Ryanair chiude le basi di Pescara e Alghero, e abbandona Crotone


Stato
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Solo una riflessione.
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Riflessione corretta: FR va via da dove non arrivano più i quattrini, e la butta in caciara sostenendo che se ne va per altri motivi, per dare la possibilità al politico di turno di invocare l'aiuto statale e tacitare l'elettorato (perlomeno, quella parte dell'elettorato che ancora deve accendere le sinapsi e collegare i neuroni, e che vota solo in ragione dello slogan più urlato).
Prova ne è, come hai ottimamente riassunto, che va ad incrementare altrove, e che il taglio riguarda quelle rotte improponibili che, in assenza di adeguata prebenda marketing, mai e poi mai starebbe in piedi.
 
Solo una riflessione.
Ryanair non è l'unica low cost che opera in Italia, mi vengono in mente Vueling, Wizz Air, EasyJet, Blue Air, Volotea prego continuate voi, ma per il momento nessuno si lamenta.

Infatti uno di loro non si è lamentato, ma è passato alle vie giudiziarie, vedi tu. Quindi dipende molto da che strategia si vuole seguire.
 
A me ha suggerito che FR semplicemente sposta capacita' produttiva dove guadagna di piu'

Non dove "guadagna" ma dove può prendere di più.
Lo ripeto, FR ha capito che gli aeroporti minori non hanno più una lira da sganciare, allora che fa?
Semplice, va a bussare col cappello in mano a quelli più grandi, che di soldi ne hanno ancora parecchi e che guardano con avidità a chi ti può garantire facilmente N milioni di pax in più.
E pazienza se ci saranno alcuni danni collaterali, ovvero vettori minori verranno ammazzati dal rullo compressore irlandese.
Ryanair è sempre andata, continua e continuerà ad andare solo ed esclusivamente dove aprono il portafoglio, e nowdays il portafoglio lo aprono volentieri tutti, anche i più grandi, tutti tranne (per adesso) Heathrow.
Tutto il resto è noia.
 
Beh, è comunque una risposta più seria se ritieni che sia stato leso un tuo diritto.

La giustizia Italiana è lenta e onestamente non credo che ci sia nulla di illegale nel provvedimento di incremento delle tasse sui biglietti aerei. Ritengo più sensata l'azione di FR di portare il tutto all'attenzione pubblica e magari nel dibattito politico, che potrebbe portare a trovare una soluzione in tempi più accettabili.
 
Dopo Dancrane Altri applausi per TW. Sono anni che si ripete come FR abbia di fatto adulterato il mercato
 
La giustizia Italiana è lenta e onestamente non credo che ci sia nulla di illegale nel provvedimento di incremento delle tasse sui biglietti aerei. Ritengo più sensata l'azione di FR di portare il tutto all'attenzione pubblica e magari nel dibattito politico, che potrebbe portare a trovare una soluzione in tempi più accettabili.
Come mai dell'aumento delle tasse aeroportuali non parlano quando annunciano nuove rotte, nuove basi e nuovi a/m? Semplice, perché in realtà, con buona pace di un nostro collega forumista, non sono le tasse aeroportuali il problema, ma i contributi di "marketing" (virgolettato inevitabile). Perché se il problema fossero le tasse, le prime basi da tagliare sarebbero proprio quelle nei grandi aeroporti, dove la concorrenza delle major rende impossibile o quanto meno più difficile ribaltare sul passeggero i maggiori costi fissi.
Inoltre, sempre rimanendo al classico esempio dello studente erasmus in giro per l'Europa, cosa cambia se un a/r lo paga 38 euro o 40,5? Siamo seri, va bene l'elasticità al prezzo, ma non mi sembra che si stia parlando di cifre clamorose.
 
Comunque gli eventuali incentivi di comarketing sono ricavi, mentre il dato di fatto è che il costo effettivo per ora/volo di Ryanair è il più basso in Europa e tra i più competitivi a livello mondiale. Ergo con la struttura dei costi che hanno l’incentivazione è assolutamente ininfluente alla profittabilità del vettore, si traduce semplicemente in maggiori utili.
 
Come mai dell'aumento delle tasse aeroportuali non parlano quando annunciano nuove rotte, nuove basi e nuovi a/m? Semplice, perché in realtà, con buona pace di un nostro collega forumista, non sono le tasse aeroportuali il problema, ma i contributi di "marketing" (virgolettato inevitabile). Perché se il problema fossero le tasse, le prime basi da tagliare sarebbero proprio quelle nei grandi aeroporti, dove la concorrenza delle major rende impossibile o quanto meno più difficile ribaltare sul passeggero i maggiori costi fissi.
Inoltre, sempre rimanendo al classico esempio dello studente erasmus in giro per l'Europa, cosa cambia se un a/r lo paga 38 euro o 40,5? Siamo seri, va bene l'elasticità al prezzo, ma non mi sembra che si stia parlando di cifre clamorose.

Su gran parte degli scali minori il mercato non è in grado di garantire una tariffa media accettabile e l'assenza di incentivi o l'aumento delle tasse uccide la profittabilità della rotta. La gran parte delle rotte da scali minori operate da FR sono state possibili non tanto per gli incentivi in sè (abbiamo decine di casistiche di vettori che hanno preso incentivi ingenti e hanno fallito poco dopo le rotte su cui operavano), ma per il mix incentivi più bassi costi operativi e forza commerciale di FR.
 
