Per il mio primo viaggio in Brasile del 2015, scelgo di volare con Iberia. Ho ben presente il prodotto “tradizionale” sul lungo raggio, ci ho volato diverse volte negli anni passati, sia in J che – e qua l’affare si fa davvero per uomini duri – in Y. Il ricordo degli allestimenti anni Novanta è ancora vivo nella mia memoria, quindi, d’impulso, cerco qualcosa d’altro.
Ma un esame più attento della situazione mi porta a tornare sui miei passi. Prima di tutto i prezzi, tenendo presente che le date del viaggio sono fisse (18-20 febbraio) e che siamo a 15 giorni dalla data di partenza. Il diretto MXP-GRU di TAM è sopra i 6.500 (!) euro, AZ via FCO sui soliti 4.800, mentre LX, BA e AF si attestano sui 3.500. Infine c’è lei, la cenerentola IB, a 2.450.
Poi entra in gioco l’operativo: venerdì 20 ho riunioni tutto il giorno nella zona di Campinas, quindi o dormo a San Paolo venerdì notte, parto sabato e arrivo a Milano domenica, oppure c’è lui, il volo Iberia delle 0035 di sabato, che mi permetterebbe di essere a casa sabato sera. Una rapida occhiata a Flightradar24 mi dà qualche speranza: ci sono delle discrete possibilità di beccare gli A340 riconfigurati in uno (o addirittura tutti e due!) i voli.
Va bene, rischio.
Nel caso peggiore, sarò un’altra volta ospite pagante (e nervoso) di uno scassoplano in salsa iberica.
Anche questa volta il mio TR è focalizzato sul prodotto, non avendo grossi OT da mostrare. Anzi non avendone affatto.
Martedì alle 16.30, Malpensa è il solito deserto, però noto la novità in salsa Expo: hanno aggiunto il cinese nei cartelli:
E qualcuno si è smazzato più di 10.000 mattoncini Lego tentando di riprodurre il Duomo:
Iberia usa la lounge Monteverdi, una discreta schifezza. Non ho immagini: troppa gente per fare foto? O la sala è troppo piccola, che bastano 30 persone per farla sembrare sovraffollata? Io voto per la seconda. Mangio un tramezzino, prendo un caffè e vado all’imbarco.
Martedì 17 febbraio 2015 – MXP-MAD
Flight: IB 3255 - Class: J - Seat: 01A
Eqp: Airbus A321-200 - Reg: EC-JDR - Delivered: 17/06/2005
Schedulato: 1855-2050 - Effettivo: 1915-2051
Imbarco più o meno ordinato, solo 2 file sono riservate alla J; Y a colpo d’occhio piena all’80%. Evidentemente Iberia ha ancora i suoi problemi ad attrarre passeggeri business verso il suo hub – o più semplicemente, una rondine non fa primavera – forse il 17 febbraio pochi pax transitano per Madrid. L’orario non è l’ideale per fare foto, fuori è notte. Giusto uno scatto del mio EC-JDR prima dell’imbarco.
Il 321 ha gli interni con i sedili slim Recaro, il pitch è normale, lo “stato di conservazione” anche. L’equipaggio rimarrà cortese e sorridente per tutta la durata del volo. Partiamo dopo un taxi abbastanza lungo, d’altra parte, se uno c’ha l’aeroporto grande (e deserto), mi pare il caso di usarlo…
Arrivati in quota, inizia il servizio cena. Partiamo dal menu:
Per continuare con la foto: Ravioli con la zucca, formaggio, insalata, budino al cioccolato. Qualità del cibo nella norma, pasta troppo condita, come capita spesso. Assaggio un po’ di tutto e termino con whisky e cioccolato fondente Lindt.
Lo so, avrei dovuto lasciare un po’ di appetito per il volo successivo, ma magari con tre/quattro ore di intervallo tra un pasto e l’altro un po’ di fame mi torna.
Atterriamo a Madrid in orario, ho parecchio tempo, faccio qualche foto.
L’architettura di Madrid Barajas è tra le mie preferite in Europa (e forse in assoluto): una sapiente mescolanza di vetro, acciaio, cemento e legno. Fin dalla prima volta in cui ci ho messo piede, poco dopo l’inaugurazione nel 2006, mi sono rimaste impresse le volte della copertura e il colore delle travi, che muta dal blu al giallo man mano che si avanza nell’aerostazione.
Di tempo da perdere ne ho a sufficienza, quindi prendo il trenino per il T4S con l’idea di sprofondare in qualche poltrona della lounge Velázquez. Sulla strada mi imbatto nel distributore di passeggini: un’idea non male quando si viaggia con i bambini. Ho trovato un servizio simile solo a Montreal, qualche anno fa.
