Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo, ma SAVE in pole position


Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

[h=1]Aeroporti, Verona accetta
la corte di Venezia?
Si farà avanti anche Sacbo[/h]
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Il consiglio d’amministrazione della Catullo Spa, società di gestione dell’aeroporto di Verona Villafranca e del D’Annunzio di Montichiari (Brescia), ha deciso di sottoporre all’attenzione dell’assemblea dei soci, convocata per martedì prossimo 27 agosto, la proposta non vincolante di Save, società che gestisce lo scalo di Venezia. L'offerta è pari a 25 milioni di euro per il 35% della società di gestione veronese.
Sacbo però mette le mani avanti. In una nota diffusa nel pomeriggio di martedì l’azienda ha reso noto “che nel prossimo mese di settembre il proprio Consiglio di Amministrazione valuterà i passi necessari al fine di addivenire a un accordo con la società Catullo di Verona, in un'ottica di sviluppo organico delle reciproche attività in grado di portare reciproci vantaggi sul piano operativo e gestionale, nel rispetto dei propri azionisti e dei territori di riferimento”.
«Il consiglio d’amministrazione – si legge nel comunicato della Catullo – che era stato informato della comunicazione formale dell’interesse da parte di Save Spa il 5 agosto scorso, ha valutato l’importante valore strategico della proposta, idonea alla realizzazione del piano industriale, approvato dai soci nell’assemblea di luglio. Il consiglio d’amministrazione ha inoltre analizzato il significativo miglioramento dell’efficienza del servizio pubblico che gli scali sarebbero in grado di offrire». La Save ha messo sul piatto un’offerta da 25 milioni di euro per il 35% della società di gestione dell’aeroporto di Verona. per arrivare a detenere fino al 35%. Un’operazione che valuta il 100% dell’aeroporto Catullo di Verona 71 milioni di euro di equity o 100 milioni di enterprise value.



 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

Dove è meglio guardare per lo sviluppo di Verona? A Est o al Nord Europa? E dove è meglio ricercare il partner per il nostro aeroporto? Dice bene l’on. Gianni Dal Moro: la nostra vocazione è verso Monaco, la Baviera e il Nord Europa. Al contrario l’ipotesi di far entrare Venezia nel nostro scalo aereo va giudicata negativamente. Tre considerazioni: 1) Uno scalo aereoportuale cresce e offre collegamenti sempre migliori se soddisfa la domanda di chi opera nel territorio di riferimento. Per il Catullo è l’Area del Garda che intercetta tre Regioni: il Veneto Occidentale, il Trentino-Alto Adige e la Lombardia orientale. E’ illusorio sperare che l’ingresso della veneziana SAVE possa dare vantaggi al Catullo perché è inevitabile che Venezia cercherà di saturare il proprio aeroporto, prima di sviluppare Verona. Quindi sarebbe dannoso per Verona ragionare in base ai confini regionali dando spazio ad un partner che è al tempo stesso un concorrente. 2) Assai migliori sarebbero le opportunità di crescita in caso di una alleanza congiunta tra Verona con Brescia e Bergamo. Gli aeroporti di queste tre città hanno caratteristiche diverse e complementari (low-cost per Orio al Serio, cargo per Montichiari e linea per il Catullo), e nessuno scalo sottrarrebbe traffico all’altro, come avverrebbe invece con Venezia. Per contro vi sarebbero grandi benefici nella gestione industriale e forti risparmi sulle spese. 3) Ma questa prospettiva di salvataggio del Catullo potrà concretizzarsi solo se la politica veronese riuscirà a fare due salti di qualità: deve essere meno accentratrice e più generosa – in tema di responsabilità di guida - con i territori con cui allearsi. Deve in primo luogo superare l’anacronistico Statuto del Catullo che riserva di diritto ai veronesi la Presidenza dell’aeroporto. Non si può certo dire che i soci veronesi abbiano sempre fatto buon uso dello Statuto che ha loro garantito la presidenza, visto che gli ultimi cessati amministratori sono sotto scacco di azione di responsabilità, frenata solo dall’imbarazzo dei soci che la dovrebbero promuovere contro coloro che gli stessi avevano nominato. In secondo luogo chi guida gli enti veronesi deve avere una strategia territoriale che dia valore al ruolo sopraregionale della nostra città. E le vicende del nostro aeroporto sono un test decisivo. Se Verona non esce dal rigido provincialismo in cui si è arroccata non avrà futuro e non sarà in grado di suscitare e condividere con le città vicine un programma di crescita per una delle più ricche aree del Paese. La drammaticità del momento chiede un colpo d’ala, con nuove idee e con nuovi uomini che le sappiano interpretare.

http://www.larena.it/stories/1551_lintervento/551122_catullo_un_errorelalleanza_con_venezia/
 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

