Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


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Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

non credo abbiano tanto da imparare da Dubai visto che qualche anno fa gli hanno dovuto salvare il culo con non ricordo quanti milioni (miliardi?) di dollari...

tanto da cambiare il nome del nuovo grattacielo simbolo di Dubai da Burj Dubai a Burj Khalifa (l'emiro di Abu Dhabi nonché presidente degli EAU).
 
Alè, adesso stiamo iniziando il tiro a segno anche su Etihad e Hogan.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

piuttosto che divagare ti invito a postare numeri contrari a quelli che ho postato io e a dimostrarmi dove le controllate di ethiad sono cresciute e migliorate negli ultimi 3 anni

della vita nel deserto ne hai parlato solo te io non ho mai detto nulla

EY, come ben saprai, e' partita 18 anni dopo EK. Ha scelto una strategia diversa pur avendo una flotta in crescita esponenziale, e ricavi 2012 per 820 mln in più grazie al passaggio dei pax delle sue "controllate" per Abu Dhabi.
Vedremo se sarà capace solo di far crescere il proprio fatturato, o anche quello dei propri acquisti. Quel che è certo e' che per noi pax italiani può essere un'ottima opportunità se funzionerà. Magari per te (credo tu sia stato stagionale AZ) ci sarà spazio per rientrare in ITA nel settore. Conviene incrociare le dita piuttosto che gufare.
 
Rilancio nel mondo, ma è sconfitta Malpensa

Nuova vita per la compagnia, però il personale è in allarme. Lo schiaffo ad Air France


Il primo comunicato congiunto diffuso da Alitalia ed Etihad segna una tappa importante: a circa un anno dalle prime indiscrezioni si può dire che l'accordo tra le due compagnie ha raggiunto ieri il punto di non ritorno.

I dettagli si vedranno nelle prossime settimane e solo la presentazione del nuovo piano industriale di Alitalia farà capire il potenziale di sviluppo che il nuovo socio di maggioranza (relativa) vorrà imprimere alla compagnia italiana. Per ora si intuisce che le condizioni poste da Abu Dhabi sono state tutte accolte: societarie, finanziarie e di sistema.

Oggi si può dunque provare a capire quali sono i «pro» e i «contro» di questa operazione tanto attesa, chi vince e chi perde, e quali incognite restano da sciogliere.
CAPITALI FRESCHI

A prima vista gli elementi positivi superano di gran lunga quelli negativi. Con il denaro fresco degli arabi e con la croce tracciata sui propri debiti, Alitalia può affrontare una nuova vita superando quella sottocapitalizzazione che ha rappresentato il peccato originale del progetto Cai. L'obiettivo sarà quello di dare maggiore connettività all'Italia verso il mondo, con più aerei e più destinazioni. Gli aeroporti di Roma e di Abu Dhabi saranno i due poli di un sistema che permetterà ai passeggeri italiani di muoversi con maggiore efficienza. A differenza di un'acquisizione da parte di Air France, che per anni è parsa la soluzione più naturale, Alitalia, con Etihad, mantiene autonomia e dignità, nell'interesse dei consumatori italiani. Il disegno di Air France era invece quello di trasformare Alitalia in una semplice sussidiaria, con il compito di alimentare l'hub di Parigi.
ESUBERI

Sicuramente c'è chi ci perde: in primis quell'esercito di dipendenti di terra e di volo che perderanno il posto di lavoro. Una struttura più leggera servirà a pilotare meglio un'azienda che per tanti anni ha risposto a logiche spesso lontane dall'obiettivo dell'efficienza. I lavoratori in eccesso saranno sostenuti com'è avvenuto nel 2008 e come avviene negli altri casi di crisi aziendali; pagherà, in gran parte, il contribuente che sotto questo profilo appare un altro soggetto perdente.
BANCHE E AEROPORTI

