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Cari colleghi,
dopo settimane, mesi di duro lavoro che hanno coinvolto direttamente o indirettamente moltissimi di voi siamo ormai a un passo dal punto di svolta per Alitalia: il giorno 25 è prevista l’Assemblea dei Soci Alitalia per l’approvazione del contratto con Etihad ancora in via di definizione, la cui positiva conclusione è sottoposta a una serie di condizioni, tra le quali indispensabile è quella relativa al complesso degli Accordi Sindacali.
È un punto di svolta perché ci può aprire le porte sul futuro ma è anche un punto di non ritorno: non ci sono dilazioni possibili, non ci sono altre strade. Non c’è più tempo.
Tra le condizioni imprescindibili richieste dalla compagnia degli Emirati per entrare in Alitalia ce ne sono tre che riguardano direttamente o hanno impatti sulle persone e che si devono realizzare prima del loro investimento: raggiungimento degli obiettivi di costo 2014, dimensionamento dell’organico in linea con il Piano disegnato, clima non conflittuale per i prossimi anni.
Per questo, dopo mesi di incontri con Organizzazioni sindacali e Associazioni Professionali, abbiamo raggiunto un accordo su numero e sostegno tramite ammortizzatori sociali delle persone che non passeranno nella nuova azienda, riduzione del costo del lavoro nel secondo semestre 2014 e infine nuovo Contratto Nazionale e Aziendale, per definire un sistema di regole condivise che ci garantisca stabilità nei prossimi anni.
Alla fine della settimana scorsa ci eravamo lasciati con una firma da parte di tutte le Organizzazioni Sindacali e Associazioni Professionali sull’accordo relativo alla riduzione del personale, con l’esclusione di Cgil e Usb che non hanno condiviso la modalità di gestione delle eccedenze, e con una chiara e responsabile condivisione da parte di tutti, espressa davanti ai Ministri di Lavoro e Infrastrutture, riguardo l’imprescindibile esigenza delle straordinarie e temporanee misure di riduzione del costo del lavoro per il 2014. Al termine degli incontri dei giorni successivi sono stati quindi definiti accordi a cui Uil e le Associazioni Professionali hanno deciso, per il momento, di non aderire.
Nonostante i tentativi dei giorni scorsi di ratificare quanto condiviso, oggi, a due giorni dalla scadenza che può decretare l’ingresso o meno di Etihad in Alitalia, siamo quindi in una situazione difficilissima, che rischia di vanificare tutto quello per cui abbiamo duramente lavorato fino ad ora e soprattutto di negare a questa Compagnia e a tutte le sue persone un futuro.
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In sintesi, ecco cosa prevedono gli accordi, che potete consultare sulla intranet aziendale.
Il primo sancisce la necessità di aprire una procedura di mobilità per coloro che non passeranno nella nuova società. Nello specifico, dalle 2.251 persone inizialmente previste in mobilità è stato possibile scendere a 1.635 attraverso varie misure: tra queste, 250 assistenti di volo saranno coinvolti in un regime di solidarietà e 200 persone verranno riqualificate verso l’area operativa Ground con selezione entro l’inizio di settembre.*
Per abbassare ulteriormente il numero, si stanno definendo possibilità di ricollocazione presso aziende terze per circa 500 persone ed Etihad ha dato disponibilità all’assunzione di 100 piloti, 100 tecnici/ingegneri e altre figure in aree di staff. Infine, nei prossimi due mesi verranno collocati in mobilità i volontari, con un incentivo di 10mila euro, e coloro che nell’arco temporale garantito dall’ammortizzatore sociale maturino i requisiti per l’accesso a un trattamento pensionistico.
Chi dei rimanenti circa 900 non sarà coinvolto in nessuna di queste iniziative verrà collocato in mobilità, indicativamente dal mese di ottobre, per un periodo da 3 fino a un massimo di 5 anni, con il contributo del Fondo Speciale del Trasporto Aereo.
Il secondo accordo è relativo alla sigla del Contratto Nazionale dei Vettori e del nuovo Contratto Aziendale Alitalia, che ricalcano sostanzialmente quello attuale, e fissa* soprattutto due step di incrementi retributivi, uno a maggio 2015 il secondo a luglio 2016, per il personale di terra e di volo (sensibile, in particolare, quello dei naviganti CityLiner).
Tuttavia, per raggiungere i recuperi di costo del lavoro, previsti tra gli obiettivi 2014 e imprescindibili per l’ingresso di Etihad, abbiamo dovuto stabilire per il solo 2014 una contribuzione straordinaria sulle retribuzioni, differenziata tra terra e volo.
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Siamo stati da poco informati della richiesta di un referendum tra i lavoratori proprio su quest’ultimo tema. La consultazione è naturalmente un passaggio positivo, ma abbiamo bisogno che la risposta ci arrivi entro venerdì 25 alle ore 9, quando inizierà l’Assemblea dei Soci.
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A tutti voi sentiamo di dire che, certo, gli accordi prevedono conseguenze dolorose. Certo, non è facile assumersi la responsabilità di queste decisioni: per nessuno, né per i manager né per le Organizzazioni Sindacali. Ma ancor più difficile sarebbe rassegnarsi a non riuscire a portare a termine il percorso disegnato con Etihad rimanendo sulle proprie posizioni e assumersi piuttosto la responsabilità delle conseguenze di questa scelta. Non abbiamo alternative, ma abbiamo invece davanti un’opportunità vera, che l’accordo con Etihad ci offre.
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Grazie a tutti.
