising con i membri della band. Tra nerd ci si intende.
Quando sono arrivato al concerto diluviava che era un piacere, ora esco e c'è una stellata mai vista. Mi piace la variabilità del clima teutonico.
ll giorno dopo si riparte per TXL, il giorno di festa ha ridotto i treni per cui salta qualsiasi programma di andare a fare un salto al nuovo museo militare di Dresda dell'archistar Libeskind. Sarà per la prossima!
Arrivo a TXL con il dovuto anticipo, mollo il bagaglio al c-in e vado in terrazza a fare due foto. Pochi movimenti e pure noiosi. Clima ballerino, arrivo col sole che poi scompare dietro ad un paio di nuvoloni finché non me ne vado.
Tu 154, 757, A300... e scende la lacrimuccia.
Austrian mi è sempre stata simpatica, anche se la vecchia livrea su Md80 era per me il massimo
Orribile ibrido Air Berlin / TUI
Torno nel capannone, mi metto in fila per il controllo della carta d'imbarco e i soliti italiani pecoroni non capiscono che bisogna solo passare il codice a barre sul lettore. Arrivo al controllo sicurezza e un omone della security arriva di corsa con due disperati del volo Air Baltic, che tecnicamente ha già chiuso l'imbarco, e li fa passare avanti. Peccato che i due tizi non abbiano assolutamente idea di cosa fare ad un controllo di sicurezza e iniziano a mettere cose a caso sul nastro, aprendo due sacche sportive che tutto sono fuorché bagagli da cabina regolamentari. Ho visto l'addetto ai controlli sicurezza sudare. Sta di fatto che, visto la quantità di cose fuori norma che avevano dentro le sacche, li fanno spostare e fanno riprendere i controlli agli altri passeggeri. Credo abbiano perso il volo.
Il capannone terminal C è sempre uno spettacolo. Ricordo la tensostruttura di Lubecca, che il cielo l'abbia in gloria, ma senza quell'afflato da Oktoberfest. Gli spazi sono limitati, i servizi praticamente assenti.
Boarding della Roma-Fiumicino.
Dato che non c'è posto dove sedersi, i passeggeri si mettono in fila al gate appena arrivano. Sarà una strategia per avere l'imbarco fatto a tempo record.
Tratta: TXL-LIN
Volo: AB 8738
Aereo: Airbus 320-214
MSN: 1769
Reg: D-ABNK
Primo volo: 25/03/2002
Consegnato: 04/12/2014
Età: 14.5 anni
Posto: 20F
Gate: C60
Sched/Actual: 1653-1813 / 1640-1820
Durata volo: 1h 20'
Imbarco a piedi, non viene fatto alcun accenno alle zone.
Oggi il menu offre A320, un giramondo tra l'altro, con un passato in Air Malta, Vueling e Spring Airlines. Il pitch è del tipo ammazza-rotule, ma la cabina almeno è pulita. Volo piuttosto pieno e niente sedile libero a fianco, questa volta.
Mi addormento tra il boarding e il rullaggio, mi risveglio che siamo allineati su 08R. Giusto il tempo per fare due foto a Berlino dall'alto, metto su l'mp3 e mi riaddormento di nuovo.
Mi risveglio che siamo quasi in procinto di fare la virata finale per allinearci.
Atterraggio delicato, passiamo accanto al disturbatore dei miei sonni notturni:
Sbarco quasi per ultimo dalla scaletta posteriore, ritiro bagagli in tempi umani e 73+metro per casa.
DaV
Le soluzioni di viaggio, tra Milano e Berlino, sono innumerevoli; la più economica era, stranamente (o forse no?) Air Berlin da Linate; gli orari inoltre erano molto buoni. Andata. Dal punto di vista aeronautico il TR non è nulla di spettacolare, ma la scusa per mettere due foto OT è ghiotta

