Alitalia : dimissioni per l'AD Cassano


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"Non c'è alcuna fretta"

Fastidioso, la situazione è urgentissima!
Queste parole preoccupano, non tanto per la settimana di attesa, quanto per la solita mentalità che emerge...quella sensazione che molti in AZ non abbiano voglia di cambiare veramente la situazione, non hanno fretta perchè per loro va bene così.
Poi quel "ne parleremo con Hogan", come a dire che loro avranno un ruolo determinante nella scelta della nuova figura. Fatto che potrà anche essere scontato (per alcuni) e legittimo, ma è decisamente preoccupante e, visto il passato, sicuramente deleterio per il futuro di AZ.

C'è da sperare che EY esponga la drammatica situazione ai soci italiani con un "Adesso si fa a modo nostro".
 
Sicuramente ha esperienza nel campo aeronautico ed ha un curriculum di tutto rispetto.
Sarebbe l'AD giusto al posto giusto...:doubt:


se da cimoli ad oggi nonostante tutto quello accaduto in alitalia è ancora là, con sempre piu

poteri, perchè dovrebbe ambiare ad una posizione che in az ha la durata del latte fresco?
 
Il fatto che non abbiano già un nome o una rosa di nomi per la sostituzione secondo me vuol dire che l'uscita di Cassano è stata un cosa improvvisa, certamente non concordata e che ha spiazzato un po' tutti.
Cesare, dai dicci la verità dopo il tuo recente viaggio ad Abu Dhabi...
 
ROMA – Una buonuscita da 2,4 milioni di euro subito e una seconda tranche a breve dopo nove mesi di lavoro: è quanto riceverà Silvano Cassano, l’ex amministratore delegato di Alitalia dimessosi il 19 settembre per “motivi personali”. Le sue deleghe sono state assegnate ad interim al presidente della compagnia aerea, Luca Cordero di Montezemolo.
Al di là delle motivazioni ufficiali, scrive il Messaggero, alla base del divorzio ci sarebbero
“i dissidi con i soci italiani alimentati dalle deludenti performance del vettore, e alla fine anche con James Hogan, che in origine l’aveva proposto ma che di fronte alle critiche sempre più generalizzate ha dovuto prendere atto della necessità di un cambio”.
Nel primo semestre dell’esercizio Alitalia ha cumulato una perdita netta di 130 milioni in lieve miglioramento rispetto al budget. Quindi all’origine dei dissidi, scrive sempre il Messaggero, non ci sarebbe tanto il mancato rispetto del budget, bensì “il fatto di non essere riusciti – precisano dall’interno – a dare ai clienti una percezione netta del cambiamento”.
Riguardo alla buonuscita, il quotidiano romano ricorda che il predecessore di Cassano, Gabriele Del Torchio (oggi presidente e amministratore delegato di Snai), rinunciò al bonus di fine rapporto di 2,5 milioni.

blitzquotidiano
 
"Non ne parlo, poche parole e molto lavoro". Cosi' il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha risposto ai giornalisti che in occasione della convention tra Etihad e le compagnie aeree, gli hanno chiesto del successore di Silvano Cassano come amministratore delegato della societa'. ant/vs (fine) MF-DJ NEWS 2110:16 set 2015


 
"Non ne parlo. Poche parole, molto lavoro". Cosi' il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo ha risposto a chi gli chiedeva l'identikit del prossimo a.d. della compagnia. Montezemolo e' stato interpellato mentre entrava nella sede di Alitalia per la convention tra Etihad e le compagnie equity partner.

Montezemolo, conti in linea ma molto da fare - Passare dalle parole ai fatti. All'indomani delle dimissioni dell'amministratore delegato Silvano Cassano, l'Alitalia spinge sull'acceleratore per non rischiare che questa turbolenza ad appena nove mesi dal decollo della nuova compagnia rischi di farle perdere quota. C'è infatti ancora molto da fare, come ha sottolineato il presidente Luca Cordero di Montezemolo, cui sono stati assegnati ad interim i poteri di Cassano. E l'attenzione del socio forte Etihad è alta: tanto che il presidente e ceo della compagnia del Golfo, James Hogan, sarà a Roma più spesso, nella propria qualità di vice presidente di Alitalia, proprio per dare un ulteriore impulso all'implementazione del piano.

Una prima occasione per ragionare sulla situazione della compagnia italiana sarà l'incontro in programma lunedì a Roma tra Etihad e i vertici dei vettori equity partner (oltre ad Alitalia, airberlin, Jet Airways, Air Serbia, Air Seychelles, Etihad Regional, Aer Lingus e Virgin Australia) per fare il punto sullo sviluppo delle sinergie industriali e sull'integrazione dei network. E' probabile che proprio in quell'occasione il manager australiano fornisca dei suggerimenti specifici al partner italiano, l'ultimo entrato nella galassia Etihad. Alcune delle cose su cui si insisterà nei prossimi mesi le ha indicate il presidente Montezemolo dopo aver accompagnato il Papa in partenza per il viaggio apostolico a Cuba e negli Usa. "Da oggi l'attenzione al cliente deve diventare non solo uno slogan, ma un fatto. Quindi, da parte mia e di tutto il management l'attenzione che dedichiamo al cliente numero 1 rappresenta il simbolo del nostro impegno su ciò che vogliamo fare", ha detto Montezemolo, spiegando che l'azienda ha "fatto molto in questi mesi, però c'è ancora molto da fare". Dietro le dimissioni di Cassano, ufficialmente dettate da ragioni personali, ci sarebbe infatti, più che l'andamento dei conti (il consenso ottenuto dal bond da 375 milioni confermerebbe le rassicurazioni della compagnia sull'andamento in linea con il budget), ci sarebbe l'esigenza emersa da più parti nell'azionariato di dare un nuovo impulso all'attuazione del piano. L'impressione, negli ultimi mesi, era che non si stesse facendo abbastanza. Montezemolo, parlando con un gruppo di dipendenti e hostess Alitalia presenti alla partenza del Pontefice, ha quindi confermato quanto già comunicato ieri dall'azienda: il piano industriale resta immutato e l'andamento dei conti è in linea con il budget. Accanto all'attenzione al cliente, dunque, la strategia dei prossimi mesi si giocherà anche sull'attuazione più rapida ed incisiva dei contenuti del piano: l'avvio di nuove rotte e più frequenze (non risulta ancora nei sistemi di vendita la Roma-Pechino annunciata per ottobre), l'espansione del lungo raggio, dalla riconfigurazione degli aerei di medio raggio, la presentazione di aspetti del servizio come le nuove lounge, il nuovo sito internet.



 
Il cancro di alitalia è lo strapotere dei cosiddetti "senatori"
Credo che il nuovo AD dovrà avere l'unica qualità di riuscire a tenere loro testa.
E' inaccettabile che qualche dipendente nell'anno 2015 sia ancora potuto permettere di lamentarsi anche su questo forum del cambio di albergo a Tokyo senza conseguenze personali.
Nelle aziende serie ed efficienti neppure si osa provarci.
Cassano è stato un messaggio chiaro, al prossimo giro si decide il futuro di AZ...
 
Anche io sono convinto che Cassano , più che per i conti, abbia pagato per un cambiamento che in tutti ci aspettavamo implementato in modo più veloce (e non mi riferisco solo all'immagine)
 
A mio parere questa fuoriuscita dopo così poco tempo testimonia anche e soprattutto il fatto che tra gli azionisti, principalmente banche, italiani e gli arabi i rapporti non siano proprio idilliaci...
 
Anche io sono convinto che Cassano , più che per i conti, abbia pagato per un cambiamento che in tutti ci aspettavamo implementato in modo più veloce (e non mi riferisco solo all'immagine)
Non credo abbia mai realmente avuto sufficiente potere per imporsi. Nel bene o nel male le scelte importanti secondo me le hanno sempre fatte altri.
Il "non c'è fretta" di LCDM, magari perchè ora è in parte lui stesso a sostituire Cassano, lascia intendere che dietro a grandi discorsi di alta strategia, potrebbe semplicemente celarsi una guerra di poltrone sulla pelle della compagnia aerea. Niente di nuovo sotto il sole.
 
Cassano è stato un messaggio chiaro, al prossimo giro si decide il futuro di AZ...

L'ultimo giro è ultimo da almeno un ventennio, a quanto ricordi io. Anche il prossimo giro sarà l'ultimo, e così il prossimo ancora. D'altra parte il cerchio è la figura che rappresenta la continuità e l'infinito per antonomasia. Ma che, davvero pensi che ci sarà mai un termine alla storia di AZ? Pensi davvero che i rubinetti, prima o poi, verranno chiusi?

DaV
 
Accanto all'attenzione al cliente, dunque, la strategia dei prossimi mesi si giocherà anche sull'attuazione più rapida ed incisiva dei contenuti del piano: l'avvio di nuove rotte e più frequenze (non risulta ancora nei sistemi di vendita la Roma-Pechino annunciata per ottobre), l'espansione del lungo raggio, dalla riconfigurazione degli aerei di medio raggio, la presentazione di aspetti del servizio come le nuove lounge, il nuovo sito internet.
Vediamo...
 
L'ultimo giro è ultimo da almeno un ventennio, a quanto ricordi io. Anche il prossimo giro sarà l'ultimo, e così il prossimo ancora. D'altra parte il cerchio è la figura che rappresenta la continuità e l'infinito per antonomasia. Ma che, davvero pensi che ci sarà mai un termine alla storia di AZ? Pensi davvero che i rubinetti, prima o poi, verranno chiusi?

DaV
Gli emiri non sono abituati a farsi prendere in giro...mi sa che il prossimo è veramente l'ultimo giro per qualcuno...
 
L'ultimo giro è ultimo da almeno un ventennio, a quanto ricordi io. Anche il prossimo giro sarà l'ultimo, e così il prossimo ancora. D'altra parte il cerchio è la figura che rappresenta la continuità e l'infinito per antonomasia. Ma che, davvero pensi che ci sarà mai un termine alla storia di AZ? Pensi davvero che i rubinetti, prima o poi, verranno chiusi?

DaV
Nessuno a palazzo chiuderà mai i rubinetti, concordo. Però presto o tardi potrebbe proprio mancare l'acqua, e allora che i rubinetti siano aperti o chiusi farà poca differenza.
 
Gli emiri non sono abituati a farsi prendere in giro...mi sa che il prossimo è veramente l'ultimo giro per qualcuno...

Non intendevo quello: se anche gli emiri si ritirassero (cosa che comunque non accadrebbe né di punto in bianco, né a breve termine), ci sarà qualcun altro che avrà da guadagnarci a mettere soldi in un investimento incerto, per usare un eufemismo. Per quello che secondo me non ha senso parlare di un ultimo giro. AZ è mediaticamente più importante di altre aziende e difficilmente il costo politico della sua messa a terra sarebbe sopportabile dall'esecutivo in carica in quel momento.

DaV
 
Il problema vero è che probabilmente più di qualcuno tra i soci italiani pensa che anche se la corda con gli arabi dovesse spezzarsi tanto arriverebbe sicuramente pantalone a pagare e salvare la baracca.

Io vorrei che finisse veramente questo genere di garanzia occulta e che se dovesse crollare tutto a questo punto che la casa crolli veramente, per intero e per sempre.
 
Stato
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