[TR] Aotearoa | New Zealand | In capo al mondo con U2, AZ, EY, VA e NZ


Spero di ricordare questo TR per il giorno in cui deciderò di andare laggiù, perchè bisogna andarci prima o poi almeno una volta nella vita. Bravissimo.
Una domanda, la stagione in cui siete andati penso sia la migliore, se nel caso, qual'è il miglior periodo per il clima e quant'altro?
 
Arigrazie a tutti :) Fra poco si continua.

Io per il baccalà (in tutte le salse e forme) farei carte false.

:D

Spettacolo!

I Duck Tours con quei mezzi anfibi ci sono un po' in tutto il mondo.

Grazie, e ovviamente hai ragione, ripensandoci li avevo già visti molte volte.

Spero di ricordare questo TR per il giorno in cui deciderò di andare laggiù, perchè bisogna andarci prima o poi almeno una volta nella vita. Bravissimo.
Una domanda, la stagione in cui siete andati penso sia la migliore, se nel caso, qual'è il miglior periodo per il clima e quant'altro?

Noi siamo andati fra fine febbraio e inizio marzo, quindi a fine estate/inizio autunno, e in effetti il clima era fantastico. Le temperature si aggiravano sui 25 gradi, spesso anche intorno ai 28 (tranne a Christchurch e dintorni, dove faceva mediamente più fresco, ma comunque si stava bene).
 
Quarta parte: Wellington

Wellington non ha forse quell'atmosfera tipica delle città di mare, ma il suo waterfront invita a rilassarsi di fronte a una birra.

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Un po' di street art non guasta mai.

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La capitale neozelandese ha anche il pregio di trovarsi a un tiro di schioppo da riserve naturali come Zealandia, un ex bacino idrografico ora trasformato in un santuario della natura circondato da una speciale recinzione antiparassiti. Una specie di Jurassic Park, con la differenza che al massimo si vedono delle lucertole e degli uccelli sull'orlo dell'estinzione.

Una comoda navetta parte ogni mezz'ora dal centro informazioni turistiche a pochi passi dall'hotel e in un quarto d'ora ci scarica qui.

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Una volta entrati domina il verde. L'intera riserva ricopre un'area di 225 ettari, offrendo molti paesaggi suggestivi e la possibilità di vedere numerose specie di pappagalli e altri volatili.

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Kākāriki dalla fronte rossa.

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Takahē. Ritenuto estinto, venne riscoperto nel 1948 dal medico neozelandese Geoffrey Orbell.

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Riroriro.

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Anche in città si vedono dei volatili, ma di altro tipo.

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Merita senz'altro una visita il museo nazionale Te Papa Tongarewa. Ancora per i prossimi due anni ospiterà la mostra "Gallipoli: The scale of our war", che racconta l'impegno delle truppe neozelandesi in Turchia durante la prima Guerra Mondiale. Nella mostra, curata dal Weta Workshop (conosciuto per aver curato la produzione del "Signore degli Anelli"), fanno da filo conduttore le storie di otto personaggi realmente resistiti e riprodotti in ogni minimo dettaglio in statue a grandezza più che naturale (2,4 volte). L'effetto è difficile da cogliere in foto, ma dal vivo è impressionante.

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Nel resto del museo viene presentata la storia della Nuova Zelanda, anche dal punto di vista naturale: trovo simpatico questo tabellone aeroportuale che illustra come e quando siano arrivate diverse specie di animali non native dell'isola.

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Fra Auckland e Wellington pare ci sia una rivalità non troppo dissimile da quella fra Milano e Roma, o fra Berlino e Monaco (o Amburgo). Io le trovo entrambe molto piacevoli, ciascuna a proprio modo, e spero di tornarci.

Ora però è giunto il momento di imbarcarsi per la South Island: optiamo per una traversata in traghetto con la linea Interislander.

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Il nome del traghetto mi ricorda qualcosa...

