Il doppio filo che lega lo scalo di Orio e Ryanair sta tutto nei numeri. Nel 2013 i passeggeri transitati al «Caravaggio» sono stati 8,9 milioni: di questi, ben 7,2 milioni sono saliti e scesi da aeromobili che sulle fiancate avevano la ben nota arpa celtica rivisitata in giallo e blu. E, ancora: la compagnia irlandese l’anno scorso ha fatto volare 23 milioni di persone in Italia (su 82 in totale), di cui un terzo con base a Bergamo. Una crescita parallela, intrecciata, che però per la prima volta quest’anno vedrà una frenata. Nel 2010 i passeggeri targati Ryanair a Orio sono stati 5,8 milioni, nel 2011 passati a 6,5 milioni, poi a 7 e infine a 7,2, nel 2013. «L’obiettivo, per il 2014, è mantenere il dato 2013». John Alborante è responsabile per l’Italia del marketing della compagnia irlandese. E ieri, in visita al «Caravaggio», si è trovato a inanellare numeri. «Ma Ryanair - afferma - non calerà».
Eppure, visti i numeri ai quali ci avete abituato, parlare di «mantenimento» a Orio equivale a parlare di frenata.
«Possiamo dire così, per quest’anno. Il problema è che ci mancano aerei, in questo momento paghiamo la situazione».
Avete appena chiuso un bilancio trimestrale in rosso. Non c’entra?
«Trimestrale a parte, osserviamo l’anno: a differenza di una previsione di 570 milioni di euro di utili nel 2013, siamo sui 500 milioni. Restano sempre utili».
Ma gli scali legati a voi, come Orio, devono preoccuparsi?
«No. Orio al Serio è e resta una base strategica. Poi la situazione va spiegata: la crescita di passeggeri si fermerà perché, come ho detto, siamo in attesa di aeromobili che ancora non sono stati forniti. La nostra flotta ora è costituita da 285 aerei circa, 15 sono di base a Orio, ne abbiamo ordinati 175 e, considerando le dismissioni, entro il 2019 la flotta salirà a 400. Una quindicina arriveranno già a fine del 2014: lì potremo ricominciare a programmare, e anche su Orio potranno esserci nuove prospettive».
Ora, però, state limitando le rotte.
«Nell’estate 2013 erano 80, quest’anno saranno 70. Sono stati eliminati alcuni collegamenti secondari, come Maastricht o Costanza. Ma da Bergamo è ad esempio stata introdotta sull’estate quella di Atene».
Il collegamento con Roma-Ciampino è ufficialmente cancellato?
«Noi non abbiamo mai annunciato lo stop. Ancora oggi, le valutazioni sono in corso. L’esame si chiuderà non prima di settimana prossima».
Nelle 70 rotte Roma è compresa?
«Al momento, sì».
È vero che state spostando aerei a Fiumicino?
«Dobbiamo fare fronte alla concorrenza. A Fiumicino sono stati attivati nuovi slot. Vueling ha dichiarato che lì punta a essere la seconda compagnia, al posto di EasyJet. O’Leary ha detto che sarà difficile. Perché la seconda diventeremo noi».
Ci sono meno aerei e con quelli che avete dovete presidiare il sud.
«Per quest’estate dovremo fare delle scelte. A Bergamo di solito gli aeromobili erano 16 e ora scendono a 15: qualcosa abbiamo tagliato. Altrove, l’abbiamo fatto molto di più. Con il 2015 si apriranno nuove opportunità».
Intanto farete una puntatina a Malpensa, durante la chiusura della pista a maggio .
«La stima di passeggeri Ryanair su Bergamo per il 2014 è circa 6,8 milioni, quindi un calo. Dico che manterremo il dato 2013 perché includo anche il dato di Malpensa: nelle tre settimane saranno 400 mila i viaggiatori spostati su quello scalo».
Che, però, a Orio farà la differenza.
«Ma noi a Orio torneremo il prima possibile».
Il decreto destinazione Italia in discussione alla Camera prevedeva gare per ogni nuova rotta negli scali che erogano incentivi alle compagnie, su tutte Ryanair. Assaeroporti ha parlato di novità che crea «danno al mercato».
«Se sarà necessario, anche noi prenderemo posizione con il ministro ».
06 febbraio 2014
corriere.it
Eppure, visti i numeri ai quali ci avete abituato, parlare di «mantenimento» a Orio equivale a parlare di frenata.
«Possiamo dire così, per quest’anno. Il problema è che ci mancano aerei, in questo momento paghiamo la situazione».
Avete appena chiuso un bilancio trimestrale in rosso. Non c’entra?
«Trimestrale a parte, osserviamo l’anno: a differenza di una previsione di 570 milioni di euro di utili nel 2013, siamo sui 500 milioni. Restano sempre utili».
Ma gli scali legati a voi, come Orio, devono preoccuparsi?
«No. Orio al Serio è e resta una base strategica. Poi la situazione va spiegata: la crescita di passeggeri si fermerà perché, come ho detto, siamo in attesa di aeromobili che ancora non sono stati forniti. La nostra flotta ora è costituita da 285 aerei circa, 15 sono di base a Orio, ne abbiamo ordinati 175 e, considerando le dismissioni, entro il 2019 la flotta salirà a 400. Una quindicina arriveranno già a fine del 2014: lì potremo ricominciare a programmare, e anche su Orio potranno esserci nuove prospettive».
Ora, però, state limitando le rotte.
«Nell’estate 2013 erano 80, quest’anno saranno 70. Sono stati eliminati alcuni collegamenti secondari, come Maastricht o Costanza. Ma da Bergamo è ad esempio stata introdotta sull’estate quella di Atene».
Il collegamento con Roma-Ciampino è ufficialmente cancellato?
«Noi non abbiamo mai annunciato lo stop. Ancora oggi, le valutazioni sono in corso. L’esame si chiuderà non prima di settimana prossima».
Nelle 70 rotte Roma è compresa?
«Al momento, sì».
È vero che state spostando aerei a Fiumicino?
«Dobbiamo fare fronte alla concorrenza. A Fiumicino sono stati attivati nuovi slot. Vueling ha dichiarato che lì punta a essere la seconda compagnia, al posto di EasyJet. O’Leary ha detto che sarà difficile. Perché la seconda diventeremo noi».
Ci sono meno aerei e con quelli che avete dovete presidiare il sud.
«Per quest’estate dovremo fare delle scelte. A Bergamo di solito gli aeromobili erano 16 e ora scendono a 15: qualcosa abbiamo tagliato. Altrove, l’abbiamo fatto molto di più. Con il 2015 si apriranno nuove opportunità».
Intanto farete una puntatina a Malpensa, durante la chiusura della pista a maggio .
«La stima di passeggeri Ryanair su Bergamo per il 2014 è circa 6,8 milioni, quindi un calo. Dico che manterremo il dato 2013 perché includo anche il dato di Malpensa: nelle tre settimane saranno 400 mila i viaggiatori spostati su quello scalo».
Che, però, a Orio farà la differenza.
«Ma noi a Orio torneremo il prima possibile».
Il decreto destinazione Italia in discussione alla Camera prevedeva gare per ogni nuova rotta negli scali che erogano incentivi alle compagnie, su tutte Ryanair. Assaeroporti ha parlato di novità che crea «danno al mercato».
«Se sarà necessario, anche noi prenderemo posizione con il ministro ».
06 febbraio 2014
corriere.it