Come dice il titolo, questo non è un TR classico: non lo è per la mèta, e non lo è nemmeno perchè è scritto da più persone.
L'Associazione, tra le varie iniziative, ha ben pensato di organizzare una visita al Centro Addestramento Equipaggi Alitalia di FCO, iniziativa riservata ai soli soci, e che ha riscosso un immediato successo. Il primo gruppo di 8 persone vi ha preso parte lo scorso 24 luglio, un secondo gruppo è pressochè completo e, probabilmente, si organizzerà anche una terza ondata. Il clou della visita è una sessione al simulatore di volo dell'MD80 (mezz'ora a testa alla cloche). L'esperienza riveste particolare valore perchè tra pochi mesi, completata la dismissione degli ultimi Maddog in flotta, anche il simulatore andrà verosimilmente in pensione.
Finite le premesse, questo il mio racconto.
L'appuntamento è per le ore 10.00 a FCO; partirò dall'hub di Milano (LIN, come sempre) alla volta di FCO con il volo delle 8.20. Poca gente agli imbarchi, rapido caffè in saletta e poi a bordo di EI-DSB, il 320 che mi porterà a FCO. Parcheggiato ai remotissimi (ultima piazzola, praticamente dentro la caserma dei VVFF), buon LF di circa l'80%. Si decolla
Rapida virata sull'Idroscalo (il mare di Milano, definizione coniata da chi, probabilmente, al mare non è mai andato)
Parcheggi abbastanza pieni, ma si svuoteranno velocemente
Visione d'insieme di LIN
In breve, siamo già sopra le nuvole, che ci faranno compagnia per i 50 minuti di volo
Catering di prima mattina sulla LIN/FCO, mini strudel decisamente gradevole, beveraggio solito (acqua, bibite e the/caffè). Causa aereo affollato ed un po' di turbolenze, saremo invitati a riporre nella tasca anteriore i "rifiuti".
Questo lo spettacolo che ci ha accompagnato per tutto il tragitto
In avvicinamento a FCO, volo breve e niente autoscatto d'ordinanza a questo giro
Bon, siamo arrivati!
Esco velocemente dall'aerostazione (senza bagaglio non ci vuole poi molto), ed incrocio I-POV che ha preso il volo gemello dall'aeroporto minore (MXP). Veniamo recuperati da due loschi figuri (nicolap e falkux), che ci porteranno alla mèta, ove ci aspettano gli altri quattro partecipanti (AZ1774, TW 843, enrico e VRN 2004). Ci registriamo all'ingresso e raggiungiamo l'aula per il briefing pre giro turistico della struttura. Nel corso della riunione, ci viene illustrato cosa andremo a vedere, quali sono le diverse strutture presenti ed a cosa servono, raccontati un po' di aneddoti. In sostanza, l'unica cosa che non vedremo sarà la sala fuoco, dove gli equipaggi vengono addestrati e tenuti in allenamento a spegnere i principi di incendio che potrebbero trovarsi ad affrontare in volo. Terminata la riunione, e preso un caffè, si comincia con l'enorme sala che ospita i mock up con gli scivoli armati per l'evacuazione.
Questo è quello del 777
Poichè qualche miscredente pensava che l'altezza non fosse quella reale, ci viene spiegato che la tolleranza massima rispetto alla realtà è di 1 cm! Posso garantirvi che fa un certo effetto vederlo dal basso, ma dall'alto è ancora peggio.
Alle pareti, in tutta la struttura, fotografie dei tempi che furono
Particolare degli scivoli: rispetto a quelli originali, quelli destinati all'addestramento si differenziano perchè il materiale che li compone è "frenente" rispetto a quelli ordinari, quindi si scivola più lentamente. Abbiamo assistito alla evacuazione del 330 e, per quanto lenti, si arriva a terra in meno di un paio di secondi (da frenati: figuratevi dal vivo!).
