[TR] CCCP vs Rest of the world (ovvero: come essere evoluti e perdere)


Dancrane

Amministratore AC
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10 Febbraio 2008
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Milano
Come conciliare il compleanno, la promozione scolastica del nipote quattordicenne, un'offerta per volare a pochi euro e la passione per gli aerei?
Presto detto! AB lancia la sua tariffa per il volo su STR da LIN a 100€, vicino Stoccarda ci sono un paio di musei, quindi il pacchetto è completo. Si vanno a visitare questo



e quest'altro museo



ovverosia, il Museo di Sinsheim e quello si Speyer, che poi sono gemellati.

Vi risparmio il volo su Dash Q400 di AB, nulla di nuovo rispetto al solito. Vi racconto, invece, dell'esperienza a bordo del TU144 (che credo sia una prima assoluta su questi lidi), sul Concorde di AF e... vedrete alla fine.

Consigli per gli acquisti: come dicevo, i due musei sono gemellati, ma se passate prima da Sinsheim (come ho fatto io) chiedete il biglietto che vale per entrambi, e non comprate (salvo non vi interessi) quello che include il cinema, tanto non ci sono spettacoli aeronautici.
I due musei distano una trentina di km l'uno dall'altro, sono più o meno equidistanti da Francoforte, Stoccarda e Karlsrhue e sono ricchi di materiale non solo aeronautico, essendo una sorta di Museo della Scienza e della Tecnica. Per raggiungerli, è comoda l'automobile, avete un'oretta abbondante di strada da percorrere senza troppa fatica.

Cominciamo, dunque, da Sinsheim: il Museo è l'unico ad avere in esposizione gli unici due aerei supersonici che abbiano mai svolto servizio commerciale passeggeri, ovverosia il Tupolev 144 ed il Concorde. Aggiungeteci il fatto che su entrambi è possibile salire a bordo e vi rendete subito conto che i 14 € di biglietto sono ben spesi anche solo per questi due mezzi.

Qualche foto d'insieme prima di salire
















All'interno ho trovato l'esposizione certamente ricca di materiale, ma a mio avviso estremamente "affollata" in modo poco organico ed ordinato, quasi fosse un bazaar. A parte poche cose interessanti, comunque, non ero venuto per questo, ma per gli aerei. Saliamo a bordo del TU144 (per gli amici, il Konkordski), quindi, che di roba da vedere ce n'è molta.







C'è un vento dell'accidenti (che sembra una fesseria, ma su un aereo in mostra statica si fa comunque sentire quanto una turbolenza in volo), ed un meteo che alterna splendido sole, nuvole, un temporale improvviso, di nuovo sole... insomma, tutte ottime scuse per giustificare impropriamente la solita scarsissima abilità nel fare le foto. Ah, dimenticavo: tutto all'interno è protetto da plexliglass, e come avete visto gli aerei sono esposti in posizione di decollo, quindi parte dello schifo fotografico è imputabile anche a questo.

Appena saliti, lo scenario è questo



La prima impressione, è che sia più spazioso del fratello anglo/francese, che ha preceduto sia a livello progettuale, sia come entrata in servizio. A differenza del Concorde, però, il TU144 ha fatto pochissimi voli commerciali passeggeri (55 in tutto), è stato utilizzato come cargo (!!!), non è stato ritirato dal servizio dopo il famoso incidente di Le Bourget del 1973 (precedente all'entrata in servizio), ed ha compiuto l'ultimo volo nel 1997 con la NASA... Sì, Wikipedia aiuta molto (https://it.wikipedia.org/wiki/Tupolev_Tu-144). Dal punto di vista progettuale, era tecnicamente migliore del Concorde, vuoi per i canard sul muso, vuoi per i motori che consentivano di viaggiare a velocità supersonica anche senza postbruciatori. Suo il record di velocità per un aereo supersonico non militare (mach 2.5, contro i 2.23 del Concorde). Insomma, non era la classica scopiazzatura mal riuscita del concorrente, tutt'altro!





Internamente, i sedili avevano le dimensioni (e la qualità) degli odierni sedili di economy





Il portellone di ingresso







L'interno del cockpit è nel classico colore azzurrino/verde acqua degli aerei di produzione della gloriosa CCCP.







La postazione dell'ingegnere di volo





Vista verso il retro della cabina









Che dire: come accennavo prima, la primissima impressione è che lo spazio, per quanto ristretto per via della fusoliera, fosse comunque superiore a quello del Concorde, sia in larghezza, sia in altezza. Qualità dei materiali e "raffinatezza" erano certamente sovietici, ma comunque adeguati al mezzo di elite che equipaggiavano, fatto salvo il cesso completamente in metallo, scelta magari igienicamente migliore, ma esteticamente molto discutibile.

A breve il resto.
 
Molto bello, davvero. Sono stato in questo museo qualche anno fa e anche io l'ho trovato interessante ma disordinato. La presenza dei due SST lo rende unico.

Le foto di questo TR non sono male, quindi immagino le abbia fatte tuo nipote di 14 anni.
 