Raggiungo Linate con i mezzi pubblici, metro + 73; se già la 73 mette tristezza, appena metto piede sul cemento di LIN la morte si insinua lesta nel cuore. LIN è l'apoteosi della sfiga umana, ha un non so ché di leopardiano. Sperando di passarci meno tempo possibile, vado in fretta ai c-in Air Berlin, dove ci sono quattro o cinque persone davanti a me; ho già fatto il c-in online e devo solo lasciare la valigia, ma già che ci sono mi faccio stampare la carta d'imbarco cartacea. Sorry Mr. Hogan, ho contribuito anche io ad aumentarne il debito di qualche centesimo.
I controlli di sicurezza sono piuttosto vuoti, passo liscio senza suonare e mi dirigo verso la trappola del duty free. Solo il Victoria's Secret risplende di luce in un aeroporto buio e triste.

Non ho fatto colazione a casa e necessito di carboidrati; mi dirigo al primo bar che trovo. No, facciamo il secondo, il primo non mi piace. Intendiamoci, non che il secondo sia meglio; tavolini sporchi, tazze e tazzine lasciate in giro, carrelli con le scorte abbandonati qua e là, pavimenti che hanno visto la ramazza l'ultima volta giorni prima. Scorgo un angolino che sembra il favorito degli equipaggi Alitalia, un po' appartato, e mi metto ad osservare le divise nuove: continuano a non piacermi, ma se le mettessimo a confronto con quelle vecchie, quest'ultime mi sembrerebbero assolutamente improponibili.

Non c'è molto da fare, a Linate. Il mio gate, uno degli sparuti jetbridge (penso la prima volta che mi capiti a LIN), è l'ultimo in fondo, non ci sono voli in programma nei due adiacenti, l'area è tranquilla e ci sono molti posti a sedere. Tanto vale sedersi e aspettare. Aspetto non molto: il nostro sbrilluccicante 737-800 arriva, rulla e parcheggia poco dopo.


Le signorine al gate hanno un bel da fare a far rispettare l'imbarco a zone. Annunci su annunci, quasi tutti in italiano, e niente, c'è sempre il parapirla di turno che con l'A vuole imbarcarsi per primo. Ce l'abbiamo nel DNA, non sapere ascoltare e volere avere sempre ragione.

Tratta: LIN-TXL
Volo: AB 8731
Aereo: Boeing 737-86J
MSN: 37779 LN: 4472
Reg: D-ABMP
Primo volo: 19/05/2013
Consegnato: 29/05/2013
Età: 3.4 anni
Posto: 25A
Gate: A21
Sched/Actual: 919-1033 / 910-1050
Durata volo: 1h 14'
Air Berlin mi aveva proposto di fare un'offerta per il posto vuoto a fianco al mio; sinceramente, su un volo di un'ora e mezza, chissenefrega. Sorte vuole che il posto sarà effettivamente vuoto. Demo di sicurezza sugli schermi a discesa, da segnalare che uno degli a/v aveva un barbone hipster che metà bastava. Non sono sicuro che rientri negli standard di molte compagnie!

Il pitch è ok e gli interni sono i nuovi Sky Interior con illuminazione led. La cabina sembra in ottime condizioni.

Rulliamo verso la testata 36, che ci consente di ammirare LIN in tutto il suo splendore. No.

E pure davanti ad una gloria aeronautica nazionale. Ormai ha preso il posto di I-JETA nel cuore degli appassionati. E nel portafoglio dei rivenditori Amplifon.

Decolliamo in mezzo ad un mare di nuvole. Il tempo non è clemente e non sarà clemente durante il weekend. Si vede però bene il cluster di grattacieli di Porta Nuova, la piattaforma girevole di Milano Smistamento e il nastro della tangenziale est che si srotola tra la città, da una parte, e i campi e capannoni, dall'altra.

Gli schermi a discesa sono sempre meno comuni in Europa.

Volo tranquillo, per non dire noioso, col solito giro di BOB - ormai anche Air Berlin ha perso qualsiasi forma di catering gratuito. Atterriamo in una Berlino piovosa e iniziamo a rullare. A rullare. E a rullare ancora. Passiamo il vecchio terminal e andiamo oltre il capannone C, superiamo l'hangar LH/AB e ci fermiamo in una zona che più remota non si può. Piove.


Ci fermiamo, e noto che intorno a noi non c'è nulla. Niente carellini per i bagagli, niente scalette. Niente. Dopo cinque minuti, il comandante prima e la purser dopo, si scuseranno per il ritardo, dicendo che stavano attendendo informazioni da Tegel. Alla fine, dopo quasi trenta minuti, arrivano prima i carrellini porta bagagli e poco dopo le scalette. Per un attimo ho pensato che la società fosse andata in fallimento e l'handler rifiutasse di farci sbarcare!
All'alba delle 11 e dieci entro nel capannone C che Air Berlin chiama casa sua, attendo per fortuna non troppo a lungo il bagaglio e corro a prendere il primo bus TXL verso la Hauptbahnhof, dove lascerò il bagaglio per un po' di ore. Per tenermi largo, ho prenotato un EC verso Dresda nel pomeriggio, e nelle ore a disposizione ho programmato una gita ad un mio vecchio pallino di Berlino, la ex stazione d'ascolto NSA di Teufelsberg. Il luogo è al momento di proprietà di una (credo) finanziaria che però ha abbandonato ogni progetto di riqualificazione, ed è stato occupato da un gruppo di squatters che regolano l'accesso al sito (a pagamento, 7€) e organizzano visite guidate, purtroppo solo in tedesco (15€). Avrei anche fatto la visita, probabilmente capendo meno di un terzo di quello che veniva detto, ma visto che ho poco tempo preferisco girare da solo il sito. Gli edifici sono tutti in precario stato di conservazione, alcuni pericolanti, ma è possibile salire fino alla cima del radome più alto attraverso le scale di servizio che corrono a fianco alla tromba dell'ascensiore (chiaramente in disuso); molte sezioni sono illuminate solo dalla luce che filtra dalla copertura sventrata, altre invece sono completamente al buio e occorre una torcia - quella del telefonino va più che bene.


Si può girare solo nelle aree dove sono presenti dei gatti disegnati a terra, che comunque è il 99% delle zone interessanti da vedere. L'area ha un aspetto piuttosto post-apocalittico, alla Fallout per chi è appassionato di videogiochi; grafitti a tema anti-americano e anti-guerrafondaio si sprecano: alcuni sono davvero di pregevole fattura, altri sono giusto giusto una vomitata di vernice sul cemento corroso. Si può dire che il posto è un mix tra un tentativo di creare un'ambientazione post apocalittica, di attrattore per appassionati di guerra fredda e sci-fi, una comune poco riuscita e un gruppo di balordi male organizzati in cerca di qualche spicciolo. In giro c'era molta gente, per lo più turisti, circa il 50% stranieri.


Come detto, si può salire fino al terrazzo di accesso ai due radome laterali e da qui salire fino all'interno del radome centrale, che è quello in migliore stato di conservazione. Chiaramente tutte le attrezzature sono state asportate alla chiusura della base, e tutto quello lasciato indietro è stato presumibilmente rubato, venduto o vandalizzato subito dopo.




Lo stato di sicurezza del posto è accettabile, ma è meglio evitare di avvicinarsi troppo ai bancali posti a mo' di ringhiera sul perimetro della terrazza.





In cima al radome centrale un ragazzo con chitarra era seduto e stava registrando delle melodie vagamente prog. La struttura fornisce un eccellente riverbero naturale che rende molto etereo il suono. Sono rimasto una decina di minuti ad ascoltare. Molti, tra quelli che salivano, interagivano nella creazione facendo rumori con quello che trovavano attorno - bottiglie di birra vuote, pezzi di metallo, battendo le mani. Le uniche fonti di luce erano alcune candele e la luce esterna che filtrava da una finestra aperta.