La sala Velázquez è una lounge degna di un hub. Nuova, spaziosa, con una discreta varietà di piatti e di bevande, cantina a vista, lista dei vini abbastanza varia e soprattutto non affollatissima in rapporto agli spazi disponibili. Penso che la lounge sia una parte importante dell’esperienza di volo per un passeggero business e non nascondo tutto il mio disappunto ogni volta che me ne capita una malandata. Questa ha superato l’esame a pieni voti
Mercoledì 18 febbraio 2015 – MAD-GRU
Flight: IB 6827 - Class: J - Seat: 3L
Eqp: Airbus A340-600 - Reg: EC-IZX - Delivered: 06/10/2004
Schedulato: 0045-0825 - Effettivo: 0047-0802
E arriva il momento-verità dell’imbarco: J riconfigurata o no? Per fortuna Flightradar24 e flyertalk ci avevano preso, A345 indica le macchine riconfigurate.
Prima le foto, poi le chiacchiere:
La J ha 42 posti in un unico ambiente, l’hard product è molto simile a quello Alitalia. Ho notato solo due piccole differenze: tessuto marrone al posto della pelle (peraltro già piuttosto lisa nelle poltrone AZ) e diversa luce di cortesia. Ci sono anche le mood lights (si chiamano così?) in tono rosso-Spagna.
Il riempimento è sul 75% (una decina di posti vuoti). Noto che le cappelliere, invece, non sono state cambiate, rimangono quelle dello scassoplano.
Discorso completamente a parte merita l’IFE. Sebbene io non ne sia un grande appassionato, ho notato una bella varietà di film e musica, con le ultime novità (Taylor Swift, per esempio) e un occhio anche per il cliente italiano (Ludovico Einaudi o, passando al cinema, Il Capitale Umano di Virzì). Il comando nel sedile è touch e permette di selezionare la musica da ascoltare senza interrompere la visione delle mappe sullo schermo principale.
L’aereo è dotato di wi-fi satellitare, anche se non proprio economico. Non l’ho provato, preferendo impegnare il mio tempo in attività più old-style quali mangiare e dormire, per cui non so dire nulla della stabilità e della velocità.
C’è, poi, anche il servizio di telefonia GSM. Non ho capito quanto costa, ma si può usare direttamente il proprio telefono, che rileva il segnale come quando si è a terra.
Passiamo al più tradizionale amenity kit, nella norma, direi:
Inizia il servizio cena, l’equipaggio è giovane e motivato. Ecco il menu:
E la carta dei vini, ovviamente spagnoli.
Iniziamo col tonno: squisito.
E passiamo al baccalà: buono. Aggiungiamo anche lo Shaya Verdejo bianco, che non ci sta affatto male.
Concludo con gelato e porto, eppoi mi dedico al sonno fino all’ora di colazione.
Al risveglio mi ritrovo la colazione continentale, menzione speciale allo yogurt bianco.
Poi qualche foto prima dell’atterraggio: purtroppo le condizioni meteo non aiutano.
Arrivo al nuovo T3, la differenza col T2 c’è, eccome. Prima di tutto per gli spazi, finalmente non si sta uno sopra l’altro ad aspettare i bagagli, poi per la scelta di colori un po’ più solari nell’arredamento, anche se rispetto al marrone scuro tetro e senza luce del T2 non è che ci volesse poi molto per notare la differenza.
Un paio di giorni dopo è già ora di tornare. Arrivo in aeroporto verso le 21.30 e mi godo lo spettacolo di un T3 finalmente all’altezza di un aeroporto moderno, sebbene non sia enorme. Non tutte le compagnie previste si sono trasferite: lo hanno fatto le europee, nei prossimi mesi seguiranno alcune americane, quindi il numero di passeggeri attuale è inferiore a quello a regime.
Faccio il check-in, supero molto rapidamente i controlli di sicurezza e mi dirigo verso la lounge TAM. Uno scatto dell’area airside:
L’ingresso della lounge:
L’interno è nuovissimo: si sente ancora l’odore dei mobili appena sballati. Sala, secondo me, molto bella, con una buona alternanza di luoghi spaziosi (come l’area ristorazione) e di salette più riservate in cui poter riposare. Ho già detto quanta importanza abbia per me la lounge nell’esperienza complessiva di viaggio e anche in questo caso, mi sento di poter dire che l’esame è superato a pieni voti.