Il mock up del 330: più avanti vi racconterò com'è all'interno e perchè non ha i finestrini
Ecco, immaginate di dovervi tuffare da quest'altezza (quella di un 777)
L'interno del 777 (ecco dove sono finite le Sorrento!)
Non ci è stata concessa la prova tuffo, e forse è stato meglio così...
Poichè nulla è lasciato al caso, e tutto deve sempre essere provato, non manca lo scivolo posteriore dell'MD80
Lascio che sia nicolap a spiegarvi questa fotografia (più che la fotografia, la storia dell'aereo)
Armadio con la dotazione degli equipaggiamenti di sopravvivenza
E veniamo al mockup del 330: come avete visto, non ha i finestrini. Questi sono sostituiti da una serie di schermi che proiettano le immagini di un decollo abortito con fiamme. Per quanto poco realistiche le immagini, a bordo con il rumore del motore che esplode e gli effetti sonori fa riflettere molto la visione del fuoco.
Finito il giro in "sala scivoli", passiamo a visitare la zona dei simulatori (statici e non). Avvertenza a quanti ci andranno prossimamente ed a quanti pensano di fare la stessa esperienza: portatevi un maglione! Al di là dell'effetto bora che vi prende appena varcate la porta simulatori, sappiate che l'aria condizionata è settata, per esigenze tecniche, su una temperatura tutt'altro che "calda"...
Dicevo, si visitano i simulatori: questo è quello del 320, l'unico che non abbiamo potuto visitare all'interno perchè impegnato.
La foto che segue serve solo a spiegare che sotto il pavimento c'è una soletta che deve sopportare sollecitazioni molto forti: vi lascio immaginare quanto è spessa.
A seguire, una rapida occhiata al simulatore statico del 320/330. In pratica, è costituito da una serie di pannelli touch screen, che riproducono le diverse schermate e, sopratutto, i diversi pannelli di comando. E' statico perchè serve a fare familiarizzare i piloti con la posizione dei comandi in cabina, in modo da renderli abili a rintracciare subito quello che serve in caso di necessità. E' una chicca, perchè è arrivato in AZ da un paio di mesi, ed è fresco di installazione. Come detto, è per la famiglia 320/330: la commonality, infatti, è totale tra le macchine, e l'unica differenza tra i due modelli è la presenza di una spia che, quando si "cambia macchina", viene opportunamente mascherata.
In questa foto si vede la spia della quale accennavo poco sopra: è quella con la placchetta azzurra a centro plancia (sopra lo spigolo destro del monitor, con la scritta ALT), si sposta lo sportellino verso destra e il simulatore passa da 320 a 330
Finalmente raggiungiamo il "nostro" I-DAWE, che ci vedrà protagonisti nel pomeriggio
Completa il giro la visita al simulatore del 777: aveva appena finito di lavorare, e quindi ci è concessa una rapida visita all'interno. Non potete nemmeno lontanamente immaginare il realismo delle immagini proiettate!
Finito il giro dei simulatori, è arrivata l'ora di andare a pranzo. Mangeremo alla mensa vicina (pranzo gentilmente offerto da chi ci ospita), e lo spirito del tripreportista torna all'arrembaggio
Finito il pranzo, si fa rientro in aula, dove il Comandante Pellegrini ci farà un briefing pre volo, illustrandoci cosa andremo a fare. Ci divideremo quindi in due gruppi da 4 (nel simulatore ci sono 5 posti complessivamente), ogni gruppo si farà due ore, alternando il secondo pilota all'incirca ogni 30 minuti. Facendo parte del secondo gruppo, mentre i primi 4 si divertono noi veniamo accompagnati a visitare prima la piscina