Andiamoci ora a vedere il concorrente











A bordo, l'eleganza rispetto al gemello sovietico è notevole, a vantaggio dell'europeo, naturalmente







Nipote



















Cockpit














Ed eccoli insieme



Considerazioni finali: il TU era tecnologicamente avanzato, era più veloce, ed aveva una cabina più accogliente in termini di spazio. Per contro, il Concorde era avanti su classe ed eleganza, indietro su efficienza di consumi e su abitabilità. La flotta Concorde ha trasportato milioni di passeggeri (anche Londonfog), il Tupolev poche centinaia di fortunati (tra i quali non c'era Lonfonfog). Chi ha vinto e chi ha perso? La tecnica ci dice che la vittoria è Russa, ma il successo commerciale è tutto Europeo.




 
Ora facciamo un salto veloce a Speyer, prima di tornare a parlare di aerei e di vedere le altre chicche sulle quali si può salire nell'uno e nell'altro museo, così chiudiamo la partita.

Negli anni della Guerra Fredda, i Russi hanno combattuto non solo con gli Europei, ma anche con l'odiato nemico capitalista Americano.
Vinta la sfida del primo uomo nello spazio, persa quella del primo uomo sulla Luna, la terza sfida la si è giocata su un altro campo: quello delle navette spaziali riutilizzabili.



Il programma del Buran partì nel 1974, ma solo nel 1986 la prima navetta venne completata (per chi ricorda, è l'anno del disastro dello Space Shuttle Challenger) e potè compiere il primo (ed unico) viaggio spaziale intorno alla Terra nel 1988.
A differenza dello Space Shuttle, il Buran era stato progettato principalmente per potere effettuare viaggi senza equipaggio (come l'unico che fece), ed il programma prevedeva circa 20 missioni all'anno. La crisi economica e politica del sistema Sovietico mandarono tristemente in soffitta il programma, che aveva visto la realizzazione di 3 navette, mentre altre due non vennero mai completate (ne abbiamo parlato in questo thread di recente: http://www.aviazionecivile.org/vb/s...heologia-spaziale-la-fine-del-programma-Buran

Delle tre navette completate, l'unica che volò nello spazio è andata distrutta nel crollo del cosmodromo nel quale era ricoverata, una è esposta a Gorkij Park a Mosca, mentre la terza è stata smantellata. Le altre due in fase di assemblaggio sono quelle che vedete nella galleria fotografica di Repubblica. Quello esposto a Speyer è invece il modello utilizzato per le prove di volo nell'atmosfera

















Per Aless ed i suoi ricordi

 
So che purtroppo non si può farne a meno, ma i plexiglass rovinano tutto.

Non è vero che non se ne possa fare a meno: sull'esemplare di BA in esposizione a NY, organizzano visite guidate nelle quali puoi sederti a bordo e sbizzarrirti con le fotografie.
Hanno escogitato un sistema secondo me molto più funzionale e fruibile. Che io sappia, è l'unico esemplare non protetto da plexiglass.



 
Да здравствует созданный волей народов!!!!!!
 
Beh che dire. Grazie al nonno di Lambrate che ci fa scoprire sempre delle chicche come queste. :)
 
Molto bello, davvero. Sono stato in questo museo qualche anno fa e anche io l'ho trovato interessante ma disordinato. La presenza dei due SST lo rende unico.

Le foto di questo TR non sono male, quindi immagino le abbia fatte tuo nipote di 14 anni.

Mi ero raccomandato di non dire chi era l'autore delle foto!

Veramente molto interessante!

Grazie.

Molto interessante ed insolito! Si riesce a fare tutto in giornata? o è necessaria una notte fuori?

I due musei riesci anche a farli in giornata, ma sono a circa 120 km da Stoccarda (poco più da FRA), pensare di arrivare al mattino e ripartire la sera secondo me è impossibile.

Да здравствует созданный волей народов!!!!!!

Sapevo di commuoverti.

Interessante l'interno del 'Concordski'. Interessante per me anche vedere i sedili Air France e il confronto con quelli BA. Non sono mai salito sul Concorde AF!

Uno dei grandi rimpianti della mia vita: nell'ultimo periodo di servizio, AF aveva lanciato un'offerta su NY con andata in J su 744 e ritorno sul Concorde (o viceversa) ad un costo tutto sommato "abbordabile" (a spanne, ricordo un 3.500 euro). Non la presi, e me ne pentii moltissimo!

Beh che dire. Grazie al nonno di Lambrate che ci fa scoprire sempre delle chicche come queste. :)

Nonno di Lambrate a soreta! Per il resto, è sempre un piacere.
 
Torniamo a Sinsheim, ed andiamoci a vedere altri mezzi.
Cominciamo da questo, ex AF pure lui







Vedere le dimensioni degli oblò fa immaginare quanto potesse essere richiesto il posto finestrino!



Il cockpit è decisamente vissuto









A seguire, un altro russo







Questo però lo hanno lasciato vuoto all'interno





Cesso con sciacquone a vista













A seguire, un DC3 LH: pare che abbia del miracoloso il fatto che sia ancora intero...





