Un modo originale per visitare le due principali città russe è quello della crociera fluviale.

Verso metà mattina c’è un buon traffico qui a MXP.


Caotica coda per i check-in, inizialmente mi incolonno per Shanghai senza rendermene conto, spiegandomi l’alto numero di cinesi con transiti via SVO

Superati i controlli nei nuovi varchi si arriva nella scintillante area commerciale: è veramente elegante e lussuosa. Vengo limitato nelle foto da un solerte addetto, anche se non mi spiego il motivo.


Ogni anno c’è un nuovo animale qui a MXP, l’anno scorso era il cervo Jägermeister…

E’ appena atterrato l’argenteo A321 che mi porterà a SVO.

Ed eccolo al gate.
MXP-SVO
A321-211 Aeroflot
VP-BUP

Non mi spiegavo a chi appartenesse quella coda viola…

Poi ho capito…

L’incrocio dei due voli Emirates verso mezzodì.

Dopo il decollo dalla 35L si ammirano i laghetti di Comabbio, Monate e Varese. La winglet arancione ricorda easyjet.

La Aero-flotta.

E l’errore grammaticale che accomuna la compagnia di bandiera russa a Blue Panorama (vedi mio precedente TR): aircrafts.

Veduta degli interni.

In caso di sventura.


Ammirevole abilità a terra, figurarsi in volo!

Il pasto: ottimo lo spezzatino (non è una battuta) con purè; si iniziano a vedere i cetrioli, che abbondano nella cucina russa. Bevo un succo di mela mentre la maggior parte dei passeggeri russi opta per quello di pomodoro, secondo me improponibile. La barretta ai cereali e ribes era scaduta da una decina di giorni

Dopo un volo alquanto anonimo sorvoliamo la metropoli di Mosca: si nota il bacino artificiale che oggi funge da porto fluviale, dove è ormeggiata la nave che mi attende.


Dal video non si capisce ma è stato un atterraggio abbastanza scomposto e, nonostante la lunghezza generosa della pista, c’è stata una gran inchiodata finale.
https://www.youtube.com/watch?v=Jou7yI5BotY
Parcheggiamo ai remoti.

M. Shagal (scritto così sull’altro lato).

Fratello maggiore.

Dopo una lungaaaaa attesa per il controllo passaporti si giunge al ritiro bagagli.

Esterni zona arrivi.

OT
Sulla via verso la nave si incontrano i classici palazzoni di periferia in stile sovietico.

Lo schema della m/n S. Esenin, costruita nel 1984 in Austria. Si noti la falce-e-martello dipinta sul fumaiolo, oggi assente.

La vista dalla mia cabina.

E un dettaglio dell’armadio, a ricordare che questa nave non è un albergo

Alcuni luoghi famosi della città:
teatro Bol'šoj.

Museo e mura del Cremlino, dalla piazza Rossa.

Cavi aerei, San Basilio e mura del Cremlino.

Stupendo grattacielo di epoca sovietica, sede di università.

Selva di grattacieli.

Altro esempio di grattacielo sovietico, oggi hotel (foto scattata dal pullman).

Moderna edilizia abitativa, in linea con le tradizioni passate: presumo che le assemblee condominiali si tengano allo stadio.

Numerosi autocarri come questo, da me definiti “spruzzoni”, lavano continuamente le strade della capitale. L’impressione sulla Russia che ho avuto modo di vedere, ben sapendo che si tratta delle zone più ricche, è di un paese molto pulito e ordinato; complice l’uso di molta manodopera a basso costo utilizzata nella cura dei luoghi pubblici.

La sera si torna in centro adoperando la metropolitana. A differenza di quelle a cui siamo abituati, le metro qui a Mosca sono molto più profonde, effettuano fermate più distanziate e i treni viaggiano a maggiore velocità. Come illustra la foto, la discesa alla banchina avviene in unica soluzione con una velocissima e ripidissima scala mobile.

Una delle stazioni più riccamente decorate; l’idea era di consentire anche al popolo di godere dei lussi dei palazzi nobiliari, dopo la rivoluzione.


Altra stazione.


Lampadari in metropolitana.

Questa era un po’ tetra.


Un ingresso alla piazza Rossa. San Basilio visibile nella porta.