e successivamente il mock up commerciale dell'MD11 (per intenderci, quello utilizzato per film e spot pubblicitari, oltre che per l'addestramento degli AAVV di classe Magnifica)
Finito il giro, mentre giungono messaggi allarmanti dal primo gruppo (dal vivo, avremmo distrutto l'aeroporto di LIN, tra cinesini arati come fosse un campo di grano, atterraggi sul ruotino, tentativi di atterraggio sul piazzale e vertebre degli anziani ancora scricchiolanti...), finalmente giunge l'agognato momento della prova! Si prende posto nel simulatore, passerella levata, porta chiusa, e si parte!
Questa è la postazione dell'addetto alle avarie (ogni pulsante ne simula una)
Cockpit: siederemo tutti a destra
Si inizia: il programma prevede decollo per 36, giro campo con touch and go per 18, secondo giro campo ed atterraggio per 36. La risoluzione è fenomenale
C'è da dire che anche in cockpit l'80 ha un fascino tutto particolare: di digitale non c'è moltissimo, e la strumentazione principale old style è tutta un'altra cosa. Certo, la modernità ed il "Tutto spento, pilota contento" rendono la vita più facile, ma vuoi mettere?
Pronto per lanciarmi al decollo!
In virata: la cloche va gestita con decisione, anche per virare di pochi gradi va fatto fare un grande arco, idem per cabrare e picchiare, bisogna tirare e spingere a fondo. La mia unica esperienza precedente era di una decina di minuti alla cloche di un Piper, ed il ricordo che avevo era quello di gestire la cloche con delicatezza. Qui è l'esatto contrario.
Pista in vista!
TOGA, dopo avere tentato di distruggere il piazzale
Con I-POV alla cloche si fa un giro sul Lago di Como, a provare il dispositivo che segnala gli ostacoli
Lo schermo diventa rosso e parte l'allarme "Terrain, terrain, pull up, pull up"
Vedremo anche come funzione il TCAS anti collisione, e, come ultima dimostrazione, l'atterraggio di notte con nebbia e visibilità ridotta a pochi metri: impressionante!
Che dire a conclusione dell'esperienza? Anzitutto, che vale la pena farla: al di là di quella che può essere la passione per il volo, vedere la realtà da una cabina insegna molto. Poi un grande grazie a chi, in Associazione, si è dato da fare per rendere questa esperienza possibile. Infine, un grazie anche ad AZ che ci ha ospitati e ci ha permesso di vedere cosa c'è dietro il "Dolce o salato?" dell'assistente di volo: avere toccato con mano ed avere assistito ai test ai quali sono sottoposti gli equipaggi è qualcosa che ti fa prendere un aereo con molta più serenità!
L'Associazione, tra le varie iniziative, ha ben pensato di organizzare una visita al Centro Addestramento Equipaggi Alitalia di FCO, iniziativa riservata ai soli soci, e che ha riscosso un immediato successo. Il primo gruppo di 8 persone vi ha preso parte lo scorso 24 luglio, un secondo gruppo è pressochè completo e, probabilmente, si organizzerà anche una terza ondata. Il clou della visita è una sessione al simulatore di volo dell'MD80 (mezz'ora a testa alla cloche). L'esperienza riveste particolare valore perchè tra pochi mesi, completata la dismissione degli ultimi Maddog in flotta, anche il simulatore andrà verosimilmente in pensione.
Finite le premesse, questo il mio racconto.
L'appuntamento è per le ore 10.00 a FCO; partirò dall'hub di Milano (LIN, come sempre) alla volta di FCO con il volo delle 8.20. Poca gente agli imbarchi, rapido caffè in saletta e poi a bordo di EI-DSB, il 320 che mi porterà a FCO. Parcheggiato ai remotissimi (ultima piazzola, praticamente dentro la caserma dei VVFF), buon LF di circa l'80%. Si decolla

