Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Su circa 200 sindaci (delle zone più a diretto contatto con l'aeroporto) convocati per la seduta gallaratese di ieri in difesa di Malpensa se ne sono presentati 17.

Alla chiamata dei sindaci in difesa di Malpensa spiccano gli assenti
Tante erano le poltrone vuote destinate ai sindaci dei territori che gravitano sull’aeroporto per dare una risposta unitaria agli ultimi provvedimenti che penalizzano lo scalo varesino


Legnano, Magenta e Novara per difendere Malpensa la fanno gli assenti.

C’erano Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Legnano, Magenta, Novara, Somma Lombardo, Jerago con Orago, Sumirago, Cairate, Cavaria con Premezzo, Besnate, Gavirate, Uboldo, Buguggiate, Daverio e Azzate.

http://www3.varesenews.it/gallarate...-di-malpensa-spiccano-gli-assenti-298824.html


meglio così , forse hanno capito che un aeroporto che vuole avere una rilevanza nazionale non può essere tema di discussione dei piccoli o grandi comuni del circondario
hanno semplicemente capito il loro ruolo

quelli di Besnate ,Uboldo , Gavirate Varese e tutti gli altri probabilmente no , che tornino a occuparsi di cose che competono loro come strade scuole e asili nido e lascino perdere gli aeroporti
 
meglio così , forse hanno capito che un aeroporto che vuole avere una rilevanza nazionale non può essere tema di discussione dei piccoli o grandi comuni del circondario
hanno semplicemente capito il loro ruolo

quelli di Besnate ,Uboldo , Gavirate Varese e tutti gli altri probabilmente no , che tornino a occuparsi di cose che competono loro come strade scuole e asili nido e lascino perdere gli aeroporti

Caprotti si occupi di supermercati e lasci perdere gli aeroporti [Cit.]

:D
 
Caprotti si occupi di supermercati e lasci perdere gli aeroporti [Cit.]

:D

Caprotti anche qua ha colto nel segno quando parla del condizionante grumo di potere nel varesotto
basta vedere le facce dei Maroni dei Bossi dei Cattanei per avere un brivido alla schiena
ma almeno in questa discussione lasciamo da parte il lungimirante imprenditore
 
Incredibile ma vero, anche se di poco, British Airways incrementa i voli MXP-LHR da fine marzo inserendo un 4° volo 4xw

BA 582 LHR 20.15 23.15 MXP 1234--- 319
BA 583 MXP 08.00 09.00 LHR -2345-- 319
 
Incredibile ma vero, anche se di poco, British Airways incrementa i voli MXP-LHR da fine marzo inserendo un 4° volo 4xw

BA 582 LHR 20.15 23.15 MXP 1234--- 319
BA 583 MXP 08.00 09.00 LHR -2345-- 319

Viene reintrodotto il night-stop a MXP che mancava da molto tempo (se non ricordo male dalla W11).
Interessante sapere se è solo per l'expo o incremento permanente.
Il volo al mattino è comunque utilissimo sia per le connessioni sia per i soggiorni a Londra.
 
Contemporaneamente chiedono la liberalizzazione dei voli intercontinentali ed extra comunitari su Malpensa. «I due aeroporti, quello intercontinentale e quello cittadino, non possono essere trattati in modo discriminatorio l'uno rispetto all'altro, tenuto conto dei rispettivi modelli economici, oltre che delle caratteristiche urbanistiche e strutturali» afferma il documento.


Questo passaggio è delirante
 
l Comuni dell'aeroporto si sfilano dalla "unione" dei sindaci per Malpensa

Martedì sera l'incontro promosso dai primi cittadini di Varese, Gallarate, Busto, Magenta e Novara: i sindaci del Cuv, i Comuni direttamente toccati dall'aeroporto prendono le distanze. "Siamo noi a confrontarci coi problemi"

