I punti sono altri.
Uno. I droni sono stati creati a scopo militare, non per uso civile, in quanto vengono impiegati su teatri operativi di pattugliamento o anche spionaggio in zone di guerra, dove la vita del pilota potrebbe essere messa a repentaglio. Nel caso venisse abbattuto, oltre a perdere il valore della macchina, si perderebbe anche una vita umana e l'addestramento richiesto per formare un pilota, nel caso in cui questo fosse a bordo. Non è così in questo caso. Perso un drone, si usa un altro drone.
Due. In realtà i droni non sono velivoli senza pilota, semplicemente il pilota non è a bordo ma comanda il velivolo da terra in remoto.
Dunque l'equazione "drone = velivolo senza pilota" non è corretta o quanto meno incompleta. L'equazione giusta dovrebbe essere "drone = velivolo senza pilota a bordo" per le ragioni di cui sopra, quindi la figura umana e' sempre richiesta.
L'unico motivo che mi viene in mente per cui le compagnie aeree potrebbero sfruttare un sistema di pilotaggio in remoto, sarebbe quello di ottimizzare al meglio i limiti di impiego di un equipaggio evitando tempi morti ed evitando anche le spese per far sostare gli equipaggi in giro per il mondo.
C'è anche da dire un'altra cosa. Se venisse perso un drone in volo per qualsiasi causa...ups.. Si inserirà qualche accisa sul costo del carburante per ripagarlo e finita li.. Diverso e' se venisse perso un aereo di linea con qualche centinaio di passeggeri a bordo.