Nella colonna dei perdenti vanno iscritte le banche creditrici, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio; le prime due sono anche nel capitale di Alitalia. Dovranno far digerire ai propri azionisti la perdita secca che comporterà la ristrutturazione dei crediti alla compagnia. Tra i perdenti, anche Malpensa e il Nord Italia. L'allentamento delle regole all'aeroporto di Linate permetteranno ad Alitalia di organizzare in maniera più redditizia il proprio network dal city-airport milanese; ma ciò, direttamente e indirettamente, andrà a scapito dell'ex-hub, ormai caratterizzato soprattutto dall'offerta low-cost. In questo disegno si può riconoscere anche un segnale della concorrenza di Etihad verso la «cugina» Emirates, che invece a Malpensa in questi anni ha investito in termini di strutture e di prospettive.
RYANAIR

Se, in base alle richieste di Etihad, sarà rivisto anche il rapporto «drogato» tra Ryanair e vari aeroporti italiani, i consumatori potrebbero essere costretti ad abituarsi a tariffe meno stracciate del passato. Ma sono anni che tutte le compagnie lamentano la concorrenza sleale di chi è finanziato dagli scali, portando anzi qualche società di gestione (un esempio: Verona) sull'orlo del collasso. Che l'Italia si dia delle regole a tutela del mercato è un fatto soltanto positivo; duole piuttosto che lo faccia su richiesta (e sotto ricatto) di un operatore straniero, e che non abbia saputo decidere in proprio. Un'altra richiesta sta andando a buon fine: il collegamento Termini-Fiumicino con il Frecciarossa: occorreva Etihad, gli italiani da soli finora, evidentemente, non sono bastati.
L'UNIONE EUROPEA

Sull'accordo Alitalia-Etihad pesa l'incognita dei possibili ricorsi all'Unione europea perché l'ingresso degli arabi, per quanto formalmente di minoranza, nella sostanza potrebbe rivelarsi un vero controllo; anche Air France, che pur è alleata sia di Alitalia sia di Etihad, appare piuttosto stizzita.

I ricorsi quasi sicuramente ci saranno, ma non si possono tacere due cose: che le diplomazie italiane e arabe devono aver ampiamente sondato Bruxelles prima di annunciare il futuro accordo, e che il governo di Abu Dhabi, grazie al potere del petrolio, difficilmente verrà contrastato se non con motivazioni molto approfondite.

http://www.ilgiornale.it/news/inter...intesa-analisirilancio-nel-mondo-1024048.html
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

Alitalia: Lupi, ora torna fiducia su Italia (Mess)

08:09 ROMA (MF-DJ)--"E' una grande operazione, in questo modo ritorna la fiducia sull'Italia". Questo il commento del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rilasciato in un'intervista al Messaggero in merito allo sblocco dei negoziati tra Alitalia ed Etihad, con quest'ultima disposta a investire circa 600 milioni. "Va riconoscito agli azionisti privati e alle banche - afferma Lupi - di aver dato il massimo". Il ministro lancia pero' un monito all'Europa: non provi a ostacolare un'operazione di natura industriale, che dara' piu' forza al turismo e agli scali di Fiumicino e Milano". Quanto al fronte del lavoro, Lupi ribadisce che "il Governo fara' la sua parte sull'occupazione, ma i sindacati devono essere responsabili. Adesso spetta al Cda Alitalia convocato a fine settimana affrontare il tema, ma penso che un compromesso si trovera'". red/zap (fine)
 
Alitalia-Etihad, Lupi: "Darei per fatto l'accordo, Bruxelles non lo ostacoli"