La grande alleanza dei sindaci pro-Malpensa forse è già un'unione del passato. Non tanto per la scarsa partecipazione diretta dei "primi cittadini", quanto per le differenze che emergono: la prima rottura esplicita - la più evidente - è quella dei sindaci del Cuv, il Consorzio Urbanistico Volontario che riunisce i 9 Comuni che a vario titolo sono più direttamente toccati dallo scalo. «Siamo noi i più toccati, come possono i miei concittadini comprendere certi toni?» sbotta Tiziano Marson, vicesindaco ("delegato" per il tema Malpensa) di Casorate Sempione. «Noi ci occupiamo da tempo, sarebbe stato opportuno partire da chi conosce bene il territorio e l’aeroporto» gli fa eco Leonardo Tarantino sindaco di Samarate. Sul fronte del lavoro, «lo scorso anno per Sea Handling solo noi ci siamo mossi per affrontare il problema con il Comune di Milano» rincara la dose Marson (nella foto a destra, manifestazione a Milano dei lavoratori dell'handling, 2013). Se l'alleanza "allargata" ha riunito sindaci di centrosinistra (Gallarate, Magenta, Novara), leghisti (Fontana) e di Forza Italia (Busto Arsizio) e ha garantito un approccio bipartisan, anche la contrapposizione finisce ad essere bipartisan, visto che i sindaci del Cuv hanno sottoscritto tutti insieme un documento e tutti insieme hanno deciso di disertare l'appuntamento allargato, con la sola eccezione di Guido Colombo, primo cittadino di Somma che sta giocando una partita sua, non priva di curiose iniziative di protesta solitaria.

Nel documento di risposta predisposto dal Cuv (in questa fase guidato da
Danilo Rivolta, sindaco di Lonate Pozzolo), i sindaci ricordano che «dal 1974 il Consorzio Urbanistico Volontario sta “giocando” un ruolo forte a livello politico, istituzionale e amministrativo» e, al di là di un interesse generale alla partita, rimarcano soprattutto di essere «preoccupati che un eccessivo allargamento e conseguente frammentazione dei soggetti coinvoltipossa portare, nei fatti più che nelle volontà, ad un eccessivo allontanamento e dispesione dell’attenzione verso le reali problematiche e potenzialità dell’aeroporto di Malpensa». Come per dire: la presa di posizione allargata è troppo generica per avere una reale possibilità di incidere. Anche la disponibilità, pur ribadita, del Cuv viene ricondotta ad un «confronto franco aperto» che sia però «diverso da momenti assembleari in cui necessariamente emergono temi di carattere troppo generale».

Al di là del fatto che il Cuv sia stato per così dire scavalcato sul tema Malpensa, sembra esserci anche
un certo fastidio per una discussione che non mette in primo piano le specificità dei comuni più a contatto con lo scalo, quelli su cui insiste il sedime (compresa Samarate, che per esempio non è toccata dalle rotte) e quelli più esposti (come Golasecca e Arsago, relativamente lontani dallo scalo, ma molto toccati dal rumore). Con buona pace però anche di chi si ritrova appena ai margini dello scalo e delle rotte, come Gallarate o il piccolo paese milanese di Nosate, che pure sono anch'esse abitate da lavoratori aeroportuali ed esposte direttamente anche al rumore. La questione ambientale riemerge subito forte anche nelle file del Cuv, per esempio a Casorate: «C’è anche una questione economica: chi finanzierà le mitigazioni ambientali dell’aeroporto anche solo per come è oggi?» domanda Tiziano Marson da Casorate. Un'ultima nota curiosa: nei mesi passati lo stesso Cuv si era ritrovato messo in dubbio su una iniziativa, per così dire opposta: usando gli stessi argomenti (i problemi specifici) si era fatta avanti l'idea del "SuperCuv"
che riunisse solo i tre principali Comuni di sedime, vale a dire Ferno, Lonate e Somma.

http://www3.varesenews.it/gallarate...a-unione-dei-sindaci-per-malpensa-298980.html
 
l Comuni dell'aeroporto si sfilano dalla "unione" dei sindaci per Malpensa

Martedì sera l'incontro promosso dai primi cittadini di Varese, Gallarate, Busto, Magenta e Novara: i sindaci del Cuv, i Comuni direttamente toccati dall'aeroporto prendono le distanze. "Siamo noi a confrontarci coi problemi"