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Forse non tutti sanno che questa rotta non va propriamente da nord a sud, bensì da est a ovest.

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Amo viaggiare in nave ancor più che in treno. Mi rilassa uscire sul ponte, magari prendere un po' di sole, e godermi appieno quell'aria di mare che mi manca così tanto quassù, senza contare il panorama.

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Bastano quattro ore scarse per approdare nel tranquillo porticciolo di Picton. È mezzogiorno e mezzo e nel tardo pomeriggio proseguiremo per Nelson: qualche ora di relax fa sempre bene.

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[Continua...]
 
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Quinta parte: il Paradiso in Terra

Per l'ultimo tragitto in bus ci affidiamo nuovamente alla InterCity. Una costante dei viaggi fatti finora è la loquacità dei conducenti: in particolare, la signora al volante quest'oggi non lesina in fatto di curiosità e informazioni turistiche lungo il percorso fino a Nelson.

L'intera regione del Marlborough è particolarmente felice dal punto di vista geografico e climatico: dai fiordi visti poche ora prima si passa a belle distese di coltivazioni varie e vigneti. Non sorprende il fatto che anche fra i vini si trovino delle bottiglie più che decenti: ricordo dei buoni Sauvignon Blanc, oltre che degli eccellenti Chardonnay (uno su tutti, anche se non è di questa regione, lo Chardonnay 2012 Escarpment).

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La conducente, dicevo, è ciarliera e sembra amare molto la sua terra. Arrivando a Nelson ci dice semplicemente di guardare a destra "to see some awesomeness". Come biasimarla?

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Qui a Nelson ci affidiamo di nuovo a Airbnb e alloggiamo in una bellissima casa ad appena dieci minuti a piedi dal centro. Situata sulla Tasman Bay, ha una popolazione di circa 46.000 abitanti ed è baciata dal sole: nell'Ottocento veniva chiamata "la Napoli dell'emisfero australe".

Non sarà Napoli, ma accidenti se è un bel posto dove passare qualche giorno di vacanza.

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Trafalgar Street (la città ovviamente è stata chiamata così in onore di Horatio Nelson).

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Beh, dai, un difettuccio questa Nuova Zelanda ce l'ha... bere costa abbastanza, in media sui 9-10 dollari per una birra (circa 6 euro), ma in compenso si trova roba buona.

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Poco fuori città c'è la spiaggia di Tahunanui. Al weekend ci sono pochissimi autobus, quindi ci tocca prendere un taxi, ma ne vale la pena, se non altro per la vista!

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Peccato che sia così affollata.

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Non credo di aver ancora menzionato il motivo principale della tappa a Nelson. A un'ora e mezza da qui si trova l'Abel Tasman National Park. È il parco nazionale più piccolo di tutta la Nuova Zelanda, ma allo stesso tempo forse il più spettacolare: 225 chilometri quadrati di pura, incontaminata bellezza raggiungibile quasi solo via mare. Toglie talmente il fiato che ci andiamo due giorni di fila grazie a un comodo trasferimento in bus e un battello che ci lascia in una delle innumerevoli baie. Da lì è possibile seguire i vari sentieri e risalire a bordo da un'altra spiaggia.

Lascio parlare le immagini, che è meglio.

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Qui, Quo, Qua.

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Otarie al sole sugli scogli di Adele Island. Hello from the other siiiiide...

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Non esagero quando dico che è uno dei luoghi più incantevoli che io abbia mai potuto visitare. Lo consiglio veramente a chiunque pensi di andare in Nuova Zelanda.

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A Nelson si mangia pure bene: questo pesce spada era delizioso. In generale, purtroppo, i kiwi hanno un po' il vizio di rovinare degli ingredienti altrimenti freschissimi e di ottima qualità friggendoli, ma ogni tanto si trovano delle eccezioni da leccarsi i baffi.