All'indomani della lettera inviata da Abu Dhabi con il sostanziale via libera all'operazione Alitalia-Etihad il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, intervistato da Repubblica e il Messaggero, sottolinea come l'investimento dimostri il ritorno della fiducia nei confronti dell'Italia. "Siamo ad un punto di svolta", dice al quotidiano di Ezio Mauro, "davanti a noi abbiamo un rilancio che non riguarda soltanto Alitalia e il mondo aeroportuale. Prendiamo atto di un segnale incoraggiante che potrebbe attirare altri investitori stranieri". "Oggi grazie a questo accordo, che darei per fatto viste anche le dichiarazioni delle parti in causa e il placet di Palazzo Chigi, non c'è solo una società solidissima" "che è pronta a mettere sul piatto oltre 560 milioni", "ma rappresenta una stimolo anche per altri soggetti internazionali che possono da oggi tornare a credere nell'Italia".
Alleanza Alitalia-Etihad strategica per il Paese - "L'alleanza tra Alitalia ed Etihad - continua sul Messaggero - è certamente un passo importante, direi decisivo, perché realizza un progetto strategico per il Paese, per il trasporto aereo, per l'occupazione. Dimostra che è tornata la fiducia sul sistema Italia visto che un grande gruppo straniero torna ad investire da noi". Quanto agli esuberi "si troverà sicuramente un compromesso" prosegue Lupi "anche grazie alla responsabilità dei sindacati e all'impegno, lo voglio ribadire, del governo su questo fronte". E sulle critiche avanzate dalle altre compagnie aeree, che hanno preannunciato battaglia in Europa, sottolinea: "Alitalia-Etihad è una operazione industriale. Punto. Senza aiuti di Stato". "Alitalia resterà una compagnia italiana ed europea, con i soci italiani al 51 per cento. Nessuno a Bruxelles provi a far fallire l'operazione o mettere i bastoni tra le ruote".


Resta il problema "esuberi" - Il cda di Etihad già luned' scorso in una riuonione ad Abu Dhabi aveva dato il via libera al matrimonio con Alitalia. La notizia, tenuta in gran segreto, era poi trapelata nella tarda serata. Resta da affrontare la questione degli esuberi. Etihad ne ha chiesti circa 3mila e dà per scontato che l'intervento governativo con il Fondo Volo assorba tutti i costi della riduzione di personale, mentre Gabriele Del Torchio, ad di Alitalia, è fermo a quota 2.600 e da lì non si muoverà.
Trattativa in corso - Da Abu Dhabi è arrivata la disponibilità a trovare un compromesso, accettando la possibilità di modulare i risparmi, rispettando contestualmente l'indicazione sui tetti di spesa. IGli studi legali della compagnia tricolore stanno mettendo a punto un voluminoso pre-accordo in cui si definiscono i reciproci impegni. Ma l'annuncio ufficiale si avvicina rapidamente.
Investimenti - I vertici di Etihad sarebbero disposti a investire fino a 500 milioni per rilevare una partecipazione vicina al 49% in Alitalia. A garanzia delle contropartite richeiste, le banche italiane dovrebbero riuscire a stralciare i debiti a breve termine pari a circa 400 milioni. Quanto alla delicata faccenda degli esuberi, che saranno comunque almeno 2000, il governo dovrebbe agevolare e "ammorbidire" l'operazione facendosi carico degli ammortizzatori sociali così da assorbire i tagli al personale.
Sollievo di Del Torchio - Secondo Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia: "Si aprono eccellenti prospettive per la compagnia. Questo investimento assicurerà una stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore dei viaggi e del turismo nel nostro Paese".
Angeletti: "Soluzione positiva" - "Siamo fiduciosi che l'accordo si concretizzi: sarà sicuramente una soluzione positiva per l'azienda e per il Paese visto che Etihad investirà abbastanza risorse e amplierà la flotta, almeno stando alle indiscrezioni". Il leader della Uil, Luigi Angeletti, commenta così il via libera di Etihad a passare alla fase finale della trattativa con Alitalia. Ma, avverte, "dovremo vedere concretamente il piano industriale, e verificare le ricadute sull'occupazione: prima è inutile fare supposizione'. Ma in ogni caso bisognerà ovviamente garantire soluzioni adeguate".
Fit-Cisl: se sviluppo, niente tagli - Il rischio esuberi "non ci piace per nulla, è evidente", avverte la Fit-Cisl, sulla trattativa finale Alitalia-Etihad: "se c'è una cosa che non torna è che uno scenario di sviluppo e di grande investimento non dovrebbe portare esuberi", commenta il segretario generale Giovanni Luciano. Ma "sappiamo che c'è questo problema", e che "bisogna guardare alla realtà: cercheremo di gestire questa partita con un punto fermo: bisogna tutelare al massimo le persone".
02 giugno 2014
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

