Volo low cost annullato, avvocato si barrica per protesta nell’aereo


nicolap

Amministratore AC
Staff Forum
10 Novembre 2005
29,132
1,213
Roma
Volo low cost annullato, avvocato si barrica per protesta nell’aereo
L’uomo, con la compagna, si è rifiutato di scendere per due ore dal velivolo. Si è arreso stremato dal caldo dopo che la compagnia aerea ha chiuso l’aria condizionata
di Redazione Roma Online, CdS


Clamorosa protesta di un avvocato aquilano a bordo di un aereo della compagnia low cost Vueling, che si è barricato a bordo del velivolo per alcune ore, rifiutandosi di scendere, dopo l’annullamento del volo. Vincenzo Calderoni, questo il nome dell’uomo, sarebbe dovuto partire sabato sera dallo scalo romano per Atene alle 19.20, ma l’imbarco - secondo il racconto dello stesso avvocato e riferito dall’agenzia Ansa - è stato rinviato alle 21. «Ci hanno trattato come le bestie - ha spiegato con disappunto - tra di noi ci sono anziani. Non ci hanno spiegato nulla, dopo un’ora sull’aereo ci hanno detto in malo modo e perentoriamente di scendere perché il volo era annullato senza dare nessuna spiegazione. Come per salire abbiamo esibito il biglietto per scendere mi devono scrivere cosa è successo».
La protesta
L’uomo dunque insieme alla compagna è rimasto a bordo. Gli addetti della compagnia aerea lo hanno minacciato di denuncia e poi ha staccato l’aria condizionata. Dopo un paio d’ ore, l’avvocato e la moglie, disidratati e accaldati hanno lasciato l’aereo. «Ci stavano sentendo male e quindi abbiamo desistito». L’avvocato, che partirà nelle prossime ore, ha annunciato che presenterà una richiesta di risarcimento danni. «Probabilmente ci diranno che ci sono stati problemi tecnici, ma comunque le persone non devono essere trattate come bestie. Spero che questa nostra protesta serva a far capire che la gente va trattata da gente. Non si può salire su un aereo dove i passeggeri aspettano oltre un’ora prima di partire, dopo aver patito un grave ritardo, ed annunciare con sufficienza che il volo è stato soppresso senza indicare i motivi. Comunque se non altro con la nostra azione abbiamo posto il problema e alla fine abbiamo avuto rassicurazione sulla partenza di domani», ha raccontato. Il legale e la sua compagna sono stati “riprogrammati” insieme ad altri passeggeri su un volo di domenica mattina.


P.S. Notare l'enfasi sul "low cost" nel titolo.
 
Immagino il sottile piacere che deve aver provato chi ha spento l'aria condizionata. :D
 
Ma è fantastico.
Prima ti barrichi in un aereo e poi fai una richiesta di risarcimento danni.
Sara il caldo?
 
.... ma soprattutto ... se questi sono gli avvocati ... (ovvio che non è così!).
Quanta mania di protagonismo che c'ha la gente in sta epoca, mamma mia! Del resto, facebook & co ne sono la prova provata.
Quante pedate che mollerei a più di qualcuno ...
 
Fonte il Messaggero

Il volo 6252 della Vueling da Parigi a Roma del 10 luglio sarebbe dovuto partire alle 21.15 con il suo carico di turisti francesi in vacanza per il ponte del 14 luglio, di giovani italiani che vivono nella capitale francese per lavoro o studio (brillanti cervelli e braccia all'estero), di lavoratori reduci da riunioni e meeting di ogni genere.
Ma l'aereo che avrebbe dovuto compiere la tratta di ritorno non è neppure partito da Roma. Era bloccato a Fiumicino dove un avvocato si è barricato all'interno del velivolo per due ore, con la famiglia e altri passeggeri, per protestare anche loro contro la soppressione del volo da parte di Vuelig.

E così 160 persone sono state lasciate allo sbando. Spostate prima sull'aeroporto di Charles De Gaulle, a un'ora da Orly, dove l'aereo fantasma sarebbe dovuto arrivare a mezzanotte... Ma nessuno lo ha visto ...

Trasportate in un albergo da cui sono ripartite tre ore dopo alla volta di Parigi orly per un volo che sicuramente - dicono i pochi sfortunati assistenti impegnati nell'esodo - partirà a mezzogiorno. E a mezzogiorno la temuta scritta compare di nuovo sullo schermo: "retardee"... Perché l'aereo proveniente da Fiumicino non è ancora partito.