Rapida virata sull'Idroscalo (il mare di Milano, definizione coniata da chi, probabilmente, al mare non è mai andato)

Parcheggi abbastanza pieni, ma si svuoteranno velocemente

Visione d'insieme di LIN

In breve, siamo già sopra le nuvole, che ci faranno compagnia per i 50 minuti di volo

Catering di prima mattina sulla LIN/FCO, mini strudel decisamente gradevole, beveraggio solito (acqua, bibite e the/caffè). Causa aereo affollato ed un po' di turbolenze, saremo invitati a riporre nella tasca anteriore i "rifiuti".

Questo lo spettacolo che ci ha accompagnato per tutto il tragitto

In avvicinamento a FCO, volo breve e niente autoscatto d'ordinanza a questo giro

Bon, siamo arrivati!

Esco velocemente dall'aerostazione (senza bagaglio non ci vuole poi molto), ed incrocio I-POV che ha preso il volo gemello dall'aeroporto minore (MXP). Veniamo recuperati da due loschi figuri (nicolap e falkux), che ci porteranno alla mèta, ove ci aspettano gli altri quattro partecipanti (AZ1774, TW 843, enrico e VRN 2004). Ci registriamo all'ingresso e raggiungiamo l'aula per il briefing pre giro turistico della struttura. Nel corso della riunione, ci viene illustrato cosa andremo a vedere, quali sono le diverse strutture presenti ed a cosa servono, raccontati un po' di aneddoti. In sostanza, l'unica cosa che non vedremo sarà la sala fuoco, dove gli equipaggi vengono addestrati e tenuti in allenamento a spegnere i principi di incendio che potrebbero trovarsi ad affrontare in volo. Terminata la riunione, e preso un caffè, si comincia con l'enorme sala che ospita i mock up con gli scivoli armati per l'evacuazione.
Questo è quello del 777

Poichè qualche miscredente pensava che l'altezza non fosse quella reale, ci viene spiegato che la tolleranza massima rispetto alla realtà è di 1 cm! Posso garantirvi che fa un certo effetto vederlo dal basso, ma dall'alto è ancora peggio.
Alle pareti, in tutta la struttura, fotografie dei tempi che furono

Particolare degli scivoli: rispetto a quelli originali, quelli destinati all'addestramento si differenziano perchè il materiale che li compone è "frenente" rispetto a quelli ordinari, quindi si scivola più lentamente. Abbiamo assistito alla evacuazione del 330 e, per quanto lenti, si arriva a terra in meno di un paio di secondi (da frenati: figuratevi dal vivo!).

Il mock up del 330: più avanti vi racconterò com'è all'interno e perchè non ha i finestrini

Ecco, immaginate di dovervi tuffare da quest'altezza (quella di un 777)


L'interno del 777 (ecco dove sono finite le Sorrento!)


Non ci è stata concessa la prova tuffo, e forse è stato meglio così...


Poichè nulla è lasciato al caso, e tutto deve sempre essere provato, non manca lo scivolo posteriore dell'MD80

Lascio che sia nicolap a spiegarvi questa fotografia (più che la fotografia, la storia dell'aereo)



Armadio con la dotazione degli equipaggiamenti di sopravvivenza




E veniamo al mockup del 330: come avete visto, non ha i finestrini. Questi sono sostituiti da una serie di schermi che proiettano le immagini di un decollo abortito con fiamme. Per quanto poco realistiche le immagini, a bordo con il rumore del motore che esplode e gli effetti sonori fa riflettere molto la visione del fuoco.


Finito il giro in "sala scivoli", passiamo a visitare la zona dei simulatori (statici e non). Avvertenza a quanti ci andranno prossimamente ed a quanti pensano di fare la stessa esperienza: portatevi un maglione! Al di là dell'effetto bora che vi prende appena varcate la porta simulatori, sappiate che l'aria condizionata è settata, per esigenze tecniche, su una temperatura tutt'altro che "calda"...
Dicevo, si visitano i simulatori: questo è quello del 320, l'unico che non abbiamo potuto visitare all'interno perchè impegnato.

La foto che segue serve solo a spiegare che sotto il pavimento c'è una soletta che deve sopportare sollecitazioni molto forti: vi lascio immaginare quanto è spessa.

A seguire, una rapida occhiata al simulatore statico del 320/330. In pratica, è costituito da una serie di pannelli touch screen, che riproducono le diverse schermate e, sopratutto, i diversi pannelli di comando. E' statico perchè serve a fare familiarizzare i piloti con la posizione dei comandi in cabina, in modo da renderli abili a rintracciare subito quello che serve in caso di necessità. E' una chicca, perchè è arrivato in AZ da un paio di mesi, ed è fresco di installazione. Come detto, è per la famiglia 320/330: la commonality, infatti, è totale tra le macchine, e l'unica differenza tra i due modelli è la presenza di una spia che, quando si "cambia macchina", viene opportunamente mascherata.


