io direi ancora assolutamente l'Air Niugini
a parte cio' ecco il problema per caiaz oggi
da il sole 24ore
Alitalia e il nodo dei 200 milioni di finanziamenti bancari di Intesa e Unicredit.Nella strada tortuosa che porta al salvataggio di Alitalia c'è ancora qualche casella che deve trovare posto. E non è soltanto la posizione di Air France sulla volontà o meno di partecipare all'aumento di capitale, ma anche le strategie delle grandi banche finanziatrici (Intesa Sanpaolo e Unicredit) sulla tranche da 200 milioni di euro, indispensabile per attuare il piano industriale della ex-compagnia di bandiera. Infatti le banche hanno finora concesso un prestito per la gestione ordinaria (una settantina di milioni) più la garanzia per l'inoptato dell'aumento di capitale. Ma i Cda delle banche non hanno ancora deliberato sul finanziamento da 200 milioni (che si andrà ad aggiungere ai 300 milioni di aumento di capitale) che è vitale per tutto il piano. Ci sono quindi problemi in vista con gli istituti italiani? In realtà, non sembrerebbero esserci problemi, ma la concessione dei 200 milioni sembra subordinata alla presentazione del piano industriale di Alitalia: un piano che le banche vorrebbero incisivo. Insomma, prima le banche vedranno il piano e poi decideranno
La soluzione (anche intermedia) di Air France
Tra le riflessioni di Air France-Klm a proposito dell'aumento di capitale di Alitalia non ci sarebbero soltanto le due opzioni della partecipazione piena all'operazione in base alla quota attualmente in suo possesso (il 25%, per un costo di 75 milioni) o della mancata sottoscrizione. Ma anche una soluzione intermedia, con la possibilità cioè di aderire parzialmente all'aumento.
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http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-intermedia-france-064923.shtml?uuid=AbJWypwI
Una soluzione intermedia sarebbe forse la più deleteria e cioè lo Stato metterebbe soldi per permettere ad AF di prendere tempo e tagliare in Italia mentre si espande in Francia.La soluzione (anche intermedia) di Air France
Tra le riflessioni di Air France-Klm a proposito dell'aumento di capitale di Alitalia non ci sarebbero soltanto le due opzioni della partecipazione piena all'operazione in base alla quota attualmente in suo possesso (il 25%, per un costo di 75 milioni) o della mancata sottoscrizione. Ma anche una soluzione intermedia, con la possibilità cioè di aderire parzialmente all'aumento.
Di fronte a una certa freddezza da parte della compagnia franco-olandese - e dello stesso Governo, che di Air France-Klm ha il 15% - cresce infatti il pressing da parte di Alitalia, di Poste Italiane (che nella compagnia verserebbe anch'essa 75 milioni) e del Governo italiano. E questa potrebbe essere una strada di compromesso, in grado, almeno in questo momento, di accontentare tutti. O comunque di evitare strappi che potrebbe essere complicato ricucire.
Alitalia, il Governo italiano e le Poste (oltre alle banche e agli altri azionisti) vogliono evitare il danno d'immagine che deriverebbe da una decisione negativa di Air France-Klm, inevitabilmente interpretata come una mancanza di fiducia rispetto alle reali possibilità di risanare e rilanciare la compagnia. Mentre per il gruppo franco-olandese potrebbe essere il modo di sottolineare i molti dubbi senza però diluire eccessivamente la propria partecipazione (che in caso di mancata sottoscrizione scenderebbe intorno all'11%) e mantenendo una posizione forte all'interno del nuovo azionariato.
Questa scelta consentirebbe inoltre a Air France-Klm di limitare le possibili conseguenze negative sul fronte interno, a partire da quello sindacale. Nel momento in cui la società è impegnata a realizzare un piano di ristrutturazione che comporta tagli importanti (2.800 uscite che vanno ad aggiungersi alle oltre 5mila degli ultimi due anni). Se poi il gruppo decidesse di rimanere comunque al di sopra del 20% conserverebbe il diritto di veto previsto dallo statuto relativamente a decisioni strategiche che devono essere approvate con almeno l'80% del capitale.
Anche questa ipotesi sarà quindi al centro degli incontri franco-italiani dei prossimi giorni a Parigi. Oggi il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, incontrerà il collega Arnaud Montebourg a margine di una conferenza, a Bercy, sulla competitività industriale europea. Quel Montebourg che nei giorni scorsi è sembrato molto critico nei confronti dell'operazione Alitalia, dichiarando che «Air France ha i suoi problemi e non è mai una soluzione moltiplicare le difficoltà per due». Ribadendo inoltre la centralità delle questioni nazionali: «Air France deve riposizionarsi e risanarsi, prima di fare scelte importanti, e il Governo è concentrato sul ruolo di Air France in Francia».