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Per stasera mi fermo di nuovo :) Prossima fermata: Christchurch.

[Continua...]
 
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Sesta parte: calcinacci e scogliere

Oltre a essere un gran bel posto, Nelson è anche piuttosto ben collegata: numerosi voli giornalieri permettono di raggiungere tutte le più importanti località del Paese, da Dunedin (nell'estremo sud) a Auckland.

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L'aeroporto è il sesto più grande della Nuova Zelanda, con poco meno di 750.000 passeggeri nel 2015, il settimo più trafficato come numero di movimenti, ed è la base di Air Nelson, altrimenti nota come compagnia regionale di Air New Zealand. Quest'ultima ne ha fatto il proprio principale centro di manutenzione della flotta regionale con un investimento di 30 milioni di dollari. Qui vengono a fare il tagliando anche gli ATR 72-500 e -600 di un'altra sussidiaria regionale, Mount Cook Airline, di cui abbiamo una diapositiva.

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Foto di rito :)

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Di fianco all'ingresso del terminal si può sbirciare nell'ipertecnologico Baggage Handling System di NSN.

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Come a Rotorua, anche a Nelson non esistono i controlli di sicurezza: dietro al banco Jetstar, sulla sinistra, c'è già il gate.

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Wellington, Christchurch e Auckland sono ovviamente le principali destinazioni.

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La cosa che mi piace di più di questo aeroporto è la terrazza panoramica. Niente recinzioni, niente vetrate, solo un po' di sano odore di cherosene e il fragore dei vari tipi di frullini presenti sul piazzale.

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Non mancano le chicche, come questo Saab 340 Kiwi Air...

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... e questo Cessna 208 Sounds Air arrivato da Paraparaumu (poco a nord di Wellington) con un solo passeggero a bordo.

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Ora di punta.

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NSN-CHC
NZ8511
10:05 LT - 10:55 LT (ATD: 10:25 LT - ATA: 11:15 LT)
Bombardier Dash 8-Q311 | MSN: 625 | First flight: 19/04/2006
ZK-NEJ
Seat 09B


Il nostro Dash 8, questa volta, porta ancora la vecchia livrea, ma dentro è sostanzialmente identico a quello del volo precedente. Anche il servizio è praticamente lo stesso, con la differenza che l'assistente di volo (un ragazzo abbastanza giovane con una voce radiofonica e un'impostazione vagamente militaresca) distribuisce un quadratino di fudge invece del biscotto.

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Ho poche foto, sia perché ero seduto al corridoio, sia perché fuori il tempo rimarrà nuvoloso per quasi tutta la fase di crociera. Riesco comunque a fare una foto di sfuggita all'aeroporto di Nelson dopo il decollo

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Avvicinamento a Christchurch.

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Scusate i riflessi... contro le vetrate c'è poco da fare, purtroppo.

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Non so se si fosse capito, ma sono un grande estimatore di Air New Zealand, compagnia dall'immagine sempre curatissima. L'attenzione ai dettagli e al branding si vede anche da cose come questa.

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L'aeroporto di Christchurch, molto moderno, si trova a circa una ventina di minuti di taxi dal centro. Per questo transfer, come peraltro abbiamo già fatto a Wellington e a Nelson, optiamo per un "Super Shuttle", ovvero un pulmino da nove posti con carrello bagagli condiviso con altri passeggeri: costa pochissimo rispetto a un taxi normale, e soprattutto la prenotazione direttamente tramite Air New Zealand è molto comoda.

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Dopo una ventina di minuti, dunque, arriviamo al BreakFree on Cashel, struttura molto recente con stanze piccole ma dall'allure futuristica: mood lighting, cabine-bagno in vetro smerigliato e pannelli di controllo sul comodino da fare invidia a una stazione spaziale.

Fuori, il panorama è meno scintillante.