In questa foto si vede la spia della quale accennavo poco sopra: è quella con la placchetta azzurra a centro plancia (sopra lo spigolo destro del monitor, con la scritta ALT), si sposta lo sportellino verso destra e il simulatore passa da 320 a 330







Finalmente raggiungiamo il "nostro" I-DAWE, che ci vedrà protagonisti nel pomeriggio


Completa il giro la visita al simulatore del 777: aveva appena finito di lavorare, e quindi ci è concessa una rapida visita all'interno. Non potete nemmeno lontanamente immaginare il realismo delle immagini proiettate!










Finito il giro dei simulatori, è arrivata l'ora di andare a pranzo. Mangeremo alla mensa vicina (pranzo gentilmente offerto da chi ci ospita), e lo spirito del tripreportista torna all'arrembaggio


Finito il pranzo, si fa rientro in aula, dove il Comandante Pellegrini ci farà un briefing pre volo, illustrandoci cosa andremo a fare. Ci divideremo quindi in due gruppi da 4 (nel simulatore ci sono 5 posti complessivamente), ogni gruppo si farà due ore, alternando il secondo pilota all'incirca ogni 30 minuti. Facendo parte del secondo gruppo, mentre i primi 4 si divertono noi veniamo accompagnati a visitare prima la piscina


e successivamente il mock up commerciale dell'MD11 (per intenderci, quello utilizzato per film e spot pubblicitari, oltre che per l'addestramento degli AAVV di classe Magnifica)




Finito il giro, mentre giungono messaggi allarmanti dal primo gruppo (dal vivo, avremmo distrutto l'aeroporto di LIN, tra cinesini arati come fosse un campo di grano, atterraggi sul ruotino, tentativi di atterraggio sul piazzale e vertebre degli anziani ancora scricchiolanti...), finalmente giunge l'agognato momento della prova! Si prende posto nel simulatore, passerella levata, porta chiusa, e si parte!
Questa è la postazione dell'addetto alle avarie (ogni pulsante ne simula una)

Cockpit: siederemo tutti a destra


Si inizia: il programma prevede decollo per 36, giro campo con touch and go per 18, secondo giro campo ed atterraggio per 36. La risoluzione è fenomenale




C'è da dire che anche in cockpit l'80 ha un fascino tutto particolare: di digitale non c'è moltissimo, e la strumentazione principale old style è tutta un'altra cosa. Certo, la modernità ed il "Tutto spento, pilota contento" rendono la vita più facile, ma vuoi mettere?




Pronto per lanciarmi al decollo!

In virata: la cloche va gestita con decisione, anche per virare di pochi gradi va fatto fare un grande arco, idem per cabrare e picchiare, bisogna tirare e spingere a fondo. La mia unica esperienza precedente era di una decina di minuti alla cloche di un Piper, ed il ricordo che avevo era quello di gestire la cloche con delicatezza. Qui è l'esatto contrario.

Pista in vista!


TOGA, dopo avere tentato di distruggere il piazzale



Con I-POV alla cloche si fa un giro sul Lago di Como, a provare il dispositivo che segnala gli ostacoli



Lo schermo diventa rosso e parte l'allarme "Terrain, terrain, pull up, pull up"




Vedremo anche come funzione il TCAS anti collisione, e, come ultima dimostrazione, l'atterraggio di notte con nebbia e visibilità ridotta a pochi metri: impressionante!
Che dire a conclusione dell'esperienza? Anzitutto, che vale la pena farla: al di là di quella che può essere la passione per il volo, vedere la realtà da una cabina insegna molto. Poi un grande grazie a chi, in Associazione, si è dato da fare per rendere questa esperienza possibile. Infine, un grazie anche ad AZ che ci ha ospitati e ci ha permesso di vedere cosa c'è dietro il "Dolce o salato?" dell'assistente di volo: avere toccato con mano ed avere assistito ai test ai quali sono sottoposti gli equipaggi è qualcosa che ti fa prendere un aereo con molta più serenità!
Ultima modifica: