Questo TR è dedicato a Marcello.
Partiamo dall’inizio: 22 ottobre. Come sempre, le idee malsane vengono al sottoscritto, ma non è che gli amici si sottraggano quando c’è da fare gli stupidi.
Dancrane: Che dici, prenotiamo per YVR?
Falkux: Mandami le date.
D: 1/5 aprile, con BA, andata in Y, ritorno in Y+, al limite upgradiamo con Avios
F: Comunque m’è venuto il dubbio che il mona a Pasqua sia via... Dopo lo chiamo ed indago.
23 ottobre
F: Pasqua sarà a casa.
D: Bene, possiamo fare partire l’operazione “Pizza delivery”
Ovviamente, si “indaga” per mezze parole, e l’indagine andrà avanti sino a 10 giorni prima della partenza quando, avuta la conferma che Sokol sarà a casa, ci accordiamo con Carol per la sorpresa. Come? Pensavate che ci fossimo messi d’accordo con lui? Ma dai, non si va da Sokol a fare Pasqua preannunciando l’arrivo, che gusto c’è a spaccargli le balle allora? No, tutto di nascosto, mesi (e viaggi, con lui, in mezzo: ricordate i Balcani con me ed il RTW tour con Falkux?) a chiedere ogni tanto “Che fai a Pasqua?”, con lui che prima propone di andare in Brasile, poi da altre parti, fino a quando, negli ultimi giorni, chiede di andarlo a trovare (“Non ce la faccio proprio Sokol, sono presissimo”), e con l’ultima, straziante telefonata a Falkux tre giorni prima di partire (“Dai, perché non vieni a trovarmi?” – “Mavaff@@@ Sokol, è Pasqua, sono a pranzo con mio fratello e mia cognata!”), ed in mezzo l’organizzazione dell’incontro a sorpresa.
Perché tutta questa manfrina e non la sorpresa anche per voi? Suvvìa, che sorpresa volete che ci potesse essere partendo dall’inizio e dicendo che si comincia con il volo LIN/LHR/YVR? L’avrebbe capito subito anche un bambino dove si andava a parare! E poi, quello che doveva essere un segreto gelosamente custodito, era rapidamente diventato noto a mezzo forum, tranne che al diretto interessato. Dai, finito il preambolo, andiamo a cominciare, non prima di dire che le fotografie sono sia mie, sia di Falkux.
Si parte dall’hub milanese, LIN, per andare in quel di LHR: un deferente saluto a chi ci condurrà sulla retta (aero)via
Il Signor Tony decide di farsi portare sottobordo per assicurarsi che sia tutto a posto. Grazie!
Stacchiamo: vista dell’ATA
A destra, lato Falkux, l’Idroscalo e, a seguire, quel ramo del lago di Como


A sinistra, lato Dancrane, l’aeroporto secondario.

Volo estremamente ballerino (abbiamo anche sperato di decollare da 18 per il vento, senza successo: ma guardate a quanto spirava!)

Nuvole su tutto il tragitto o quasi, quindi null’altro di meritevole d’attenzione. In corto finale, qualcosina di meglio c’è


Bene, arrivati da Sua Maestà. Un’oretta abbondante di connessione, giusto il tempo per:
Falkux passare per i transiti e raggiungere il gate;
Dancrane passare il controllo passaporti, raggiungere l’area fumatori in esterno, scrivere a 13900 di attendermi al gate, fumarmi una sigaretta, tentare di ripassare i controlli, essere rimbalzato e scoprire di avere vinto l’upgrade in Y+, ritentare di passare i controlli (questa volta con successo), raggiungere al gate gli altri due, ed imbarcare! In tutto questo, ho anche il tempo di mandare un messaggio ad edoardo, che è sempre contento quando gli altri (lui MAI!) vengono upgradati.
Dopo non so quante decine d’anni, riprendo finalmente un 747: sembra non sia passato molto tempo, più che altro perché sono sempre gli stessi di 15 anni fa. Volerò separato da Falkux, cosa che mi permetterà di arrivare a destinazione sano e salvo!
Questa la Y+ di BA

