Norwegian apre voli intercontinentali con 737 MAX


thatsfreak

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30 Marzo 2015
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Nuovi jet e aeroporti periferici
Così voleremo negli Usa. A 200 euro

Al «Westchester County Airport» succede poco o nulla. I passeggeri non sono tanti (circa quattromila al giorno). I velivoli che arrivano sono piccoli. Fatta eccezione per il laghetto in fondo alla pista principale e al bosco intorno non c’è molto in questo scalo che sta sul confine tra lo Stato di New York e quello del Connecticut. Finora. Perché nei prossimi mesi il «Westchester County Airport» — a 53 chilometri dalla Quinta Strada, la via dello shopping della «Grande Mela» — diventerà noto a noi europei come lo sono diventati, negli ultimi anni, Charleroi (Bruxelles)e Billund (Danimarca), Stansted (Londra) e Beauvais (Parigi). Piccoli e medi hub, non vicinissimi alle grandi città, ma d’interesse per le compagnie low cost e per noi visto che ci fanno andare ovunque nel Vecchio Continente con pochi euro.
Aerei di ultima generazione
Dopo dichiarazioni spesso strampalate e progetti lunghi diversi anni stavolta l’obiettivo è più vicino: volare con 200-300 euro (andata e ritorno) dall’Europa agli Usa è già nero su bianco per diverse compagnie. Grazie ai costi bassi offerti dagli scali americani lontani dalle metropoli, come appunto il «Westchester County Airport». Ma anche al prezzo ai minimi storici del carburante (seconda voce di spesa per i vettori, dopo il personale) e con il contributo di una nuova generazione di aerei in grado di percorrere lunghe distanze consumando meno. Come gli Airbus 330 o i Boeing 737 Max.
Gli scali «periferici» per San Francisco e Miami
Ecco il low cost intercontinentale. Così per andare a San Francisco si atterrerà 32 chilometri più in là, a Oakland. Per visitare Boston si scenderà al «T. F. Green Airport» vicino Providence (Rhode Island), 93 chilometri più a sud. Per farsi il bagno a Miami Beach e a Key West toccherà metter piede a Fort Lauderdale situato a 45 chilometri. Per godersi il panorama di Seattle e Vancouver (Canada) si prenoterà per Portland, in Oregon, a 270 chilometri.
I piani dei vettori «no frills»
Nelle ultime settimane c’è stata un’accelerazione. E i vettori si muovono cercando alleanze. Perché uno dei modi per tenere i prezzi giù è quello dei voli interlinea: si viaggia con una low cost dal punto A (il proprio scalo) al punto B (in genere in Irlanda, Norvegia o Islanda). Si prosegue con un altro vettore fino al punto C, che si trova negli Usa. Eurowings — il braccio «senza fronzoli» di Lufthansa — sta guardando a una possibile collaborazione con easyJet. Norwegian Air — terza low cost in Europa — è più avanti: grazie al suo centinaio di Boeing 737 Max da maggio intende volare da Cork (Irlanda) a New York e Boston. Per poi estendere le destinazioni nel 2017. Costo? «Tra poco più di un anno si volerà a partire da 60 euro a tratta», calcola l’amministratore delegato norvegese Bjørn Kjos. Ma anche altre compagnie guardano all’asse Europa-Usa/Canada, come Condor Airlines, Air Berlin, Air Transat, Air Canada Rouge, Westjet. Ryanair non sta a guardare: sono settimane che cerca di studiare un modo per inserirsi in un mercato che — secondo gli analisti — è il nuovo fronte di guadagno visto che ormai i cieli del Vecchio Continente sono saturi. L’azienda irlandese starebbe puntando a dividersi il viaggio. Un esempio? Dall’Italia a Londra si vola con Ryanair. Da Londra a New York con un’altra compagnia.
L’esperienza a bordo
Prezzi convenienti però comportano anche la «comodità» di una low cost: spazio per le gambe non enorme, voci aggiuntive che si pagano (come l’intrattenimento a bordo o la connessione Wi-Fi). E, come al solito, particolare attenzione al bagaglio: se è troppo grande bisognerà imbarcarlo in stiva. Con un costo ulteriore che supererà i 100-150 euro per tratta. L’unico «difetto», per gli italiani, è che dovranno comunque fare scalo per volare a poco prezzo in America del Nord. Almeno nel 2016-2017.

http://www.corriere.it/cronache/15_...ro-697d3990-71ec-11e5-b015-f1d3b8f071aa.shtml
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Che articolo di basso livello pieno di imprecisioni, nomi a casaccio e un calderone di sentito dire e compagnie che non hanno quasi niente in comune.
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Soprattuto sono curioso di vedere un 737 che copre la tratta dall'Europa a Oakland :)
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Paragonare Ft Lauderdale a Charleroi o Beauvais mi ha dato un sorriso in una giornata di lavoro molto intensa e con veramente molto poco da ridere!:)
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Anche questa "perla" non è da meno, quanto a risate "Per godersi il panorama di Seattle e Vancouver (Canada) si prenoterà per Portland, in Oregon, a 270 chilometri."
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Letto stamattina in bagno...il luogo era adatto all'articolo e soprattutto mi ha fatto iniziare la giornata con una sonora risata
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

ma la domanda è: l'articolo è frutto della fantasia del giornalista oppure Norwegian sta avviando trattative con questi scali?
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

ma la domanda è: l'articolo è frutto della fantasia del giornalista oppure Norwegian sta avviando trattative con questi scali?

Le rotte Cork-JFK e Cork-BOS sono state ufficialmente annunciate da Norwegian partiranno da maggio 2016 operate con 737MAX
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Letto stamattina in bagno...il luogo era adatto all'articolo e soprattutto mi ha fatto iniziare la giornata con una sonora risata

Perdona, ma siamo un forum altamente specializzato e le informazioni che forniamo devono essere precise: in bagno ci sei dovuto andare in seguito alla lettura?
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Perdona, ma siamo un forum altamente specializzato e le informazioni che forniamo devono essere precise: in bagno ci sei dovuto andare in seguito alla lettura?

Era mattina presto appena sveglio in preparazione per il lavoro ed è stato un ottimo viatico per espletare le mie funzioni ;)
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Un po' di considerazioni, giusto per la precisione:

1. HPN è ubicato fra Westchester County e Fairfield County, due contee (negli stati di New York e Connecticut, rispettivamente) che racchiudono alcune delle municipalità più ricche d'America. Greenwich è particolarmente vicina: il perimetro dell'aeroporto è a centinaia di metri da zone dove essere milionari significa quasi essere poveri - nel raggio di pochi chilometri ci sono ville da decine di milioni di dollari che appartengono a vari esponenti dell'alta finanza newyorchese. La crescita dell'aeroporto sarà sempre centellinata da questa prossimità col portafoglio di tutte le campagne elettorali più importanti del paese. Dubito che l'aeroporto sganci un soldo per incentivare i voli. Più che un aeroporto low cost, è un aeroporto per jet privati.
Per un turista, andare ad HPN piuttosto che a JFK o EWR significa volersi fare male, ma proprio male male (PIK, HHN, GRO al confronto sono una passeggiata). Credo che l'aeroporto sia assai più comodo per chi deve andare in Connecticut e in varie zone a Nord di New York, per risparmiare loro uno scomodo e costoso viaggio per JFK. Un mercato c'è sicuramente, e non è affatto detto che sia low cost. Norwegian tira la sparata del low cost per riempire gratuitamente un po' di carta di giornale, ma il paragone con le cattedrali nel deserto tipo Nykoping non regge.
L'unico aeroporto veramente "low cost" di New York è Islip, che esiste unicamente grazie al Southwest effect.

2. Portland non è uno scalo low cost e periferico manco per il cazzo (quando ci vuole...). E' come dire che l'aeroporto di Bologna verrà usato come scalo low cost per visitare Venezia: non sta né in cielo né in terra. E' anche un mezzo hub (o focus city) di Alaska Airlines.

3. Oakland e Providence vengono usati come aeroporti da tempo - da ben prima di Ryanair e il fenomeno degli aeroporti secondari nati nel deserto. Hanno ampie aree di sovrapposizione con SFO e BOS, rispettivamente, ma hanno anche un loro traffico naturale molto copioso (soprattutto Oakland, che attira molto traffico da tutta la East Bay e da varie zone a Nord di San Francisco, come Napa Valley). Hawaiian, Southwest, Alaska Airlines, Delta, Jetblue e, in misura minore, AA duplicano molti voli su SFO con voli su OAK - le catchment area non sono interamente sovrapposte. Norwegian ha aperto là perché mettersi contro tutte le altre a SFO l'avrebbe fatta soccombere immediatamente: meglio distinguersi mettendo le radici a OAK, che cercare di farsi largo fra A380, 747, 340, e 777 di United, Lufthansa, Swiss, SAS, British Airways, Air France, KLM.
A PVD un paio di voletti atlantici li hanno visti anche in passato, soprattutto voli SATA per le Azzorre: SATA si è piazzata là perché Providence (non Boston) è uno dei principali covi di emigrati delle Azzorre. Norwegian si piazzerà forse là perché - di nuovo - si dura fatica a farsi largo fra le joint venture sui voli per BOS.
 
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Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Un po' di considerazioni, giusto per la precisione:

1. HPN è ubicato fra Westchester County e Fairfield County, due contee (negli stati di New York e Connecticut, rispettivamente) che racchiudono alcune delle municipalità più ricche d'America. Greenwich è particolarmente vicina: il perimetro dell'aeroporto è a centinaia di metri da zone dove essere milionari significa quasi essere poveri - nel raggio di pochi chilometri ci sono ville da decine di milioni di dollari che appartengono a vari esponenti dell'alta finanza newyorchese. La crescita dell'aeroporto sarà sempre centellinata da questa prossimità col portafoglio di tutte le campagne elettorali più importanti del paese. Dubito che l'aeroporto sganci un soldo per incentivare i voli. Più che un aeroporto low cost, è un aeroporto per jet privati.
Per un turista, andare ad HPN piuttosto che a JFK o EWR significa volersi fare male, ma proprio male male (PIK, HHN, GRO al confronto sono una passeggiata). Credo che l'aeroporto sia assai più comodo per chi deve andare in Connecticut e in varie zone a Nord di New York, per risparmiare loro uno scomodo e costoso viaggio per JFK. Un mercato c'è sicuramente, e non è affatto detto che sia low cost. Norwegian tira la sparata del low cost per riempire gratuitamente un po' di carta di giornale, ma il paragone con le cattedrali nel deserto tipo Nykoping non regge.
L'unico aeroporto veramente "low cost" di New York è Islip, che esiste unicamente grazie al Southwest effect.

2. Portland non è uno scalo low cost e periferico manco per il cazzo (quando ci vuole...). E' come dire che l'aeroporto di Bologna verrà usato come scalo low cost per visitare Venezia: non sta né in cielo né in terra. E' anche un mezzo hub (o focus city) di Alaska Airlines.

3. Oakland e Providence vengono usati come aeroporti da tempo - da ben prima di Ryanair e il fenomeno degli aeroporti secondari nati nel deserto. Hanno ampie aree di sovrapposizione con SFO e BOS, rispettivamente, ma hanno anche un loro traffico naturale molto copioso (soprattutto Oakland, che attira molto traffico da tutta la East Bay e da varie zone a Nord di San Francisco, come Napa Valley). Hawaiian, Southwest, Alaska Airlines, Delta, Jetblue e, in misura minore, AA duplicano molti voli su SFO con voli su OAK - le catchment area non sono interamente sovrapposte. Norwegian ha aperto là perché mettersi contro tutte le altre a SFO l'avrebbe fatta soccombere immediatamente: meglio distinguersi mettendo le radici a OAK, che cercare di farsi largo fra A380, 747, 340, e 777 di United, Lufthansa, Swiss, SAS, British Airways, Air France, KLM.
A PVD un paio di voletti atlantici li hanno visti anche in passato, soprattutto voli SATA per le Azzorre: SATA si è piazzata là perché Providence (non Boston) è uno dei principali covi di emigrati delle Azzorre. Norwegian si piazzerà forse là perché - di nuovo - si dura fatica a farsi largo fra le joint venture sui voli per JFK.

analisi interessante, grazie per le precisazioni
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

HPN è il mio secondo aeroporto di casa, praticamente, dato che la mia residenza americana è a 15 minuti di macchina da lì. Per un po' sono stato ad appena 5 minuti di macchina dallo scalo e penso di conoscerlo molto bene.

Ora, sicuramente non è un aeroporto iper trafficato, ma quanto scritto ad inizio articolo non è proprio corretto. Gli aerei sono per lo più regional, jetBlue a parte che manda gli A320, ma l'utenza è molto al di sopra della media e lo scalo gode anche di una certa reputazione. Pensate che quei regional hanno praticamente tutti la classe First e le coincidenze offerte sono di importanza strategica... tantissimi scali italiani non riuscirebbero, giusto per fare un paragone, a reggere un'offerta per clientele altospendenti così alta e variegata.

Ci sta una fila interminabile di aerei privati, oltretutto, questo a testimoniare che quella zona, la "mia" zona, non è proprio marginale.

HPN potrebbe e dico potrebbe porsi come piccolo scalo per gestire alcuni voli IC operati da aerei NB, ma c'è un piccolo problema: New York City, il fulcro dell'utenza di questi voli, è un po' fuori mano se si parte da lì. Un altro problema è dato dalle limitazioni al traffico aereo, che non limitano più di tanto l'operatività ma costituiscono comunque un fattore da considerare (se si vuole aprire HPN agli IC non penso vogliano farlo con uno o due daily, non sarebbero sufficienti per mantenere le infrastrutture doganali).

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Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Riporto in alto questo thread (spero di aver scelto quello più pertinente per non aprirne uno nuovo) per chiedere se qualcuno gentilmente può ricapitolare la situazione AD OGGI degli AOC di Norwegian (mi pareva ci fosse un thread apposito ma nella ricerca non ho visualizzato altro).
Se non mi sono perso qualcosa dovrebbero avere altri due AOC oltre quello originale norvegese (Iata code: DY), ovvero uno irlandese (Norwegian Intl. - Iata code: D8) dal 2014 e uno del Regno Unito (Norwegian Uk - Iata code: DI) da circa 1 anno. Questa info è corretta?
Siccome non mi è tanto chiaro chi opera cosa..... credo che i voli di lungo raggio che partono/arrivano a CPH, ARN e OSL siano tutti in codice DY per via di qualche accordo scandinavo... ma quelli da Parigi e Londra ad oggi (in attesa del nulla osta delle autorità americane a D8) sono operati da DY? Con quale artificio?
Poi per curiosità mia.... i voli PSA-Scandinavia e FCO-Scandinavia sono tutti DY o quelli di Roma sono D8 come il FCO-LGW e (immagino) i futuri collegamenti FCO-Canarie?? Ed infine.... DI ad oggi cosa opera? Grazie in anticipo a chi si prenderà la briga di rispondermi.
 
Re: Norwegian e gli intercontinentali low cost la vendetta!

Norwegian nel 2016 ha raggiunto quasi i 30 milioni di pax trasportati, nel comunicato interessante dichiarazione del CEO col 30% dei pax sul lungo raggio che provengono da transiti sui voli europei di Norwegian:

"At the same time, our European and intercontinental routes complement each other as around 30 per cent of our passengers on the intercontinental routes also use our European network on the same journey.”

Comunicato stampa: http://media.norwegian.com/uk/#/pre...-almost-30-million-passengers-in-2016-1722802