Catullo news


Catullo Spa, migliora la gestione aziendale di 1,3 mln di euro
Per il rilancio degli aeroporti di Verona e Brescia, rendendoli competitivi, il piano di rilancio prevede circa 50 milioni di euro di investimenti nei prossimi 3 anni

L’assemblea dei soci della Catullo Spa, che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia in concessione totale, ha approvato il bilancio societario dell’esercizio 2012 e condiviso il piano di rilancio, che delinea la fase di sviluppo dopo il compimento della fase di ristrutturazione.
Il bilancio della Catullo Spa registra una perdita di 11,6 milioni di euro, su cui incidono i risultati negativi delle società controllate Avio Handling Srl (in liquidazione da settembre 2012) e Aeroporto d’Annunzio Spa. Al netto delle poste straordinarie, su entrambi gli esercizi, l’andamento gestionale evidenzia dunque nell’esercizio 2012 un risultato aziendale migliore (circa € 1,3 milioni) rispetto a quello dell’anno precedente.

Nel 2012 gli aeroporti di Verona e Brescia hanno trasportato complessivamente3.221.457 passeggeri e movimentato 45.738 tonnellate di merci.

Il risultato economico tendenziale dei primi cinque mesi mostra un sostanziale allineamento con le previsioni, grazie allo forte contenimento dei costi che ha bilanciato il calo del traffico passeggeri; il risultato ante imposte risulta essere migliorativo di circa 3,5 milioni di euro rispetto al risultato proforma dello stesso periodo del 2012.

La nuova fase del piano industriale è stata condivisa con gli azionisti e nel medio termine si basa sullo sviluppo di infrastrutture dedicate al fine di aumentare la capacità aeroportuale di entrambi gli scali e sul miglioramento dell’ efficienza delle infrastrutture aeroportuali esistenti. Per il rilancio degli aeroporti di Verona e Brescia, rendendoli competitivi, il piano prevede circa 50 milioni di euro di investimenti nei prossimi 3 anni. Le proiezioni di traffico 2013-2022 prevedono che Verona arriverà a sfiorare i 6 milioni di passeggeri, mentre Brescia potrà movimentare fino a 300 mila tonnellate di merci e 1 milione di passeggeri, se gli aeroporti saranno interessati da adeguati investimenti infrastrutturali. GV
 
Che tradotto vuol dire: quest'anno abbiamo perso 11,6mln di € e contiamo di spenderne 50 milioni in tre anni.
Oh, però abbiamo perso 1,3mln di € meno dell'anno scorso!
 
Catullo, torre di controllo dal ministro

AEROPORTO. Interpellanza del deputato D'Arienzo dopo l'audizione in commissione Difesa del generale Preziosa
I militari dell'Aeronautica stanno lasciando il posto all'Enav: servono tempi certi e impegni finanziari

Se l'aeroporto Catullo vuole il rilancio e arrivare tra dieci ani a 6 milioni di passeggeri come prevede il piano industriale, è indispensabile risolvere il problema della torre di controllo, come più volte segnalato anche durante l'ultima assemblea dei soci. Per questo il deputato del Pd Vincenzo D'Arienzo ha presentato un'interrogazione al ministro della Difesa per sapere «a che punto è il passaggio dai militari all'Enav del controllo aereo dell'aeroporto». D'Arienzo spiega che «nel corso dell'audizione in Commissione Difesa del generale di squadra aerea, Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare, avvenuta il 26 giugno, è emerso che l'Aeronautica militare sta “completando il passaggio all'Enav del servizio di navigazione aerea di Verona, aeroporto Valerio Catullo”. E' senz'altro un fatto positivo per il nostro scalo» afferma D'Arienzo «perché è un tema determinante per lo sviluppo futuro del Catullo. Infatti, l'attuale controllo “militare” limita l'attività a 14 voli/ora, mentre con personale Enav si potrebbe anche raddoppiare il traffico/ora e, così, aumentare il traffico aereo, di cui Verona ha assolutamente bisogno». D'Arienzo chiede quali siano le «soluzioni positive che possono consentire a Verona di crescere» e quali le risorse previste e chi sosterrà le spese della trasformazione considerato anche che «nel recentissimo piano industriale presentato dalla società di gestione, non risultano passaggi significativi su questo tema», «Qui c'è il nostro ruolo di collaborazione - dice D'Arienzo anche a nome dei colleghi firmatari - e, pertanto, nell'interrogazione abbiamo chiesto quale sia lo stato attuale del rapporto tra l'Enav e l'Aeronautica militare relativo al trasferimento del controllo della navigazione aerea dell'aeroporto Catullo dall'Aeronautica militare all'Enav, nonché gli eventuali interventi di natura tecnica tra i diversi strumenti di controllo nonché i presunti costi. Il nostro impegno sarà conseguente per definire, positivamente, questo importante tassello».

