[TR] C'era un ragazzo, che come me... (EN, EK, VN, VJ, 11 voli)


Bellissimo, scritto benissimo.
Molto piacevole, vai col resto.

Sarà stata la verdura lavata con acqua del rubinetto (e quindi contaminata per definizione, in Vietnam), sarà stata la salsina... boh. In combinazione col colpo d’aria che mi sto prendendo, mi sveglierò poi in hotel nel bel mezzo della notte con crampi addominali, febbre e brividi.

Certo che dare tanto facilmente tale soddisfazione a Nicolap e' proprio un neo che il tuo TR non meritava.
Cancella quella frase e la foto delle medicine, confermandoti in ottima salute per tutto il viaggio e dopo nonostante l'aver bevuto l'acqua da pozzanghere e dalla doccia ed aver trascorso la giornata a Nha Trang proprio in quei locali equivoci senza alcuna protezione!! ;)
 
Bello bello...certo che febbrone in vacanza...ma rottura...provato in un'isoletta semideserta ella Malesia...di notte deliravo...di giorno faceva snorkeling...fortuna che la fidanzata di allora era medico :D
 
Certo che dare tanto facilmente tale soddisfazione a Nicolap e' proprio un neo che il tuo TR non meritava.
Cancella quella frase e la foto delle medicine, confermandoti in ottima salute per tutto il viaggio e dopo nonostante l'aver bevuto l'acqua da pozzanghere e dalla doccia ed aver trascorso la giornata a Nha Trang proprio in quei locali equivoci senza alcuna protezione!! ;)

ormai è tardi. vogliamo vedere l'enorme tazza del wc dove hai pernottato due giorni.
 
Complimenti per le foto (e il TR in generale).
Effettivamente l'unica cosa interessante per i turisti di Saigon è il palazzo della reunificazione.
 
Bell'inizio, aspettiamo il resto! Che sfiga il cagotto durante il viaggio, però vedo che almeno eri partito attrezzato!
 
Molto bello, grazie.
Io quando viaggio posso dimenticare la valigia, ma MAI l'Imodium. In posti tipo il Vietnam me ne porterei tre scatole. :D
 
Gran TR Dave!
Toglimi una curiosità, la visa l'hai avuta all'ingresso o all'ambasciata?
 
Manco Rumsfeld e Cheney avrebbero potuto colpire con una cagarella preventiva così mirata.

Stupenda continuazione, grande soddisfazione per la dissenteria, molto interessanti i musei, così come l'OT di Cham Rhan. Speriamo che nel prosieguo la salute peggiori e l'OT aumenti.
Ottimo.

Bellissimo, scritto benissimo.
Molto piacevole, vai col resto.



Certo che dare tanto facilmente tale soddisfazione a Nicolap e' proprio un neo che il tuo TR non meritava.
Cancella quella frase e la foto delle medicine, confermandoti in ottima salute per tutto il viaggio e dopo nonostante l'aver bevuto l'acqua da pozzanghere e dalla doccia ed aver trascorso la giornata a Nha Trang proprio in quei locali equivoci senza alcuna protezione!! ;)

Era per dimostrare che nicola porta una sfiga talmente cosmica che colpisce anche ex post. Tra l'altro il suo interesse sull'argomento mi preoccupa...

Bello bello...certo che febbrone in vacanza...ma rottura...provato in un'isoletta semideserta ella Malesia...di notte deliravo...di giorno faceva snorkeling...fortuna che la fidanzata di allora era medico :D

È una seccatura incredibile, a me è andata bene che in 24 ore ero come nuovo.

Mecojoni che foto.

A Milano puoi usare anche sticazzi, per noi sono intercambiabili :D
Grazie :)

Complimenti per le foto (e il TR in generale).
Effettivamente l'unica cosa interessante per i turisti di Saigon è il palazzo della reunificazione.