Alitalia: Lupi, Air France si assuma responsabilita' (Rep)

09:06 ROMA (MF-DJ)--"Ogni socio dovrebbe prendersi le proprie responsabilita', anche Air France". Lo dice il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, in un'intervista a Repubblica, parlando delle possibili reazioni dei farncesi (oggi azionisti di Alitalia con il 7%) in seguito all'imminente ingresso di Etihad nella compagnia italiana. "Il diniego di Air France mesi fa a una ricapitalizzazione di Alitalia - dice Lupi - mi fa pensare che i francesi volessero entrare nel capitale a costo zero, e questo noi non l'abbiamo accettato"
 
Qualche anima pia ben informata potrebbe per piacere elencare nel dettaglio (intra CAI) gli attuali azionisti AZ e relative quote % di partecipazione e come cambieranno se ipotizziamo un 49 a Ethiad? Grazie.
Qui c'è la situazione attuale:
http://corporate.alitalia.it/it/governance/azionariato/index.html

Se EY dovesse entrare con con il 49%, i soci attuali vedrebbero quasi dimezzata la loro percentuale.
Questo al netto di eventuali ricapitalizzazioni da parte di alcuni soci italiani e/o AF (banche in primis), che aumenterebbero la loro percentuale a scapito dei rimanenti soci italiani e/o AF, che non volessero investire.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

EY, come ben saprai, e' partita 18 anni dopo EK. Ha scelto una strategia diversa pur avendo una flotta in crescita esponenziale, e ricavi 2012 per 820 mln in più grazie al passaggio dei pax delle sue "controllate" per Abu Dhabi.
Vedremo se sarà capace solo di far crescere il proprio fatturato, o anche quello dei propri acquisti. Quel che è certo e' che per noi pax italiani può essere un'ottima opportunità se funzionerà. Magari per te (credo tu sia stato stagionale AZ) ci sarà spazio per rientrare in ITA nel settore. Conviene incrociare le dita piuttosto che gufare.

io stagionale? no ero pilota 330 in ap,lasciata ap(prima dell'integrazione con az) visto che si stava per integrare con az e ora comandante 380 ek,a proposito come si cambia il nick da piccione330 a piccione380

se avessi fatto occhio al mio nick piccione avresti capito la provenienza
 
Solo uno stolto può fare paragoni tra Alitalia e Air Berlin / Jet Airways. Non tanto per dimensioni, ma per quello che rappresentano le aziende nei rispettivi paesi.

Detto questo, nemmeno io credo che un'eventuale ingresso di EY (perchè ancora tutto è da definire), possa far diventare AZ la più grossa compagnia europea e trasformare FCO in quel mega hub che in tanti profetizzano.
Non credo che nessuno abbia mai pensato che AZ possa diventare la compagnia numero 1 in Europa, mentre il potenziale per far bene e pianificare un riposizionamento più sul lungo raggio è una cosa fattibile.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

No, non c'è pericolo. Per ora sei solo tu a pensare che gli emiri di Abu Dhabi siano degli incapaci e che la loro strategia di investimenti nel settore aereo mondiale sia destinata al certo fallimento.

Dai, la vita può essere decente anche nel deserto. :)
Non sarà la paura che in tanti scoprano la bengodi di vivere laggiù?
Anche se ormai dovrebbero essere più italiani che altro vista la corsa a fuggire verso quel paradiso.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

io stagionale? no ero pilota 330 in ap,lasciata ap(prima dell'integrazione con az) visto che si stava per integrare con az e ora comandante 380 ek,a proposito come si cambia il nick da piccione330 a piccione380

se avessi fatto occhio al mio nick piccione avresti capito la provenienza

Scusa, e' vero i piccioni sono gli ex AP.
Resta ridicolo al limite del grottesco il fatto che un pilota italiano si gongoli di far parte della squadra EK e tifi EK contro EY se compra AZ. Immagino tu sia l'unico in tutti gli emirati, ma del resto noi italiani amiamo tanto il calcio da vedere tifoserie contrapposte anche alla giornata mondiale della pace.
Buon deserto.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

Mi sembrava di aver letto che l emiro controlla anche Emirates............

