
L’alba di un nuovo giorno sta arrivando. Sono in volo da circa 7 ore, su un 772 di DL partito da Atlanta e diretto scoprirete a breve dove. A bordo tutti ancora stanno dormendo, ma tra poco si accenderanno le luci, serviranno la colazione ed alzeranno gli oscuranti. L’arrivo è previsto intorno alle 9.
Prima, potremo ammirare il panorama della fase di discesa, col sole incastrato tra due strati di nuvole

Una volta atterrati, non è difficile capire dove siamo. Ma al momento importa poco: quel che interessa, è vedere che chi doveva arrivare in coda al mio volo, cinque minuti esatti dopo di me, è invece già bellamente parcheggiato al gate. Evidentemente, dall’Europa si arriva prima che dagli Stati Uniti.

Sbrigo le questioni immigratorie in cinque minuti: il tempo di uscire, e trovo il compagno di avventura misterioso ad attendermi fuori. Una veloce telefonata a miss Dancrane per tranquillizzarla sull’arrivo, ed il debutto in terra sudamericana per un tour di 9 giorni per vedere tre posti particolari può avere inizio.
Benvenuti a Santiago del Cile!
Raggiungiamo l’albergo (è quello sopra, maliziosi!) e ci comunicano che le camere non saranno pronte prima delle 14. Molliamo i bagagli, siamo abbastanza riposati per cominciare un giretto esplorativo in città. Il nostro prossimo volo partirà l’indomani.

Fuori dall’albergo, lui ha la bancarella allestita

Andiamoci a vedere il giardinetto

Gli imbecilli si trovano a tutte le latitudini, come quelli che hanno dato fuoco a queste due sculture lignee

Lui non li ha certo spaventati

La giornata è brutta, ed io cerco di prendere dimestichezza con la reflex. Sono due anni che ci sto prendendo dimestichezza...



In centro, le eccellenze italiane che tutto il mondo ci invidia e che noi facciamo fuggire dal nostro paese non potendogli garantire un futuro. Il dente mancava sul serio


Prendiamo possesso dei nostri alloggi, una veloce sistemata e di corsa a fare un po’ di sano sport ristoratore. Si mangia!





Se comincio a non fare sintesi, il TR, che già si preannuncia corposo, diventa invece palloso. Sta di fatto che, terminato il pranzo ad un orario consono (diciamo le 17.00...), si rientra in albergo e ci si da appuntamento per le 18.30/19.00 per fare un giretto serale. Qualcuno ronfa bellamente, e facciamo le 20. Un rapido giro, poi rientriamo a dormire: domani la sveglia è alle 6.30, per essere sicuri di arrivare in aeroporto adeguatamente in tempo, senza correre rischi col traffico cittadino.
Alle 7 del mattino che vuoi aspettarti di trovare in zona sterile, se non le scene pietose dei soliti barboni che ci passano la notte per non spendere quattro soldi per un albergo?


Bon, si fa l’ora dell’imbarco. Col complice misterioso, abbiamo sfruttato una error fare che ci è capitata a fagiolo per andare verso la prossima destinazione in J class al costo della economy (circa 350 € contro i normali 1.500): nulla viene svelato a colui che aveva appuntamento con me in aeroporto, ovverosia il barbone che avete visto prima. Il quale non si aspetta, come di consueto, di essere benevolmente coglionato da uno dei soliti sodali che non lo informa della partecipazione del terzo. Insomma, siamo alle solite: Sokol sa che ci sono io, ma non si aspetta la presenza di Falkux. Un contrattempo ha impedito di documentare fotograficamente l’incontro, ma sappiate che abbiamo riso per un paio d’ore.
Bene, s’è fatta l’ora, andiamo ad imbarcare ed a scoprire la prima meta. Prima i passeggeri di J


Mettetevi comodi, siamo solo all’inizio!