Ma questa prospettiva di salvataggio del Catullo potrà concretizzarsi solo se la politica veronese riuscirà a fare due salti di qualità: deve essere meno accentratrice e più generosa – in tema di responsabilità di guida - con i territori con cui allearsi.
http://www.larena.it/stories/1551_lintervento/551122_catullo_un_errorelalleanza_con_venezia/
:) :) :)
questa frase la possiamo proporre per la prossima edizione di Barzellettieri d'Italia.
La Catullo ha SOLO in mente (e lo fa bene) di tenere Brescia sottoutilizzata (e ci riesce benissimo).
Ma davvero qualcuno crede alle ciarlerie sopra scritte?
 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

[h=1]Aeroporti: Save-Catullo, il Nord-Est lancia la sfida a Milano e Roma[/h][h=3]27 Agosto 2013 - 17:33[/h](ASCA) - Roma, 27 ago - Il Nord-Est dopo esser divenuto il ''motore'' economico dell'Italia punta ora a far massa critica nel trasporto aereo lanciando la sfida agli scali di Milano e Roma e lo fa guardando al modello Londra. L'idea di base parte dalla constatazione che il Nord Italia, al 2040 sviluppera', secondo le proiezioni Icao/Iata, un traffico di circa 165 milioni passeggeri. L'attuale sistema aeroportuale (escluso Brescia) e' in grado di gestire fino a 100 milioni di passeggeri. ''Questo determina - si legge in uno studio elaborato dall'aeroporto di Verona - un deficit di circa 65 milioni di passeggeri che non potrebbero essere gestiti generando un danno al sistema Paese. Il progetto del sistema del Nord Est si candiderebbe a colmare in parte questo deficit di capacita' diventando anche un progetto Paese''. La Catullo Spa, la societa' che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia ha infatti accettato di avviare trattative in esclusiva con Save, la societa' degli aeroporti di Venezia e Treviso, per la cessione di un pacchetto del 35% del capitale. ''Lo sviluppo di un sistema integrato di aeroporti nel Nord Est Italia - si legge infatti nella nota al termine dell'assemblea - e' destinato ad assumere un rilievo strategico per l'area e l'intero Paese, per lo sviluppo del trasporto aereo e per la sua stessa economia''. A nulla e' servita la mossa della Societa' Sacbo che gestisce Orio al Serio, di entrare in partita. L'Italia - come Gran Bretagna e Francia - sottolinea lo studio - ha 2 sistemi aeroportuali ufficialmente riconosciuti (Roma e Milano) e 2 di fatto costituiti negli ultimi anni (Venezia/Treviso e Verona/Brescia dopo il rilascio della concessione a Brescia in capo alla Catullo Spa), ma non riconosciuti in sede Enac/europea. Mentre in Asia, i sistemi multi-aeroportuali si sono evoluti attraverso la costruzione di nuovi aeroporti ad alta capacita', per far fronte ad una forte crescita di traffico vista la mancanza di aeroporti secondari in disuso, prosegue lo studio, in Europa, invece, l'utilizzo di aeroporti regionali e' e sara' una chiave per soddisfare la domanda futura. Per tale motivo, prosegue l'aeroporto di Verona, ''il progetto di sviluppo del 'Sistema Aeroportuale del Nord Est' si pone in linea con le piu' moderne strategie del trasporto aereo a livello europeo e risponderebbe alle esigenze del trasporto aereo sia dell'area su cui esso gravita che del Sistema Paese''. Dal punto di vista dello sviluppo potenziale, l'aeroporto di Verona parte dalla considerazione che il Nord-Est presenta un Pil pro capite di 30 mila euro, tra i piu' alti d'Europa e quasi il 20% piu' alto della media europea e un bacino di uetnza con piu' di 15 milioni di abitanti, paragonabile ai maggiori sistemi aeroportuali europei. Un sistema export secondo solo a quello della Germania e infrastrutture di livello europeo. Il sistema, secondo il progetto, avrebbe modalita' operative del tutto simile al modello londinese con la specializzazione degli aeroporti in funzione della componente di traffico. In questo modo Venezia avrebbe il ruolo di aeroporto che garantirebbe importanti collegamenti europei e intercontinentali; Verona opererebbe con il ruolo di soddisfare le esigenze del territorio del Nord Est in termini di collegamenti nazionali ed europei, non trascurando la componente charter che ormai da decenni opera con successo; Treviso sarebbe dedicato ad una offerta low cost; Brescia continuera' ad operare nel campo delle merci - nel breve termine - garantendo l'apertura di collegamenti con i nuovi mercati emergenti mentre nel medio/lungo termine avra' un importante ruolo nel settore passeggeri, considerando che sara' il terzo aeroporto ad avere una fermata dell'Alta Velocita' all'interno del sedime aeroportuale. sen/sat
 
E' una trattativa difficile , ma credo che VRN non abbia molte scelte perché a oltre 10 mln di perdita annua vanno poco lontano.
Penso sia più facile trovi una qualche quadra con VCE ; BGY ha fatto il gesto ma mi sembra siano di scarsa intraprendenza e fanno tutto ciò solo per Brescia e spostarci la DHL anziché perderla a vamtaggio di Malpensa.
Non va secondo me.
 
