15 maggio, nubifragio a MXP


Secondo me esagerate, non so se ci siano architetti tra di voi, ma non credo che le strutture siano progettate per smaltire un quantitativo tale di acqua. Soprattutto considerando che non siamo in zona monsoni, siamo al livello di calamità naturale. Se da una parte a FCO si poteva evitare qui direi di no, neanch'io sono architetto ma di strutture che dietro un forte temporale o nevicata fatica a smaltire l'acqua ne ho viste e l'acqua s'infila ovunque. Non sono a difendere MXP ma credo che sparare sullo scalo per questo sia esagerato!
Per quelle persone e che riprendono anzichè andarsene non ho parole, ma ricordo che la stupidità non ha cura, mi piace pensare che fossero al sicuro però.
 
beh in linea di massima sono d'accordo, nemmeno io sono architetto, e nemmeno metereologo. Sicuramente l'evento è stato di una certa portata, nessuno lo nega. Il fatto è che certe cose non dovrebbero capitare. Qui non si parla di un'infiltrazione con un pò di acqua che cade dal soffitto, bensì di un fenomeno di tale portata tanto da far crollare una parte di quel soffitto. Mi vengono tre domande spontanee: è stata progettata male la struttura, forse non doveva penetrare tutta quell'acqua? Oppure i pannelli che sono venuti giù sono di un materiale particolarmente fragile e sensibile che non hanno sopportato un'infiltrazione "accettabile". E ancora, nella zona ci sono state altre strutture che hanno subito simili allagamenti, che ne so, ospedali, scuole, abitazioni? Comunque sia quando si progetta una struttura l'attenzione alla prevenzione ha un ruolo fondamentale sull'intera progettazione, cosa che qui evidentemente non è andata a buon fine. Certo, nessuno si aspetta che Malpensa sia progettata per resistere a tornado di forza 5, visto che in linea di massima non sono fenomeni che interessano la zona, però una buona resistenza anche ad una bomba d'acqua come quella dell'altro giorno io me la sarei aspettata, tutto qui.
 
Al di là delle critiche - che di solito alle nostre latitudini sono quasi sempre fondate - propendo pure io per l'eccezionalità dell'evento, il quale ha provocato danni tangibili ma pur sempre marginali. Nelle nostrane Facoltà di Architettura, infatti, si fa molta più attenzione a tematiche quali irragamento solare e isolamento termico, piuttosto che a come smaltire in pochi secondi tonnellate d'acqua. Semmai, e visto anche come sta cambiando il clima, sarebbe opportuno nel futuro prossimo aggiornare i programmi e le normative tecniche.

Personalmente propendo cioè per ridimensionare l'accaduto.
 
Isolo d'accordo con te Aless, ad esempio, ed è solo un esempio (non voglio andare OT eccessivamente) in zona terremoto era stato detto di costruire con criterio sismico 0, tanto non succede niente......tutti sappiamo com'è finita, ora hanno aumentato il criterio! In tutti i sensi.

Ps il contro soffitto non è studiato per reggere il peso di cotanta H2O, alcuni tipi sono un impasto di gesso, normale che venga giù con tutti quei litri, e chili di acqua sopra.
 
Comunque a LIN c'è I-BPAI, 733 BV, ferma da quel dì quando ha dirottato. Il radome è bello sverniciato, forse la grandine?
 
come ha detto piu o meno Forensic.
per quel che riguarda lo smaltimento delle acque meteoriche ci si affida su modelli predittivi di tipo statistico volti a caratterizzare degli eventi di precipitazione in funzione del proprio tempo di ritorno atteso. Al momento si utilizzano quattro diversi modelli che, a loro volta, danno sempre risultati molto discordanti tra di loro.
In pratica, pero', si vede che gli eventi con lo stesso tempo di ritorno sono caratterizzati, piu o meno, dallo stesso volume d'acqua precipitata, cio' che varia e' il tempo in cui quel volume precipita, ovvero, una pioggia con un TR di un anno puo' essere una lunga pioggerella che dura una settimana o un potente acquazzone che si scarica in un quarto d'ora. Chiaramente entrambi questi eventi pongono sotto stress l'impianto di drenaggio in modi differenti tanto che, per lo stesso tempo l'impianto puo' funzionare o fallire. Chiaramente realizzare un impianto che funza sempre e' estremamente costoso, ma anche fortemente controproducente nelle giornate di calma, in quanto per scorrere in tubazioni grandi e' necessaria una grande portata d'acqua, senza la quale non si ha il battente sufficiente allo scorrimento, inoltre la velocita' sarebbe troppo bassa causando sedimentazione.
Pertanto e'normale vedere l'impianto di drenaggio "fallire" nel caso di una pioggia breve ed insistente (in particolare modo se e' verso che sono caduti 100mm in un ora: un enormita') infatti, in questi casi potete normalmente vedere le strade che si allagano e successivamente si drenano laminando la piena improvvisa.
Cio che non mi torna e' come tutta quell'acqua sia caduta all'interno, o si sono allagati gli spazi esterni al livello 3 facendo cadere l'acqua all'interno (strano perche' la pendenza verso l'esterno e' rilevante e si vede ad occhio nudo) oppure qualche tubazione sotto pressione puo' essersi rotta/sfilata.
 
come ha detto piu o meno Forensic.
per quel che riguarda lo smaltimento delle acque meteoriche ci si affida su modelli predittivi di tipo statistico volti a caratterizzare degli eventi di precipitazione in funzione del proprio tempo di ritorno atteso. Al momento si utilizzano quattro diversi modelli che, a loro volta, danno sempre risultati molto discordanti tra di loro.
In pratica, pero', si vede che gli eventi con lo stesso tempo di ritorno sono caratterizzati, piu o meno, dallo stesso volume d'acqua precipitata, cio' che varia e' il tempo in cui quel volume precipita, ovvero, una pioggia con un TR di un anno puo' essere una lunga pioggerella che dura una settimana o un potente acquazzone che si scarica in un quarto d'ora. Chiaramente entrambi questi eventi pongono sotto stress l'impianto di drenaggio in modi differenti tanto che, per lo stesso tempo l'impianto puo' funzionare o fallire. Chiaramente realizzare un impianto che funza sempre e' estremamente costoso, ma anche fortemente controproducente nelle giornate di calma, in quanto per scorrere in tubazioni grandi e' necessaria una grande portata d'acqua, senza la quale non si ha il battente sufficiente allo scorrimento, inoltre la velocita' sarebbe troppo bassa causando sedimentazione.
Pertanto e'normale vedere l'impianto di drenaggio "fallire" nel caso di una pioggia breve ed insistente (in particolare modo se e' verso che sono caduti 100mm in un ora: un enormita') infatti, in questi casi potete normalmente vedere le strade che si allagano e successivamente si drenano laminando la piena improvvisa.
Cio che non mi torna e' come tutta quell'acqua sia caduta all'interno, o si sono allagati gli spazi esterni al livello 3 facendo cadere l'acqua all'interno (strano perche' la pendenza verso l'esterno e' rilevante e si vede ad occhio nudo) oppure qualche tubazione sotto pressione puo' essersi rotta/sfilata.
Concordo in pieno, ottima spiegazione. Propendo come te per qualcosa che si è rotto, sfilato, al massimo mal mantenuto.
 
A un mio amico una volta, dopo una eccezionale grandinata, è cominciato a venire giù acqua dalle pareti e dal soffitto.
Nonostante lui regolarmente tenesse pulite le grondaie, la troppa grandine aveva fatto da tappo sugli scarichi, l'acqua aveva tracimato dappertutto.
 
