Michael O'Leary iscritto nel registro degli indagati

  • Autore Discussione Autore Discussione flyboy
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Il domicilio e' un concetto che non esiste.
Infatti il domicilio non ha una registrazione amministrativa anagrafica.

Te puoi in determinati casi "eleggere domicilio" ad esempio presso un legale, al fine di ricevere determinata corrispondenza (es. un avviso di garanzia e tutti gli atti processuali annessi).

Dal punto di vista amministrativo Esiste solo la residenza che può essere una sola.

il domicilio è disciplinato dall'art. 43 C.C., è improprio dire che non esiste.
 
Le posizioni di Ryanair azienda e Ryanair dipendenti, sono distinte. Il contenzioso azienda-stato lo risolveranno in tribunale.
I dipendenti sono poi di due tipi. Italiani e stranieri. Per gli stranieri, ad esempio, mi piacerebbe sapere chi gli ha dato il modello per l'assistenza sanitaria... per voi italiani la faccenda e' complicata. Visto che ritorni sempre a casa (sto dando per scontato che tu sia basato in italia) , io non credo che tu possa sostenere che il tempo passato a bordo sia da computare nei famosi 183 gg... senno' bisognerebbe prendere la calcolatrice per vedere quante ore nell'anno passi a casa. Pero' se gli accertamenti del fisco non hanno mai rilevato nulla nei tuoi confronti, allora, fino a quando non cambiera' la normativa, sei nel giusto.
In realtà come è stato detto per il personale delle società di trasporto è ininfluente la residenza, consta solo quella del datore di lavoro. Nel momento in cui si riconosce l'esistenza di una stabile organizzazione in Italia il datore di lavoro diventa italiano, ma - come scritto da ryanmaverick, la cosa è più complessa se c'è l'interposizione di una società estera che effettua il prestito di personale.
 
Quante righe per niente, sanno chi di dovere come fare. L'accanimento in persone che danno fastidio ad altre, poi spiegatemi allora come un noto motociclista italiano che risiede all'estero ma che si vede sempre in italia e fa pure della pubblicità in italia, spiegatemi. le cose si fanno e si dicono solo per interesse, non per quello che sono.
 
....e noi piloti...al momento del contratto ci fanno aprire una società in Irlanda di cui noi siamo i titolari,l'agenzia interinale "si rivolge a noi"chiedendo se abbiamo qualcuno da mandare a lavorare per ryanair e ovviamente la nostra risposta sarà...."certo,io!"...nn assumono 400 piloti,ma 400 singoli liberi professionisti.....piccolo aneddoto.....

Mincxxxia!! Scusa l'esclamativo!

Ma quindi vi pagate da soli i contributi in quanto liberi professionisti, fate una dichiarazione dei redditi quali liberi professionisti, venite pagati su presentazione fattura, pagate un'IVA su ogni fattura e se domani vi vogliono "allontanare" o voi volete farlo è sufficiente stringersi (o magari no) la mano e baci e abbracci? Niente liquidazione, niente ferie, niente tutto?
 
In realtà come è stato detto per il personale delle società di trasporto è ininfluente la residenza, consta solo quella del datore di lavoro. Nel momento in cui si riconosce l'esistenza di una stabile organizzazione in Italia il datore di lavoro diventa italiano, ma - come scritto da ryanmaverick, la cosa è più complessa se c'è l'interposizione di una società estera che effettua il prestito di personale.
Infatti. Ma nel momento in cui il datore di lavoro diventa italiano,correggimi se sbaglio ,per il dipendente il problema non sussistera' piu' perche' sara'il datore a pagargli le tasse. Comunque e' come al solito colpa nostra se ci troviamo in questa situazione: se l'organismo di controllo avesse obbligato, o almeno sollevato il problema, Ryanair ad avere un COA italiano per operare tratte interne con basi italiane, lo avremmo risolto sul nascere. Chissa' perche' non l'hanno mai fatto...
 
Infatti. Ma nel momento in cui il datore di lavoro diventa italiano,correggimi se sbaglio ,per il dipendente il problema non sussistera' piu' perche' sara'il datore a pagargli le tasse. Comunque e' come al solito colpa nostra se ci troviamo in questa situazione: se l'organismo di controllo avesse obbligato, o almeno sollevato il problema, Ryanair ad avere un COA italiano per operare tratte interne con basi italiane, lo avremmo risolto sul nascere. Chissa' perche' non l'hanno mai fatto...
Perché nella UE esiste libertà di impresa e un accordo open skies per cui il COA irlandese vale anche per le tratte interne italiane (come quello tedesco di LH valeva per LHI).
 
[OT] - Voce fuori dal coro: premesso che non ho la più pallida idea di come potrà finire questa faccenda, chi scommette con me che se, e sottolineo se, Ryanair dovesse perdere questa causa, MoL prende armi e bagagli e molla l'Italia per "ripicca"???
 