25.7.13
http://www.larena.it/stories/Cronaca/541308_catullo_torre_di_controllo_dal_ministro/
 
Sul Mattino di padova (e quindi sugli altri quotidiani del gruppo La repubblica) c'e' la notizia che SAVE e' interessata all'acquisto di una quota di minoranza del Catullo
 
In effetti sembra ufficiale: SAVE ha presentato un'offerta non vincolante per l'acquisto del 35% della Catullo.

http://www.larena.it/stories/Home/546698_catullo_save_propone_25_milioni_per_il_35/

Venticinque milioni di euro per il 35% del Catullo. E così entro l'anno potrebbe nascere il polo veneto degli aeroporti. Come previsto ancora un mese fa, infatti, l'unica strada in breve tempo percorribile per fare entrare un partner strategico nella società Catullo per rilanciare lo scalo e realizzare il piano industriale è trovare un accordo con la società Save di Enrico Marchi che gestisce lo scalo veneziano di Tessera e quello di Treviso. I contatti che già erano concreti nelle scorse settimane hanno portato la Save a formulare una lettera di intenti con la quale si manifesta la disponibilità a entrare nella società di gestione veronese per rilevarne, secondo indiscrezioni confermate da più fonti, il 35% (per ora) per una cifra di 25 milioni di euro in parte con concambio azionario (Save è quotata in Borsa) fino al 5% e il resto in cash necessario per iniettare risorse fresche per il nuovo piano industriale. La proposta è già stata valutata dal consiglio di amministrazione della Catullo che all'unanimità ha dato il via libera per continuare a esplorare questa strada, restando però in attesa di altre eventuali manifestazioni di interesse da parte per esempio del fondo di investimento F2i di Vito Gamberale o del fondo australiano Amp Capital. Un nuovo cda è convocato per il 19 agosto e in quella sede verrà chiamata una nuova assemblea dei soci per fine mese o al massimo ai primi di settembre per dare il via libera all'operazione se si riterranno opportune le stime e la fattibilità. Vediamo i nodi sui quali i soci dovranno trovare un accordo. STIMA. I valori messi in campo da Save porterebbero a un valore presunto dello scalo pari a 70-75 milioni di euro circa. Ma dopo l'operazione di risanamento dei conti e la concessione dello scalo di Montichiari che ha iniziato l'attività cargo, è facile che i soci veronesi puntino a una valutazione maggiore. In base alla manifestazione di interesse formulata da Save, dovrebbe essere istituita una commissione tecnico-legale per valutare questi aspetti e trovare un punto d'intesa. GARA O NO?. La questione procedurale non è di poco conto. Per trattare la cessione di quote con Enrico Marchi o si apre una gara internazionale alla quale potrebbero partecipare tutti o si deve compiere una precisa scelta strategica industriale. Nel primo caso i tempi sarebbero molto dilatati in attesa di manifestazioni di interesse che oggi non è possibile sapere se arriveranno. E le condizioni finanziarie del Catullo (che ha chiuso in perdita, riesce a contenere i costi di gestione ma fatica ancora a realizzare fatturato con nuovi voli a causa della crisi) consentono di attendere ancora? Una decisione netta, invece, sulla base di una scelta strategica che individui un partner industriale potrebbe portare alla trattativa diretta e quindi molto più rapida e con un esito meno incerto. GARANZIE. È chiaro che un altro tema delicato sul tappeto è quello delle garanzie che Save chiederà per un ingresso nella società: innanzi tutto che il piano industriale presentato ai soci il mese scorso non venga modificato. E poi clausole che prevedano un ruolo preciso per il socio di minoranza. E infine che vi sia possibilità di crescere nel contesto societario: da un iniziale 35% la società aeroportuale veneziana potrebbe salire ancora con aumenti di capitale dedicati o nuovi investimenti. Ma anche il sistema Verona vorrà definire alcuni paletti per mantenere il controllo sul suo aeroporto. In questo modo, entro l'anno il Catullo potrebbe avere un nuovo socio industriale e strategico e anche una riserva di denaro fresco per gli investimenti. La fase esplorativa procede, i tempi sono stretti: entro il mese o arrivano altre proposte che porteranno gioco forza a fare nuove valutazioni comparative o la strada sembra segnata. «Confermo», dice prudente il presidente della Catullo Paolo Arena, «che è arrivata l'offerta non vincolante da parte di Save; i contenuti sono riservati e all'attenzione dei soci. È una offerta molto interessante che punta sugli investimenti nella società. Il Catullo è al centro dell'interesse degli investitori; può nascere il polo del Nordest degli aeroporti con quattro scali e il più grande bacino di abitanti più grande d'Italia». A Roma intanto schiarita per l'ingresso di Enav in torre di controllo.
 