Qualcuno pensa che volare a 39.000 piedi sia come andare in montagna

Per la cronaca, il pasto è stato questo (‘na monnezza)



Un encomio solenne all’assistente di volo:
Assistente “Cosa desidera da bere per aperitivo?”
Dancrane “Un vino rosso per cortesia”
A “Gliene lascio due, va bene?”
D “Grazie, ma uno sarebbe sufficiente”
A (ficcando la seconda bottiglia nella tasca) “La metto qui, non si sa mai”
Dopo una mezz’oretta...
A “Cosa gradisce bere per pranzo?”
D “Un vino rosso, grazie”
A “Gliene lascio due, non si sa mai”
D “La ringrazio, è gentilissimo, ma ho ancora la seconda di prima nella tasca: direi che sono più che sufficienti!”
A “Come desidera, mi chiami se ne vuole ancora!”
Dicevamo del mezzo che ci conduce a destinazione, l’età del quale si vede anzitutto dall’antifurto

e, poi, da una ispezione generale della zona






Mi viene voglia di fumare una sigaretta: direi che il cesso è sempre il posto migliore

meglio di no... A destra e sinistra, ghiaccio polare e “particolare”



Che si dirada quando ormai manca poco all’arrivo e si comincia a scendere verso sud

Bene. Le 9 ore e mezza di volo sono andate via lisce, e si arriva a Vancouver. Dal momento che è sera, ci si organizza per dormire in città, rimandando il sorpresone al giorno dopo. Naturalmente, anche a Victoria si prepara il tutto. Ma non abbiate fretta, prima gustatevi un po’ di panorami, lo sapete che da qua vi toccano sempre.
Partiamo dalla città, dalla zona del Waterfront, con vista sull’idroporto e su Stanley Park







Chi vi scrive, se la passeggia beatamente



Fauna in Stanley Park


Fauna più interessante dall’altra parte

Non ci sono Santi che tengano, questo è un magnifico posto dove passare le giornate. Oltre al paesaggio, quello che colpisce sono i piccoli segni di civiltà. Tutto è pulito, il traffico è modesto, insomma, un vero paradiso

Anche qui, Car2go è una certezza: peccato solo che non la si possa guidare!

Proseguiamo verso Stanley Park. Senza perderci in facile umorismo, per dovere di cronaca ci limitiamo a dire che in questa via

troviamo questo. Sicuramente è solo una fortuita coincidenza...



Simpatici burloni

Torniamo verso l’albergo, che dobbiamo finalmente partire per Victoria. Sulla strada, ci sovvengono mille pensieri sui forumisti nostrani amici dei sindacati

Mah, tutti qua li troviamo!
Questo, con un nome così, poteva fare altro nella vita?
A questo manca il rifare le ciglia, poi saprei io per chi andrebbe bene, vero pochette?

Sia quel che sia, raggiungiamo il Terminal Sud di YVR, quello dal quale partono i voli “minori”, che però custodisce molti aspetti positivi: anzitutto, non c’è nessuno, le formalità si fanno in un battibaleno, e, all’esterno, è pure dotato di apposita area spotter! Che volete di più?



La succursale del Signor Tony

Grandi e piccini, una breve carrellata esplicativa di quello che gira da queste parti



Noi voleremo su uno di questi (Beechcraft 1900C)





Tutto è pronto, e ci imbarchiamo. Vista del terminal, del gate delle partenze (porta a sinistra) e degli arrivi (porta di destra)

Eccolo il nostro mezzo




Per la cronaca: 19 posti totali, 17 occupati all’andata (al ritorno, solo 4: pareva di essere su un jet privato!), e volo bellissimo, meglio documentato al ritorno