Così mi sembra riduttivo, ci sono angoli comunque piacevoli. Nulla in confronto ad Hanoi, ma un paio di giorni ce li si passa senza grossi problemi.

Bell'inizio, aspettiamo il resto! Che sfiga il cagotto durante il viaggio, però vedo che almeno eri partito attrezzato!

Medicine di base sempre in valigia, ma fermenti lattici e vitamine sono stati comprati in loco. Più il cornetto rosso portafortuna da quando lo jettatore di Tor Bella Monaca parlò.

molto bello e interessante. manco sto a dirtelo che voliamo ad Hanoi :) ;)

L'ho scoperto recentemente! Matrix non mi ha mai proposto la soluzione via HEL, e neppure le altre OTA...

Molto bello, grazie.
Io quando viaggio posso dimenticare la valigia, ma MAI l'Imodium. In posti tipo il Vietnam me ne porterei tre scatole. :D

Da lì in poi ho mangiato street food quasi tutti i giorni e più nessun problema...

davvero bellissimo :cool: :cool: :cool:

Grazie!

Davvero molto bello, scorre che è una meraviglia. Mentre aspetto il resto ti faccio i miei complimenti.

Grazie mille! Il seguito tra qualche giorno, il tempo di sistemare un po' di foto.

Molto bello.

Non l'ho mai trovato tra le soluzioni di viaggio su kayak o skyscanner.

Idem! Grazie :)

a te nulla #staisereno :)

:D

Gran TR Dave!
Toglimi una curiosità, la visa l'hai avuta all'ingresso o all'ambasciata?

Grazie!

Visto richiesto in Italia, al consolato onorario di Torino, lo fanno in una settimana. 120 e passa € ingresso singolo valido un mese, inclusa la spedizione di ritorno (all'andata li ho portati di persona). In teoria il Visa on arrival non è applicabile a chi ha consolato/ambasciata nel proprio paese, ma potrebbe essere puro terrorismo psicologico delle ambasciate, che così perderebbero un bel business (il voa costa circa 40$).

Tra qualche giorno il seguito :)

DaV
 
Ehm, il "qualche giorno" sono diventate due settimane... un po' incasinate. Per la cronaca, anche HAM è hub visto che hanno un Victoria's Secrets.

Parte 6 – “Hoi An Ancient Town is an exceptionally well-preserved example of a South-East Asian trading port dating from the 15th to the 19th century. Its buildings and its street plan reflect the influences, both indigenous and foreign, that have combined to produce this unique heritage site” (UNESCO World Heritage Convention)

SGN-DAD | 321 | Y | Vietnam Airlines

La notte passa tranquilla e la mattina mi sento pronto per volare un po’ più a nord per la seconda tappa: le città imperiali di Hoi An e Huè, nel Vietnam centrale. Le due città sono servite, rispettivamente, dall’aeroporto di Da Nang e dall’aeroporto di Huè, che in linea d’aria distano circa 65km; da Da Nang a Hoi An sono un’altra dozzina di km. Via terra, invece, le distanze diventano un po’ più lunghe: sono circa 140km che, in media, si percorrono in un tempo che varia tra le tre e le quattro ore, nonostante la nuova galleria che ha abbattuto considerevolmente la distanza e i tempi di percorrenza. Da Saigon a Da Nang ci sono decine di voli al giorno di un po’ tutti gli operatori; mentre per Huè i voli sono in numero molto minore e operati per lo più da Vietnam Airlines.

Dato che tengo un rotta sud-nord, tanto vale passare prima da Hoi An e poi da Huè, prima di risalire verso Hanoi; prenoto quindi un SGN-DAD e HUI-HAN. Ho cercato l’esistenza di voli DAD-HUI, ma a quanto pare non esistono :D

Prenoto il transfer con l’hotel e, trenta minuti e un passaggio a livello chiuso dopo, sono di nuovo al Tan Son Nhat, terminal voli domestici.