A quella cifra l avrebbe preso la cordata Bresciana anni fa, fu valutato molto oltre i 100
sotto c e' Dell altro, forse evitare che vengano al pettine alcuni nodi..
a proposito, vi risulta ci siano altri scali in Italia, dove si debba pagare per accedere ad un area demaniale?
al Catullo hanno messo i casellanti, e chiedono 5 euro se sosti più di 5 minuti ( che spesso non sono nemmeno sufficienti a scaricare3 persone davanti allo scalo)
per fortuna, a Verona siamo tutti pecore, e nessuno dice niente, ma io ci vedrei dei profili di illegittimità.
 
riguardo la nuova viabilità aeroportuale........
Ormai attiva da quasi un mese si è capito a cosa serve: portare denari nelle casse, visto che le tariffe sono, a mio parere, molto alte. Di sicuro non agevola la viabilità interna aeroportuale visto che, chi entra, si comporta esattamente come prima....
se volevano evitare parcheggi selvaggi sulle strade interne c'era solo una soluzione: creare parcheggi gratuiti per soste brevi.
mah.....che dire....
 
A quella cifra l avrebbe preso la cordata Bresciana anni fa, fu valutato molto oltre i 100
sotto c e' Dell altro, forse evitare che vengano al pettine alcuni nodi..

25 mil. in azioni (non in soldi) per acquistare il 35% di una Società che perde stabilmente più di 10 mil. anno non credo risolva i problemi del Catullo.
 
A quella cifra l avrebbe preso la cordata Bresciana anni fa, fu valutato molto oltre i 100
sotto c e' Dell altro, forse evitare che vengano al pettine alcuni nodi..
a proposito, vi risulta ci siano altri scali in Italia, dove si debba pagare per accedere ad un area demaniale?
al Catullo hanno messo i casellanti, e chiedono 5 euro se sosti più di 5 minuti ( che spesso non sono nemmeno sufficienti a scaricare3 persone davanti allo scalo)
per fortuna, a Verona siamo tutti pecore, e nessuno dice niente, ma io ci vedrei dei profili di illegittimità.

Più che pecore parliamo di qualcuno che ancora ... dorme. I 5 euro si pagano se non utilizzi il parcheggio, cioè se ti fermi sulla strada ad intralciare. utilizzando il parcheggio hai 5 minuti per infilare il biglietto nella cassa automatica, che te lo restituisce senza chiederti nulla, e quindi 15 minuti per uscire. Il tempo viene calcolato in questo caso da quando entri nel parcheggio non da quando entri nell'aerea.