Secondo me alla fine della partita ci potremmo trovare con VBS nelle mani di BGY e VRN in quelle di VCE.
Ai bergamaschi fa comodo VBS per spostare i voli merci (rumorosi e parzialmente notturni), nonchè per garantirsi uno spazio di crescita certo nel lungo periodo.
VCE dal canto suo potrebbe trovare interessante gestire VRN con "buon senso", senza doversi accollare la gestione di VBS, che non so quanto potrebbe essere utile ai veneziani.
Un vantaggio politico non indifferente, sarebbe dato dal fatto che gli aeroporti lombardi sarebbero in mano ai lombardi e lo stesso quelli veneti. Anche questo nell'Italietta ha il suo peso.
 
Secondo voi F2i o altri se ne stanno buoni?

Farsi comprare dai vicini non e' igienico per un apt, come sanno i Bresciani.
 
c'è qualcosa che non mi torna in questo mega-progetto...
se la Catullo (che gestisce MALE Brescia dal 1999) avesse sviluppato il D'Annunzio, oggi non si troverebbe pieno di debiti e costretto a svendersi a Save, ma si troverebbe con 2 aeroporti in utile e non concorrenti tra loro (ma uniti davvero come lo sono Treviso e Venezia).
Ma tanto c'è la fregatura...si parla del 2040; e chi cavoio si ricorderà nel 2040 di questa discussione?
parole parole parole.
A Brescia siamo pratici e guardiamo ai fatti: il D'Annunzio così com'è oggi è da chiudere e la Catullo lo deve concedere ai bresciani.
 
Risiko degli aeroporti - Sfida del Veneto ai grandi

Si prospetta una partita a tre per i sistemi aeroportuali italiani. Con l’ok da parte dei soci della Catullo Spa di Verona ad intavolare trattative con la Save di Venezia, il Nord-Est si candida a diventare il terzo sistema aeroportuale italiano.

Si ridisegna così quello che potrebbe diventare lo scenario degli scali tricolore: accanto ai poli di Roma, con Fiumicino e Ciampino, e Milano, in cui si inseriscono Malpensa, Linate e Bergamo, l’asse Verona-Venezia-Treviso potrebbe trasformarsi in un vero sfidante.


La società di gestione del Marco Polo di Venezia e dello scalo trevigiano ha infatti avanzato una proposta da 25 milioni di euro, per l’acquisizione del 35 per cento delle quote della veronese Catullo Spa, che gestisce anche Brescia Montichiari.

La prospettiva di crescita di fatto sussiste: in un’analisi effettuata dalla Catullo Spa, “leesigenze del Nord Italia per il lungo termine, vale a dire al 2040, sono di circa 165 milioni di pax, considerando i tassi di crescita Icao/Iata - si legge in una nota -. La capacità massima dell’attuale sistema (escluso Brescia) è di 100 milioni di pax , con un deficit di circa 65 milioni che non potrebbero essere gestiti generando un danno al sistema Paese”.

Il piano del Nord-Est, dunque, si candida a colmare questa lacuna, “diventando anche unprogetto-Paese”.

I modelli a cui si ispirerebbe il polo del Nord-Est sono di stampo europeo, sulla scia dei sistemi già attivi a Londra o Parigi. Una suddivisone degli aeroporti per tipologia di traffico e vocazione: Venezia come gate intercontinentale ed europeo; Verona operativo sulle rotte business richieste dal territorio, oltre che sul segmento charter; Treviso principalmente dedicato ai low cost; Brescia manterrebbe la vocazione cargo.

Intanto l’Enac ha convocato la Catullo Spa per “un approfondimento delle procedure in corso per la cessione di quote del capitale sociale a favore di altre società interessate”. Anche perché, accanto a Save, hanno manifestato interesse per Verona la Sacbo di Bergamo e la società sudamericana Corporaciòn America che gestisce il Vincenzo Florio di Trapani.
ttg
 

Si, concedere.
Ovvero dare a Brescia l'esclusiva e la gestione del suo scalo.
Che piaccia o meno, il D'Annunzio per posizione, vastità del sedime, collegamenti esistenti ed in costruzione, potenzialità e reale bacino d'utenza è il miglior aeroporto del nord Italia (anche in previsione di un futuro suo sviluppo...)
Verona lo gestisce semplicemente da cani.
 
Vero come ho sempre sostenuto è nella posizione baricentrica ottimale per tutto il centro nord ( fino all'Emila) e volendo per le nazioni frontaliere.
Con l'AV sarebbe raggiungibile in breve tempo da decine di città, nessun problema di spazio, nessun problema di piste ecc...
E se fossero capaci a questo punto di svilupparlo come cargo sarebbe una portaerei nel mediterraneo.

Si, concedere.
Ovvero dare a Brescia l'esclusiva e la gestione del suo scalo.
Che piaccia o meno, il D'Annunzio per posizione, vastità del sedime, collegamenti esistenti ed in costruzione, potenzialità e reale bacino d'utenza è il miglior aeroporto del nord Italia (anche in previsione di un futuro suo sviluppo...)
Verona lo gestisce semplicemente da cani.
 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

[h=1]Aeroporti: Save-Catullo, il Nord-Est lancia la sfida a Milano e Roma[/h][h=3]27 Agosto 2013 - 17:33[/h](ASCA) - Roma, 27 ago - Il Nord-Est dopo esser divenuto il ''motore'' economico dell'Italia... l'aeroporto di Verona parte dalla considerazione che il Nord-Est presenta un Pil pro capite di 30 mila euro, tra i piu' alti d'Europa e quasi il 20% piu' alto della media europea.
Dimenticavo: cari amici del nord-est: non credete ai giornalai che scrivono queste fandonie. Ecco i VERI dati sul nord-est (tutt'altro che esaltanti quanto il resto d'Italia purtroppo):
http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1113501/ueitalia-fuori-da-aree-competitive.shtml
 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

certo che tra dagospia e tgcomme c'è una rassegna stampa di tutto rispetto qui
Magari, ogni tanto, leggila Dagospia.
Magari, ti accorgi che la sua primaria attività redazionale consiste nella scelta degli argomenti da proporre, sulla base di articoli presi sulla stampa ordinaria..
e, magari, la usi anche come stimolo a documentarti, su quegli argomenti, e su altre fonti..
 
Re: Sacbo intenzionata a stringere con la Catullo

L'ENTE CHIEDE LUMI SULLA PROCEDURA DI VENDITA
L'Enac convoca il Catullo


MF-DOWJONES NEWS
L'Enac ha convocato Catullo Spa, in merito «alla variazione di quote del capitale sociale». La convocazione, spiega una nota dell'ente,
«è finalizzata a un approfondimento delle procedure in corso per la cessione di quote del capitale sociale dell'aeroporto, società
con partecipazioni azionarie di enti pubblici, a favore di altre società interessate». Martedì scorso 1' assemblea dei soci di Catullo ha dato il via
libera alla trattativa in esclusiva fino al 30 settembre con Save che, lo scorso 1° agosto, ha messo sul piatto una cifra pari a 25 mln euro per entrare
nel capitale della società concessionaria degli aeroporti di Verona e Brescia-Montichiari. In particolare, secondo quanto anticipato ieri da MF-DowJones, l' offerta prevede «un' operazione mista: metà aumento di capitale, metà scambio azionario. L'ipotesi è che lo scambio azionario avvenga con un concambio di 9 a 1», ovvero 9 azioni Catullo per una azione Save. Un'altra società interessata a giocare la partita è " Corporacion America; il gruppo multinazionale argentino, che ha presentato il 26 agosto una manifestazione di interesse per valutare eventuali operazioni che prevedano un ingresso nel capitale azionario di Catullo Spa, ha criticato la decisione assunta dall'assemblea. Corporacion America si è detta sorpresa «dalla decisione da parte di un ente pubblico di non dare corso a una procedura con evidenza pubblica per la ricerca di un socio industriale ma di procedere a una trattativa privata». Catullo è infatti partecipata, tra gli altri, dalla Camera di. Commercio di Verona con il 27,72%, dalla Provincia di Trento con il 21,48% e dalla Provincia di Verona con il 14,7%. Allo stato attuale la società presieduta da Paolo Arena procede nella trattativa con Save. Il 2 settembre la commissione tecnica del gruppo Aeroporti del Garda inizierà a lavorare per mettere a punto gli aspetti legali. In particolare i lavori sono finalizzati a verificare il percorso per far entrare un azionista privato (Save) in una società che ha una compagine azionaria pubblica. Ma questo scenario potrebbe mutare dopo la convocazione dell' Enac . Come fa notare una fonte, infatti, «le considerazioni che farà l'Ente dovranno essere prese in considerazione» dalle società regolate. Se quindi l'Enac dovesse chiedere a Catullo di aprire le trattative anche ad altri soggetti interessati, questo consentirebbe anche a Corporacion America di entrare in scena.