Si arriva, dopo un volo di 15 minuti, all’aeroporto di Victoria. Ad attenderci, una Carol in tenuta da ricevimento. Certo, perché le cose si fanno bene, e quindi da qualche giorno tutta Victoria deve sapere che si sta preparando uno scherzo a Sokol, nessuno escluso: dal panettiere al benzinaio, dal parrucchiere alla cassiera del supermercato, amici e parenti sanno tutti che Carol questa mattina è in downtown per aiutare l’amica con un servizio di catering. Sokol è al lavoro, e si organizza in un battibaleno il piano. In origine, l’idea era quella di fare ordinare a Carol delle pizze, e poi arrivavamo noi sulla porta di casa per consegnarle, ma la cosa non si è potuta concretizzare per diversi motivi, non ultimo il fatto che difficilmente avrebbe aperto lui la porta. Quindi?
Quindi scatta il piano B.
Carol: Sokol, io ho finito, a che ora rientri a casa?
Sokol: Ma non so, magari le 4.30, magari mi fermo fino alle 6 (N.B.: sono le 15.30...)
C: amore, ti porto i panini, tanto ho finito prima e li ho qui in macchina
S: ma no, non mangio e finisco di lavorare che sono morto
C: dai, sono in downtown (a 20 km, n.d.r.), te li porto così almeno magni qualcosa
S: OK, ti aspetto.
In una ventina di minuti raggiungiamo downtown, completiamo il travestimento...
ah, vero, non ve lo avevo ancora detto!
Beh, se scherzo deve essere, non possiamo certo presentarci belli belli davanti a Sokol, è assolutamente necessario non farsi minimamente riconoscere. Mesi e mesi di preparazione, ma grazie alla preziosissima collaborazione del nostro insider nicolap, troviamo l’attrezzatura professionale che fa al caso nostro, mentre a Victoria completiamo il tutto con l’acquisto dei cappellini che completano l’abbigliamento. E’ tutto pronto, abbiamo i panini, siamo in posizione non visibile da Sokol, rimane solo da mandare Carol in avanscoperta per accertarci che lui sia al lavoro e non sia andato a casa anzitempo. Carol “dimentica” il cellulare in macchina, scende e ci avvisa. Bene, tiriamo fuori l’attrezzatura e prepariamoci...

Non ci riconoscerà mai!!!!

Ed ecco la sorpresa! Carol alla macchina da presa, personaggi ed interpreti ormai noti, preparate il popcorn e buona visione!
Continua...
Partiamo dall’inizio: 22 ottobre. Come sempre, le idee malsane vengono al sottoscritto, ma non è che gli amici si sottraggano quando c’è da fare gli stupidi.
Dancrane: Che dici, prenotiamo per YVR?
Falkux: Mandami le date.
D: 1/5 aprile, con BA, andata in Y, ritorno in Y+, al limite upgradiamo con Avios
F: Comunque m’è venuto il dubbio che il mona a Pasqua sia via... Dopo lo chiamo ed indago.
23 ottobre
F: Pasqua sarà a casa.
D: Bene, possiamo fare partire l’operazione “Pizza delivery”
Ovviamente, si “indaga” per mezze parole, e l’indagine andrà avanti sino a 10 giorni prima della partenza quando, avuta la conferma che Sokol sarà a casa, ci accordiamo con Carol per la sorpresa. Come? Pensavate che ci fossimo messi d’accordo con lui? Ma dai, non si va da Sokol a fare Pasqua preannunciando l’arrivo, che gusto c’è a spaccargli le balle allora? No, tutto di nascosto, mesi (e viaggi, con lui, in mezzo: ricordate i Balcani con me ed il RTW tour con Falkux?) a chiedere ogni tanto “Che fai a Pasqua?”, con lui che prima propone di andare in Brasile, poi da altre parti, fino a quando, negli ultimi giorni, chiede di andarlo a trovare (“Non ce la faccio proprio Sokol, sono presissimo”), e con l’ultima, straziante telefonata a Falkux tre giorni prima di partire (“Dai, perché non vieni a trovarmi?” – “Mavaff@@@ Sokol, è Pasqua, sono a pranzo con mio fratello e mia cognata!”), ed in mezzo l’organizzazione dell’incontro a sorpresa.
Perché tutta questa manfrina e non la sorpresa anche per voi? Suvvìa, che sorpresa volete che ci potesse essere partendo dall’inizio e dicendo che si comincia con il volo LIN/LHR/YVR? L’avrebbe capito subito anche un bambino dove si andava a parare! E poi, quello che doveva essere un segreto gelosamente custodito, era rapidamente diventato noto a mezzo forum, tranne che al diretto interessato. Dai, finito il preambolo, andiamo a cominciare, non prima di dire che le fotografie sono sia mie, sia di Falkux.
Si parte dall’hub milanese, LIN, per andare in quel di LHR: un deferente saluto a chi ci condurrà sulla retta (aero)via

Il Signor Tony decide di farsi portare sottobordo per assicurarsi che sia tutto a posto. Grazie!