La grande alleanza dei sindaci pro-Malpensa forse è già un'unione del passato. Non tanto per la scarsa partecipazione diretta dei "primi cittadini", quanto per le differenze che emergono: la prima rottura esplicita - la più evidente - è quella dei sindaci del Cuv, il Consorzio Urbanistico Volontario che riunisce i 9 Comuni che a vario titolo sono più direttamente toccati dallo scalo. «Siamo noi i più toccati, come possono i miei concittadini comprendere certi toni?» sbotta Tiziano Marson, vicesindaco ("delegato" per il tema Malpensa) di Casorate Sempione. «Noi ci occupiamo da tempo, sarebbe stato opportuno partire da chi conosce bene il territorio e l’aeroporto» gli fa eco Leonardo Tarantino sindaco di Samarate. Sul fronte del lavoro, «lo scorso anno per Sea Handling solo noi ci siamo mossi per affrontare il problema con il Comune di Milano» rincara la dose Marson (nella foto a destra, manifestazione a Milano dei lavoratori dell'handling, 2013). Se l'alleanza "allargata" ha riunito sindaci di centrosinistra (Gallarate, Magenta, Novara), leghisti (Fontana) e di Forza Italia (Busto Arsizio) e ha garantito un approccio bipartisan, anche la contrapposizione finisce ad essere bipartisan, visto che i sindaci del Cuv hanno sottoscritto tutti insieme un documento e tutti insieme hanno deciso di disertare l'appuntamento allargato, con la sola eccezione di Guido Colombo, primo cittadino di Somma che sta giocando una partita sua, non priva di curiose iniziative di protesta solitaria.

Nel documento di risposta predisposto dal Cuv (in questa fase guidato da
Danilo Rivolta, sindaco di Lonate Pozzolo), i sindaci ricordano che «dal 1974 il Consorzio Urbanistico Volontario sta “giocando” un ruolo forte a livello politico, istituzionale e amministrativo» e, al di là di un interesse generale alla partita, rimarcano soprattutto di essere «preoccupati che un eccessivo allargamento e conseguente frammentazione dei soggetti coinvoltipossa portare, nei fatti più che nelle volontà, ad un eccessivo allontanamento e dispesione dell’attenzione verso le reali problematiche e potenzialità dell’aeroporto di Malpensa». Come per dire: la presa di posizione allargata è troppo generica per avere una reale possibilità di incidere. Anche la disponibilità, pur ribadita, del Cuv viene ricondotta ad un «confronto franco aperto» che sia però «diverso da momenti assembleari in cui necessariamente emergono temi di carattere troppo generale».

Al di là del fatto che il Cuv sia stato per così dire scavalcato sul tema Malpensa, sembra esserci anche
un certo fastidio per una discussione che non mette in primo piano le specificità dei comuni più a contatto con lo scalo, quelli su cui insiste il sedime (compresa Samarate, che per esempio non è toccata dalle rotte) e quelli più esposti (come Golasecca e Arsago, relativamente lontani dallo scalo, ma molto toccati dal rumore). Con buona pace però anche di chi si ritrova appena ai margini dello scalo e delle rotte, come Gallarate o il piccolo paese milanese di Nosate, che pure sono anch'esse abitate da lavoratori aeroportuali ed esposte direttamente anche al rumore. La questione ambientale riemerge subito forte anche nelle file del Cuv, per esempio a Casorate: «C’è anche una questione economica: chi finanzierà le mitigazioni ambientali dell’aeroporto anche solo per come è oggi?» domanda Tiziano Marson da Casorate. Un'ultima nota curiosa: nei mesi passati lo stesso Cuv si era ritrovato messo in dubbio su una iniziativa, per così dire opposta: usando gli stessi argomenti (i problemi specifici) si era fatta avanti l'idea del "SuperCuv"
che riunisse solo i tre principali Comuni di sedime, vale a dire Ferno, Lonate e Somma.

http://www3.varesenews.it/gallarate...a-unione-dei-sindaci-per-malpensa-298980.html
Questa però non è "Roma ladrona" ma "Lombardia cogXXna"
 
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4869

Il 2 settembre 2014 Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, era raggiante: quel giorno, l’amministrazione regionale assumeva il controllo di ASAM, la holding della Provincia di Milano che detiene Serravalle spa, la società che gestisce le tangenziali milanesi, l’A7 fino a Serravalle Scrivia ed è impegnata nella realizzazione di Pedemontana Lombarda e Tangenziale Est esterna di Milano.
Di certo non aveva avuto la possibilità di analizzare il bilancio 2013 della società, che non era stato ancora approvato. Tuttavia, Maroni aveva dettato all’agenzia di stampa Lombardia notizie il suo punto di vista: “Per migliorare la mobilità e accelerare i trasferimenti serve potenziare l'attuale rete con altri 200 chilometri di autostrade o strade veloci”. Poi aveva aggiunto: “Da oggi possiamo dire che inizia davvero una fase nuova”.

