Alitalia, per de Juniac (Air France) deve diventare un asset: «Finanziamenti da prest


mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
4,548
0
0
"Vogliamo far diventare Alitalia un 'asset', per noi non e' mai stata una passivita', ma deve migliorare le sue operazioni per essere in grado di riprendersi e tornare alla crescita". Alexandre de Juniac, il nuovo numero uno di Air France-Klm, spiega l'approccio nei confronti della compagnia italiana, con una precisazione: "poiche' la nostra stessa situazione non è totalmente a posto, anzi abbiamo ancora molto lavoro da fare, non possiamo sborsare soldi ad ogni costo, facciamo attenzione ad ogni euro che spendiamo". Le discussioni con "gli altri soci e con la compagnia nei cui confronti siamo fiduciosi e di cui siamo azionisti di riferimento e partner industriale, vertono su come costruire un piano serio, coerente con le condizioni finanziarie di Alitalia e anche con quelle di Air France-Klm" spiega il presidente e a.d. del gruppo franco-olandese, interpellato da Radiocor durante un incontro con un ristretto gruppo di giornalisti internazionali. Il piano deve essere "rigoroso ed esigente, ma deve includere anche la crescita, perche' c'e' certamente spazio per la crescita di Alitalia", sottolinea de Juniac.

Dal canto suo Air France-Klm e' "li' per aiutare. Noi conosciamo la situazione, ci siamo passati anche noi, anche adesso siamo in una situazione difficile. Dobbiamo essere esigenti sull'efficienza delle risorse finanziarie e sulla produttivita', che sono condizioni necessarie per tornare alla crescita". Quanto ai 300 milioni di euro di risorse finanziarie previste per dicembre dal piano Alitalia, si tratta di un programma di prestiti e "normalmente gli azionisti non contribuiscono a questo finanziamento, che arrivano da banche o entita' finanziarie", spiega de Juniac, aggiungendo che "al momento attuale, non ci e' giunta alcuna richiesta di partecipare al finanziamento". E se non dovessero essere concessi i prestiti? "Allora quello sarebbe un problema", e' la risposta del numero uno di Air France.
 
Non c'è che dire, l'entusiasmo del manager francese verso "l'operazione AZ" traspare ad ogni passaggio.
Soprattutto nell'ultimo, quando sostiene che sarebbe un problema per AF sostenere i 75 M€ di propria competenza in un eventuale prestito alla compagnia italiana.
Per la cronaca, AF ha una disponibilità cash di 4.7 MLD €, alla quale si aggiungono altri 1.85 MLD€ su linee di credito.
Giusto per pesare correttamente le parole di De Juniac.
 
Non bisognerebbe però dimenticarsi l'ammontare dei debiti, che sono nell'ordine 6.5 mld
I debiti sono pari a 5.3 MLD, in calo di 630 mln rispetto a fine 2012 e sono in una situazione di equilibrio del tutto sotto controllo.
Se AF domani dovesse decidere di fare un investimento di qualche MLD, avrebbe a disposizione tranquillamente le risorse necessarie.
Spiace dover osservare che laddove i francesi (come i tedeschi di LH), pur con le casse piene si sono mossi per ristrutturare l'azienda non appena si è palesato uno squilibrio nei conti, in AZ si va tutti al mare che tanto con il prestitino convertibile da 100 mln si arriva ad ottobre, poi si vedrà. Lo ha detto anche il pdc Letta che AZ non è in una situazione di emergenza... Sono io che mi preoccupo per niente, ora prendo su e vado al mare anch'io. :)
 
Ultima modifica:
Air France-Klm prende tempo su Alitalia («troppo presto per una decisione strategica», «in autunno non è previsto alcun annuncio da parte francese»), ma si cominciano a intravedere le sue condizioni. Ieri, alla presentazione dei risultati semestrali, sempre in rosso, sono emerse alcune indicazioni chiare sull'approccio di Parigi verso Roma (ricordiamo che AF è il primo socio di Alitalia con il 25%, e che è il candidato «naturale» a salire di quota).
Quanto al piano industriale di Alitalia - appena presentato dal nuovo ad Gabriele del Torchio - «sarà oggetto di approfondimenti ed entro la fine dell'anno dobbiamo discutere con il management sul futuro della compagnia» ha detto l'ad francese, Philippe Calavia. Dunque il piano è ancora in corso di elaborazione: «Al momento Alitalia sta affrontando una situazione molto impegnativa, ma noi la sosteniamo e facciamo il nostro compito come azionisti». Il ruolo di Air France sarà attivo: «Siamo a fianco di Alitalia per aiutare la sua ripresa e il suo sviluppo. Siamo molto vigili e molto esigenti sulle condizioni economiche e finanziarie del piano» ha aggiunto Alexandre de Juniac, che dal 1º luglio ha assunto la presidenza al posto di Jean Cyril Spinetta. «Molto vigili e molto attenti» indica seria preoccupazione, e l'intenzione di non lasciarsi scappare di mano una situazione delicata. Per esempio, la liquidità. Del Torchio sta cercando 300 milioni entro l'anno: «Se sarà tramite un prestito bancario o un aumento di capitale, lo decideranno il management e l'insieme dei soci» dice Calavia. Punto essenziale: se i fondi non fossero reperibili dal sistema bancario, un aumento sarebbe l'occasione per un rimescolamento di quote, e il ruolo di Air France potrebbe crescere. «Abbiamo fatto la nostra parte a febbraio con il prestito d'urgenza (23,8 milioni, ndr). Siamo a quel punto. Ma è un tema in evoluzione». Ma se non dovessero essere concessi prestiti? De Juniac è tranchant: «Allora sarebbe un problema». Aggiunge: «Vogliamo far diventare Alitalia un asset». Ancora: «Le discussioni vertono su come costruire un piano serio, coerente con le condizioni finanziarie di Alitalia e di Air France-Klm». Il succo è sempre lo stesso: «Non investiremo in Alitalia se non ci saranno le condizioni finanziarie e operative necessarie per un investimento redditizio». Un refrain che si ripete dal 2004.
Intanto la quota italiana ha avuto un impatto negativo di 65 milioni sui risultati del primo semestre di AF, che si appresta a rivedere il valore della partecipazione. I risultati di Air France-Klm al 30 giugno sono in rosso per 793 milioni, quasi la metà rispetto all'anno scorso; ma è calato il debito e il risultato operativo sta rimontando. Nuove misure straordinarie sono annunciate per l'autunno.

Il Giornale.it 27/7/13