Dopo aver assaggiato tutta la proposta culinaria disponibile (vi piace come eufemismo?) e anche un paio di rossi argentini che passavano di lì, mi dirigo all’imbarco con il solito timore: scassoplano o no? Flightradar24 dice A342 e il sito Iberia pure, quindi mi preparo al peggio, d’altra parte già all’andata ho avuto il mio colpo di fortuna.
Sabato 21 febbraio 2015 – GRU-MAD
Flight: IB 6820 - Class: J - Seat: 6J
Eqp: Airbus A340-600 - Reg: EC-JBA - Delivered: 24/11/2004
Schedulato: 0035-1400 - Effettivo: 0047-1351
Colpo di scena, anche EC-JBA è stato riconfigurato, si preannuncia una dormita colossale. Parlando poi con una FA, ho saputo che gli A340 old-style rimasti dovrebbero essere solo 4: quindi ci vuole una discreta malasorte per beccarne uno. Colgo l’occasione per dare una sbirciatina in Y e noto che anche l’economy è stata completamente riconfigurata, IFE con PTV incluso. Il riempimento non è un granché: 50% in J, a occhio un 70-80% in Y.
Preso da immensa soddisfazione (e stanchezza per il viaggio express), mi addormento non appena in quota e salto la cena, della quale – ahimè – non posso raccontarvi nulla.
Mi risveglio in tempo per la colazione, praticamente identica a quella dell’andata (yogurt a parte).
Stavolta il tempo è un po’ più clemente: riesco a fare qualche foto prima dell’atterraggio.
Controllo passaporto e veloce passaggio nella lounge Dalì del T4 per un caffè. Sembra la fotocopia della Velázquez, quindi non mi dilungo molto.
Sabato 21 febbraio 2015 – MAD-MXP
Flight: IB 3254 - Class: J - Seat: 04F
Eqp: Airbus A320-200 - Reg: EC-IEG - Delivered: 09/04/2002
Schedulato: 1450-1700 - Effettivo: 1506-1653
E infine, imbarco per l’ultimo segmento. Anche in questo caso, pochissimi passeggeri business, ma volo abbastanza pieno in Y.
Questa volta riesco a fotografare gli interni dell’A320:
Il pitch è generosissimo.
Il meteo mi permette di scattare qualche foto durante il decollo. Oltre alle architetture di Barajas, amo particolarmente il paesaggio intorno a Madrid, i suoi contrasti tra il verde della vegetazione e la terra rossa.
Il menù è identico all’andata: stavolta anziché la pasta, scelgo l’hamburger di vitello: buonissimo, servito da un FA gentilissima.
Il volo scorre veloce fino a MXP, il (o la?) capitano Cristina annuncia che l’atterraggio è prossimo e la temperatura sui 2 gradi (a San Paolo ce ne erano 31). MXP presenta deserto come al solito: basta guardare i nastri bagagli (ed è sabato alle 18, non mercoledì alle 2 di mattina…)
Ed eccomi tornato in tempo per la cena del sabato in famiglia. Questo viaggio è stato certamente il migliore in termini di prezzo-qualità degli ultimi mesi: aerei riconfigurati, cucina, vino e servizio ottimi. Iberia rientra a pieno titolo nella mia personale lista delle compagnie utilizzabili con soddisfazione.
Alla prossima!
Ma un esame più attento della situazione mi porta a tornare sui miei passi. Prima di tutto i prezzi, tenendo presente che le date del viaggio sono fisse (18-20 febbraio) e che siamo a 15 giorni dalla data di partenza. Il diretto MXP-GRU di TAM è sopra i 6.500 (!) euro, AZ via FCO sui soliti 4.800, mentre LX, BA e AF si attestano sui 3.500. Infine c’è lei, la cenerentola IB, a 2.450.
Poi entra in gioco l’operativo: venerdì 20 ho riunioni tutto il giorno nella zona di Campinas, quindi o dormo a San Paolo venerdì notte, parto sabato e arrivo a Milano domenica, oppure c’è lui, il volo Iberia delle 0035 di sabato, che mi permetterebbe di essere a casa sabato sera. Una rapida occhiata a Flightradar24 mi dà qualche speranza: ci sono delle discrete possibilità di beccare gli A340 riconfigurati in uno (o addirittura tutti e due!) i voli.
Va bene, rischio.
Nel caso peggiore, sarò un’altra volta ospite pagante (e nervoso) di uno scassoplano in salsa iberica.
Anche questa volta il mio TR è focalizzato sul prodotto, non avendo grossi OT da mostrare. Anzi non avendone affatto.
Martedì alle 16.30, Malpensa è il solito deserto, però noto la novità in salsa Expo: hanno aggiunto il cinese nei cartelli:

E qualcuno si è smazzato più di 10.000 mattoncini Lego tentando di riprodurre il Duomo:


Iberia usa la lounge Monteverdi, una discreta schifezza. Non ho immagini: troppa gente per fare foto? O la sala è troppo piccola, che bastano 30 persone per farla sembrare sovraffollata? Io voto per la seconda. Mangio un tramezzino, prendo un caffè e vado all’imbarco.
Martedì 17 febbraio 2015 – MXP-MAD
Flight: IB 3255 - Class: J - Seat: 01A
Eqp: Airbus A321-200 - Reg: EC-JDR - Delivered: 17/06/2005
Schedulato: 1855-2050 - Effettivo: 1915-2051
Imbarco più o meno ordinato, solo 2 file sono riservate alla J; Y a colpo d’occhio piena all’80%. Evidentemente Iberia ha ancora i suoi problemi ad attrarre passeggeri business verso il suo hub – o più semplicemente, una rondine non fa primavera – forse il 17 febbraio pochi pax transitano per Madrid. L’orario non è l’ideale per fare foto, fuori è notte. Giusto uno scatto del mio EC-JDR prima dell’imbarco.

Il 321 ha gli interni con i sedili slim Recaro, il pitch è normale, lo “stato di conservazione” anche. L’equipaggio rimarrà cortese e sorridente per tutta la durata del volo. Partiamo dopo un taxi abbastanza lungo, d’altra parte, se uno c’ha l’aeroporto grande (e deserto), mi pare il caso di usarlo…
Arrivati in quota, inizia il servizio cena. Partiamo dal menu:

Per continuare con la foto: Ravioli con la zucca, formaggio, insalata, budino al cioccolato. Qualità del cibo nella norma, pasta troppo condita, come capita spesso. Assaggio un po’ di tutto e termino con whisky e cioccolato fondente Lindt.

Lo so, avrei dovuto lasciare un po’ di appetito per il volo successivo, ma magari con tre/quattro ore di intervallo tra un pasto e l’altro un po’ di fame mi torna.
Atterriamo a Madrid in orario, ho parecchio tempo, faccio qualche foto.



L’architettura di Madrid Barajas è tra le mie preferite in Europa (e forse in assoluto): una sapiente mescolanza di vetro, acciaio, cemento e legno. Fin dalla prima volta in cui ci ho messo piede, poco dopo l’inaugurazione nel 2006, mi sono rimaste impresse le volte della copertura e il colore delle travi, che muta dal blu al giallo man mano che si avanza nell’aerostazione.