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Stavolta volo con Vietnam Airlines, pertanto l’ingresso non è il medesimo di due giorni prima, ma è spostato più a sinistra, in un’area riservata alla compagnia di bandiera vietnamita. Avendo già fatto il check-in online, devo solo lasciare il bagaglio e farmi stampare la carta d’imbarco, cosa che richiede pochi istanti. Il controllo di sicurezza mi pare un po’ più serio che qualche giorno prima, almeno mi controllano il passaporto. Passo comunque senza suonare e senza problemi e pochi istanti dopo sono nella zona dei gate. Anche qui, trovare una vetrata libera per fare due foto è un problema; trovo ad ogni modo un angolino, sempre pessimo per i riflessi, e scatto due foto.

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Tratta: SGN-DAD
Volo: VN108
Aereo: Airbus 321-231
MSN:
4703
Reg: VN-A324
Primo volo: 11/05/2011

Consegnato il: 20/05/2011
Posto: 21A
Gate: ?
Dep Sched/Gate/Runway: 9.35/9.58/...

Arr Sched/Gate/Runway: 10.50/10.54/...

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Il gate viene aperto in orario ma perdiamo quasi mezz’ora di tempo per le operazioni di imbarco: i passeggeri vietnamiti sono disordinatissimi e le aa/vv hanno un gran da fare a cercare di sistemare i bagagli a mano in modo da farci stare tutto.
A proposito di aa/vv, le uniformi indossate dalle donne sono eleganti ao dai (il vestito tradizionale femminile) rossi, molto belli da vedere. In quanto a bellezza delle stesse, invece, parliamone. Gli aa/vv non sono particolarmente loquaci, sembrano anzi molto freddi e distaccati, quasi meccanici.

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Il mio posto è praticamente sulle ali, quindi salire da davanti o dietro non cambia: dovrò comunque farmi strada attraverso mezza cabina :( sistemo lo zainetto nella cappelliera e mi metto comodo: il sedile è decente e lo spazio per le gambe sufficiente per un volo di un paio d’ore.

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La dimostrazione di sicurezza è tramite gli schermi a discesa, che apperentemente vengono usati solo per quello, visto che rimarranno chiusi per il resto del volo. Durante il rullaggio per la 25L stavolta ho poco da fotografare, dato che sono seduto a sinistra, mentre il terminal è a destra. Il comandante, italiano (Fabio Nicoqualcosa), si presenta a imbarco ultimato, e dà qualche informazioni sul tempo di volo e meteo a destinazione (bel tempo, che vuol dire che non piove).

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Facciamo a gare con un altri 321 di VN per vedere chi entra prima in pista e decollare. Vinciamo noi, così impara a barare e prendere il raccordo prima!

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La salita è abbastanza tranquilla, la giornata è addirittura quasi serena. Peccato per quella nebbia persistente che impedisce di fare foto decenti di Saigon, una volta tanto che sono seduto dal lato giusto

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In volo qualche turbolenza, nulla di significativo. Mi aspettavo un qualche tipo di servizio di bordo, invece vengono solo distribuite delle salviettine e una bottiglietta d’acqua.

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L’IFE è il giornale di bordo, mediocre, e il finestrino.

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Il volo passa molto all’interno, quasi al confine con la Cambogia, prima di piegare verso nord e iniziare la discesa per DAD. Le formazioni montuose della penisola indocinese sarebbero anche molto interessanti, ma tra nuvole e foschia non si vede una mazza finché non siamo già bassi e in finale.

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Atterraggio con frenatona decisa. La manica a vento era orizzontale.

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In ogni aeroporto hanno casupole con militari a ridosso della pista, praticamente il lavoro ideale per uno spotter!

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Stanno rifacendo una parte del piazzale e dei raccordi, con cesate e mezzi pesanti praticamente un po’ ovunque.

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Blocchiamo vicino ad un gemellino e aspettiamo l’interpista per i cinquanta metri fino al terminal. Il mio primo volo su VN non mi ha colpito particolarmente; avevo sicuramente aspettative troppo alte, e certo non ero preparato ad un’esperienza di volo simile se non inferiore a quella di una qualsiasi compagnia di bandiera europea.