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Il centro di Christchurch, come è noto, venne completamente raso al suolo da un terremoto di 6,3 gradi sulla scala Richter nel febbraio del 2011, e si trova in gran parte ancora nel bel mezzo della fase di ricostruzione. Dopo il disastro ci fu una sorta di esodo di giovani verso Auckland e altre città, ma gli abitanti non si sono persi d'animo e si stanno dando da fare per tornare alla normalità.

È difficile descrivere le sensazioni che ho provato in questa città. Da un lato si sente il peso di una tragedia in cui hanno perso la vita quasi duecento persone, dall'altro i numerosi sprazzi di colore e di vitalità sembrano delle ottime premesse perché questo trauma venga superato nel giro di pochi anni.

Il centro commerciale Re:start, interamente composto di coloratissimi container, è forse il luogo che mi ha maggiormente sorpreso.

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La cattedrale è ancora un mezzo cumulo di macerie. Impressionante il silenzio che regna nella piazza antistante.

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Un po' di creatività non può che fare bene.

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Esiste anche una piccola rete tranviaria, che fra l'altro passa attraverso questo edificio.

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Un pomeriggio a Christchurch è sufficiente per farsi un'idea di come si viva in una città il cui centro è stato completamente distrutto. Sarei curioso di tornarci, diciamo fra cinque anni, per vedere quanto sarà cambiata (sul "se" non ho dubbi). La sosta in questa città, comunque, è funzionale all'ultima attività di questo viaggio: partiremo l'indomani di primo mattino con il treno panoramico "Coastal Pacific" per una gita in giornata nel paesino di Kaikoura.

Al check-in, nella minuscola stazione di Christchurch, ci vengono consegnate delle carte d'imbarco del tutto simili a quelle di una compagnia aerea. Il cambio di sesso sembra essere compreso nel prezzo.

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Foto indecente, scusate.

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Il treno è molto comodo e naturalmente offre un'ottima vista, con tanto di "IFE" :)

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Pecore, pecore ovunque.

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Oltre alle ampie vetrate, una caratteristica di questo treno è l'ultima carrozza, sprovvista di finestrini in modo da permettere di fotografare al meglio lo spettacolare paesaggio.

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Kaikoura è la principale base di partenza per il whale watching da queste parti, ma noi ne facciamo a meno (credo che non ci fosse più posto) e optiamo per una passeggiata sulla sterminata spiaggia. Non c'è granché in questo posto, quindi ne approfitto per farmi dare una spuntatina ai capelli.

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È ora di tornare.

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Per le 18:30 circa siamo di ritorno a Christchurch. Ceniamo direttamente nel ristorante dell'albergo poiché domani bisognerà partire per l'aeroporto alle tre e mezza del mattino. Comincia il lungo ritorno in Europa, e comincia già a farsi sentire un po' di malinconia.

[Continua...]
 
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Federico, non ho parole. Viaggio incredibile e foto STUPENDE! Mi hai messo una gran voglia di fare un giro da quelle parti!
 
Federico, non ho parole. Viaggio incredibile e foto STUPENDE! Mi hai messo una gran voglia di fare un giro da quelle parti!

Complimenti a Federico:)

per Kenya io ci sono stato, e assolutamente devi andarci anche tu periodo fine estate anche in primavera (ma piove spessoe cambia di continuo), anche la Tasmania non è da meno.

Nuova Zelanda chiamata anche isola della grande nuvola Aotearoa
 
M.e.r.a.v.i.g.l.i.o.s.o. !!!
E visto che ad Agosto vado in Australia per vacanza ....ho ritagliato un posticino per 10 gg in New Zeland ( da Cairns vado a Auckland via Brisbane ... comprato ora ora i biglietti ! )))
Non è il periodo migliore ma dopo le tue foto non potevo resistere !!!
 
Fantastico, viaggio molto bello, foto altrettanto belle e TR scritto molto bene.
La NZ sicuramente merita, e ci andro' prossimamente. Bravo veneziano.