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Roberto Colaninno
Gabriele Del Torchio
Cari colleghi,
dopo settimane, mesi di duro lavoro che hanno coinvolto direttamente o indirettamente moltissimi di voi siamo ormai a un passo dal punto di svolta per Alitalia: il giorno 25 è prevista l’Assemblea dei Soci Alitalia per l’approvazione del contratto con Etihad ancora in via di definizione, la cui positiva conclusione è sottoposta a una serie di condizioni, tra le quali indispensabile è quella relativa al complesso degli Accordi Sindacali.
È un punto di svolta perché ci può aprire le porte sul futuro ma è anche un punto di non ritorno: non ci sono dilazioni possibili, non ci sono altre strade. Non c’è più tempo.
Tra le condizioni imprescindibili richieste dalla compagnia degli Emirati per entrare in Alitalia ce ne sono tre che riguardano direttamente o hanno impatti sulle persone e che si devono realizzare prima del loro investimento: raggiungimento degli obiettivi di costo 2014, dimensionamento dell’organico in linea con il Piano disegnato, clima non conflittuale per i prossimi anni.
Per questo, dopo mesi di incontri con Organizzazioni sindacali e Associazioni Professionali, abbiamo raggiunto un accordo su numero e sostegno tramite ammortizzatori sociali delle persone che non passeranno nella nuova azienda, riduzione del costo del lavoro nel secondo semestre 2014 e infine nuovo Contratto Nazionale e Aziendale, per definire un sistema di regole condivise che ci garantisca stabilità nei prossimi anni.
Alla fine della settimana scorsa ci eravamo lasciati con una firma da parte di tutte le Organizzazioni Sindacali e Associazioni Professionali sull’accordo relativo alla riduzione del personale, con l’esclusione di Cgil e Usb che non hanno condiviso la modalità di gestione delle eccedenze, e con una chiara e responsabile condivisione da parte di tutti, espressa davanti ai Ministri di Lavoro e Infrastrutture, riguardo l’imprescindibile esigenza delle straordinarie e temporanee misure di riduzione del costo del lavoro per il 2014. Al termine degli incontri dei giorni successivi sono stati quindi definiti accordi a cui Uil e le Associazioni Professionali hanno deciso, per il momento, di non aderire.
Nonostante i tentativi dei giorni scorsi di ratificare quanto condiviso, oggi, a due giorni dalla scadenza che può decretare l’ingresso o meno di Etihad in Alitalia, siamo quindi in una situazione difficilissima, che rischia di vanificare tutto quello per cui abbiamo duramente lavorato fino ad ora e soprattutto di negare a questa Compagnia e a tutte le sue persone un futuro.
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In sintesi, ecco cosa prevedono gli accordi, che potete consultare sulla intranet aziendale.
Il primo sancisce la necessità di aprire una procedura di mobilità per coloro che non passeranno nella nuova società. Nello specifico, dalle 2.251 persone inizialmente previste in mobilità è stato possibile scendere a 1.635 attraverso varie misure: tra queste, 250 assistenti di volo saranno coinvolti in un regime di solidarietà e 200 persone verranno riqualificate verso l’area operativa Ground con selezione entro l’inizio di settembre.*
Per abbassare ulteriormente il numero, si stanno definendo possibilità di ricollocazione presso aziende terze per circa 500 persone ed Etihad ha dato disponibilità all’assunzione di 100 piloti, 100 tecnici/ingegneri e altre figure in aree di staff. Infine, nei prossimi due mesi verranno collocati in mobilità i volontari, con un incentivo di 10mila euro, e coloro che nell’arco temporale garantito dall’ammortizzatore sociale maturino i requisiti per l’accesso a un trattamento pensionistico.
Chi dei rimanenti circa 900 non sarà coinvolto in nessuna di queste iniziative verrà collocato in mobilità, indicativamente dal mese di ottobre, per un periodo da 3 fino a un massimo di 5 anni, con il contributo del Fondo Speciale del Trasporto Aereo.
Il secondo accordo è relativo alla sigla del Contratto Nazionale dei Vettori e del nuovo Contratto Aziendale Alitalia, che ricalcano sostanzialmente quello attuale, e fissa* soprattutto due step di incrementi retributivi, uno a maggio 2015 il secondo a luglio 2016, per il personale di terra e di volo (sensibile, in particolare, quello dei naviganti CityLiner).
Tuttavia, per raggiungere i recuperi di costo del lavoro, previsti tra gli obiettivi 2014 e imprescindibili per l’ingresso di Etihad, abbiamo dovuto stabilire per il solo 2014 una contribuzione straordinaria sulle retribuzioni, differenziata tra terra e volo.
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Siamo stati da poco informati della richiesta di un referendum tra i lavoratori proprio su quest’ultimo tema. La consultazione è naturalmente un passaggio positivo, ma abbiamo bisogno che la risposta ci arrivi entro venerdì 25 alle ore 9, quando inizierà l’Assemblea dei Soci.
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A tutti voi sentiamo di dire che, certo, gli accordi prevedono conseguenze dolorose. Certo, non è facile assumersi la responsabilità di queste decisioni: per nessuno, né per i manager né per le Organizzazioni Sindacali. Ma ancor più difficile sarebbe rassegnarsi a non riuscire a portare a termine il percorso disegnato con Etihad rimanendo sulle proprie posizioni e assumersi piuttosto la responsabilità delle conseguenze di questa scelta. Non abbiamo alternative, ma abbiamo invece davanti un’opportunità vera, che l’accordo con Etihad ci offre.
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Grazie a tutti.
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Roberto Colaninno
Gabriele Del Torchio