Di tempo da perdere ne ho a sufficienza, quindi prendo il trenino per il T4S con l’idea di sprofondare in qualche poltrona della lounge Velázquez. Sulla strada mi imbatto nel distributore di passeggini: un’idea non male quando si viaggia con i bambini. Ho trovato un servizio simile solo a Montreal, qualche anno fa.

La sala Velázquez è una lounge degna di un hub. Nuova, spaziosa, con una discreta varietà di piatti e di bevande, cantina a vista, lista dei vini abbastanza varia e soprattutto non affollatissima in rapporto agli spazi disponibili. Penso che la lounge sia una parte importante dell’esperienza di volo per un passeggero business e non nascondo tutto il mio disappunto ogni volta che me ne capita una malandata. Questa ha superato l’esame a pieni voti


Mercoledì 18 febbraio 2015 – MAD-GRU
Flight: IB 6827 - Class: J - Seat: 3L
Eqp: Airbus A340-600 - Reg: EC-IZX - Delivered: 06/10/2004
Schedulato: 0045-0825 - Effettivo: 0047-0802
E arriva il momento-verità dell’imbarco: J riconfigurata o no? Per fortuna Flightradar24 e flyertalk ci avevano preso, A345 indica le macchine riconfigurate.
Prima le foto, poi le chiacchiere:



La J ha 42 posti in un unico ambiente, l’hard product è molto simile a quello Alitalia. Ho notato solo due piccole differenze: tessuto marrone al posto della pelle (peraltro già piuttosto lisa nelle poltrone AZ) e diversa luce di cortesia. Ci sono anche le mood lights (si chiamano così?) in tono rosso-Spagna.
Il riempimento è sul 75% (una decina di posti vuoti). Noto che le cappelliere, invece, non sono state cambiate, rimangono quelle dello scassoplano.

Discorso completamente a parte merita l’IFE. Sebbene io non ne sia un grande appassionato, ho notato una bella varietà di film e musica, con le ultime novità (Taylor Swift, per esempio) e un occhio anche per il cliente italiano (Ludovico Einaudi o, passando al cinema, Il Capitale Umano di Virzì). Il comando nel sedile è touch e permette di selezionare la musica da ascoltare senza interrompere la visione delle mappe sullo schermo principale.




L’aereo è dotato di wi-fi satellitare, anche se non proprio economico. Non l’ho provato, preferendo impegnare il mio tempo in attività più old-style quali mangiare e dormire, per cui non so dire nulla della stabilità e della velocità.

C’è, poi, anche il servizio di telefonia GSM. Non ho capito quanto costa, ma si può usare direttamente il proprio telefono, che rileva il segnale come quando si è a terra.

Passiamo al più tradizionale amenity kit, nella norma, direi:

Inizia il servizio cena, l’equipaggio è giovane e motivato. Ecco il menu:

E la carta dei vini, ovviamente spagnoli.




Iniziamo col tonno: squisito.

E passiamo al baccalà: buono. Aggiungiamo anche lo Shaya Verdejo bianco, che non ci sta affatto male.

Concludo con gelato e porto, eppoi mi dedico al sonno fino all’ora di colazione.

Al risveglio mi ritrovo la colazione continentale, menzione speciale allo yogurt bianco.

Poi qualche foto prima dell’atterraggio: purtroppo le condizioni meteo non aiutano.


Arrivo al nuovo T3, la differenza col T2 c’è, eccome. Prima di tutto per gli spazi, finalmente non si sta uno sopra l’altro ad aspettare i bagagli, poi per la scelta di colori un po’ più solari nell’arredamento, anche se rispetto al marrone scuro tetro e senza luce del T2 non è che ci volesse poi molto per notare la differenza.


Un paio di giorni dopo è già ora di tornare. Arrivo in aeroporto verso le 21.30 e mi godo lo spettacolo di un T3 finalmente all’altezza di un aeroporto moderno, sebbene non sia enorme. Non tutte le compagnie previste si sono trasferite: lo hanno fatto le europee, nei prossimi mesi seguiranno alcune americane, quindi il numero di passeggeri attuale è inferiore a quello a regime.



Faccio il check-in, supero molto rapidamente i controlli di sicurezza e mi dirigo verso la lounge TAM. Uno scatto dell’area airside:

L’ingresso della lounge:

L’interno è nuovissimo: si sente ancora l’odore dei mobili appena sballati. Sala, secondo me, molto bella, con una buona alternanza di luoghi spaziosi (come l’area ristorazione) e di salette più riservate in cui poter riposare. Ho già detto quanta importanza abbia per me la lounge nell’esperienza complessiva di viaggio e anche in questo caso, mi sento di poter dire che l’esame è superato a pieni voti.





Dopo aver assaggiato tutta la proposta culinaria disponibile (vi piace come eufemismo?) e anche un paio di rossi argentini che passavano di lì, mi dirigo all’imbarco con il solito timore: scassoplano o no? Flightradar24 dice A342 e il sito Iberia pure, quindi mi preparo al peggio, d’altra parte già all’andata ho avuto il mio colpo di fortuna.
Sabato 21 febbraio 2015 – GRU-MAD
Flight: IB 6820 - Class: J - Seat: 6J
Eqp: Airbus A340-600 - Reg: EC-JBA - Delivered: 24/11/2004
Schedulato: 0035-1400 - Effettivo: 0047-1351
Colpo di scena, anche EC-JBA è stato riconfigurato, si preannuncia una dormita colossale. Parlando poi con una FA, ho saputo che gli A340 old-style rimasti dovrebbero essere solo 4: quindi ci vuole una discreta malasorte per beccarne uno. Colgo l’occasione per dare una sbirciatina in Y e noto che anche l’economy è stata completamente riconfigurata, IFE con PTV incluso. Il riempimento non è un granché: 50% in J, a occhio un 70-80% in Y.
Preso da immensa soddisfazione (e stanchezza per il viaggio express), mi addormento non appena in quota e salto la cena, della quale – ahimè – non posso raccontarvi nulla.
Mi risveglio in tempo per la colazione, praticamente identica a quella dell’andata (yogurt a parte).

Stavolta il tempo è un po’ più clemente: riesco a fare qualche foto prima dell’atterraggio.


Controllo passaporto e veloce passaggio nella lounge Dalì del T4 per un caffè. Sembra la fotocopia della Velázquez, quindi non mi dilungo molto.

Sabato 21 febbraio 2015 – MAD-MXP
Flight: IB 3254 - Class: J - Seat: 04F
Eqp: Airbus A320-200 - Reg: EC-IEG - Delivered: 09/04/2002
Schedulato: 1450-1700 - Effettivo: 1506-1653
E infine, imbarco per l’ultimo segmento. Anche in questo caso, pochissimi passeggeri business, ma volo abbastanza pieno in Y.

Questa volta riesco a fotografare gli interni dell’A320:

Il pitch è generosissimo.

Il meteo mi permette di scattare qualche foto durante il decollo. Oltre alle architetture di Barajas, amo particolarmente il paesaggio intorno a Madrid, i suoi contrasti tra il verde della vegetazione e la terra rossa.



Il menù è identico all’andata: stavolta anziché la pasta, scelgo l’hamburger di vitello: buonissimo, servito da un FA gentilissima.

Il volo scorre veloce fino a MXP, il (o la?) capitano Cristina annuncia che l’atterraggio è prossimo e la temperatura sui 2 gradi (a San Paolo ce ne erano 31). MXP presenta deserto come al solito: basta guardare i nastri bagagli (ed è sabato alle 18, non mercoledì alle 2 di mattina…)

Ed eccomi tornato in tempo per la cena del sabato in famiglia. Questo viaggio è stato certamente il migliore in termini di prezzo-qualità degli ultimi mesi: aerei riconfigurati, cucina, vino e servizio ottimi. Iberia rientra a pieno titolo nella mia personale lista delle compagnie utilizzabili con soddisfazione.
Alla prossima!
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