Elena, che lavora a Parigi, approfittava del ponte del 14 luglio per andare dalle amiche romane e vedere, con l'occasione, il concerto di Jovanotti. Gianluca, romano che lavora a Parigi, oggi doveva festeggiare il compleanno della mamma e sarà difficile riesca a farle gli auguri di persona. E poi Nicola, Eugenio, Laura. Volti di italiani che si fanno valere all'estero e poi non riescono a tornare nel loro bel paese per qualche giorno di meritate ferie. E poi le decine di turisti. Stravolti, disperati. «Meno abituati di noi al disservizio», commenta Francesco, un altro passeggero italiano.

E proprio quella scarsa abitudine e' la scintilla che scatena una vera e propria sommossa. Sotto il cartello che avverte del pericolo attentati, una ragazza si scaglia contro un addetto con una bottiglia d'acqua e lui risponde buttandole a terra il cellulare. Altre ragazze in lacrime cominciano a urlare e saltare, "voulon partir" scandiscono battendo le mani come allo stadio. Dopo diciotto ore di ritardo arriva la polizia che impedisce ai presenti di fare video. Qualcuno dice che si partirà alle sei di sera. Qualcun altro cerca altri voli, ma è tutto pieno. Qualche parigino desiste e si arrende. Gli italiani fanno gruppo e cercano di sorridere anche nel disagio. Qualcuno dice che l'aereo fantasma non è ancora decollato da Roma Fiumicino.

Dopo aver lasciato i passeggeri a digiuno dal giorno prima, la Vueling offre una bottiglia d'acqua e un panino a tutti. La polizia crea un cordone come di fronte al luogo di un attentato o di un incendio. L'attesa sarà ancora lunga per molti di loro... Si può provare a prevedere, prevenire, gestire. Ma sembra tutto inutile. E la situazione degenera.

E dopo il danno anche la beffa. Due ragazzi francesi che hanno protestato per il ritardo del volo sono stati bloccati a terra perché la polizia e Il personale della Vueling hanno presentato un rapporto negativo nei loro confronti al capitano dell'aereo che non li ha fatti imbarcare, nonostante le rimostranze di tutti i passeggeri presenti. Giovani che stavano andando in vacanza. Colpevoli soltanto di aver protestato all'incomprensibile ritardo del volo e ai disservizi della compagnia aerea. Il volo è partito dopo oltre 18 ore di attesa
 
I toni del Messaggero sono sempre da giornalino di campagna (quale effettivamente è), ma 18 ore di ritardo sono inammissibili.
 
A parte il fatto che sarebbe interessante per completezza di informazione sapere se l'avvocato Vincenzo Calderoni de l'Aquila è lo stesso noto alle cronache come ex-difensore civico comunale nonché esponente politico, sotto il profilo aeronautico vorrei sapere come fa questo povero aereo Vueling a partire per Atene alle 19.20 ed essere a Parigi alle 21.15? Anche prendendo in conto un volo diretto Atene-Parigi (che, ad occhio, escluderei) direi che Vueling ha avuto qualche problema di rotazione a prescindere dall'occupazione dell'aeromobile. Magari qualcuno che ci lavora può spiegare meglio.

Ciò posto, sono naturalmente d'accordo a valutare la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni agli occupanti. Bisognerebbe anche trovare un modo di essere più incisivi con i giornalisti il cui mestiere è ormai totalmente marinettiano, nel senso che spandono parole in libertà (da notare anche il massacro dei fondamenti della lingua francese).
 