Con un po d'attenzione è un mese che porto e vado a recuperare amici e parenti senza mai pagare nulla. I cinque euro sono per disincentivare L'utilizzo delle corsie di marcia come sosta. Come sempre il malcostume di alcuni, che parcheggiavano anche sugli innesti alla rotatoria (non pochi purtroppo), ha obbligato ad un piccolo impegno per tutti.

Nel parcheggio con tre euro puoi restare un'ora.
 
Più che pecore parliamo di qualcuno che ancora ... dorme. I 5 euro si pagano se non utilizzi il parcheggio, cioè se ti fermi sulla strada ad intralciare. utilizzando il parcheggio hai 5 minuti per infilare il biglietto nella cassa automatica, che te lo restituisce senza chiederti nulla, e quindi 15 minuti per uscire. Il tempo viene calcolato in questo caso da quando entri nel parcheggio non da quando entri nell'aerea.

Con un po d'attenzione è un mese che porto e vado a recuperare amici e parenti senza mai pagare nulla. I cinque euro sono per disincentivare L'utilizzo delle corsie di marcia come sosta. Come sempre il malcostume di alcuni, che parcheggiavano anche sugli innesti alla rotatoria (non pochi purtroppo), ha obbligato ad un piccolo impegno per tutti.

Nel parcheggio con tre euro puoi restare un'ora.
scusa la franchezza, ma chissenefrega.
non è una questione di soldi, ma quella è' un area demaniale e non privata.
Quindi o sono dei geni al Catullo o aspetto di vedere i caselli a Fiumicino
 
http://mattinopadova.gelocal.it/reg...orto-diffuso-per-i-voli-del-nordest-1.7565151

VENEZIA. Un grande aeroporto diffuso, un hub del Nordest che spazi da Venezia a Trieste, da Treviso a Verona a Brescia. Il risiko degli aeroporti veneti è ufficialmente partito. Save ha mosso su Catullo, e per quanto la presa di posizione sia ancora preliminare, lo scacchiere è in movimento. Anche se la manifestazione di interesse non è al momento vincolante e non sono ancora state fatte proposte concrete. Non si è ancora, cioè, iniziato a parlare di cifre, almeno sul versante veneziano. La cautela è d’obbligo in questa fase iniziale, per due ordini di ragioni almeno. La prima, nessuna due diligence è stata ovviamente ancora fatta. Cioè Save non ha ancora guardato dentro ai conti della società che gestisce gli aeroporti di Verona Villafranca e Brescia-Montichiari, dunque non si è ancora potuto fare una valutazione. Ed ecco il secondo punto, lo schema di entrata di Save nel capitale degli aeroporti (il caso Aertre-Canova docet) è stata sempre quello dello scambio di azioni. E non del pagamento cash. Uno schema che è molto probabile il concessionario veneziano intenda proporre anche ai futuri possibili partner.

Questo non è un dettaglio da poco. Catullo ha bisogno di un’iniezione di risorse fresche, il piano di rilancio prevede la necessità di investimenti infrastrutturali per 50 milioni di euro, e non è detto che i soci siano disponibili ad accettare questo tipo di offerta. Per quanto Save sia un’azienda quotata, che secondo diversi osservatori vale molto di più di quello che Piazza Affari la sta pagando. Inoltre è al centro di una manovra di riassetto societario, in quanto alcuni soci, Provincia di Venezia e Generali da qui all’autunno venderanno parte o tutte le proprie quote. Ergo è una “carta” molto liquida. Ma tant’è la partita è tutta da giocare.

Che siamo alle battute iniziali lo conferma anche il fatto che la società presieduta da Enrico Marchi non ha ancora fatto alcuna comunicazione alla Borsa. A oggi Save ha rastrellato sul mercato oltre il 5% del proprio capitale. Titoli che ha ritirato per poterli scambiare in vista di operazioni di consolidamento e quindi per l’entrata nel capitale di altri aeroporti. Quel pacchetto ha oggi un valore di mercato di circa 48 milioni di euro. È una provvista che sta lì apposta per poter essere usata come moneta di scambio. Ed anche se Save ha margini per usare la leva finanziaria, cioè indebitarsi per comprare un pezzo di Verona- Montichiari, non è detto che intenda farlo.