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Sbarco dalla porta posteriore, saluto l’equipaggio e mi imbarco sul bus. Il ritiro bagagli richiede un’infinità, ed siamo l’unico aereo atterrato. Prima dell’uscita vi sono delle hostess in divisa Vietnam Airlines che staccano il bag tag dalla carta d’imbarco e verificano il bagaglio.

[continua a breve con OT su Hoi An e Huè, il tempo di copiare gli url delle foto]

DaV
 
Ad attendermi di fuori c’è l’autista dell’homestay che ho prenotato, autista nonché marito della proprietaria :D, un ragazzo simpatico che parla tre giusto tre parole di inglese. Insieme al passaggio da DAD ad Hoi An, avevo richiesto anche due stop lungo la strada: uno al museo di sculture Cham di Da Nang e uno alle Marble Mountains, molto convenienti in termini temporali, visto che sono sulla strada per Hoi An che così devo fare una volta sola senza dover nuovamente andare a Da Nang apposta. Saliamo sulla scassata Suzuki Vitara o che cavolo di jeep è; prima tappa il museo, piuttosto piccolo ma stipato di sculture cham prese da tutta la zona circostante, per lo più da templi distrutti o andati in rovina durante la guerra. La musealizzazione fa rabbrividire e pure le modalità di conservazione di alcuni reperti mi hanno fatto venire la pelle d’oca, ma è praticamente il museo più importante sul tema (l’unica altra collezione di rilievo si trova ad Hanoi).

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Metto solo una foto, di questo basamento di colonna a forma di garuda

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che è l‘uccello antropomorfo sacro per induisti e buddisti, nonché il logo dell’omonima compagnia di bandiera indonesiana :)

La seconda tappa, passato un tremendo ponte a forma di dragone giallo, sono le Marble Mountains, un blocco calcareo geologicamente isolato dal resto dei rilievi presenti in zona, storico luogo di estrazione del marmo (ora proibito) e ricco di templi e pagode, nonché rifugio Viet Cong a due passi da China Beach, luogo di svago dei marines durante la guerra (la Lonely Planet cita anche un telefilm ambientato qui, forse i vecchiardi del forum lo conoscono :D).

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Il posto è incredibile, tra vegetazione, montagna, cave, grotte e manufatti religiosi:

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Prossima tappa, per i prossimi tre giorni, Hoi An. Ho prenotato un homestay, sorta di bed and breakfast in salsa vietnamita; le opzioni per stare in centro non erano molte e questa mi pareva abbastanza originale. La casa è nuova, su tre piani, e ci vive tutta la famiglia allargata (dai nipotini ai nonni); l’unica che parla inglese è la mamma. Con la nonna mi intendo però a meraviglia a gesti e coi bambini basta un pallone per capirsi (mi ha stupito quanto sia diffuso il calcio) :)

Senza farla tanto lunga, Hoi An è senza dubbio la città più caratteristica e carismatica di tutto il paese: architettura e monumenti, qualità della vita, atmosfera, abitanti, tranquillità... Non volevo davvero andare via, e tutte le persone con cui ho parlato mi hanno detto lo stesso. Per me, vale da sola il viaggio in Vietnam e non posso fare altro che raccomandare a chiunque passi in zona di fermarsi almeno un paio di giorni.

Chiedo perdono per la quantità di foto, ma questo posto mi ha davvero colpito.

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La città è mollemente adagiata sul fiume che le dona un aspetto nobile ed elegante. Una volta dava direttamente sul mare, il porto si è tuttavia riempito di detriti e sabbia e la città ha perso la sua importanza.

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L’architettura è un mix di stili, sia Viet che giapponese, cinese e coloniale: come porto e zona franca, vi erano quartieri dedicati alle singole etnie. Incredibilmente, la guerra di qui non è passata del tutto.