Stacchiamo: vista dell’ATA

A destra, lato Falkux, l’Idroscalo e, a seguire, quel ramo del lago di Como


A sinistra, lato Dancrane, l’aeroporto secondario.

Volo estremamente ballerino (abbiamo anche sperato di decollare da 18 per il vento, senza successo: ma guardate a quanto spirava!)

Nuvole su tutto il tragitto o quasi, quindi null’altro di meritevole d’attenzione. In corto finale, qualcosina di meglio c’è


Bene, arrivati da Sua Maestà. Un’oretta abbondante di connessione, giusto il tempo per:
Falkux passare per i transiti e raggiungere il gate;
Dancrane passare il controllo passaporti, raggiungere l’area fumatori in esterno, scrivere a 13900 di attendermi al gate, fumarmi una sigaretta, tentare di ripassare i controlli, essere rimbalzato e scoprire di avere vinto l’upgrade in Y+, ritentare di passare i controlli (questa volta con successo), raggiungere al gate gli altri due, ed imbarcare! In tutto questo, ho anche il tempo di mandare un messaggio ad edoardo, che è sempre contento quando gli altri (lui MAI!) vengono upgradati.
Dopo non so quante decine d’anni, riprendo finalmente un 747: sembra non sia passato molto tempo, più che altro perché sono sempre gli stessi di 15 anni fa. Volerò separato da Falkux, cosa che mi permetterà di arrivare a destinazione sano e salvo!
Questa la Y+ di BA


Qualcuno pensa che volare a 39.000 piedi sia come andare in montagna

Per la cronaca, il pasto è stato questo (‘na monnezza)



Un encomio solenne all’assistente di volo:
Assistente “Cosa desidera da bere per aperitivo?”
Dancrane “Un vino rosso per cortesia”
A “Gliene lascio due, va bene?”
D “Grazie, ma uno sarebbe sufficiente”
A (ficcando la seconda bottiglia nella tasca) “La metto qui, non si sa mai”
Dopo una mezz’oretta...
A “Cosa gradisce bere per pranzo?”
D “Un vino rosso, grazie”
A “Gliene lascio due, non si sa mai”
D “La ringrazio, è gentilissimo, ma ho ancora la seconda di prima nella tasca: direi che sono più che sufficienti!”
A “Come desidera, mi chiami se ne vuole ancora!”
Dicevamo del mezzo che ci conduce a destinazione, l’età del quale si vede anzitutto dall’antifurto

e, poi, da una ispezione generale della zona






Mi viene voglia di fumare una sigaretta: direi che il cesso è sempre il posto migliore

meglio di no... A destra e sinistra, ghiaccio polare e “particolare”



Che si dirada quando ormai manca poco all’arrivo e si comincia a scendere verso sud

Bene. Le 9 ore e mezza di volo sono andate via lisce, e si arriva a Vancouver. Dal momento che è sera, ci si organizza per dormire in città, rimandando il sorpresone al giorno dopo. Naturalmente, anche a Victoria si prepara il tutto. Ma non abbiate fretta, prima gustatevi un po’ di panorami, lo sapete che da qua vi toccano sempre.
Partiamo dalla città, dalla zona del Waterfront, con vista sull’idroporto e su Stanley Park







Chi vi scrive, se la passeggia beatamente



Fauna in Stanley Park


Fauna più interessante dall’altra parte

Non ci sono Santi che tengano, questo è un magnifico posto dove passare le giornate. Oltre al paesaggio, quello che colpisce sono i piccoli segni di civiltà. Tutto è pulito, il traffico è modesto, insomma, un vero paradiso

Anche qui, Car2go è una certezza: peccato solo che non la si possa guidare!