Finito il giro, riscendo e torno indietro per la medesima strada da cui sono arrivato. Arrivo a Berlin Hbf dieci minuti prima che parta l'EC, avevo calcolato i tempi piuttosto male

Il weekend cade pure durante la festa nazionale per la riufinicazione, ora capisco il prezzo folle degli hotel, il macello di gente in giro e tutti gli stand in centro, dove ceno la sera. Il giorno dopo faccio un giro sul Bastei, nella Svizzera Sassone, a una trentina di minuti da Dresda. C'ero già stato e non pensavo avrei trovato occasione di tornarci




La sera mi godo il mio concerto e un paio di birre di un'ignoranza crassa, tra cui la tremendissima Flensburger Pilsner, una porcheria come poche, ma viene bene per fare un paio di cheers al tavolo del merchandising con i membri della band. Tra nerd ci si intende.




Quando sono arrivato al concerto diluviava che era un piacere, ora esco e c'è una stellata mai vista. Mi piace la variabilità del clima teutonico.


ll giorno dopo si riparte per TXL, il giorno di festa ha ridotto i treni per cui salta qualsiasi programma di andare a fare un salto al nuovo museo militare di Dresda dell'archistar Libeskind. Sarà per la prossima!
Arrivo a TXL con il dovuto anticipo, mollo il bagaglio al c-in e vado in terrazza a fare due foto. Pochi movimenti e pure noiosi. Clima ballerino, arrivo col sole che poi scompare dietro ad un paio di nuvoloni finché non me ne vado.

Tu 154, 757, A300... e scende la lacrimuccia.




Austrian mi è sempre stata simpatica, anche se la vecchia livrea su Md80 era per me il massimo

Orribile ibrido Air Berlin / TUI


Torno nel capannone, mi metto in fila per il controllo della carta d'imbarco e i soliti italiani pecoroni non capiscono che bisogna solo passare il codice a barre sul lettore. Arrivo al controllo sicurezza e un omone della security arriva di corsa con due disperati del volo Air Baltic, che tecnicamente ha già chiuso l'imbarco, e li fa passare avanti. Peccato che i due tizi non abbiano assolutamente idea di cosa fare ad un controllo di sicurezza e iniziano a mettere cose a caso sul nastro, aprendo due sacche sportive che tutto sono fuorché bagagli da cabina regolamentari. Ho visto l'addetto ai controlli sicurezza sudare. Sta di fatto che, visto la quantità di cose fuori norma che avevano dentro le sacche, li fanno spostare e fanno riprendere i controlli agli altri passeggeri. Credo abbiano perso il volo.
Il capannone terminal C è sempre uno spettacolo. Ricordo la tensostruttura di Lubecca, che il cielo l'abbia in gloria, ma senza quell'afflato da Oktoberfest. Gli spazi sono limitati, i servizi praticamente assenti.
Boarding della Roma-Fiumicino.

Dato che non c'è posto dove sedersi, i passeggeri si mettono in fila al gate appena arrivano. Sarà una strategia per avere l'imbarco fatto a tempo record.


Tratta: TXL-LIN
Volo: AB 8738
Aereo: Airbus 320-214
MSN: 1769
Reg: D-ABNK
Primo volo: 25/03/2002
Consegnato: 04/12/2014
Età: 14.5 anni
Posto: 20F
Gate: C60
Sched/Actual: 1653-1813 / 1640-1820
Durata volo: 1h 20'
Imbarco a piedi, non viene fatto alcun accenno alle zone.

Oggi il menu offre A320, un giramondo tra l'altro, con un passato in Air Malta, Vueling e Spring Airlines. Il pitch è del tipo ammazza-rotule, ma la cabina almeno è pulita. Volo piuttosto pieno e niente sedile libero a fianco, questa volta.


Mi addormento tra il boarding e il rullaggio, mi risveglio che siamo allineati su 08R. Giusto il tempo per fare due foto a Berlino dall'alto, metto su l'mp3 e mi riaddormento di nuovo.


Mi risveglio che siamo quasi in procinto di fare la virata finale per allinearci.

Atterraggio delicato, passiamo accanto al disturbatore dei miei sonni notturni:

Sbarco quasi per ultimo dalla scaletta posteriore, ritiro bagagli in tempi umani e 73+metro per casa.

DaV