Meno di un mese dopo, a fine settembre, c’è la prima assemblea degli azionisti dopo l’ingresso di Regione Lombardia, ed è chiamata a discutere il bilancio con grande ritardo rispetto ai termini di legge, fissati per le società per azioni al 30 settembre.
I dati non sono negativi, perché nonostante la continua erosione del traffico la società “chiude” con 13,4 milioni di euro di utili.

Tuttavia, la lettera con cui il presidente uscente del consiglio d’amministrazione Marzio Agnoloni (il cui incarico non è stato rinnovato) ha introdotto il bilancio agli azionisti -oltre alla Regione Lombardia, che attraverso ASAM controlla il 52,90% della società, i principali sono il Comune di Milano (con il 18,60%) e il gruppo Gavio, che tra partecipazioni dirette ed indirette arriva all’11 per cento circa- avrà spento senz’altro il sorriso e l’entusiasmo di Maroni.

In particolare, la lettera di Agnoloni si è concentrata sul problema dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, un progetto da 5 miliardi di euro che vede Serravalle impegnata in quanto azionista al 76 per cento della società.
“Il sostegno alla controllata Autostrada Pedemontana Lombarda per 150 milioni di euro potrebbe compromettere la struttura patrimoniale e finanziaria della vostra società” ha detto Agnoloni, facendo riferimento alle risorse necessarie per garantire la realizzazione entro aprile 2015 di un tratto della Pedemontana compreso tra Lomazzo (inteconnessione con A8 e A9) e la Ss 35 Milano-Meda, definita impropriamente da alcuni “Variante Expo”.

Nel corso del 2014, Serravalle ha pensato di finanziare l’opera attraverso una emissione obbligazionaria. Sui mercati, la società vorrebbe reperire circa 300 milioni di euro. Per farlo, però, è stato necessario chiedere alle agenzie di rating di “valutare” le performance di Serravalle, e questa hanno evidenziato un dato non positivo: il rating è stato declassato a BBB-, cioè a una tripla B negativa con outlook negativo, che vuol dire che la salute è tutt’altro che rosea, e che potrebbe anche peggiorare. Secondo quanto ha riferito Agnoloni, questa situazione sarebbe correlata “alla crescente esposizione della vostra società nei confronti dei rilevanti progetti infrastrutturali greenfield”, cioè nuovi progetti.

Il Comune di Milano, che è il secondo azionista di Serravalle, non ha ritenuto necessario esternare la propria opinione in merito, e non c’è alcun riferimento alla società autostradale in nessuno degli 11 comunicati stampa inviati il 30 settembre.

Tra le righe della lettera di Agnoloni, però, si legge che l’investimento in Pedemontana, una zavorra di cui Serravalle non riesce a liberarsi, è come un imbuto, un circolo vizioso che rischia di far sprofondare anche la società oggi controllata da Regione Lombardia (“in assenza del deliberato sostegno alla partecipata Autostrada Pedemontana Lombarda […] l’ingente investimento impegnato nella controllata (circa 300milioni di euro al 30 settembre 2014, ndr) poteva essere fortemente compromesse ponendo anche in seria difficoltà la vostra società in qualità di controllante” scrive Agnoloni).

Resta chiaro che se ASAM, e Serravalle, non continuano a finanziare l’avanzamento dei lavori, c’è la concreta possibilità che la società Pedemontana Lombarda chiuda e l’autostrada non venga mai terminata, lasciando cemento inutilizzabile steso sulla Brianza e sul bosco della Moronera. Potrebbe accadere nel corso del 2015. Secondo Agnoloni, tuttavia, “la continuità alla controllata è stata garantita oltre il 31 dicembre 2014”, e per questo Serravalle non ha rettificato -in negativo- il valore della partecipazione. La fine dell’anno, però, è alle porte.