Proseguiamo verso Stanley Park. Senza perderci in facile umorismo, per dovere di cronaca ci limitiamo a dire che in questa via

troviamo questo. Sicuramente è solo una fortuita coincidenza...



Simpatici burloni

Torniamo verso l’albergo, che dobbiamo finalmente partire per Victoria. Sulla strada, ci sovvengono mille pensieri sui forumisti nostrani amici dei sindacati

Mah, tutti qua li troviamo!
Questo, con un nome così, poteva fare altro nella vita?

A questo manca il rifare le ciglia, poi saprei io per chi andrebbe bene, vero pochette?

Sia quel che sia, raggiungiamo il Terminal Sud di YVR, quello dal quale partono i voli “minori”, che però custodisce molti aspetti positivi: anzitutto, non c’è nessuno, le formalità si fanno in un battibaleno, e, all’esterno, è pure dotato di apposita area spotter! Che volete di più?



La succursale del Signor Tony

Grandi e piccini, una breve carrellata esplicativa di quello che gira da queste parti



Noi voleremo su uno di questi (Beechcraft 1900C)





Tutto è pronto, e ci imbarchiamo. Vista del terminal, del gate delle partenze (porta a sinistra) e degli arrivi (porta di destra)

Eccolo il nostro mezzo




Per la cronaca: 19 posti totali, 17 occupati all’andata (al ritorno, solo 4: pareva di essere su un jet privato!), e volo bellissimo, meglio documentato al ritorno


Si arriva, dopo un volo di 15 minuti, all’aeroporto di Victoria. Ad attenderci, una Carol in tenuta da ricevimento. Certo, perché le cose si fanno bene, e quindi da qualche giorno tutta Victoria deve sapere che si sta preparando uno scherzo a Sokol, nessuno escluso: dal panettiere al benzinaio, dal parrucchiere alla cassiera del supermercato, amici e parenti sanno tutti che Carol questa mattina è in downtown per aiutare l’amica con un servizio di catering. Sokol è al lavoro, e si organizza in un battibaleno il piano. In origine, l’idea era quella di fare ordinare a Carol delle pizze, e poi arrivavamo noi sulla porta di casa per consegnarle, ma la cosa non si è potuta concretizzare per diversi motivi, non ultimo il fatto che difficilmente avrebbe aperto lui la porta. Quindi?
Quindi scatta il piano B.
Carol: Sokol, io ho finito, a che ora rientri a casa?
Sokol: Ma non so, magari le 4.30, magari mi fermo fino alle 6 (N.B.: sono le 15.30...)
C: amore, ti porto i panini, tanto ho finito prima e li ho qui in macchina
S: ma no, non mangio e finisco di lavorare che sono morto
C: dai, sono in downtown (a 20 km, n.d.r.), te li porto così almeno magni qualcosa
S: OK, ti aspetto.
In una ventina di minuti raggiungiamo downtown, completiamo il travestimento...
ah, vero, non ve lo avevo ancora detto!
Beh, se scherzo deve essere, non possiamo certo presentarci belli belli davanti a Sokol, è assolutamente necessario non farsi minimamente riconoscere. Mesi e mesi di preparazione, ma grazie alla preziosissima collaborazione del nostro insider nicolap, troviamo l’attrezzatura professionale che fa al caso nostro, mentre a Victoria completiamo il tutto con l’acquisto dei cappellini che completano l’abbigliamento. E’ tutto pronto, abbiamo i panini, siamo in posizione non visibile da Sokol, rimane solo da mandare Carol in avanscoperta per accertarci che lui sia al lavoro e non sia andato a casa anzitempo. Carol “dimentica” il cellulare in macchina, scende e ci avvisa. Bene, tiriamo fuori l’attrezzatura e prepariamoci...

Non ci riconoscerà mai!!!!

Ed ecco la sorpresa! Carol alla macchina da presa, personaggi ed interpreti ormai noti, preparate il popcorn e buona visione!
Continua...
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