Poi ci sono altre questioni, tutte interne al Catullo, che riguardano la modifica del suo statuto. In base al quale c’è una barriera del 51% del capitale che deve restare nelle mani dei soci veronesi. Uno sbarramento che renderebbe l’entrata di Save un percorso a slalom tra i paletti imposti dallo statuto. Alle perplessità ha però già indirettamente risposto Alessandro Bianchi il presidente dell’ente camerale scaligero, che in una recente intervista ha liquidato la questione con la logica: «Se un operatore entra al 35-40% la veronesità al 51% non è più percorribile». E sempre nella stessa intervista Bianchi ha confermato la volontà della Camera di Commercio di vendere delle quote. Dalle indiscrezioni filtrate si è parlato di un primo ingresso di Marchi tramite scambio di azioni con l’acquisizione di un 5% del capitale. Una fiche, per poi salire fino a circa il 35% del capitale, probabilmente, tramite un aumento di capitale dedicato. Il prossimo passaggio previsto è per un cda del Catullo, convocato il 19 agosto, a cui dovrebbe far seguito un’assemblea straordinaria dei soci entro fine mese. In quella sede i soci del concessionario veronese si esprimeranno sulla proposta di Marchi. A quel punto si darà inizio alla trattativa in esclusiva, all’analisi dei conti del Catullo da parte di Save per poi passare alla fase calda del negoziato, cioè quella sulla valutazione e quindi sul prezzo eventualmente da pagare. Il come, se denaro o azioni, sarà il momento clou della trattativa.

Dal fronte veronese, tuttavia, in questi giorni si è tornato a parlare anche di altri pretendenti disposti a unirsi con Catullo. Anche se la manifestazione di interesse arrivata finora porta solo la firma di Marchi. Tra gli altri nomi più volte circolati ci sono stati il fondo di Vito Gamberale F2i, l' aeroporto Orio al Serio, e Amp Capital, azionista di riferimento dell' aeroporto di Melbourne.

Rimane aperto nel risiko degli aeroporti nordestini la questione Ronchi dei Legionari, cioè lo scalo triestino. La Regione Friuli che è l’unico socio, con la precedente giunta Tondo, aveva dato il “la” al percorso di privatizzazioni. Percorso messo in stand by prima delle elezioni. Con l’arrivo del nuovo presidente Debora Serracchiani la ripresa dei colloqui non è ancora iniziata.
 
Area demaniale data in concessione, come quella delle autostrade e di tante altre infrastrutture ( piscine, stadi, parcheggi ecc....) che sono date in gestione con la clausola del ritorno economico da parte dell'utenza.
Più che franchezza la tua mi sembra ... alterigia.
 
Area demaniale data in concessione, come quella delle autostrade e di tante altre infrastrutture ( piscine, stadi, parcheggi ecc....) che sono date in gestione con la clausola del ritorno economico da parte dell'utenza.
Più che franchezza la tua mi sembra ... alterigia.
Stai scherzando, vero?
proprio 3 giorni fa su L'Arena c era una lettera di un utente e delle vicissitudini che ha passato, per venir fuori da quell obbrobrio che si definisce aeroporto.
ci sono dei servizi pubblici, che una volta (quando eravamo una civiltà giuridica) erano definiti "essenziali", che devono essere garantiti senza alcuna limitazione.
sempre, una volta, il codice della strada stabiliva che per una tale superficie adibita a parcheggio a pagamento, dovesse esserci una pari superficie, nelle immediate adiacenze, a parcheggio libero.
ora, mi parli di "ritorno economico".
A favore di chi?della collettività', magari anche sotto forma di migliori servizi?
o piuttosto dei soliti noti che si stanno spolpando Verona? ( aspettiamo che mettano a reddito l area Calzoni, no? quella per la quale il vecchio CDA si è' impegnato il giorno prima della scadenza del suo mandato)
ma ti pare che per vedere chiarezza ci si debba augurare che Ryanair vinca in fretta il suo contenzioso con la Catullo?

a proposito. Si possono trovare da qualche parte i testi delle concessioni alle società di gestione?
 