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Vi sono decine di pagode. La città è patrimonio UNESCO e per visitare i monumenti si fa un biglietto cumulativo da 6 ingressi: in ciascuno palazzo/museo/pagoda viene trattenuto un ingresso e, in base al numero di ingressi, vengono assegnati i fondi per i restauri e la manutenzione. Ovviamente si possono comprare più biglietti per visitare quanti monumenti di vuole (o quanto volte si vuole).

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La vita notturna è vivace, anche se alle 11 tutti a letto :D

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A tre/quattro km di distanza vi sono strisce di sabbia lunghe kilometri, raggiungibili in bicicletta, motorino o anche a piedi (per chi ama rischiare la vita sulle statali); inoltre, a una trentina di km di distanza, vi è l’area archeologica di My Son, dove si possono trovare tre gruppi di templi Cham, che purtroppo sono stati ampiamente bombardati e napalmizzati durante la guerra. Che sia rimasto qualcosa in piedi è stupefacente, il resto sono rovine e stanno ora tentando di recuperare un altro pezzo sia per anastilosi sia sostituendo le parti mancanti con mattoni nuovi. Al progetto lavorano equipe vietnamite, giapponesi, italiane e tedesche. Il sito è in mezzo alla jungla e qualsiasi hotel vi proporrà la gita a prezzi ridicoli (tra i 4 e 6 $). Io decido di fare il sunrise tour, primo perché vuoi mettere, secondo perché a quell’ora sono autorizzati solo due tour a distanza di trenta minuti uno dall’altro e quindi non c’è praticamente nessuno, mentre nel resto della mattinata ci sono svariate centinaia di persone che girano per le rovine. Il prezzo è più alto (bel 9$!) e la sveglia alle 4AM fa da ottimo deterrente sia per i professionisti del divertimento notturno, sia per gli anzianotti :D

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Dopo tre giorni fantastici mi sposto poco più a nord, a Huè. I mezzi per arrivare possono essere solo due: sleeper bus oppure treno. Volevo prendere il treno, ma lo sbattimento di dover tornare fino a Da Nang e gli orari a caso delle ferrovie vietnamite (oltre al tempo di percorrenza di quattro ore e mezza) mi fanno decidere per lo sleeper bus. Scelta per fortuna azzeccata: percorso scenografico, viaggio piacevole e compagni di viaggio simpatici (le due ragazze spagnole davanti a me in particolare). Il tempo di viaggio è quel che è (quasi quattro ore per 140km), ma non c’è modo di accorciarlo. Per andare dall’homestay alla stazione dei bus mi accompagnano in moto; il mio autista si carica la valigia sul ginocchio sinistro e la tiene in equilibrio con la stessa mano mentre con l’altra guida; nel frattempo schiva i pedoni, il tutto avendo un sacco di patate dietro (cioè io, che ho il terrore di andare in moto e motorino).

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I prossimi due giorni e mezzo sono a Hué; la città è l’ex capitale imperiale, attraversata dal Fiume dei Profumi che divide la cittadella dalla città moderna. Nella cittadella hanno fatto baldoria prima i francesi e poi gli americani e il risultato è che per metà è stata polverizzata.

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Nei dintorni vi sono decine di tombe e pagode da visitare (con un tour o noleggianto un moto-taxi) e la DMZ; purtroppo chiedo troppo tardi la disponibilità per il tour nella DMZ, disponibilità esaurita; mi accontento del tour delle pagode e crociera sul fiume (50% vietnamiti e 50% turisti di altri paesi).

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Nei pressi della cittadella sono ospitati alcuni relitti bellici, tra cui un paio di aerei (yuppie!):

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Il resto della città non è molto significativo ed è orientato soprattutto ai backpackers – c’è una zona piena di locali e ristorantini frequentata quasi esclusivamente da occidentali, dove troverete la migliore pizza all'ananas di tutto il Vietnam :morto:.