"Sulla stampa locale (quella di Dubai) è vietato parlare male di Dubai e del Paese: ogni notizia che possa danneggiarne l'immagine e, ancor prima, l’economia viene censurata. Così si leggono quotidianamente dati incoraggianti, anche se la realtà è ben diversa. «Le banche e gli investimenti - spiega un operatore finanziario della sede di Dubai della Swiss Bank che preferisce restare anonimo - si stanno spostando tutti ad Abu Dhabi. Il problema è che Dubai ha delle ottime strategie di crescita, ma non è in grado di mantenere un tasso medio di crescita costante, secondo il concetto che abbiamo noi in Europa. Così continuano a costruire, a comprare e poi ancora a costruire, invece di finire ciò che hanno iniziato e poi valutare se fare altri investimenti. Qui c’è una scarsa conoscenza di azioni e derivati e si preferisce investire in immobili e materie prime, come oro e petrolio. Era così prima della crisi, e ora lo è ancora di più». Secondo la società di consulenza Cluttons, nei prossimi due anni entreranno nel mercato tra le 35.000 e le 50.000 nuove abitazioni, causando un ulteriore squilibrio tra offerta e reale domanda di immobili. «Penso che il mercato - prosegue l'operatore della Swiss Bank - non tornerà più quello di una volta e i grossi investimenti non arriveranno più a Dubai. Qui non si è imparato molto dalla crisi. Che senso hanno i 15 nuovi hotel che stanno costruendo sulla Palma? Chi li potrà mai riempire? Si aspettano forse che metà continente indiano venga in vacanza a Dubai? Un altro esempio, il nuovo aeroporto in costruzione a Jebel Ali: sulla carta deve diventare il più grande hub del mondo e avere un traffico di 160 milioni di passeggeri l'anno, ma ancora una volta il progetto è troppo ambizioso e a causa della mancanza di soldi i lavori vanno a rilento. Tutto mentre la compagnia aerea Emirates acquista ogni mese un nuovo Airbus nonostante stia andando malissimo»."

Fonte linkiesta
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

Non sarà la paura che in tanti scoprano la bengodi di vivere laggiù?
Anche se ormai dovrebbero essere più italiani che altro vista la corsa a fuggire verso quel paradiso.

Bengodi?
Ma ci sei mai stata?

A parte che a leggere l'articolo qui sopra (anche se riferito a DXB), qualche problemino forse c'è. Dimenticavo: vietato criticare.
 
Re: Thread Alitalia / Etihad - Parte II

io stagionale? no ero pilota 330 in ap,lasciata ap(prima dell'integrazione con az) visto che si stava per integrare con az e ora comandante 380 ek,a proposito come si cambia il nick da piccione330 a piccione380

se avessi fatto occhio al mio nick piccione avresti capito la provenienza
A piccio', congratulazioni sulla promozione. Ci mancavano le tue gufate perenni sul thread AZ.
Ora capisco perche' attacchi EY, pilotavi India Peggio ed India Rotto che provenivano proprio da loro. Immagino la tristezza.

Oltretutto mi accodo a mauro, il tuo astio e' fuori luogo in un momento dove invece chi ci lavora (in AZ) deve vedere ottimismo ed opportunita' da questo probabile nuovo accordo.
 
Ultima modifica:
Newco sì, newco no.
Secondo quello che scrive Il Mess. sì, secondo altri no.
Spicca pure la prudenza del Ministro Poletti, se raffrontata con l'euforia del Ministro Lupi.

Sarà interessante capire quale percorso faranno gli esuberi e se vi sono gli strumenti legislativi.
 
Newco sì, newco no.
Secondo quello che scrive Il Mess. sì, secondo altri no.
Spicca pure la prudenza del Ministro Poletti, se raffrontata con l'euforia del Ministro Lupi.

Sarà interessante capire quale percorso faranno gli esuberi e se vi sono gli strumenti legislativi.
In effetti ha ragione il Ministro....non si farà una bad company....quella c'è già e non c'è bisogno di farla....si deve solo fare la new.....
 
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