I magazzini GUM prospettano sull’immensa piazza (inutile cercare di renderne la dimensione in foto).

Decisamente l’edificio più rappresentativo di Mosca.

Fuori Mosca si visita il monastero di San Sergio, importante centro religioso ortodosso. Le chiese sono indubbiamente gli edifici più particolari e suggestivi che incontrerò in questa vacanza. Le cupole richiamano la forma della fiamma di una candela.

In uscita dal monastero.

Cupole e campanili.



Una foto degli interni. Le chiese ortodosse non hanno panche, si segue la messa in piedi.

Si salpa!

Sull’altro lato del bacino è visibile un ekranoplano-museo.

L’edificio del porto fluviale.

Banchine merci.

Bagnanti nel canale, ci si accontenta di poco.

I corsi d’acqua che attraversiamo sono quasi tutti regimentati, sono dunque molto ampi e tranquilli.

Chiatta.

Le zone Boscose presso mosca sono ricche di luoghi di villeggiatura per ricchi moscoviti, il motoscafo è un loro svago.

Unico testimone di un piccolo borgo sommerso dalle acque di una diga.

Esempio delle modeste dimore che si incontrano.

Ed ecco come appare una chiusa che fa il suo dovere.
https://www.youtube.com/watch?v=M4dzd5tQ_vU
Ne incontreremo 16 lungo il percorso, tranne una, tutte in discesa verso San Pietroburgo.

Questa è in grado di accogliere due navi: conveniente per ripartire i costi (€ 300, ci hanno detto).

Ci si ormeggia a dei sostegni galleggianti posti su binari verticali in modo da restare fermi. Il muro bagnato evidenzia il dislivello.

Conclusa la discesa si esce.

Stretta virata della nave che ci precede.

I due moli del piccolo paese in cui ci fermiamo sono occupati da altrettanti motonavi: optiamo per la doppia fila.



Antica chiesa di Uglič, a destra in piccolo la nostra m/n.

Cartello un tantino equivoco… Per fortuna la “C” si legge “S”.

Continua la carrellata di chiese, questa è di Jaroslavl'.

Edifici del monastero di Jaroslavl', una delle antiche città che compongono il famoso “Anello d’Oro”.


Il ponte della ferrovia transiberiana che attraversa il Volga, da cui il titolo del TR.

Veduta fluvial-panoramica.

L’unica chiusa che affrontiamo in salita: notevole per il fatto di essere doppia.



Video dell’ascesa.
https://www.youtube.com/watch?v=IyPIAKBGfOg
Ed ecco il bacino artificiale.

Un ultimo sguardo.

Un’esperienza per me nuova: navigare in un lago e non vederne le sponde! Lo so, qui si vedono ancora ma volevo cogliere l’ultima luce del giorno.

Caratteristica casuccia del villaggio di Goritsy.

M/n S. Esenin.

Le imponenti mura del monastero di San Cirillo.

Alcune vedute dello stesso.



Quando si parcheggia in quarta fila…

… e il primo deve uscire.

Navigazione lacustre vista dalla sala lettura, a prua.

All’ingresso del lago Onega, il secondo d’Europa per estensione, incontriamo le onde. Sarà una mattinata di intenso beccheggio: le onde raggiungono i 2,30 metri; la nostra m/n può navigare con onde di 2,50 m. Ci viene poi riferito che la nave seguente non è stata autorizzata ad entrare nel lago.

Due scatti ad un compagno di viaggio.


Trovo sollievo dal mal di mare-lago sulla terrazza, all’aperto.

Finalmente a destinazione: l’isola di Kizhi, il punto più settentrionale della crociera. Le chiese lignee, di cui una in restauro, sono patrimonio Unesco.

Cupole squamose.

Sfondo per PC.

Visita al ponte di comando.

In questo laboratorio per matriosche di Mandrogi, cittadina commerciale posta tra i laghi Onega e Ladoga, ha prestato la sua opera anche Vladimir: al centro la mirabile creazione.

Panorama dall’ultima chiusa.

Ponte.

Amenità sulle rive del Ladoga.

Tramonto sul più vasto lago europeo. Più tardi ci cullerà energicamente, spaventando alcuni con il rollio

Alcuni vedute di una San Pietroburgo con un meteo non proprio amico. L’oro di cupole e guglie è appropriato in un luogo dal meteo così avverso.


Residenza estiva dello zar Pietro il Grande.


Altra residenza estiva, questa volta di Caterina.




Un particolare aereo del restauro postbellico.

Per i canali di San Pietroburgo si fece riferimento ad Amsterdam.


Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato.

Il fiume Neva e la cittadella.

Hermitage.



La guida ci ha detto: <<Al mondo ci sono 1,5 miliardi di cinesi. Un miliardo è qui all’Hermitage>>. Questa è la ressa per un piccolo quadro di Leonardo.

Per chi, come me, ha letto “Guerra e pace”… Ecco il generale Kutuzov.

Chiudo l’OT con l’ovvio souvenir.

Ripresa TR.
Da poco inaugurato dopo i lavori svolti da Astaldi, ecco il nuovo terminal di San Pietroburgo – Pulkovo (LED). La dimensione è contenuta, mi aspettavo un aeroporto molto più grande; in compenso è molto piacevole, moderno e funzionale.

Area commerciale, uguale a mille altre nel mondo.

Prodotto aeronauticamente interessante

Area imbarchi.

Vista sui piazzali, perlopiù impegnanti dalla locale compagnia Rossiya.

LED-MXP
A320-214 Rossiya
VQ-BFM
In questa foto si possono confrontare le livree di Aeroflot, molto bella nella sua modernità, e di Rossiya, molto bella nella sua arretratezza. Curioso notare come la maggior parte dei velivoli Aeroflot e Rossiya siano registrati alle Bermuda.

La visuale dal mio posto.

Seguendo questo Air Moldova, giungiamo alla pista.

Si decolla.
https://www.youtube.com/watch?v=qmZRlC3MlWg
Salendo.

Lettura di evasione.

Colazione salata di metà mattina: il riso ai funghi era rivoltante.

Vista della cabina con gran coda da incontinenza di massa.

Safety card e legroom.


Dopo un volo tanto anonimo quanto quello dell’andata eccoci scendere verso MXP. Qui si intravede Abbiategrasso.

E Vigevano, in virata verso nord.

Atterraggio confortevole e uscita di pista. Qualche foto dei piazzali, con 767 privato.




Verso metà mattina c’è un buon traffico qui a MXP.


Caotica coda per i check-in, inizialmente mi incolonno per Shanghai senza rendermene conto, spiegandomi l’alto numero di cinesi con transiti via SVO


Superati i controlli nei nuovi varchi si arriva nella scintillante area commerciale: è veramente elegante e lussuosa. Vengo limitato nelle foto da un solerte addetto, anche se non mi spiego il motivo.


Ogni anno c’è un nuovo animale qui a MXP, l’anno scorso era il cervo Jägermeister…

E’ appena atterrato l’argenteo A321 che mi porterà a SVO.

Ed eccolo al gate.
MXP-SVO
A321-211 Aeroflot
VP-BUP

Non mi spiegavo a chi appartenesse quella coda viola…

Poi ho capito…

L’incrocio dei due voli Emirates verso mezzodì.

Dopo il decollo dalla 35L si ammirano i laghetti di Comabbio, Monate e Varese. La winglet arancione ricorda easyjet.

La Aero-flotta.

E l’errore grammaticale che accomuna la compagnia di bandiera russa a Blue Panorama (vedi mio precedente TR): aircrafts.

Veduta degli interni.

In caso di sventura.


Ammirevole abilità a terra, figurarsi in volo!

Il pasto: ottimo lo spezzatino (non è una battuta) con purè; si iniziano a vedere i cetrioli, che abbondano nella cucina russa. Bevo un succo di mela mentre la maggior parte dei passeggeri russi opta per quello di pomodoro, secondo me improponibile. La barretta ai cereali e ribes era scaduta da una decina di giorni


Dopo un volo alquanto anonimo sorvoliamo la metropoli di Mosca: si nota il bacino artificiale che oggi funge da porto fluviale, dove è ormeggiata la nave che mi attende.


Dal video non si capisce ma è stato un atterraggio abbastanza scomposto e, nonostante la lunghezza generosa della pista, c’è stata una gran inchiodata finale.
https://www.youtube.com/watch?v=Jou7yI5BotY
Parcheggiamo ai remoti.