Stai scherzando, vero?
proprio 3 giorni fa su L'Arena c era una lettera di un utente e delle vicissitudini che ha passato, per venir fuori da quell obbrobrio che si definisce aeroporto.
ci sono dei servizi pubblici, che una volta (quando eravamo una civiltà giuridica) erano definiti "essenziali", che devono essere garantiti senza alcuna limitazione.
sempre, una volta, il codice della strada stabiliva che per una tale superficie adibita a parcheggio a pagamento, dovesse esserci una pari superficie, nelle immediate adiacenze, a parcheggio libero.


Forse non sono stato abbastanza chiaro nell'affermare che le aree aeroportuali non sono classificate come strade e nemmeno come centri abitati. Sono aree demaniali date in concessione.
Questo è quello che dicono le leggi ora in vigore, questo mi premeva dirti.
Lascia stare i servizi essenziali che sono ben altra cosa.
Anche la necessità di parcheggi non a pagamento non è per nulla segno di civiltà giuridica. Se un sito è facilmente accessibile con i mezzi pubblici è giusto e praticato in mezza Europa, che chi vuole andarci con l'auto debba pagare il parcheggio, normalmente a costo più salato più sono i mezzi pubblici che lo servono, in questo il nostro codice della strada deve essere aggiornato anche se è stata già fatta l'eccezione valida per i centri storici .
Questo è il piano delle regole.
Non per questo assolvo la gestione del Catullo, che ha peccato per ben altre gravi lacune, prima di tutte quella di aver sperperato soldi in un terminal del tutto inidoneo e per nulla razionale, seconda per non aver acquistato le aree, quella di Calzoni e altre, che facendo parte del piano di espansione dell'aeroporto approvato dal ministero, potevano, anzi dovevano, essere facilmente ed economicamente acquisite con la procedura espropriativa, terza non aver fatto nulla per avere la stazione ferroviaria davanti al terminal come hanno progettato la Regione Veneto e le Ferrovie dello Stato, quarta non aver fatto nulla per le semplici modifiche alle tangenziali che avrebbero evitato le code a Verona Nord e mi fermo qui per non essere noioso.
Come vedi non sono tenero con i gestori dell'aeroporto. Mi sentivo solo di precisare la facilità d'uso del sistema d'accesso, peraltro in vigore in molti aeroporti all'estero, solo con la buona volontà di leggere le istruzioni per l'uso.
La concessione puoi trovarla, con un po di fatica, sul sito del ministero delle infrastrutture.
 
Aeroporto di Verona, a breve la valutazione per l'offerta di Save

Il Catullo di Verona potrebbe essere pronto a valutare l’offerta della Save di Venezia. Il cda della società di gestione dell’aeroporto scaligero
Il cda della società di gestione dell’aeroporto scaligero ha infatti deciso di sottoporre all’attenzione dei soci la proposta non vincolante avanzata dalla Save, gestore dell’aeroporto di Venezia Tessera.
Tale offerta consiste nell’ipotesi di acquisizione del 35 per cento della società veronese, per un controvalore di 25 milioni di euro.
“Il cda ha valutato l’importante valore strategico della proposta, idonea alla realizzazione del piano industriale – si legge in un a nota della Catullo Spa -, approvato dai soci nell’assemblea di luglio” Particolare rilevanza, tra l’altro, assumerebbe il “significativo miglioramento dell’efficienza del servizio pubblico che gli scali sarebbero in grado di offrire”.


La prossima assemblea è fissata per il prossimo 27 agosto.

http://www.ttgitalia.com/stories/tr..._a_breve_la_valutazione_per_lofferta_di_save/