Su gran parte degli scali minori il mercato non è in grado di garantire una tariffa media accettabile e l'assenza di incentivi o l'aumento delle tasse uccide la profittabilità della rotta. La gran parte delle rotte da scali minori operate da FR sono state possibili non tanto per gli incentivi in sè (abbiamo decine di casistiche di vettori che hanno preso incentivi ingenti e hanno fallito poco dopo le rotte su cui operavano), ma per il mix incentivi più bassi costi operativi e forza commerciale di FR.
La prova che sono solo gli incentivi a mantenere FR in un apt è proprio data dal caso PSR (e prima ancora Verona). Spariti gli incentivi, Ryan si volatilizza come neve al sole di primavera perché le rotte non sono profittevoli.
Fra l'altro non è vero che tutti i contributi entrano come revenue; in molti casi FR non paga i costi di handling e gli altri oneri aeroportuali, quindi di fatto figura con costi minori, "drogando" in un certo modo anche i bilanci.
 
Comunque gli eventuali incentivi di comarketing sono ricavi, mentre il dato di fatto è che il costo effettivo per ora/volo di Ryanair è il più basso in Europa e tra i più competitivi a livello mondiale. Ergo con la struttura dei costi che hanno l’incentivazione è assolutamente ininfluente alla profittabilità del vettore, si traduce semplicemente in maggiori utili.
Non abbiamo i dati 2015 (probabilmente diversi), ma a memoria fino al 2014 gli utili di FR erano del medesimo ordine di grandezza delle incentivazioni ricevute a livello europeo (e bisognerebbe capire se gli sconti ricevuti sui servizi vengono conteggiati in tali incentivazioni), per cui la tua affermazione non era, agli ultimi dati pubblicati, corretta.
 
La prova che sono solo gli incentivi a mantenere FR in un apt è proprio data dal caso PSR (e prima ancora Verona). Spariti gli incentivi, Ryan si volatilizza come neve al sole di primavera perché le rotte non sono profittevoli.

corretto... infatti lasciano solo le rotte che producono un risultato in linea con le loro aspettative (all inclusive!). Ci sono aeroporti Ryanair che non offrono molti incentivi/contributi perché per loro non vale l'assunto "ti porto un turista = pagami!" in quanto la quasi totalità del loro traffico origina nella loro catchment area. In Italia MOL ha avuto gioco facile facendo leva proprio su quest'assunto...

@aless: easyJet è il vettore che ha presentato ricorso perché il decreto del governo che fissa l'aumento era di fatto retroattivo (ovvero applicabile a biglietti venduti nel 2015 ma volabili dal 1 gennaio 2016)....ed ovviamente tale costo sarebbe tutto a carico del vettore e non del passeggero
 
A Torino FR non piglia un euro da un po';e tutte le pressioni perché le istituzioni pagassero per la base sono state rimbalzate.risultato ci sono voli FR che pigliano soldi altrove ma che per ora reggono secondo me perché generano un traffico tale da sostenerle.credo...se non sbaglio.
 
@aless: easyJet è il vettore che ha presentato ricorso perché il decreto del governo che fissa l'aumento era di fatto retroattivo (ovvero applicabile a biglietti venduti nel 2015 ma volabili dal 1 gennaio 2016)....ed ovviamente tale costo sarebbe tutto a carico del vettore e non del passeggero

Grazie, me l'ero perso.
 
easyJet è il vettore che ha presentato ricorso perché il decreto del governo che fissa l'aumento era di fatto retroattivo (ovvero applicabile a biglietti venduti nel 2015 ma volabili dal 1 gennaio 2016)....ed ovviamente tale costo sarebbe tutto a carico del vettore e non del passeggero

Mi sembra pienamente fondato il ricorso, inoltre se non sbaglio l'istituzione di tasse con effetti retroattivi è incostituzionale
 
A Torino FR non piglia un euro da un po';e tutte le pressioni perché le istituzioni pagassero per la base sono state rimbalzate.risultato ci sono voli FR che pigliano soldi altrove ma che per ora reggono secondo me perché generano un traffico tale da sostenerle.credo...se non sbaglio.

Paga AZ, paga 0B, paga W6........ha pagato persino FlyHermes........ credi che non paghi Fr??
Suvvia....
 
Mi sembra pienamente fondato il ricorso, inoltre se non sbaglio l'istituzione di tasse con effetti retroattivi è incostituzionale
Dipende da quando insorgere l'onere tributario. Dato che insorge nel momento in cui il pax si imbarca (credo) dal punto di vista legale non vi è alcuna retroattività. Se invece insorgesse nel momento in cui viene emesso il biglietto sarebbe effettivamente un tributo retroattivo, e pertanto illegale. Comunque negli anni i governi hanno fatto talmente tante porcate contrarie al codice del contribuente, che una in più o in meno non mi stupisce affatto.
 
non penso che il Molise conti un bacino tale da giustificare un aeroporto dietro l'angolo...

Infatti dovrebbero tutti dedicarsi incondizionatamente alla pastorizia favorita da un territorio così scarsamente popolato.

Verissimo, il Molise è una terra ingiustamente svantaggiata, ed è quindi a maggior ragione qui come nei casi simili in Italia, che si fa necessario un intervento strutturale da parte dello Stato da sostituirsi alle inutili pezze offerte dalla politica per mezzo di FR.

e nell'attesa dell'intervento strutturale notoriamente fulmineo del Regio Stato Italico darci sotto con la pastorizia di cui sopra. Da cui il famoso detto Molise: Sesso, droga e pastorizia
 
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