Sono inammissibili si 18 ore di ritardo, ma quello che mi fa più rabbia, da operatore del settore, è la gestione insufficiente dei disservizi.
Gli aspetti da valutare sono molteplici.
Innanzitutto bisogna considerare che, non ho mai capito per quale motivo, il trasporto aereo viene percepito come un qualcosa di speciale, di certo, quasi una volontà divina. Per un ritardo di 30 minuti ho assistito a scene apocalittiche, eppure a mio avviso si tratta di un modo di viaggiare come un altro, come il treno e l'autostrada. Non ho mai visto però sommosse popolari in stazione (magari non sono informato io) o cartelli di protesta davanti ai caselli autostradali quando ti fai 20 km di coda a passo d'uomo. Questa percezione va modificata. L'industria aerea non gode di benefici soprannaturali per i quali sia possibile rimediare schioccando le dita ad un volo cancellato, occorre organizzare mezzi e risorse, e gli utenti questo non lo sanno. Quando comunico di un volo cancellato è una certezza che qualcuno mi chiederà "ebbeh possono mandare un altro aereo no?" come se avessimo una scorta di airbus 320 a disposizione dietro l'angolo di ogni aeroporto per fronteggiare ogni situazione. Stesso discorso per il crew di volo, se una squadra va fuori ore ci si aspetta sempre che nel giro di un quarto d'ora possa arrivare un altro crew al completo, da dove non è chiaro.
E poi la gestione del disservizio. Innanzitutto nella mia realtà siamo handler, non compagnia. Non so come siano gestite le cose negli scali ove la compagnia è presente, ma noi spesso ci troviamo a dover dare spiegazioni non avendone ricevute a sufficienza noi stessi. Il volo è in ritardo di un'ora, poi di due, a volte tre. Diciamo che arriva in ritardo dal volo precedente, o che si è rotto l'aereo in una tratta precedente. Forse la compagnia trova un altro aereo disponibile ma non sappiamo dire ne dove ne quando. Si fanno previsioni spesso ottimistiche in base a quanto le compagnie stesse ci riferiscono, e perdiamo credibilità nel giro di 5 minuti. Sapeste quante volte sono stato informato di un volo in ritardo da uno dei passeggeri che lo stava monitorando su flightradar 24.... sono brutte figure che fronteggiamo noi. Se ci viene chiesto di parlare con un responsabile dobbiamo rispondere che siamo handling, il responsabile c'è ma non è della compagnia, potrà dare spiegazioni ma non rimborsi.
Rimborsi che, quando dovuti, vengono gestiti spesso dai call centre. E sapete meglio di me che non c'è altra parola che faccia gelare il sangue dei viaggiatori come "call centre". Tutto questo per dire che l'utenza si aspetta sempre una risposta immediata, certa, ed in una qualche misura soddisfacente, e noi non siamo mai in grado di fornirla. Su questo dovrebbero lavorare i vettori e la iata insieme. Impegnarsi a dare comunicazioni chiare all'utenza e soprattutto instaurare un rapporto di fiducia: ti cancello il volo, mi mandi una email e ti rispondo con certezza entro 24 ore. non che ti attacchi al telefono (e a volte anche ad altro) e vieni rimbalzato tra sette operatori diversi. Sotto questo aspetto Ryanair è molto più efficente, mi sento di dirlo. Le disposizioni sono sempre molto chiare: fino a due ore di ritardo siamo dispiaciuti per il disagio. Oltre le due ore o in caso di cancellazione si può fare questo, questo o quest'altro. Il cliente sceglie e si procede secondo le sue indicazioni. E si procede subito, anche se arriva un altro aereo disponibile tra due ore e un quarto. Il cliente capisce che ha subito un disservizio ma sa anche che non è obbligato ad aspettare oltre se non vuole. Posso dirgli che se vuole il rimborso con due click faccio io la richiesta e nel giro di due settimane si vede riaccreditati i soldi sulla carta, senza chiamare nessuno.
Ovviamente non per tutti i vettori la cosa è di così semplce gestione e su questo si dovrebbe a mio avviso lavorare. Semplificare le procedure ed essere in grado sempre di dare una risposta certa.
 
Per me parte del problema sollevato da goaT2 deriva da una contraddizione di base. Si viaggia in aereo per motivi molto diversi, un tempo si trattava soprattutto di voli d'affari ma oggi la grande maggioranza vola per turismo. Ma la regolamentazione e le procedure in caso di ritardi e cancellazioni sono identiche.

Parlo per me: le mie aspettative sono ben diverse se spendo 150 euro per VIE - FCO super-scontato o se ne spendo 4000 (quando basta) per andare in Corea in J. Però anche nel secondo caso ci saranno sullo stesso volo molti che hanno speso molto meno. Idealmente, bisognerebbe trovare dei modi per differenziare il trattamento di questi clienti, pur dando il giusto rispetto a tutti. In questo senso, si fa abbastanza poco, soprattutto se il vettore, come sempre piu spesso accade, non ha personale proprio in loco, e gli handlers sono poco reattivi.
 
Ryanair avrà anche rivoluzionato il modo di viaggiare e di fare business nel trasporto aereo, ma tra le tante nefande conseguenze del suo modello economico ce ne sono anche alcune di natura culturale, come l'aver inculcato alle masse il diritto di viaggiare a due lire.
 
Ryanair avrà anche rivoluzionato il modo di viaggiare e di fare business nel trasporto aereo, ma tra le tante nefande conseguenze del suo modello economico ce ne sono anche alcune di natura culturale, come l'aver inculcato alle masse il diritto di viaggiare a due lire.

Quoto in pieno.