Vuoto anche lui









JU52, non meraviglioso per la verità





Interessante invece il cockpit, con delle poltrone decisamente comode!









Qui si chiude la parte aeronautica di Sinsheim, quanto meno quella relativa ai mezzi sui quali era possibile salire a bordo. Si prende quindi la fantastica macchinetta messa a disposizione da AVIS: un mezzo che, nonostante l'apparenza tamarra e cattiva, tocca l'iperbolica velocità di 120 km/h col motore già a 4.000 giri, consuma quanto edoardo a colazione, ed ha una ripresa paragonabile a quella di un bradipo!



Dicevamo di Speyer: rispetto al fratello, sembra leggermente più "arioso" come esposizione, ed un po' più gradevole. All'interno, qualche mezzo appeso qua e là









All'esterno, qualche esemplare in mostra statica, e poi il bellissimo 742 di LH









Quello di AF l'abbiamo visto, vediamoci il Vickers di LH











Seconda rampa di scale per arrivare da lui







A bordo è possibile vedere come è organizzato l'intero aereo: per chi c'è stato, è molto simile al 742 AF in esposizione a Le Bourget





Il cono di coda (per la verità questo è il bulbo della pressurizzazione, il cono sta dietro). Se avete sempre voluto sapere dove è nascosta una delle due scatole nere, eccovi accontentati!








Si scende nella stiva





Questo credo sia un accorgimento recente, all'epoca non credo esistesse



Portellone di carico



Risaliamo: galley di coda





Parte della cabina di Y in configurazione originale





Strapuntini per il crew



Si può anche provare l'ebrezza di salire sull'ala!





Galley principale





Business class







Cesso di J: l'impressione è che sia più piccolo rispetto a quello plebeo



Porta dell'upper deck



Cockpit: da buoni tedeschi, il rivestimento di pecora non può mancare!









First class





Non c'è che dire: la perfezione teutonica per i particolari è sempre notevole. Talvolta anche eccessiva, a ben vedere



Qui si chiude con il 742: a seguire vedremo altri 2/3 mezzi. Stay tuned!
 
Il 747 sventrato è meraviglia!!!! che figata! pure l'omino al cesso!!!

(nota sulla diatriba concorde BA vs AF..... direi che è per quanto brutto, il plexi è pur sempre meno imbarazzante di quei mega preservativi infilati sui sedili)
 
Ultima parte ed ultimi modelli visibili e visitabili. Gli esperti militari mi sanno spiegare a cosa serve la colorazione rosa?









Saliamo a bordo dell'AN22



Le dimensioni della stiva sono impressionanti, considerato che parliamo di un quadrimotore ad elica






Questo il massimo che sono riuscito a fare tra sole e plexiglass





Alle spalle del cockpit, ma "un piano sopra", c'è la spartana area del crew rest





Postazione dell'osservatore







Istruzioni per l'uso









Ad uso e consumo di DAVE che spaccia la conoscenza dell'idioma locale



Prossimo soggetto





Tenuto da fare schifo, ad essere sinceri





No, non dovrebbe essre il locale spazzatura. Ma gli incivili ormai stanno colonizzando il pianeta







Piccolissima digressione per gli avvocati amanti dei trenini



C'è anche roba nostrana



Questa zona pareva la discarica











Il mezzo era di qualche VIP







Ultimo esemplare: un Mercure di Air Inter





Che è anche l'unico mezzo dove non hanno messo il plexiglass di protezione. Certo, avessero usato maglie più larghe sarebbe stato meglio...





E qua finisce la gita. Se avete tempo e voglia, andate a visitare questi due musei: ne vale veramente la pena!
 
L'An-22 credo fosse quello con cui faceva i viaggi interni alla DDR lo zio tedesco di aless, Erich Honecker.

I due musei sono a mio avviso straordinari per tanti motivi. Alcuni degli aerei (e non solo) contenuti sono davvero unici e non presenti in alcun altro museo, almeno non con una concentrazione simile.
Il difetto più evidente, invece, è secondo me il disordine in cui sono esposti. Entrambi i musei si presentano più come parchi divertimento che non come musei, privilegiando l'aspetto ludico rispetto a quello storico-culturale.
Questo è un peccato, soprattutto perchè gli spazi al coperto permetterebbero lo sviluppo di percorsi tematici e di contesti suddivisi cronologicamente.
Peccato anche perchè sono presenti altri pezzi - oltre a quelli aeronautici - di tutto rispetto, che ben si presterebbero per un percorso tematico sulla seconda guerra mondiale e sulla guerra fredda.
Altro grande limite è la scarsa disponibilità di informazioni in inglese, e la sommarietà delle informazioni di dettaglio sui singoli pezzi.

Nel contesto, tuttavia, è secondo me una coppia di musei che deve assolutamente essere vista dagli appassionati.

Ultimo, ma non per ultimo, ritiro ciò che ho detto circa la qualità delle foto nel mio primo post. Fanno effettivamente schifo, come nella norma dei TR del Nonno.