come ha detto piu o meno Forensic.
per quel che riguarda lo smaltimento delle acque meteoriche ci si affida su modelli predittivi di tipo statistico volti a caratterizzare degli eventi di precipitazione in funzione del proprio tempo di ritorno atteso. Al momento si utilizzano quattro diversi modelli che, a loro volta, danno sempre risultati molto discordanti tra di loro.
In pratica, pero', si vede che gli eventi con lo stesso tempo di ritorno sono caratterizzati, piu o meno, dallo stesso volume d'acqua precipitata, cio' che varia e' il tempo in cui quel volume precipita, ovvero, una pioggia con un TR di un anno puo' essere una lunga pioggerella che dura una settimana o un potente acquazzone che si scarica in un quarto d'ora. Chiaramente entrambi questi eventi pongono sotto stress l'impianto di drenaggio in modi differenti tanto che, per lo stesso tempo l'impianto puo' funzionare o fallire. Chiaramente realizzare un impianto che funza sempre e' estremamente costoso, ma anche fortemente controproducente nelle giornate di calma, in quanto per scorrere in tubazioni grandi e' necessaria una grande portata d'acqua, senza la quale non si ha il battente sufficiente allo scorrimento, inoltre la velocita' sarebbe troppo bassa causando sedimentazione.
Pertanto e'normale vedere l'impianto di drenaggio "fallire" nel caso di una pioggia breve ed insistente (in particolare modo se e' verso che sono caduti 100mm in un ora: un enormita') infatti, in questi casi potete normalmente vedere le strade che si allagano e successivamente si drenano laminando la piena improvvisa.
Cio che non mi torna e' come tutta quell'acqua sia caduta all'interno, o si sono allagati gli spazi esterni al livello 3 facendo cadere l'acqua all'interno (strano perche' la pendenza verso l'esterno e' rilevante e si vede ad occhio nudo) oppure qualche tubazione sotto pressione puo' essersi rotta/sfilata.

Provo a dire la mia anche senza scomodare ingegneri, progettisti di aeroporti et simila.
Un tetto è un tetto. Che si tratti di un aeroporto o del capanno degli attrezzi in fondo al giardino. Il funzionamento è lo stesso.
Serve a proteggere dall'acqua.
Che poi la pioggia sia infinitesimale, notevole o eccezionale poco importa.
Lo scopo del tetto è e rimane quello di coprire.
E finché non si deforma o viene danneggiato, può piovere anche una tonnellata al millimetro quadrato che la permeabilità rimane.
Ora, che io sappia il tetto non è stato danneggiato. Quindi perché l'acqua è riuscita lo stesso ad entrare?
 
Provo a dire la mia anche senza scomodare ingegneri, progettisti di aeroporti et simila.
Un tetto è un tetto. Che si tratti di un aeroporto o del capanno degli attrezzi in fondo al giardino. Il funzionamento è lo stesso.
Serve a proteggere dall'acqua.
Che poi la pioggia sia infinitesimale, notevole o eccezionale poco importa.
Lo scopo del tetto è e rimane quello di coprire.
E finché non si deforma o viene danneggiato, può piovere anche una tonnellata al millimetro quadrato che la permeabilità rimane.
Ora, che io sappia il tetto non è stato danneggiato. Quindi perché l'acqua è riuscita lo stesso ad entrare?

Perchè l'acqua viene convogliata nei pluviali di scarico, che la portano in fogna. Questi corrono all'interno di cassonetti, e sono costituiti da tubi innestati l'uno nell'altro. Se, per occlusione o eccessiva quantità d'acqua, un pluviale si riempie, l'innesto puó cedere, e l'acqua te la trovi in casa, senza che passi dal tetto.
 
Perchè l'acqua viene convogliata nei pluviali di scarico, che la portano in fogna. Questi corrono all'interno di cassonetti, e sono costituiti da tubi innestati l'uno nell'altro. Se, per occlusione o eccessiva quantità d'acqua, un pluviale si riempie, l'innesto puó cedere, e l'acqua te la trovi in casa, senza che passi dal tetto.
Soprattutto se il "tetto" in realtà è una strada..
 
come ho gia detto, ho anche paura che quella strada si sia allagata cosi tanto che il lago abbia invaso l'area check in, e da li l'acqua sia scesa lungo i cavedi e le scatole delle ascensori.
non a caso c'era l'effetto doccia nell'ascensore, vuole dire che da li ne scendeva una cascata.

comunque, a parte l'eccezionalita' dell'evento ed i danni che, per fortuna, non sono gravi quanto ecclatanti ... a vedere le cose in fotografia mi sembra che ci sia stata un po di trascuratezza nella pulizia dei pozzetti di drenaggio ... me ne accertero' venerdi prossimo quando verro' giu a Milano.