AMEN
 
SEA: NEL POMERIGGIO DECISIONE SU RICHIESTA PROCESSO PER GAMBERALE

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 ott - E' attesa per le 16.30 la decisione del Gup di Milano Anna Maria Zamagni sulla richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, nei confronti di Vito Gamberale, ax ad del fondo F2i, il dirigente dello stesso fondo Mauro Maia, e l'indiano Behari Vinod Sahai, procuratore speciale della societa' Srei infrastructure finance Ltd. L'accusa nei loro confronti e' di concorso in turbativa d'asta, in relazione all'acquisto del 29,75% di Sea da parte di F2i. La partecipazione fu comprata dal fondo nel 2011 con un rilancio di un'euro rispetto alla base d'asta fissata dal Comune di Milano (385 milioni di euro) che aveva indetto la gara. La societa' Srei infrastructure finance Ltd aveva presentato una offerta per la quota ma questa non fu accettata perche' depositata con dieci minuti di ritardo. Secondo l'ipotesi accusatoria, il ritardo fu voluto, frutto di un accordo tra i vertici di F2i e Behari Vinod Sahai per fare in modo che la gara fosse vinta dal fondo italiano. La Sea e' la societa' di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa.
 
Sea, Gamberale prosciolto nell'inchiesta sulla cessione "perché il fatto non sussiste"

Si è concluso con tre assoluzioni, tra cui quella di Vito Gamberale, ex amministratore delegato del fondo F2i, il tormentato procedimento su presunte irregolarità nella vendita nel 2011 di quasi il 30 per cento delle quote di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, da parte del Comune di Milano al fondo che si occupa di infrastrutture. Un'inchiesta che è fra quelle finite al centro del duro scontro tra il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e l'aggiunto Alfredo Robledo per un ritardo di mesi nell'assegnazione del fascicolo e su cui sta indagando anche la Procura di Brescia.

Appena uscito dall'aula, dopo la lettura dell'ordinanza del gup Annamaria Zamagni, Gamberale, difeso dagli avvocati Angelo ed Enrico Giarda e che si è dimesso da pochi giorni dai vertici di F2i, si è sfogato accusando anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, da lui definito "un pover'uomo", contestando così la decisione del Comune di costituirsi parte civile. "Io penso che Milano meriti altro, perché qua si sono voltate le spalle a chi ha aiutato il Comune", ha aggiunto Gamberale. Il quale ha usato toni forti anche per commentare l'assoluzione: "La giustizia si è avverata in Italia, abbiamo sofferto per due anni e mezzo - ha detto - L'Italia non può tenere in piedi un giudizio di questo genere per due anni e oggi è venuto fuori che non c'era nulla, il vuoto torricelliano".

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Pisapia: "Comprendo la gioia dell'ingegner Gamberale per il suo proscioglimento, ma questo non deve permettergli di insultare prima l'avvocatura comunale, come ha fatto in una pausa dell'udienza, poi il sindaco che non ha fatto altro che il suo dovere". L'inchiesta sulla vendita delle quote Sea era nata nell'ottobre 2011 con la trasmissione da parte della Procura di Firenze a Milano di un'intercettazione nella quale Gamberale parlava con Mauro Maia, manager di F2i difeso dal legale Gian Piero Biancolella e anche lui assolto. Pochi giorni dopo, Bruti mise quell'intercettazione in un fascicolo che assegnò al dipartimento reati economici di Francesco Greco, che il 2 novembre lo affidò al pm Eugenio Fusco.

Il 6 dicembre 2011 Fusco segnalò a Bruti la necessità di trasmettere il fascicolo al dipartimento 'Pubblica amministrazione' di Robledo, perché si poteva ipotizzare una turbativa d'asta. Bruti Liberati tre giorni dopo avvertì Robledo che gli avrebbe girato il fascicolo, ma alla fine gli assegnò l'indagine solo il 16 marzo 2012 e, dunque, con un ritardo di almeno tre mesi. Robledo lo scorso marzo ha evidenziato questo ritardo nel suo esposto al Csm, il Consiglio superiore della magistratura, contro Bruti. Il quale per questa vicenda è finito indagato a Brescia per omissione d'atti di ufficio.

All'inizio del suo intervento in udienza, Robledo ha spiegato che quel ritardo ha condizionato le indagini e che c'erano, invece, elementi indiziari che avrebbero potuto essere approfonditi se l'inchiesta fosse partita già nell'autunno del 2011, prima dell'aggiudicazione della gara a dicembre. Tra questi elementi Robledo ha citato anche alcuni scambi di mail agli atti delle indagini che, a suo dire, farebbero riferimento a presunti contatti tra Gamberale, l'ex assessore comunale milanese Bruno Tabacci e Pisapia. Nel pomeriggio è arrivata la decisione del gup, che con la formula "perché il fatto non sussiste", oltre a Gamberale e Maia, ha prosciolto dall'accusa di turbativa d'asta anche Behari Vinod Sahai, procuratore della Srei Infrastructure Finance Ltd, società indiana esclusa dall'asta perché presentò la sua offerta con dieci minuti di ritardo. Ritardo che consentì, secondo l'impostazione accusatoria, a F2i di aggiudicarsi la gara offrendo un euro in più rispetto alla base d'asta di 385 milioni di euro.

Secondo il gup, però, non ci sono prove che la gara sia stata truccata con accordi irregolari. Nelle motivazioni, lette in aula, il giudice ha chiarito anche che il capo d'imputazione su cui ha dovuto decidere era limitato, rispetto ad altri elementi indiziari emersi. Inoltre per il gup le dichiarazioni di Sahai, il quale disse a verbale di essere stato sollecitato da Maia a non partecipare alla gara, sono in parte inutilizzabili (era stato sentito come teste e non come indagato) e in parte smentite da altri testimoni.

Repubblica
 
Ci sono due articoli di oggi sul Corriere edizione Milano e sul 24 ore che non riesco a riportare:

Lupi e Modiano (presidente di SEA) sono in missione in Asia e Medio Oriente per promuovere l'apertura di nuove rotte da Malpensa: incontreranno tra gli altri i CEO di Singapore Airlines, Etihad ed Emirates. Proporranno la concessione di nuove quinte libertà in particolare verso centro e sud america, tra le destinazioni possibili Buenos Aires e Rio.
 
Ci sono due articoli di oggi sul Corriere edizione Milano e sul 24 ore che non riesco a riportare:

Lupi e Modiano (presidente di SEA) sono in missione in Asia e Medio Oriente per promuovere l'apertura di nuove rotte da Malpensa: incontreranno tra gli altri i CEO di Singapore Airlines, Etihad ed Emirates. Proporranno la concessione di nuove quinte libertà in particolare verso centro e sud america, tra le destinazioni possibili Buenos Aires e Rio.
Una V sul Sud-America avrebbe molto più senso di quella su JFK.
 
Qualcuno che sbatta in faccia la veritá, soprattutto a Lupi. "Apriremmo, ma non lo facciamo perché per ogni compagnia e volo che trasferite a Linate, cala la profittabilitá di un volo su Malpensa". La veritá é questa. Allo stato attuale é giá tanto quello che si ha sintomo che, Milano, non é un mercato cosí irrilevante come in molti vogliono farci credere.
 
Ci sono due articoli di oggi sul Corriere edizione Milano e sul 24 ore che non riesco a riportare:

Lupi e Modiano (presidente di SEA) sono in missione in Asia e Medio Oriente per promuovere l'apertura di nuove rotte da Malpensa: incontreranno tra gli altri i CEO di Singapore Airlines, Etihad ed Emirates. Proporranno la concessione di nuove quinte libertà in particolare verso centro e sud america, tra le destinazioni possibili Buenos Aires e Rio.
Resto sempre basito da queste 'missioni' pubblicizzate sulla stampa.
Sono d'accordo sul concetto della proattivita' nello sviluppare il business, ma se il mercato verso il sud america da MXP esiste non vedo per quale motivo sia Lupi che Modiano debbano andare a pregare le compagnie emiratine e asiatiche ad aprire quinte liberta'.
Le uniche due motivazione che mi vengono in mente sono:
- che EK, EY e SQ siano disposte a considerarle solo tramite contributi. In quel caso e' un ulteriore dimostrazione di come MXP sia poco appetibile.
- che Lupi e Modiano utilizzino entrambi questa 'missione' per puro fine propagandistico/elettorale per far credere che loro a Malpensa ci tengono.
 
Tolto il fine propagandistico che mi fa "puzzare" sempre piú il fatto che Lupi voglia candidarsi per ben'altro il prossimo anno, sarebbero le uniche che potrebbero, con le V, aprire delle tratte con il Sud America.
AR? ma di che parliamo
LATAM? molto USA oriented anche se qualcosa si sta smuovendo
Avianca?
Conviasa?
Il resto? NP.
Se servisse ad aprire un volo con EZE ben venga.
 
Inverno in viaggio, da Malpensa oltre 1.280 voli settimanali

Con il nuovo orario invernale in vigore fino al 28 marzo 2015 aumentano le destinazioni servite e le frequenze dei collegamenti. Ecco tutte le novità per viaggiare in 75 Paesi del mondo

Oltre 1.280 voli settimanali diretti verso 75 Paesi del mondo, 35 dei quali europei e 40 fuori dal vecchio Continente si arricchisce, con il nuovo orarioinvernale entrato in vigore fino al 28 marzo 2015, l'offerta di rotte che i viaggiatori possono scegliere partendo dall'aeroporto di Milano Malpensa, gestito da Sea su cui operano 80 compagnie aeree.

Con molte novità, vediamole.


Sul lungo raggio, la compagnia Air China aumenta da 3 a 4 i voli settimanali su Pechino mentre Oman Air introduce la frequenza giornaliera il volo su Muscat dal prossimo gennaio. A Malpensa - altra importante novità - vola l'Airbus A-380, il gigante dei cieli, che per la prima volta Emirates utilizzerà su uno dei tre voli giornalieri su Dubai a partire dal primo dicembre. Upgrade del servizio anche da parte di Korean Air che metterà in linea il Boeing 777 al posto del B-747, su tutti i tre voli settimanali per Seul.

Nuove destinazioni mai servite prima da Malpensa in arrivo invece da Neos che inaugura due nuovi servizi su San Andres in Colombia, che verrà collegata con un volo settimanale di line, e Salalah, in Oman, anch’essa collegata con un volo settimanale di linea in combinazione con Muscat.

Per quanto riguarda i voli di breve e medio raggio, le novità più significative riguardano Turkish Airlines che opera con un aeromobile wide body A-330 uno dei cinque voli giornalieri su Istanbul e Meridiana che inaugura quattro nuovi collegamenti da Malpensa per Roma (due voli al giorno), Napoli (un volo al giorno), Cairo (due voli a settimana) e Marrakech (due voli a settimana), oltre ad incrementare le frequenze su Chisinau, capitale della Moldova, che avrà quattro collegamenti settimanali su Malpensa.

Anche easyJet lancia con la winter una nuova destinazione: Monaco di Baviera, con 12 voli settimanali dal 10 dicembre. FlyBe aumenta invece l’offerta invernale su Birmingham che passa da 7 a 10 voli settimanali, Rossiya incrementa i voli su San Pietroburgo portandoli da 7 a 9 settimanali e Twin Jet incrementa i voli su Marsiglia da 11 a 13 settimanali.

Malpensa è anche il primo scalo italiano per traffico merci e per quanto riguarda i voli all cargo, c'è il nuovo servizio bisettimanale operato dalla compagnia di bandiera colombianaAvianca Cargo, in collaborazione con Etihad, che volerà tra Milano e Bogotà con due frequenze settimanali operate con il B-747F. Incrementi dei servizi sono previsti anche dai vettori Cargolux, Air Bridge Cargo (Russia), Silk Way (Azerbaijan) e Dhl.


http://www.ilgiornale.it/news/maplensa-voli-invernali-1063161.html
 
Prima demolisce malpensa col suo decreto linate, poi va con la valigia piena e il cappello in mano a bussare a varie parrocchie proponendo ciò che non è sicuro di poter ottenere (voli in 5a), per poter dire ho salvato malpensa.

Veramente il peggiore di tutti.
 
Stato
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