[OT] - Voce fuori dal coro: premesso che non ho la più pallida idea di come potrà finire questa faccenda, chi scommette con me che se, e sottolineo se, Ryanair dovesse perdere questa causa, MoL prende armi e bagagli e molla l'Italia per "ripicca"???

Sicuramente ridimensionerebbe il network, ma come fa ad abbandonare un mercato fondamentale come quello italiano per FR, senza risentirne pesantemente a livello di bilancio e quotazioni in borsa??
 
Sicuramente ridimensionerebbe il network, ma come fa ad abbandonare un mercato fondamentale come quello italiano per FR, senza risentirne pesantemente a livello di bilancio e quotazioni in borsa??

...potrebbe (ipotetico sempre!) abbandonare solo le basi in Italia. Le destinazioni in Italia da e per l'estero no! Certo che poi, probabilmente, scaricherebbe tutti quei lavoratori basati in Italia!
 
Mincxxxia!! Scusa l'esclamativo!

Ma quindi vi pagate da soli i contributi in quanto liberi professionisti, fate una dichiarazione dei redditi quali liberi professionisti, venite pagati su presentazione fattura, pagate un'IVA su ogni fattura e se domani vi vogliono "allontanare" o voi volete farlo è sufficiente stringersi (o magari no) la mano e baci e abbracci? Niente liquidazione, niente ferie, niente tutto?

si,facciamo tutto da noi..non esiste il licenziamento,basta una lettera in cui ti dicono che non hanno più bisogno della tua prestazione di lavoro....nel caso di vittoria del fisco(e parliamoci chiaro,sono solo interessati ai soldi,gli importa una pippa dei dipendenti,secondo me,trovano un accordo e vanno anche a pranzo insieme)ryanair dirà che loro non hanno dipendenti in quanti siamo tutti liberi professionisti.....e la questione è ingarbugliata nel caso più semplice di un italiano basato in italia....ma l'italiano basato all'estero che fa 5 giorni all'estero e 4 a casa?..considerando anche il fatto che non tutte le volte finiti i 5 giorni tornano a casa....e quelli che non hanno base fissa e ogni settimana vanno a volare in una base diversa?...nei nuovi contratti c'è l'obbligo di aprire la società privata in irlanda,nei vecchi veniva data libera scelta,la maggior parte l'ha aperta in slovacchia dove pagano una manciata di sesterzi l'anno di tasse...e gli inglesi che abitano a viareggio ma ogni 5 giorni tornano in inghilterra e pagano le tasse in Uk???
 
...potrebbe (ipotetico sempre!) abbandonare solo le basi in Italia. Le destinazioni in Italia da e per l'estero no! Certo che poi, probabilmente, scaricherebbe tutti quei lavoratori basati in Italia!

se ne parla già da un pò di questo caso e di sicuro non saranno sprovveduti,i rumors sono che chiuderebbero le basi minori,pescara,alghero,cagliari,bari,brindisi,terrebbero aperte pisa roma bergamo e trapani...comunque sia,conoscendo il legislatore piè veloce italiano....quando tutto sarà finito credo che michelino sarà già in pensione alle barbados da anni...
 
se ne parla già da un pò di questo caso e di sicuro non saranno sprovveduti,i rumors sono che chiuderebbero le basi minori,pescara,alghero,cagliari,bari,brindisi,terrebbero aperte pisa roma bergamo e trapani...comunque sia,conoscendo il legislatore piè veloce italiano....quando tutto sarà finito credo che michelino sarà già in pensione alle barbados da anni...

Vedi non lo sapevo! Quindi le mie "ipotesi" potrebbero avere un qualche fondo di verità!?
Per il resto, se non succede qualcosa, concordo con te riguardo la lungaggine.
 
[OT] - Voce fuori dal coro: premesso che non ho la più pallida idea di come potrà finire questa faccenda, chi scommette con me che se, e sottolineo se, Ryanair dovesse perdere questa causa, MoL prende armi e bagagli e molla l'Italia per "ripicca"???

Nemmeno per sogno! Lui non lascerà mai la gallina dalle uova d'oro.
 
Urco, ancora più incasinata la questione.
Una società irlandese (ma con stabile organizzazione in Italia, se vince il fisco) che richiede personale in prestito a una società di job placement (immagino sia questo l'inquadramento del contratto) che a sua volta chiama la propria unica risorsa che è, guarda caso, anche il socio di maggioranza (o socio unico) della società stessa ...
L'unica cosa che mi viene in mente è che per il fisco italiano i contratti che hanno come unico scopo quello di ottenere una riduzione del carico fiscale sono considerati contratti fittizi e come tale inesistenti (o per meglio dire, si considera l'oggettività economica dell'operazione e non la sua strutturazione giuridica - le banche italiane stanno scoprendo a proprie spese la rigida interpretazione di questa norma anti-elusione).
Con queste mosse va a finire che fanno passare i guai anche ai dipendenti.
 
Con queste mosse va a finire che fanno passare i guai anche ai dipendenti.

i dipendenti , che in realtà non sono dipendenti , non sembra siano in regola per le leggi italiane
secondo me sono già nei guai
prima di una loro regolarizzazione possono trovare una soluzione con il pagamento del pregresso e niente più
posso sbagliarmi
 
i dipendenti , che in realtà non sono dipendenti , non sembra siano in regola per le leggi italiane
secondo me sono già nei guai
prima di una loro regolarizzazione possono trovare una soluzione con il pagamento del pregresso e niente più
posso sbagliarmi
Non ho idea se possano essere considerati "corresponsabili" dell'eventuale evasione contributiva. Per intenderci questo non è il caso dell'azienda che trattiene i contributi e non li versa allo Stato (nel qual caso ovviamente il dipendente non ha responsabilità); qui i "dipendenti" sono ben consci di essere a un regime fiscale e contributivo discusso.
Certo è che poi, in caso di riconoscimento della stabile organizzazione, potrebbero probabilmente rivendicare l'assunzione a tempo indeterminato, visto che pare non siano rispettate le normative italiane per il lavoro interinale.
In sintesi mi sembra che la situazione sia un gran casino.
 
si,facciamo tutto da noi..non esiste il licenziamento,basta una lettera in cui ti dicono che non hanno più bisogno della tua prestazione di lavoro....nel caso di vittoria del fisco(e parliamoci chiaro,sono solo interessati ai soldi,gli importa una pippa dei dipendenti,secondo me,trovano un accordo e vanno anche a pranzo insieme)ryanair dirà che loro non hanno dipendenti in quanti siamo tutti liberi professionisti.....e la questione è ingarbugliata nel caso più semplice di un italiano basato in italia....ma l'italiano basato all'estero che fa 5 giorni all'estero e 4 a casa?..considerando anche il fatto che non tutte le volte finiti i 5 giorni tornano a casa....e quelli che non hanno base fissa e ogni settimana vanno a volare in una base diversa?...nei nuovi contratti c'è l'obbligo di aprire la società privata in irlanda,nei vecchi veniva data libera scelta,la maggior parte l'ha aperta in slovacchia dove pagano una manciata di sesterzi l'anno di tasse...e gli inglesi che abitano a viareggio ma ogni 5 giorni tornano in inghilterra e pagano le tasse in Uk???

Pazzesco! speechless
 
Trasporto aereo. Governo vara norma contro asimmetrie competitive a favore di Ryanair
Roma, Italia - Ridefinito il concetto di "Base" di un vettore

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(WAPA) - Il Governo italiano ha inserito nel decreto legge 179/2012, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 245 del 19 ottobre 2012, una norma che ridefinisce il concetto di "Base" di un vettore: in molti hanno già definito il comma 1 dell'articolo 38 la "Norma Ryanair", in quanto è facile riscontrare la volontà di ridurre le asimmetrie competitive che fino a questo momento hanno favorito la compagnia low-cost irlandese.

Ryanair ha finora applicato per i propri dipendenti le norme contributive del proprio Paese di origine sostenendo che, dal momento che i lavoratori della compagnia prestano servizio per un'azienda irlandese, a bordo di aerei irlandesi, anche il regime fiscale a cui sono sottoposti deve essere quello di Dublino. Questo garantisce vantaggi fiscali notevoli alla linea aerea di Michael O'Leary, dal momento che l'aliquota locale è molto più bassa di quella italiana (37% contro 12%).

Questa la definizione di "Base aerea" secondo l'articolo 38, comma 1, del decreto legge 179/2012: "Ai fini del diritto aeronautico, l'espressione 'Base' identifica un insieme di locali ed infrastrutture a partire dalle quali un'impresa esercita in modo stabile, abituale e continuativo un'attività di trasporto aereo, avvalendosi di lavoratori subordinati che hanno in tale base il loro centro di attività professionale, nel senso che vi lavorano, vi prendono servizio e vi ritornano dopo lo svolgimento della propria attività. Un vettore aereo titolare di una licenza di esercizio rilasciata da uno Stato membro dell'Unione europea diverso dall'Italia è considerato stabilito sul territorio nazionale quando esercita in modo stabile o continuativo o abituale un'attività di trasporto aereo a partire da una base quale definita al periodo precedente. In deroga all'articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, il presente comma si applica a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012". (Avionews)
(0092)
 
... In deroga all'articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, il presente comma si applica a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012". (Avionews)
(0092)
Ancora una volta in barba allo statuto del contribuente la norma fiscale diventa retroattiva.
Comunque, letta con attenzione, non mi sembra affatto una interpretazione autentica ma una nuova norma, valida quindi ex nunc (beh, più o meno, visto che è retroattiva di quasi un anno).