M. Shagal (scritto così sull’altro lato).

Fratello maggiore.

Dopo una lungaaaaa attesa per il controllo passaporti si giunge al ritiro bagagli.

Esterni zona arrivi.

OT
Sulla via verso la nave si incontrano i classici palazzoni di periferia in stile sovietico.

Lo schema della m/n S. Esenin, costruita nel 1984 in Austria. Si noti la falce-e-martello dipinta sul fumaiolo, oggi assente.

La vista dalla mia cabina.

E un dettaglio dell’armadio, a ricordare che questa nave non è un albergo


Alcuni luoghi famosi della città:
teatro Bol'šoj.

Museo e mura del Cremlino, dalla piazza Rossa.

Cavi aerei, San Basilio e mura del Cremlino.

Stupendo grattacielo di epoca sovietica, sede di università.

Selva di grattacieli.

Altro esempio di grattacielo sovietico, oggi hotel (foto scattata dal pullman).

Moderna edilizia abitativa, in linea con le tradizioni passate: presumo che le assemblee condominiali si tengano allo stadio.

Numerosi autocarri come questo, da me definiti “spruzzoni”, lavano continuamente le strade della capitale. L’impressione sulla Russia che ho avuto modo di vedere, ben sapendo che si tratta delle zone più ricche, è di un paese molto pulito e ordinato; complice l’uso di molta manodopera a basso costo utilizzata nella cura dei luoghi pubblici.

La sera si torna in centro adoperando la metropolitana. A differenza di quelle a cui siamo abituati, le metro qui a Mosca sono molto più profonde, effettuano fermate più distanziate e i treni viaggiano a maggiore velocità. Come illustra la foto, la discesa alla banchina avviene in unica soluzione con una velocissima e ripidissima scala mobile.

Una delle stazioni più riccamente decorate; l’idea era di consentire anche al popolo di godere dei lussi dei palazzi nobiliari, dopo la rivoluzione.


Altra stazione.


Lampadari in metropolitana.

Questa era un po’ tetra.


Un ingresso alla piazza Rossa. San Basilio visibile nella porta.

I magazzini GUM prospettano sull’immensa piazza (inutile cercare di renderne la dimensione in foto).

Decisamente l’edificio più rappresentativo di Mosca.

Fuori Mosca si visita il monastero di San Sergio, importante centro religioso ortodosso. Le chiese sono indubbiamente gli edifici più particolari e suggestivi che incontrerò in questa vacanza. Le cupole richiamano la forma della fiamma di una candela.

In uscita dal monastero.

Cupole e campanili.



Una foto degli interni. Le chiese ortodosse non hanno panche, si segue la messa in piedi.

Si salpa!

Sull’altro lato del bacino è visibile un ekranoplano-museo.

L’edificio del porto fluviale.

Banchine merci.

Bagnanti nel canale, ci si accontenta di poco.

I corsi d’acqua che attraversiamo sono quasi tutti regimentati, sono dunque molto ampi e tranquilli.

Chiatta.

Le zone Boscose presso mosca sono ricche di luoghi di villeggiatura per ricchi moscoviti, il motoscafo è un loro svago.

Unico testimone di un piccolo borgo sommerso dalle acque di una diga.

Esempio delle modeste dimore che si incontrano.

Ed ecco come appare una chiusa che fa il suo dovere.
https://www.youtube.com/watch?v=M4dzd5tQ_vU
Ne incontreremo 16 lungo il percorso, tranne una, tutte in discesa verso San Pietroburgo.

Questa è in grado di accogliere due navi: conveniente per ripartire i costi (€ 300, ci hanno detto).

Ci si ormeggia a dei sostegni galleggianti posti su binari verticali in modo da restare fermi. Il muro bagnato evidenzia il dislivello.

Conclusa la discesa si esce.

Stretta virata della nave che ci precede.

I due moli del piccolo paese in cui ci fermiamo sono occupati da altrettanti motonavi: optiamo per la doppia fila.



Antica chiesa di Uglič, a destra in piccolo la nostra m/n.

Cartello un tantino equivoco… Per fortuna la “C” si legge “S”.

Continua la carrellata di chiese, questa è di Jaroslavl'.

Edifici del monastero di Jaroslavl', una delle antiche città che compongono il famoso “Anello d’Oro”.


Il ponte della ferrovia transiberiana che attraversa il Volga, da cui il titolo del TR.

Veduta fluvial-panoramica.

L’unica chiusa che affrontiamo in salita: notevole per il fatto di essere doppia.



Video dell’ascesa.
https://www.youtube.com/watch?v=IyPIAKBGfOg
Ed ecco il bacino artificiale.

Un ultimo sguardo.

Un’esperienza per me nuova: navigare in un lago e non vederne le sponde! Lo so, qui si vedono ancora ma volevo cogliere l’ultima luce del giorno.

Caratteristica casuccia del villaggio di Goritsy.

M/n S. Esenin.

Le imponenti mura del monastero di San Cirillo.

Alcune vedute dello stesso.



Quando si parcheggia in quarta fila…

… e il primo deve uscire.

Navigazione lacustre vista dalla sala lettura, a prua.

All’ingresso del lago Onega, il secondo d’Europa per estensione, incontriamo le onde. Sarà una mattinata di intenso beccheggio: le onde raggiungono i 2,30 metri; la nostra m/n può navigare con onde di 2,50 m. Ci viene poi riferito che la nave seguente non è stata autorizzata ad entrare nel lago.

Due scatti ad un compagno di viaggio.


Trovo sollievo dal mal di mare-lago sulla terrazza, all’aperto.

Finalmente a destinazione: l’isola di Kizhi, il punto più settentrionale della crociera. Le chiese lignee, di cui una in restauro, sono patrimonio Unesco.

Cupole squamose.

Sfondo per PC.

Visita al ponte di comando.

In questo laboratorio per matriosche di Mandrogi, cittadina commerciale posta tra i laghi Onega e Ladoga, ha prestato la sua opera anche Vladimir: al centro la mirabile creazione.

Panorama dall’ultima chiusa.

Ponte.

Amenità sulle rive del Ladoga.

Tramonto sul più vasto lago europeo. Più tardi ci cullerà energicamente, spaventando alcuni con il rollio


Alcuni vedute di una San Pietroburgo con un meteo non proprio amico. L’oro di cupole e guglie è appropriato in un luogo dal meteo così avverso.


Residenza estiva dello zar Pietro il Grande.


Altra residenza estiva, questa volta di Caterina.




Un particolare aereo del restauro postbellico.

Per i canali di San Pietroburgo si fece riferimento ad Amsterdam.


Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato.

Il fiume Neva e la cittadella.

Hermitage.



La guida ci ha detto: <<Al mondo ci sono 1,5 miliardi di cinesi. Un miliardo è qui all’Hermitage>>. Questa è la ressa per un piccolo quadro di Leonardo.

Per chi, come me, ha letto “Guerra e pace”… Ecco il generale Kutuzov.

Chiudo l’OT con l’ovvio souvenir.

Ripresa TR.
Da poco inaugurato dopo i lavori svolti da Astaldi, ecco il nuovo terminal di San Pietroburgo – Pulkovo (LED). La dimensione è contenuta, mi aspettavo un aeroporto molto più grande; in compenso è molto piacevole, moderno e funzionale.

Area commerciale, uguale a mille altre nel mondo.

Prodotto aeronauticamente interessante


Area imbarchi.

Vista sui piazzali, perlopiù impegnanti dalla locale compagnia Rossiya.

LED-MXP
A320-214 Rossiya
VQ-BFM
In questa foto si possono confrontare le livree di Aeroflot, molto bella nella sua modernità, e di Rossiya, molto bella nella sua arretratezza. Curioso notare come la maggior parte dei velivoli Aeroflot e Rossiya siano registrati alle Bermuda.

La visuale dal mio posto.

Seguendo questo Air Moldova, giungiamo alla pista.

Si decolla.
https://www.youtube.com/watch?v=qmZRlC3MlWg
Salendo.

Lettura di evasione.

Colazione salata di metà mattina: il riso ai funghi era rivoltante.

Vista della cabina con gran coda da incontinenza di massa.

Safety card e legroom.


Dopo un volo tanto anonimo quanto quello dell’andata eccoci scendere verso MXP. Qui si intravede Abbiategrasso.

E Vigevano, in virata verso nord.

Atterraggio confortevole e uscita di pista. Qualche foto dei piazzali, con 767 privato.