Venerdì sarà invece il premier Gianni Letta ad affrontare l'argomento con il collega francese Jean-Marc Ayrault. Ed è soprattutto in questa occasione che il Governo italiano cercherà di esercitare tutta la pressione possibile nei confronti di Parigi. Perché Air France - con cui Alitalia ha da tempo forti legami commerciali - sia il partner industriale con cui l'ex compagnia di bandiera può costruire una strategia di medio-lungo periodo.
Certo bisognerà portare a questi tavoli elementi concreti e convincenti. Sul nuovo piano industriale e sulla ristrutturazione del debito.
Intanto Air France ha presentato ieri un programma invernale 2013-2014 che, secondo il presidente Alexandre de Juniac, riflette i grandi orientamenti strategici del piano Transform 2015: l'ulteriore potenziamento dei collegamenti intercontinentali nelle regioni a forti prospettive di crescita e la razionalizzazione di quelli a medio raggio, in particolare dalle basi provinciali di Marsiglia, Nizza e Tolosa. L'offerta a lungo raggio salirà quindi del 3,6%, con picchi dell'8,5% in Africa e del 5,9% in America latina, mentre quella "europea" diminuirà del 4 per cento.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-intermedia-france-064923.shtml?uuid=AbJWypwI
D'accordo al 100%Solito giornalismo all'italiana... Carpatair erano rumeni, questi che sono svizzeri e non fa scandalo la provenienza sono anonimi... e parlano perfino tedesco...
AF ha posto due condizioni ad Alitalia/Governo : che il 50% della flotta di medio raggio ritorni al lessor oppure venduta (non vogliono neppure spendere un centesimo su spese di parcheggio/preservazione), e non vogliono avere niente a che fare con i 1200mln di lease arretrati + 500mln di debiti di quest’anno.
A queste condizioni, partecipano, altrimenti, si accontentano di scendere all’11% circa. Si aspettano una risposta entro il 16-nov.
C’è però un ‘ma’ : se AF non parteciperà alla ricapitalizzazione , i soci italiani non metteranno, in totale, più di 160mln , e se non si decidono ad amputare , non andranno più lontano di un semestre ;ma tuttavia AF entrerà in Italia : per avere un AOC Italiano con cui partire ,comprerà il panorama blu, oppure comprerà il piccolo pianeta, oppure fonderà la sua low cost sulle orme di Hop (ed evitando la tracotanza teutonica che ha tagliato le gambe a LHT Italia) , ma arriverà alla grande, dando il colpo di grazia a quanto esisterà ancora di Alitalia che , ora di allora, sarà già in ginocchio.
Parola di De J.
AF ha posto due condizioni ad Alitalia/Governo : che il 50% della flotta di medio raggio ritorni al lessor oppure venduta (non vogliono neppure spendere un centesimo su spese di parcheggio/preservazione), e non vogliono avere niente a che fare con i 1200mln di lease arretrati + 500mln di debiti di quest’anno.
A queste condizioni, partecipano, altrimenti, si accontentano di scendere all’11% circa. Si aspettano una risposta entro il 16-nov.
C’è però un ‘ma’ : se AF non parteciperà alla ricapitalizzazione , i soci italiani non metteranno, in totale, più di 160mln , e se non si decidono ad amputare , non andranno più lontano di un semestre ;ma tuttavia AF entrerà in Italia : per avere un AOC Italiano con cui partire ,comprerà il panorama blu, oppure comprerà il piccolo pianeta, oppure fonderà la sua low cost sulle orme di Hop (ed evitando la tracotanza teutonica che ha tagliato le gambe a LHT Italia) , ma arriverà alla grande, dando il colpo di grazia a quanto esisterà ancora di Alitalia che , ora di allora, sarà già in ginocchio.
Parola di De J.
AF ha posto due condizioni ad Alitalia/Governo : che il 50% della flotta di medio raggio ritorni al lessor oppure venduta (non vogliono neppure spendere un centesimo su spese di parcheggio/preservazione), e non vogliono avere niente a che fare con i 1200mln di lease arretrati + 500mln di debiti di quest’anno.
A queste condizioni, partecipano, altrimenti, si accontentano di scendere all’11% circa. Si aspettano una risposta entro il 16-nov.
C’è però un ‘ma’ : se AF non parteciperà alla ricapitalizzazione , i soci italiani non metteranno, in totale, più di 160mln , e se non si decidono ad amputare , non andranno più lontano di un semestre ;ma tuttavia AF entrerà in Italia : per avere un AOC Italiano con cui partire ,comprerà il panorama blu, oppure comprerà il piccolo pianeta, oppure fonderà la sua low cost sulle orme di Hop (ed evitando la tracotanza teutonica che ha tagliato le gambe a LHT Italia) , ma arriverà alla grande, dando il colpo di grazia a quanto esisterà ancora di Alitalia che , ora di allora, sarà già in ginocchio.
Parola di De J.
vuoi dire inutili?Altrimenti ne nascono solo commenti come quello postato poco fa.
vuoi dire inutili?
Solito giornalismo all'italiana... Carpatair erano rumeni, questi che sono svizzeri e non fa scandalo la provenienza sono anonimi... e parlano perfino tedesco...